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Il futuro dei siti produttivi Stellantis


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ti assicuro che le normative attualmente in vigore, nonché gli ispettori se ti capitano quelli fusi, non ti permettono di lavorare;)

Io ti assicuro che, seppure la sicurezza sia strettamente intrecciata a pastoie burocratiche non da poco, si riesce a lavorare nel rispetto sostanziale della legge. Poi, per quanto riguarda gli ispettori fusi... vabbe', se tu stesso dici che sono fusi, implicitamente ammetti che non è un problema di normativa ma, eventualmente, di testa.

In ogni caso un conto è la violazione formale (secca sempre pagare per qualche pezzo di carta non in regola, ma siamo in Italia e, volenti o nolenti, la burocrazia impera), un conto è la violazione sostanziale.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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già la 626 aveva introdotto delle innovazioni e fino li andavano anche bene..purtroppo l'avanzare di questa fobia della sicurezza, che di norma invece è data da comportamenti al limite o completamente scorretti di chi sta eseguendo il lavoro, ma parliamo a livello elementare, non normativo, ha creato una serie di complicazioni allucinanti..vedi ad esempio l'ultima direttiva sulle sorgenti luminose artificiali con tanto di catalogazione effimera e non dedicata ove, in qualunque punto, non porta a nessuna parte che già oggi non sia applicata se non per la menata economico/burocratica di eseguire carte e controlli da parte di persone che non sanno nemmeno da che parte guardare un impianto elettrico e ti chiedono rassicurazioni sulla terra di un trafo 0-400 - 0-24 invece che su trafo 0-400 - 0-1200 e vedere se c'è il centrale a massa:lol:

poi ripeto: in europa, specie in uk, le normative sono a fondo perduto per gli altri paesi: si vive timbrando e chi può pagherà, sempre SE pagherà

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Mi avete fatto venire fino a quassù e mi avete detto...mi avete detto che mi compravate una bomba...arriverò tardi per il pranzo e mia mamma...ahhh...ahhh..e non mi farà mangiare per punizione..aaaaaah che vigliacchi.........nessuno ha una cioccolata??? un croccante???

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la legge 626 è stata abrogata, ma di fatto è confluita nell'81 che non è nient'altro che il testo Unico cha mantiene tutte le norme della 626 e in più ne integra di nuove specifiche per alcune categorie.

Sinceramente non ho capito bene questa uscita di tremonti: l'italia è in europa e la 626 riprendeva concetti della legislazione europea in materia. Eliminarla mi pare una fesseria.

Ritornare a leggi vocabolario come la sacra triade 547-303-164 è inutile (erano fatte benissimo,ma talmente specifiche e dettagliate che nessuno le applicava..), non fare leggi rischiosissimo..

Io di lavoro faccio spesso (anche se cerco sempre di evitarlo) il CSP-CSE per cantieri e con queste leggi mi ci scontro tutti i giorni (infatti mentre scrivo mi sto rileggendo un pallosissimo piano di sicurezza e coordinamento..), e posso dire che pur con tutti i difetti di questo mondo, la legge funzionicchia s eapplicata.

Il problema andrebbe spostato su un piano diverso: la 626 diventa un peso nel momento in cui si bada più alla carta che si fa (migliaia di pagine che hanno il solo scopo di pararsi il culo..) che alla sostanza delle cose.

Purtroppo in italia la maggior parte delle volte è così, e questo, mi spiace dirlo, è causato anche dagli organi di vigilanza che hanno un atteggiamento troppo fiscale sulla forma e meno sulla sostanza.

Facendo così si facilitano i furbi e si carica di costi inutili chi cerca di fare le cose con cognizione.

IL discorso sarebbe molto lungo e controverso, ma mi fermo qui perchè diventerei poco diplomatico.

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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la legge 626 è stata abrogata, ma di fatto è confluita nell'81 che non è nient'altro che il testo Unico cha mantiene tutte le norme della 626 e in più ne integra di nuove specifiche per alcune categorie.

Sinceramente non ho capito bene questa uscita di tremonti: l'italia è in europa e la 626 riprendeva concetti della legislazione europea in materia. Eliminarla mi pare una fesseria.

La 626 era infatti un decreto legislativo emanato in attuazione di diverse direttive europee. Idem dicasi per il D.Lgs. 81. Credo che quella di Tremonti sia una sparata fatta da una persona che non sa di cosa parla.

Io di lavoro faccio spesso (anche se cerco sempre di evitarlo) il CSP-CSE per cantieri e con queste leggi mi ci scontro tutti i giorni (infatti mentre scrivo mi sto rileggendo un pallosissimo piano di sicurezza e coordinamento..), e posso dire che pur con tutti i difetti di questo mondo, la legge funzionicchia s eapplicata.

Il problema andrebbe spostato su un piano diverso: la 626 diventa un peso nel momento in cui si bada più alla carta che si fa (migliaia di pagine che hanno il solo scopo di pararsi il culo..) che alla sostanza delle cose.

Purtroppo in italia la maggior parte delle volte è così, e questo, mi spiace dirlo, è causato anche dagli organi di vigilanza che hanno un atteggiamento troppo fiscale sulla forma e meno sulla sostanza.

Facendo così si facilitano i furbi e si carica di costi inutili chi cerca di fare le cose con cognizione.

IL discorso sarebbe molto lungo e controverso, ma mi fermo qui perchè diventerei poco diplomatico.

Toglimi una curiosità: hai mai visto un lavoratore sanzionato dall'organismo di vigilanza per mancato utilizzo dei DPI, correttamente fornito dall'azienda?

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Anche per me tremonti non sa di cosa parla, anzi lo sa troppo bene, ma in quel momento ha detto quello che doveva dire il suo pubblico.

Mai visto che lo spresal multi un lavoratore per i DPI anche l'impresa glieli ha forniti. Ma ho visto molte multe ad impresari perchè un loro lavoratore non li usava, nonostante glieli avessero forniti.

Da questo punto di vista però devo dire che la situazione è molto migliorata. Casco e Sacarpe ce li hanno anche i più scalcagnati (per prendermi in giro mi fanno il culo quando entro in cantiere con le scarpe da ginnastica.. e fanno bene), comincio a vedere anche roba più seria tipo arrotolatori imbracature e roba varia che fino a 2/3 anni era fantascienza..

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Versione ampliata dall'ASCA:

MARCHIONNE, ''STOP A LOTTA PADRONI-OPERAI, SERVE NUOVO PATTO SOCIALE''

Oggi l'Italia ha bisogno di ''un grande sforzo collettivo, una specie di patto sociale per condividere gli impegni, le responsabilita' e i sacrifici e per dare al paese la possibilita' di andare avanti''. L'a.d.

della Fiat Sergio Marchionne parla davanti a una foltissima platea al Meeting di Cl a Rimini. E' la sua prima volta davanti al popolo di Cl e Marchionne parla della Fiat, delle vicende degli ultimi giorni ma anche di quello che serve all'Italia per affrontare il futuro di un modo aperto e competitivo.

Marchionne difende le scelte fatte dalla Fiat, difende il progetto Fabbrica Italia. ''A volte ho l'impressione che gli sforzi che la Fiat sta facendo per rafforzare la presenza industriale in Italia non vengano compresi oppure non siamo apprezzati intenzionalmente''.

La verita' e' che la Fiat e' ''l'unica azienda disposta a investire 20 miliardi di euro in Italia, l'unica disposta a intervenire sulle debolezze di un sistema produttivo per trasformarlo in qualcosa che non abbia sempre bisogno di interventi di emergenza''. La verita' e' che '''questo sforzo viene visto da alcuni con la lente deformata del conflitto'' ma '''non siamo piu' negli anni sessanta - sottolinea Marchionne - non e' possibile gettare le basi del domani continuando a pensare che ci sia una lotta tra capitale e lavoro, tra padroni e operai''.

Marchionne si sofferma sulle cronache degli ultimi tempi, da Pomigliano a Melfi. ''La maggior parte delle persone che lavorano in Fiat ha compreso e apprezzato l'impegno che abbiamo deciso di assumere in Italia'', eppure ''ho sentito accuse assurde e infinite polemiche che non voglio certo alimentare''. Marchionne quindi rivolge un pubblico riconoscimento alla Cisl e alla Uil, a Bonanni e Angeletti che ''ci stanno accompagnando in questo processo di rifondazione dell'industria dell'auto in Italia''.

L'a.d. della Fiat su Pomigliano sottolinea che un corretto sistema di relazioni industriali deve garantire che gli accordi stipulati vengano effettivamente applicati.

''Rispettare un accordo e' un principio sacrosanto di civilta'. Non credo sia onesto usare il diritto di pochi per piegare i diritti di molti''.

In molti passaggi del suo intervento Marchionne raccoglie lunghi applausi dalla platea. Fa una pausa e poi riprende.

''E' inammissibile tollerare e difendere alcuni comportamenti come la mancanza di rispetto delle regole e gli illeciti che in qualche caso sono arrivati anche al sabotaggio''.

Poi c'e' la vicenda Melfi. ''Mi rendo conto che certe decisioni non sono popolari ma non si puo' far finta di niente davanti a quelle che per la Fiat sono palesi violazioni della vita civile in fabbrica''.

Marchionne quindi sottolinea che sulla vicenda Melfi, la ''Fiat ha rispettato la legge e ha dato pieno seguito al primo provvedimento della magistratura''.

Sulla vicenda degli operai di Melfi ''ho sentito parlare molto di dignita' e di diritti. Ma dignita' e diritti - ha detto Marchionne - non possono essere patrimonio esclusivo di tre persone. Sono valori che vanno difesi e riconosciuti a tutti''.

Marchionne considera pretestuose le ''accuse'' che arrivano da una parte del sindacato e ''non aiutano a mantenere un clima sereno, condizione assolutamente necessaria per sviluppare gli ambiziosi programmi di cui ci stiamo facendo carico''.

''La Fiat non pretende di essere salutata ogni giorno con le fanfare'' come quando il presidente Barack Obama ha annunciato l'accordo con Chrysler ''ma non troviamo giusti nemmeno i fischi gratuiti''.

''Quello che trovo assurdo - prosegue Marchionne - e' che la Fiat venga apprezzata e riceva complimenti ovunque, fuorche' in Italia. La Fiat e' sempre la stessa, che si guardi in Europa, negli Stati Uniti o in Sud America''.

''Fiat e' un'azienda seria, gestita da persone serie con una forte carica di valori''.

Marchionne torna quindi a sottolineare l'importanza del progetto Fabbrica Italia e cita ancora la decisione di trasferire la Panda dalla Polonia a Pomigliano mentre sarebbe stato piu' conveniente lasciare le cose come stavano. Ma ''lo abbiamo fatto perche' nel limite del possibile riteniamo sia un nostro dovere privilegiare il paese in cui Fiat ha le proprie radici. Crediamo nel futuro italiano della Fiat e per questo ''abbiamo il dovere di proteggere'' Fabbrica Italia.

''Non siamo interessati ad andare in tv a sbandierare le nostre ragioni come fanno altri. Non intendiamo farci coinvolgere in teatrini o telenovele per giustificare un progetto di valore e qualita'. Non vogliamo che tutto quello che abbiamo costruito finora sia macchiato da argomentazioni pretestuose o da giochi politici che non c'entrano nulla con la volonta' di fare qualcosa di buono. Tutto cio' non aiutera' mai la Fiat a diventare un costruttore forte, in grado di competere con i migliori del mondo''.

Infine, una risposta al Presidente della Repubblica: ''Ho grandissimo rispetto'' per il Capo dello Stato ''come persona'' e per il suo ruolo istituzionale, ha dichiarato Marchionne, a margine del suo intervento. Sulle parole di Giorgio Napolitano, che aveva risposto all'appello dei 3 operai licenziati a Melfi, reintegrati dal tribunale ma poi lasciati fuori dalla fabbrica, l'a.d. della Fiat ha quindi assicurato: ''Accetto da lui l'invito a cercare di trovare una soluzione a questo problema per mandare avanti le cose''.

MARCHIONNE STOP A LOTTA PADRONI-OPERAI SERVE NUOVOPATTO SOCIALE

BMW M135i xDrive 306 cv

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Guest EC2277
Non ha ragione

se la legge e' strutturata male la si deve cambiare e rendere logica e sostenibile. Non eliminarla.

Quanto a maglioncino se vuole dialogare su nuove regole deve accettare di dare un minimo di dignita' ai suoi interlocutori. MA lui il dialogo temo lo intenda in un altro modo: io stabilisco cosa si fa e tu ti adegui.

A parte che il decreto legislativo 626/2004 è stato abrogato dal decreto legislativo 81/2008 e quindi il Signor Tremonti dovrebbe aggiornarsi, sparare contro la normativa per la salute e sicurezza sul lavoro è criminale.

Sono palle che "con la 626 non si può lavorare". Si può migliorare la normativa e renderla meno formalistica e burocratica? Certamente. Chiedere la sua abrogazione però, lo ripeto, è criminale.

Avete frainteso (ma è colpa mia poiché mi sono espresso male) il senso dell'intervento: non è la legge (sia la vecchia 626 che il Testo Unico) in sé ad essere sbagliata ma tutto il corollario burocratico che troppo spesso si accompagna alle normative; di qualunque tipo esse siano.

:sorry:

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Non ha ragione

se la legge e' strutturata male la si deve cambiare e rendere logica e sostenibile. Non eliminarla.

Quanto a maglioncino se vuole dialogare su nuove regole deve accettare di dare un minimo di dignita' ai suoi interlocutori. MA lui il dialogo temo lo intenda in un altro modo: io stabilisco cosa si fa e tu ti adegui.

Occorre fare un po' di chiarezza.

L'art. 28 della L. 300/70 prevede che, con decreto motivato ed immediatamente esecutivo, il giudice ordini "la cessazione del comportamento illegittimo e la rimozione degli effetti". In altre parole il giudice dice al datore di lavoro di riportare indietro le lancette dell'orologio al momento precedente l'inizio di tale comportamento.

Per fare ciò, non è sufficiente che il datore di lavoro retribuisca il lavoratore, deve anche consentirgli di tornare al lavoro.

Il decreto di cui sopra è emesso al termine di un procedimento d'urgenza sommario e, se nei 15 giorni giorni successivi il datore di lavoro promuove la causa di merito (cosa che FIAT ha fatto), tale decreto ha natura di provvedimento provvisorio.

Cosa accade nella prassi? Accade che il datore di lavoro propone al lavoratore di stare a casa, fatto salvo il diritto alla retribuzione, ciò in attesa che il decreto venga sostituito dalla sentenza che definisce il giudizio.

Nel 99% dei casi il lavoratore accetta, anche perché si tratta di una proposta di buon senso (le bocce non sono ancora ferme, la partita si sta ancora giocando). Il caso FIAT ricade nel residuo1%.

A mio avviso il datore di lavoro può solo chiedere al lavoratore di non recarsi al lavoro, ma non lo può pretendere, ma d'altra parte siamo in presenza di un obbligo di facere infungibile che non può essere oggetto di esecuzione forzata in forma specifica. In altre parole nessun giudice, né il presidente della Repubblica che è stato chiamato in causa e che ha (troppo) prontamente risposto, possono sfondare i cancelli dello stabilimento di Melfi per far entrare i 3 lavoratori ormai famosi in tutto lo Stivale.

Resta il fatto che ogni giorno, in Italia, ci sono tanti lavoratori che vivono drammi lavorativi ancora più gravi di quelli che ci stanno propinando da giorni. Solo che per loro raramente ci sono le televisioni che fanno le dirette dai cancelli delle aziende che li hanno cacciati e certamente non si muove il Presidente della Repubblica con interventi ad personam.

E' un episodio gonfiato mediaticamente e politicamente, che uscirà dalla luce dei riflettori solo quando sarà pronto il prossimo episodio della guerra fra FIAT e FIOM.

Nel frattempo i 3 lavoratori potranno godersi il loro quarto d'ora di celebrità, sperando che siano almeno consci che sono pedine sacrificabili di un gioco più grande di loro.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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io parto da un altro presupposto

se dico che voglio dialogare con te per decidere insieme su nuove regole di convivenza nell' ambito del lavoro, non devo contemporaneamente irrigidirmi ed arroccarmi nel mio castello di regole : ho appena finito di dire che le regole vanno ridiscusse quindi devo essere flessibile e mostrare buone intenzioni nei confronti della mia controparte. Poi si discutera', si combattera' ed io cerchero' di portarmi a casa tutto quello che posso a mio vantaggio

invece così facendo dimostro che le regole che mi avvantaggiano vanno bene mentre quelle da cambiare sono solo quelle che mi legano le mani

ora, va bene che in questo momento particolare per l' economia mondiale ed italiana e per il vuoto di potere specifico del nostro paese, Marchionne si senta con il coltello dalla parte del manico piu' di ogni altro momento nella storia della fiat ; pero' credo e spero che ci DEBBANO essere ancora dei vincoli anche per l' imprenditoria

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scusami, ma di vincoli ce ne sono fin troppi.

iniziamo col dire che c'è un vincolo sulla sicurezza, giusta e non si transige su questo, che però non è applicata in egual maniera in tutta europa: questo significa che, nello stesso paese, cioè l'europa, uno ha facoltà di fare determinate cose perché "prassi del tipo prima era così" mentre un altro no perché "prassi del prima non era così e non deve esserci adesso".

in secondo luogo nasce il problema del recepimento delle normative: se dal belgio esce una norma, non è detto che tutti la recepiscano contemporaneamente e quindi, chi la recepisce prima ha un handicap/vantaggio rispetto agli altri.

terzo e fondamentale punto: io italiano non posso dire che un prodotto fatto in uk non è a norme, poiché sei, in soldoni, fuori dalle competenze territoriali, però puoi bloccarne l'ingresso in italia solamente previa tutto il discorso fatto prima.

ora amplifica questo per un indotto esagerato e per richieste di normative pari a quelle di un ministero ed avrai il quadro di un'industria che fattura un paio di manovre finanziare all'anno.

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Mi avete fatto venire fino a quassù e mi avete detto...mi avete detto che mi compravate una bomba...arriverò tardi per il pranzo e mia mamma...ahhh...ahhh..e non mi farà mangiare per punizione..aaaaaah che vigliacchi.........nessuno ha una cioccolata??? un croccante???

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