Il futuro dei siti produttivi Stellantis

[loric]

Si, confermo che si sono fregati con le loro mani.

Ad ogni modo non cambia la sostanza: se hanno occupato la corsia destinata al carrello allora ne hanno impedito il movimento per tutto il tempo durante il quale hanno ocupato tale area (mica potevano riattivare il carrello con gli operai ancora presenti su tale corsia) percui, a mio parere, la loro è stata un'azione cosciente e volontara mentre il decreto si basa su di un cavillo legale.

Ni. Il cambio di rotta a cui ho fatto riferimento, unitamente ad altre cose venute fuori in sede di istruttoria sommaria, hanno minato la posizione di S.A.T.A.

Poi quando ci sarà il giudizio di merito potrà cambiar tutto, eh. Magari verrà fuori che quelli si divertivano a prendere a calci il carrello, o ci si sedevano sopra

Infatti nessuno ha obbligato tali operai a sostare nella corsia riservata ai carrelli; azione che essi, in quanto operai, sapevano che poteva essere potenzialmente pericolosa e che avrebbe nuociuto al regolare svolgimento dell'attivita lavorativa di quanti non avevano aderito al corteo e, di conseguenza, avrebbe poturo recare danni all'azienda.

Da quello che leggo (solo il decreto, non gli atti integrali delle parti), l'eventuale questione del ritardo nella riattivazione del carrello, cagionato dall'indebita presenza dei lavoratori nella zona gialla, non parrebbe essere stata sollevata da S.A.T.A., e comunque il provvedimento di licenziamento non era motivato in tali termini.

Modificato 24 Agosto 2010 da loric

[Guest EC2277]

Ed allora in quali termini è stato motivato?

[loric]

Ed allora in quali termini è stato motivato?

Mi spiego meglio (sempre con beneficio di inventario).

La motivazione è stata:

"Hanno deliberatamente bloccato un carrello in funzione", non "hanno deliberatamente impedito il celere riavvio di un carrello bloccato".

Modificato 24 Agosto 2010 da loric

[Guest EC2277]

Resto della mia opinione: si tratta di un cavillo poiché, con il termine bloccare, posso indicare sia l'atto di arrestare un mezzo in movimento (il carrello), che quello d'impedirne la ripartenza.

[stev66]

No e' diverso: bloccare un mezzo comporta un tipo di sanzione, impedirne la ripartenza un'altra.

quindi e' tutt'altro che un cavillo: secondo il giudice il reato c'e' stato ( blocco del mezzo ) ma che comporta una pena minore del licenzimento, pena invece adeguata nel secondo caso.

Se vuoi la differenza che c'e' tra omicidio volontario e preterintenzionale.

[Ospite]

beh resta da vedere come mai sto benedetto carrello si sia fermato..

[loric]

Resto della mia opinione: si tratta di un cavillo poiché, con il termine bloccare, posso indicare sia l'atto di arrestare un mezzo in movimento (il carrello), che quello d'impedirne la ripartenza.

In ogni caso il giudice si è posto il problema di cui discutiamo: quando i "capi" si sono avvicinati al carrello per riattivarlo, i manifestanti hanno deliberatamente fatto "melina" per ritardare le operazioni?

Il giudice arriva alla conclusione, sentiti i testi, che

"si potrebbe obiettare che la posizione dei lavoratori ha comunque rappresentato, nella sostanza, un ostacolo al transito degli AVG: qualora gli scioperanti non avessero stazionato in quell'area, sarebbe apparso chiaro fin da subito che il carrello si era bloccato - secondo la tesi S.A.T.A. - in seguito ad un avvenuto contatto, così potendosi procedere al suo subitaneo ripristino.

E tuttavia, a parere del giudicante, le considerazioni supra riportate [...] conducono ad escludere, in capo ai lavoratori licenziati (e per i motivi che appresso si indicheranno), quantomeno l'elemento soggettivo del dolo, che necessariamente deve accompagnarsi alla condotta soggettiva contestata (si ricordi che l'azienda ha contestato che il transito degli AVG fosse stato deliberatamente impedito).

[...]

La loro condotta non sembra, quindi, assistita dal deliberato intento (contestato nel procedimento disciplinare all'esame) di arrestare la produzione aziendale (ndr: fra l'altro vengono riportate le dichiarazioni di altri manifestanti presenti nella zona gialla, NON ISCRITTI FIOM, che *casualmente* non sono stati raggiunti da provvedimenti disciplinari, che affermano che il carrello era fermo perché le linee erano ferme a causa dell'assenza di alcuni lavoratori in sciopero).

[...]

In particolare, si ritiene che (i lavoratori licenziati, ndr), sentendosi minacciati attraverso contestazioni all'apparenza incomprensibili (quelle di aver bloccato il carrello che invece era già fermo, ndr) nell'esercizio di un loro diritto costituzionale (era in atto uno sciopero) [...] abbiano "trascurato" di considerare che la loro condotta potesse oggettivamente essere causativa di un blocco della produzione, pensando prioritatiamente a difendersi.

In ogni caso vederemo cosa uscirà dal giudizio di merito. Modificato 24 Agosto 2010 da loric

[Guest EC2277]

A questo punto mi piacerebbe leggere tutti gli atti poiché, se le linee fossero state ferme, allora non ci sarebbe stato nemmeno il bisogno di attivare l'AVG che le serviva.

Inoltre se di tutti gli operai che occupavano la zona gialla solo quei tre sono stati raggiunti dal provedimento disciplinare allora quei tre devono aver fatto qualcosa che gli altri non hanno fatto.

Non so ma più passa il tempo e più temo che la vicenda di sia evoluta in un certo modo e, se ho ragione, la cosa non mi piace per niente.

[loric]

A questo punto mi piacerebbe leggere tutti gli atti poiché, se le linee fossero state ferme, allora non ci sarebbe stato nemmeno il bisogno di attivare l'AVG che le serviva.

Inoltre se di tutti gli operai che occupavano la zona gialla solo quei tre sono stati raggiunti dal provedimento disciplinare allora quei tre devono aver fatto qualcosa che gli altri non hanno fatto.

Non so ma più passa il tempo e più temo che la vicenda di sia evoluta in un certo modo e, se ho ragione, la cosa non mi piace per niente.

Qual è la tua teoria, cosè che non ti piace per niente?

[Guest EC2277]

Si tratta di qualcosa che ho già visto accadere più volte: si esaspera una situazione in modo da scatenare una certa reazione da parte di un'istituzione, di un'azienda o di una persona e poi si usa tale reazione come prova per dimostrare le proprie tesi.