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Il futuro dei siti produttivi Stellantis


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mi nonno ha avuto la prima alfetta e l'ultima prima della 90. eran veramente fatte male rispetto alle BMW di mio zio coeve parcheggiate a fianco in garage

verniciatura, plastiche e assemblaggi.

e invece l'alfetta di mio nonno andava benissimo :mrgreen:

dai su con questi ragionamenti da "mio cuggino gli si è aperta l'alfa...." non si va da nessuna parte. Oggettivamente ad arese si lavorava meglio che a pomigliano, questo è il nocciolo.

paragoni con i tedeschi in fatto di qualità globale meglio non farli, già adesso fanno fatica a stare in piedi, figuriamoci 20 anni fa :disp2:

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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e invece l'alfetta di mio nonno andava benissimo :mrgreen:

dai su con questi ragionamenti da "mio cuggino gli si è aperta l'alfa...." non si va da nessuna parte. Oggettivamente ad arese si lavorava meglio che a pomigliano, questo è il nocciolo.

paragoni con i tedeschi in fatto di qualità globale meglio non farli, già adesso fanno fatica a stare in piedi, figuriamoci 20 anni fa :disp2:

a mio zio è andata a fuoco :mrgreen: (vero :shock:)

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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scusate ma questo derby Arese-Pomigliano in questo momento non mi sembra il massimo:

osserverei solo che alla base dei problemi di entrambi gli stabilimenti, più che improbabili questioni genetiche dei lavoratori, vi è la mentalità, in senso negativo, di dipendente pubblico che era tipica di chi lavorava per Iri e che è unb problema ancor oggi, malgrado le privatizzazioni, per chi gestisce Telecom, Enel....

Quanto al voto, niente da dire se non che è sorprendente la percentuale dei no e fa pensare che in un altro stabilimento (Mirafiori o Melfi) non sotto ricatto come Pomigliano i No vincerebbero.

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osserverei solo che alla base dei problemi di entrambi gli stabilimenti, più che improbabili questioni genetiche dei lavoratori, vi è la mentalità, in senso negativo, di dipendente pubblico che era tipica di chi lavorava per Iri e che è unb problema ancor oggi, malgrado le privatizzazioni, per chi gestisce Telecom, Enel....

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Con una aggravante (che han sempre finto di non capire).

Che se negli anni 70-80 volevi una linea telefonica....non potevi che andare alla SIP (e se non volevi aspettare 8 mesi ungere con una bella busta)

Che se volevi spedire una busta dovevi andare in posta e fare code kilometriche (oggi la fai uguale, ma gli uffici postali ti possono vendere anche libri di ricette, modellini di auto e ogni stronzata che nulla centra col loro lavoro - parolona- teorico)

Che se volevi avere la luce in casa dovevi mendicare l'allacciamento ad ENEL.

Le auto no, le auto invece potevi sceglierle tra varie marche, nessuno ti obbigava a comprare Alfa.

ST_G_02_04_000_1.jpgduetto14yg.jpg
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la verità sta nel mezzo la fiat vorrebbe che lavorassimo come i polacchi

gli operai fiat e i sindacati vorrebbero lavorare poco e magari alcuni anche niente come nel passato. Il giusto sta forse nel mezzo con una leggera propensione a mio parere per fiat nel senso che a pomigliano e non solo si fa' veramente troppo poco.

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Addio Pomigliano :(

«L'azienda lavorerà con le parti sindacali che si sono assunte la responsabilità dell'accordo al fine di individuare ed attuare insieme le condizioni di governabilità necessarie per la realizzazione di progetti futuri». È quanto si legge in un comunicato della Fiat a commento dei risultati del referendum su Pomigliano.

«La Fiat - si legge nella nota - ha preso atto della impossibilità di trovare condivisione da parte di chi sta ostacolando, con argomentazioni dal nostro punto di vista pretestuose, il piano per il rilancio di Pomigliano». L'azienda comunque «apprezza il comportamento delle Organizzazioni Sindacali e dei lavoratori che hanno compreso e condiviso l'impegno e il significato dell'iniziativa di Fiat Group Automobiles per dare prospettive allo stabilimento Giambattista Vico di Pomigliano».

Fonte:

Dopo il voto a Pomigliano, la Fiat dice: «Lavoreremo con i sindacati che hanno firmato» - Il Sole 24 ORE

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Sinceramente non capisco fino in fondo nemmeno la posizione di Fiat .

Lo scorso anno hanno fermato le linee produttive per tre mesi a Pomigliano per nuovi e, dicevano, risolutivi corsi di formazione e per una parziale ristrutturazione dello stabilimento che avrebbero dovuto garantire maggiore efficienza e produttività. Finito tutto non si sono degnati di destinare al "nuovo Vico di Pomigliano" un modello decente?

Di fatto quell'intervento, a questo punto totalmente inutile, non è mai stato sperimentato a fondo visto che da allora si lavora una settimana al mese. Qualcuno ha mai diffuso dati o riscontri circa l'intervento?

Non contenti della bella pensata adesso si decide di mandare la Panda a Pomigliano (si poteva scegliere anche qualcosa di meno rischioso vista la valenza del mdoello per Fiat) sacrificando Tichy, cioè il migliore stabilimento del gruppo da quello che ci dicono. In cambio vogliono delle precise contropartite dalle maestranze che sanno benissimo non avranno mai.

Chi è davvero convinto che a POmigliano si avrà davvero l'efficienza che chiedono? Io credo proprio mai. Lì manca la cultura del lavoro da secoli, soprattutto nelle fasce più basse della popolazione. Mi dispiace banalizzare facendo di un'erba un fascio ma è la storia economica che lo dice.

E allora, non sarebbe stato più facile delocalizzare modelli meno importanti riducendo progressivamente le maestranze con prepensionamenti e mancate assunzioni, nel più completo silenzio generale? Sarebbe costato meno, avrebbe indubbiamente creato pericolosi attriti sociali ma non ci sarebbero state pesanti ripercussioni economiche.

Alla fine Fiat cosa ha avuto in cambio dal governo per questa famosa richiesta di localizzazione produttiva in Italia? Gli incentivi non sono stati prorogati (a mio parere un gravissimo errore, le concessionarie Fiat sono completamente ferme, mi riferiscono che la situazione è molto più dura di quello che sembra dai numeri), non sono stati concessi nè richiesti finanziamenti od aiuti, il baricentro si sta spostando oltreoceano dove ci sono le maggiori opportunità. E allora?

Non vorrei che fosse il classico giochino: "visto? Io ci ho provato con tutte l buone intenzioni ma...". A questo punto chiudo. Ma anche questo non glielo permetteranno mai, sarebbe un disastro. Davvero non capisco...

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Non vorrei che fosse il classico giochino: "visto? Io ci ho provato con tutte l buone intenzioni ma...". A questo punto chiudo. Ma anche questo non glielo permetteranno mai, sarebbe un disastro. Davvero non capisco...

Infatti è per questo che io propendo per la soluzione C

Non chiusura completa, ma fabbrica depurata dei non allineati Rompi C.....

Lo stato si fa carico della mobilità per 700-800 operai per 24 mesi ed io tengo in vita lo stabilimento.

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Sinceramente non capisco fino in fondo nemmeno la posizione di Fiat .

Lo scorso anno hanno fermato le linee produttive per tre mesi a Pomigliano per nuovi e, dicevano, risolutivi corsi di formazione e per una parziale ristrutturazione dello stabilimento che avrebbero dovuto garantire maggiore efficienza e produttività. Finito tutto non si sono degnati di destinare al "nuovo Vico di Pomigliano" un modello decente?

Di fatto quell'intervento, a questo punto totalmente inutile, non è mai stato sperimentato a fondo visto che da allora si lavora una settimana al mese. Qualcuno ha mai diffuso dati o riscontri circa l'intervento?

Non contenti della bella pensata adesso si decide di mandare la Panda a Pomigliano (si poteva scegliere anche qualcosa di meno rischioso vista la valenza del mdoello per Fiat) sacrificando Tichy, cioè il migliore stabilimento del gruppo da quello che ci dicono. In cambio vogliono delle precise contropartite dalle maestranze che sanno benissimo non avranno mai.

Chi è davvero convinto che a POmigliano si avrà davvero l'efficienza che chiedono? Io credo proprio mai. Lì manca la cultura del lavoro da secoli, soprattutto nelle fasce più basse della popolazione. Mi dispiace banalizzare facendo di un'erba un fascio ma è la storia economica che lo dice.

E allora, non sarebbe stato più facile delocalizzare modelli meno importanti riducendo progressivamente le maestranze con prepensionamenti e mancate assunzioni, nel più completo silenzio generale? Sarebbe costato meno, avrebbe indubbiamente creato pericolosi attriti sociali ma non ci sarebbero state pesanti ripercussioni economiche.

Alla fine Fiat cosa ha avuto in cambio dal governo per questa famosa richiesta di localizzazione produttiva in Italia? Gli incentivi non sono stati prorogati (a mio parere un gravissimo errore, le concessionarie Fiat sono completamente ferme, mi riferiscono che la situazione è molto più dura di quello che sembra dai numeri), non sono stati concessi nè richiesti finanziamenti od aiuti, il baricentro si sta spostando oltreoceano dove ci sono le maggiori opportunità. E allora?

Non vorrei che fosse il classico giochino: "visto? Io ci ho provato con tutte l buone intenzioni ma...". A questo punto chiudo. Ma anche questo non glielo permetteranno mai, sarebbe un disastro. Davvero non capisco...

in primo luogo l'indotto, come noto, lavora anche per Mercedes, BMW e compagnia e quindi è ovvio che non è che lì' non si possa produrre ad alta, ed anche altissima, qualità: d'altro canto Elasis, Alenia, Cira sono in zona, Pratola a 30 km, Cassino a 60, etcc..

in secondo luogo, dopo (ma anche in parte prima) la riqualificazione, per ragioni di mercato, l'impianto è stato quasi fermo ma le (poche) 159 uscite son giudicate non da me ma dagli enti tedeschi (TUV) con voti molto alti per l'affidabilità.

quanto a cosa farci il problema era generale atteso che se fosse andata avanti la fusione con Opel la chiusura era di fatto certa: tuttavia Pomigliano, malgrado tutto, ha macchinari e metodologie di lavoro moderni: altrimenti, statene certi, avrebbe già chiuso.

Fiom ha i suoi torti ed un massimalismo antistorico però Fiat, ottenuti i 18 turni, ottenute le riduzioni (monetizzate) della pausa, forse ha spinto troppo in là con il discorso sui limiti agli scioperi, tanto più che la piaga dell'assenteismo non può sovrapporsi al problema (diverso) scioperi rispetto a cui Pomigliano avrebbe da imparare dalla vecchia Arese (come osservato, ancora più politicizzata).

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Infatti è per questo che io propendo per la soluzione C

Non chiusura completa, ma fabbrica depurata dei non allineati Rompi C.....

Lo stato si fa carico della mobilità per 700-800 operai per 24 mesi ed io tengo in vita lo stabilimento.

Anche in questo caso, non converrebbe produrre Panda li'.

anche se i 4000 rimasti lavorassero come i 7 Nani del film "Biancaneve", cazoncina annessa, costerebbero sempre cadauno il doppio di un'operaio polacco , e tre volte uno serbo.

Credo che l'obiettivo sia piu' ambizioso: od ottenere molto di piu' dallo Stato, sotto forma di incentivi , mobilita' prepensionamenti, investimenti a fondo perduto, o chiudere tutta la baracca.

D'altra parte i numeri sono impietosi.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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