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Il futuro dei siti produttivi Stellantis


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L'articolo è di ieri, ma mi pare interessante sulle conseguenze del "metodo Pomigliano" che farà da testa di ponte delle nuove relazioni industriali, almeno nelle intenzioni di governo e Confindustria. Pomigliano è un bersaglio facile per le sue note e croniche problematiche che rendono il piano più digeribile, ma si è creato un pericoloso precedente per gli altri stabilimenti italiani Fiat e per l'industria italiana in generale. D'ora in avanti, con il plauso di governo, Confindustria e sindacati venduti sarà facoltà di tutte le aziende imporre qualsiasi condizione ai lavoratori, pena la chiusura; il vincolo varrà solo unilateralmente visto che Fiat, imposto il piano Pomigliano con il ricatto, si sente esentata dal rispetto degli impegni presi :(r.

Melfi e Cassino sono sensibilmente migliori di Pomigliano, ma è facile prevedere che la stessa sorte toccherà anche a loro nel giro di qualche anno, e la giustificazione non sarà più "lavorano male" bensì "a Pomigliano è già così, non pretendano privilegi".

Senti, sto studiando un accordo sindacale che prevede ritmi di lavoro ancora più duri di quelli previsti da FIAT per Pomigliano. Colpa del padrone che è un negriero? No, sono i lavoratori che pretendono un certo numero di ore di lavoro alla settimana perché vogliono guadagnare più soldi (e quelli che già guadagnano non sono pochi). Mi trovo nella strana situazione di dover consigliare alla Società di frenare le aspettative dei lavoratori, in termini di orario di lavoro, perché la loro implementazione, diversamente dall'ipotesi Pomigliano, cozzerebbe con la normativa nazionale in tema di orario di lavoro e limiti allo straordinario.

In merito alle cazzate sull'incostituzionalità, ti ho dimostrato più volte che sono cazzate. Poi se vogliamo fare propaganda, cerchiamo di farla nelle sedi giuste e non qui.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Solo alcune brevi considerazioni. La prima, nell’università italiana si ha la stessa attenzione alla sintassi di quella che si ha a Pomigliano per il prodotto finito.

“che si approssimano”, invece “che si approssimino

“Si tratta di vedere fino a che punto conviene alla Fiat voler…”, invece “Si tratta di vedere fino a che punto convenga alla Fiat voler…”

“i cui membri, per quanto affluenti, difficilmente compreranno quattro o cinque Panda a testa…”, invece “i cui membri, per quanto affluenti, difficilmente comprerebbero quattro o cinque Panda a testa…”.

***

Nel merito, ci sono alcune serie sviste che compromettono tutto il ragionamento.

In primo luogo, come già evidenziato da TonyH, l’autore sembra non avere consapevolezza su quale sia l’organizzazione del lavoro in Polonia, pensando di aver a che fare con una fabbrica “cinese”.

Secondo punto, nell'articolo si da' per assunto che con l’accordo Fiat si avrebbe una “degradazione” del lavoro a livelli cinesi. Io penso che il lavoro veramente “degradato” è quello mal fatto, cioè lo stato attuale a cui si intende porre rimedio.

Terzo punto, generalizza quello che è un problema esclusivo di Pomigliano, dovuto a ragioni riguardanti la provincia di Napoli (e quindi un problema non solo non comune a tutta l’italia, ma neppure comune a tutto il mezzogiorno: vedi Cassino, Melfi, Pratola Serra).

Quarto punto, è fuorviante l’alternativa tra organizzazione cinese e benessere anni ’70. I tedeschi, dirigenza e operai, dimostrano che, lavorando con attenzione e disciplina, si può esportare benissimo, fare prodotti ad alto valore aggiunto e avere salari superiori a quelli degli altri paesi OCSE.

Quinto punto, l’autore pone il problema su un piano giuridico (peraltro cattivo), invocando la “difesa della Costituzione”. E’ grave per un sociologo non avvertire che la Costituzione ripartisce risorse. Per avere salari, investimenti in conto capitale e benessere (cioè i nostri obiettivi veri) è necessario produrre e farlo bene. E produrre e vendere prodotti non è un effetto dell’“applicazione” della Costituzione, ma della presenza di dirigenti e operai competenti, attenti e disciplinati.

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Staremo a vedere come va a finire questa telenovela ma è chiaro che la Panda a Pomigliano io (e molti come me) l'ho sempre vista come una grossa forzatura dal punto di vista industriale.

Il polo C/D Cassino/Pomigliano potrebbe anche funzionare (le due fabbiche sono relativamente vicine, secondo google maps circa un'ora prendendo la A1) a patto però che a Pomigliano si inizi a fare sul serio e si accetti che le cose devono cambiare perchè come sono adesso sono insostenibili.

Chiaramente il livello di saturazione che potrà dare la futura Giuglia (e modelli derivati Fiat/Lancia) è quasi impossibile che possa superare quello che avrebbe potuto dare Panda, però il valore aggiunto è maggiore, quindi chissà...

niente da dichiarare...

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Staremo a vedere come va a finire questa telenovela ma è chiaro che la Panda a Pomigliano io (e molti come me) l'ho sempre vista come una grossa forzatura dal punto di vista industriale.

Il polo C/D Cassino/Pomigliano potrebbe anche funzionare (le due fabbiche sono relativamente vicine, secondo google maps circa un'ora prendendo la A1) a patto però che a Pomigliano si inizi a fare sul serio e si accetti che le cose devono cambiare perchè come sono adesso sono insostenibili.

Chiaramente il livello di saturazione che potrà dare la futura Giuglia (e modelli derivati Fiat/Lancia) è quasi impossibile che possa superare quello che avrebbe potuto dare Panda, però il valore aggiunto è maggiore, quindi chissà...

Il polo C/D Cassino/Pomigliano era quanto previsto fino all'anno scorso e prima dell'acquisto di Chrysler che sposta il baricentro della produzione C/D in USA-Canada.

La crisi inoltre ha messo in evidenza come i segmenti più alti (159) sono più vulnerabili ai periodi di contrazione dei mercati.

Fiat aveva scelto quindi la Panda per Pomigliano per saturare lo stabilimento e garantire l'occupazione stabile a tutti i 6000 dipendenti.

L'eventuale rinuncia a produrre la Panda e il ritorno alla produzione della futura Giulia vorrà dire la riduzione nel tempo fino a 4000 dipendenti su 15 turni settimanali.

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Il polo C/D Cassino/Pomigliano era quanto previsto fino all'anno scorso e prima dell'acquisto di Chrysler che sposta il baricentro della produzione C/D in USA-Canada.

La crisi inoltre ha messo in evidenza come i segmenti più alti (159) sono più vulnerabili ai periodi di contrazione dei mercati.

Fiat aveva scelto quindi la Panda per Pomigliano per saturare lo stabilimento e garantire l'occupazione stabile a tutti i 6000 dipendenti.

L'eventuale rinuncia a produrre la Panda e il ritorno alla produzione della futura Giulia vorrà dire la riduzione nel tempo fino a 4000 dipendenti su 15 turni settimanali.

diciamo pure che è meglio che Giulia non la facciano per nulla, se la prospettiva è quella di tenerla a Pomigliano.

questo referendum deve far aprire gli occhi a tutti. lì la voglia di stare in fabbrica (ancora prima che di occuparsi della qualità) non è molto diffusa.

Ciao

Luxan

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diciamo pure che è meglio che Giulia non la facciano per nulla, se la prospettiva è quella di tenerla a Pomigliano.

questo referendum deve far aprire gli occhi a tutti. lì la voglia di stare in fabbrica (ancora prima che di occuparsi della qualità) non è molto diffusa.

A me dispiace per la maggioranza che ha votato si, però bisogna anche avere il coraggio di dire che Pomigliano è sempre stato uno dei peggiori stabilimenti del mondo.

Se poi si vede il rapporto investimenti/produttività/qualità è decisamente il peggiore al mondo.

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Senti, sto studiando un accordo sindacale che prevede ritmi di lavoro ancora più duri di quelli previsti da FIAT per Pomigliano. Colpa del padrone che è un negriero? No, sono i lavoratori che pretendono un certo numero di ore di lavoro alla settimana perché vogliono guadagnare più soldi (e quelli che già guadagnano non sono pochi). Mi trovo nella strana situazione di dover consigliare alla Società di frenare le aspettative dei lavoratori, in termini di orario di lavoro, perché la loro implementazione, diversamente dall'ipotesi Pomigliano, cozzerebbe con la normativa nazionale in tema di orario di lavoro e limiti allo straordinario.

In merito alle cazzate sull'incostituzionalità, ti ho dimostrato più volte che sono cazzate. Poi se vogliamo fare propaganda, cerchiamo di farla nelle sedi giuste e non qui.

per curiosità, di quante ore stai parlando? e che tipo di mansioni?

"Io non ce l'ho co' te, ma co' quello che te sta vicino e nun te butta de sotto!"

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per curiosità, di quante ore stai parlando? e che tipo di mansioni?

Si tratta di ciclo continuo con produzione per sette giorni su sette. Altro non posso aggiungere, mi spiace.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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A me dispiace per la maggioranza che ha votato si,

Attenzione anche a fare i conti dei "no", dei "sì", e dei "sì tanto poi li fotto lo stesso" :roll:

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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