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Rinuncereste a un contratto di lavoro a tempo indeterminato?


Ranger

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C'è un però.

sai già che ti trovi male, accetti un indeterminato anche se sai già che farai il possibile per andartene? Magari dopo qualche mese?

e nel durante come vai ai colloqui, a forza di PAR?

lo trovo un comportamento molto poco professionale.

sai che gioia poi se il nuovo datore di lavoro chiede informazioni su di te al vecchio...

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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I più attivi nella discussione

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Mi sgancio dal caso specifico per fare un'osservazione generale. Credo che oggi più che mai le figure professionali debbano modellarsi sull'offerta di lavoro anziché il contrario. Senza scomodare casi troppo specifici (un chirurgo plastico è giusto che miri ad aprire uno studio), nel mio settore sono a contatto ogni giorno con ingegneri più o meno giovani che fanno ne più ne meno i rappresentanti di vendita di cuscinetti, giunti, snodi ecc ecc. Sul loro biglietto da visita si legge che non sono venditori ma "tecnici commerciali"...bella fregatura. Perché è logico che un ingegnere meccanico dovrebbe aspirare a dirigere un ufficio tecnico di progettazione.....ma è evidente che il numero degli ultimi è discretamente inferiore rispetto alla mole di professionisti in questione. Qui dunque subentra lo spirito di adattamento, la versatilità, la capacità di "rendere oro quel che si tocca", la leadership, l'empowerment e via dicendo....che evidentemente sono tutte competenze che non insegnano nelle università ma sono le doti necessarie e imprescindibili per emergere in qualsiasi contesto.

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Personalmente ti consiglio di cercar altro.

Da quello che ho capito quello non è il lavoro che vorresti fare ma anzi proprio non ti piace.

Però accetta il contratto, e poi mettiti alla ricerca. In questo periodo trovare è difficile ma non impossibile, però ci può volere parecchio tempo.

Inizia a contattare le aziende che ti interessano e inizia a far colloqui. Da tenere in considerazione che ti offriranno stage o se va bene contratti di un anno.

Se non rischi adesso non rischi più, segui le tue passioni.

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Se pensi di non riuscire a trovare stimoli e occasioni per migliorarti nell'azienda in cui lavori, io ti consiglierei di lasciarla.

Non è bello ritrovarsi dopo altri 2-3 anni a pensare che durante il tempo trascorso non ci si è accresciuti professionalmente, oppure addirittura si è regrediti:mrgreen:

O provi a prendere come una tua sfida personale quella di cambiare la tua situazione all'interno dell'azienda e magari ottieni qualche bella soddisfazione oppure lasci perdere subito e cerchi qualcosa di meglio.

La vita è una e quando sta per finire e si guarda indietro penso che sia bello rendersi conto di aver combinato qualcosa di buono:D.

Il giorno che mi vedrete a bordo di una mercedes, sarà il giorno del mio funerale

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C'è un però.

sai già che ti trovi male, accetti un indeterminato anche se sai già che farai il possibile per andartene? Magari dopo qualche mese?

e nel durante come vai ai colloqui, a forza di PAR?

lo trovo un comportamento molto poco professionale.

sai che gioia poi se il nuovo datore di lavoro chiede informazioni su di te al vecchio...

mi sono già espresso favorevolmente al cambiamento

ma sinceramente non sono un gran chè d'accordo sul considerarlo "obbligatorio":

finchè sono assunto e lavoro in modo professionale non vedo quale sia il problema nel guardarsi attorno nel frattempo e decidere solo quando sono convinto.

e i permessi sono previsti per la vita privata e utilizzabili come si vuole

e se un datore di lavoro avesse idee diverse sarebbe già motivo bastante per

guardarsi attorno.

Se poi il nuovo datore stimasse l'opinione di quello vecchio, allora è evidente che non ha senso andarci perchè l'atteggiamento probabilmente sarebbe lo stesso.

Viceversa un datore di lavoro si preoccupa delle "produttività/motivazione"

delle persone tendenzialmente si comporta in modo diverse

Sul loro biglietto da visita si legge che non sono venditori ma "tecnici commerciali"...bella fregatura. Perché è logico che un ingegnere meccanico dovrebbe aspirare a dirigere un ufficio tecnico di progettazione.....ma è evidente che il numero degli ultimi è discretamente inferiore rispetto alla mole di professionisti in questione.

ma è anche evidente che se questi ultimi non trovano clienti, dopo un po' l'ufficio di progettazione verrà chiuso e rimarranno a spasso.

quindi il tecnico commerciale potrebbe anche essere visto come quello che fà succedere le cose che altrimenti rimarrebbero sulla carta (del progetto)

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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Sono in una situazione analoga e oltre al cercarsi attorno quello che posso dire é: non farti troppe "pippe" su quello che hai studiato o come stai sfruttando il tuo tempo.

Prutroppo anche io sono qui da 1 anno e mezzo a fare banalità e anche a me pare di "sprecare tempo" ma poi mi giro attorno e vedo che è così ovunque. Non voglio esagerare o generalizzare ma ahimè temo "ci voglia tempo"...ci voglia tempo perchè l'azienda si fidi davvero di te prima di darti certi progetti o certa autonomia.

 

花は桜木人は武士

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mi sono già espresso favorevolmente al cambiamento

ma sinceramente non sono un gran chè d'accordo sul considerarlo "obbligatorio":

finchè sono assunto e lavoro in modo professionale non vedo quale sia il problema nel guardarsi attorno nel frattempo e decidere solo quando sono convinto.

ecco, ma se sei in cerca di altro, sei sicuro che riesci a lavorare in maniera davvero professionale, senza farti in qualche modo distrarre dalla ricerca?

Fosse già assunto da qualche anno, non ci sarebbero problemi. Così come l'occasione arrivasse spontaneamente e non fosse cercata fortemente.

ma qua si tratterebbe di accettare un offerta che ha respiro di lungo periodo, quando si ha già in testa di farsi un breve periodo.

a quel punto, se si è già con l'idea che fare per anni quel lavoro dà i nervi, tanto vale declinare e dedicarsi anima e corpo alla ricerca di un posto che si sente più congeniale (magari facendo qualche corso durante il periodo di ricerca).

dicendola brutale, a me seccherebbe un sacco se una segretaria assunta indeterminata da qualche mese mi piantasse in asso perché mi ha utilizzato come "tappabuchi", specie se io avevo in mente di puntare su di lei su un percorso di crescita pluriennale.

avremo sprecato tempo sia io, che lei.

Modificato da TonyH

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Visto il punto 4

4) Il mio attuale lavoro è molto stressante. Ci sono dei giorni che ho veramente l’angoscia di andare al lavoro, mi sveglio la notte in preda al panico e mi vengono in mente cose che ho dimenticato di fare (per il troppo lavoro, uno alla fine non riesce a stare dietro a tutto) a qualsiasi momento. Delle volte mi è capitato di tornare a casa con l’angoscia e strani dolori e formicolii al braccio sinistro. E’ purtroppo una situazione sistematica, che sarà così anche tra dieci anni; io non ho intenzione di prendermi un infarto per l’azienda!

direi di mollarlo se non subito appena trovi qualcos'altro...

Economicamente parlando, guadagnare denaro da spendere in cure di mali causati dal lavoro non è l'ideale.

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Io lo vedo anche così che possibilità reali hai che il contratto a progetto diventi a tempo indeterminato

e quante invece che una volta iniziato così tu non ne esca più?

E che possibilità hai eventualmente rifiutando quello a tempo determinato di trovarne uno indeterminato?

Hai ben presente che cosa può comportare essere a contratto a progetto soprattutto se il datore di

lavoro lo vuole sfruttare al massimo a suo favore?

Visto che mi sembra tu sia giovane sei sicuro almeno che quello a progetto ti faccia crescere?

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Occhio a focalizzarsi sul concetto di "indeterminato" come un Moloch che ti risolve la vita.

indeterminato, significa solo che non sai la fine, stop.

ma è bene non sacrificare tutto sul l'altare di quella parolina maggica.

in primis, perché la vita lavorativa sarà molto lunga. Meglio alzarsi e andare contenti a lavoro.

in secundis, meglio vedere bene le prospettive di crescita che offre l'azienda. E che prospettive ha l'azienda stessa.

perchè i contratti saranno si a tempo indeterminato, ma le aziende non lo sono....

E cosa peggiore, è ritrovarsi tra dieci anni senza lavoro e con competenze non più spendibili sul mercato....

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