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Messaggio aggiunto da AleMcGir,

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Inviato

E io continuo a ripetermi che il fatto che un evento sia possibile, non implica automaticamente che accada :)

tutti gli eventi sono possibili. In statistica ogni singolo evento è possibile e ha una probabilità ben definita.

ed è alla probabilità che bisogna guardare, non alla possibilità.

la chiamerò "filosofia dell'FMEA"

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Inviato
Non c'e ' scritto questo riferimento a movimenti politici. a me di cose non gradite ne hanno scritte da un'altra parte. io faccio notare a chi di dovere.

si parla di POSSIBILE fine dell'euro in interviste a personaggi dell'economia e in note informative di bond e prodotti similari.

Il mio "cazzate che si sentono in giro", un po' troppo sanguigno, non si riferiva a te o alla possibilità, per ora bassa ma REALE fin dall'inizio della crisi in Grecia (e, i conseguenti piani di copertura rischi per le grosse aziende), di uscita dall'euro bensì a coloro i quali auspicano un'uscita volontaria dall'area Euro con connesso default.

Giusto per chiarire, eh!

Correr, competir, eu levo isso no meu sangue. É parte de mim. É parte de minha vida.

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Inviato (modificato)
Se l'Italia uscisse dall'Euro, in 2 anni si ritroverebbe nelle condizioni in cui era l'Argentina quando collassò la sua economia.

Sarebbe bello poter valutare con tanta sicurezza quali scenari si presenterebbero in caso di uscita dall'euro, purtroppo la divisione degli economisti a riguardo e le tante variabili che vengono influenzate da una simile decisione, rendono la questione molto difficile da valutare all'occhio profano, e forse anche a quello esperto.

Tuttavia lo stretto legame del mantenimento dell'Euro con la contestata austerity, (sentivo costata il 2,5% del PIL invece che lo 0.5% previsto), tanto da essere messa in dubbio perfino da alcuni economisti del FMI *, anche se in veste non ufficiale, rende imperativo un approfondimento orchestrato in modo da trarne qualche conclusione. I paesi EU nella cacca sono abbastanza numerosi per non poter rimandare ulteriormente la valutazione, è evidente che l'argomento è stato considerato tabù per troppo tempo. Le resistenze ad assumersi la responsabilità (politica) di parlarne un pò piu ordinatamente sono ormai inammissibili.

Anche a me non piace l'idea di perdere l'Euro, ma se le modalità con cui è stato fatto nascere sono state cannate e sono responsabili di collassi incipienti, beh, a malincuore bisognerà ammettere di aver sbagliato...

Certo il commento di Euronne non è valutabile se non all'interno di una discussione sull'Euro: la convenienza di un'azienda americana con stabilimenti in Italia non è detto che coincida con la convenienza dell'Italia stessa, come qualcuno ha fatto qui giustamente notare. Quindi non credo che questo laconico comunicato stampa possa essere discusso più di tanto senza andare OT sulla faccenda uscita dall'Euro: sarebbe interessante averlo come topic separato per leggere un riassunto delle posizioni e considerazioni degli economisti (non dei politici naturalmente, notoriamente interessati ad altro ;)).

* “E’ austericidio”, due economisti del Fondo monetario documentano gli errori dell’austerity - Il Fatto Quotidiano

Fmi: troppa austerity strangola l'economia Ue - Il Sole 24 ORE

Modificato da Maxwell61
Inviato
... la convenienza di un'azienda americana con stabilimenti in Italia non è detto che coincida con la convenienza dell'Italia stessa, come qualcuno ha fatto qui giustamente notare.

Non facciamo semplicificazioni troppo qualunquistiche.

Fiat-Chrysler non è una azienda americana con stabilimenti in Italia.

E cerchiamo anche di non andare OT con la discussione.

Qui non si parla di Italia dentro o fuori dall'Euro. Torniamo in topic.

Inviato

quindi:

-Contratto unico per tutto il gruppo

-Rapporto diretto con i sindacati Cisl e Uil e nessun dialogo con FIOM-CIGL

una sconfitta per landini e camusso non da poco e una solida base giuridica come prerequisito per investimenti futuri.

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

  • 3 settimane fa...
Inviato

Fonte:La Stampa - Pomigliano, indagine su Fiat Il Lingotto: sconcertati

Pomigliano, indagine su Fiat

Il Lingotto: sconcertati

La Procura ipotizza il mancato riconoscimento dei diritti sindacali alla Fiom. Mirafiori: l’ennesima espressione dell’offensiva giudiziaria

La Procura della Repubblica di Nola (Napoli) accusa la Fiat di discriminazione contro gli iscritti Fiom a Pomigliano, ma questa volta a essere chiamato in causa, in quanto rappresentante legale dell’azienda, è l’amministratore delegato Sergio Marchionne. «Sconcertante e paradossale», commenta il Lingotto che parla di «accuse infondate» e di «inusitata offensiva giudiziaria avviata dalla Fiom nei confronti della Fiat da più di due anni».

È un nuovo capitolo nello scontro tra Fiat e il sindacato guidato da Maurizio Landini nelle aule dei tribunali. I numeri li ricordala stessa Fiat: «62 ricorsi, 45 dei quali decisi da 22 giudici in favore dell’azienda, 7 in favore della Fiom, 7 con rinvio alla Corte Costituzionale per la questione di legittimità costituzionale delle norme da applicare e 3 non ancora definiti». Questa volta è la Procura di Nola ad accusare, al termine delle indagini preliminari, Marchionne e l’amministratore delegato di Fabbrica Italia Pomigliano, Sebastiano Garofalo, di mancato riconoscimento in Fabbrica Italia Pomigliano dei diritti sindacali alla Fiom e di discriminazione degli iscritti allo stesso sindacato nel processo di trasferimento dei dipendenti di Fiat Group Automobiles a Fabbrica Italia Pomigliano. «Con tutta evidenza - osserva, in un lungo comunicato, la casa torinese - Marchionne nessuna parte ha mai avuto, né può aver avuto, nella gestione, peraltro del tutto legittima, delle rappresentanze sindacali e dei processi di assunzione in Fabbrica Italia Pomigliano». E aggiunge: «Se Fiat avesse inteso discriminare gli iscritti alla Fiom, non avrebbe certo acquisito e rilanciato con importanti produzioni della Maserati lo stabilimento di Grugliasco della ex Bertone, dove la stragrande maggioranza degli addetti era notoriamente iscritta alla Fiom».

«Prendo atto - commenta il leader della Fiom, Maurizio Landini - che la Procura, di fronte a un nostro esposto, ha fatto le sue indagini e prendo atto di quanto ha deciso. Da tempo denunciamo la violazione dei diritti sindacali e la discriminazione contro i nostri iscritti. Se arriveremo al rinvio a giudizio faremo tutto quello che possiamo compresa la costituzione parte civile».

Negativo il giudizio degli altri sindacati. «È un’ulteriore mazzata al Sud e all’industria metalmeccanica. Un’iniziativa del genere non aiuta in una situazione così difficile», commenta il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, mentre il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, parla di «ennesimo errore della magistratura che probabilmente non ha compreso bene quanto accaduto in questi anni in Fiat». «Non ci sono parole per commentare», si limita a dire Roberto Di Maulo, numero uno del sindacato autonomo Fismic.

  • 2 settimane fa...
Inviato

solite voci

[h=1]Fiat: potrebbe aprire Mirafiori a Mazda (Giornale)[/h]

MILANO (MF-DJ)--Mirafiori sarebbe sotto osservazione da parte di Mazda. I giapponesi, che lo scorso anno hanno visitato la fabbrica di Pomigliano d'Arco sono sempre alla ricerca di una "base" in Europa e la storica fabbrica Fiat di Torino, che ha spazi liberi a volonta', potrebbe rappresentare una soluzione al problema.

E' quanto si legge su Il Giornale, dove si spiega che Mazda "penserebbe di portare a Torino un modello da realizzare in joint venture con Fiat. Qualcuno avanza anche l'ipotesi che la compagna di viaggio dei giapponesi possa essere la riedizione della Punto, una sorta di 500 a 5 porte". Lo scenario, non confermato, ma del quale si starebbe parlando, aprirebbe se realizzato "per la prima volta Mirafiori a un gruppo esterno. Una decisione, comunque, dovra' essere presa rapidamente, visto che la gestazione di un modello richiede 18 mesi", ma altre indiscrezioni indicano anche Cassino.

Un altro tema che da anni tiene banco riguarda, invece, la nuova small Fiat. Il progetto e' sul tavolo di Marchionne e lo stabilimento che potrebbe produrre la nuova Topolino, sarebbe quello polacco di Tychy che gia' sforna la 500 e la nuova Lancia Y. Decisioni devono essere prese anche sul "Pandone", sette posti su base Panda, e sulla Lancia/Chrysler 100, versione berlina a 5 porte dell'attuale 200. Dalla Serbia, invece, arriveranno la 500 XXL, a sette posti,e la 500L Trekking, dall'aspetto off-road. Fin qui le indiscrezioni, nel segno della strategia annunciata che vede Panda e 500 i due brand di casa Fiat, Alfa Romeo e Maserati posizionarsi nell'alto di gamma, e una Lancia a doppio filo con Chrysler. red/mur

MF Dow Jones - Economic Indicator - Borsa Italiana

Inviato

forse è già stato detto

motori.it

Sembra una notizia, tra le tante, di organizzazione aziendale, ma è qualcosa di più. L'annuncio che la produzione della seconda generazione della Fiat 500 sarà unificata per tutti i mercati nell'impianto polacco di Tychy è un tassello importante della strategia annunciata del gruppo Fiat/Chrysler per il prossimo quadriennio.

La Fiat 500 tornerà ad essere podotta, per tutti i mercati mondiali, in Polonia, perché non si può ripetere con la generazione successiva il laborioso e costoso lavoro di differenziazione necessario per affermare la piccola Fiat al di là dell'Atlantico.

Con l'attuale generazione, per la quale non era proprio stato immaginato uno sbocco negli Usa e altri mercati oltre quello europeo, è stato necessario modificare scocca, cambio (automatico tradizionale in luogo dell'elettroattuato europeo) e un'infinità di altri particolari, meccanici, estetici e di allestimento che hanno fatto lievitare i costi e impedito di unificare molte componenti.

>> Guarda le immagini ufficiali della Fiat 500 2013

Per la produzione della 500 USA sono attualmente utilizzati gli impianti messicani di Chrysler, a Toluca, che producono anche Dodge Journey e Fiat Freemont per l'Europa, ma questo, nell'attuale fase di grande sviluppo dei quattro brand americani del gruppo ha impedito a Chrysler di sostenere con efficacia la crescita della domanda. Oggi Chrysler ha una capacità produttiva insufficiente e avrebbe bisogno degli impianti messicani, anche per sostenere il piano delle nuove generazioni di prodotti che verranno lanciati nel prossimo triennio.

Quindi la nuova 500 tornerà, unificata e già in linea con le severe norme americane, ad essere prodotta unicamente a Tichy, nel moderno impianto polacco che ha dimostrato di avere qualità costruttiva, bassa conflittualità, costo del lavoro competitivo anche con gli impianti americani e che ha ancora ampi margini di capacità produttiva. Un altro tassello della localizzazione strategica degli impianti, tutti unificati per prodotto a livello globale, nell'ottica dei premium brand, cardine della Fiat/Chrysler prossima ventura.

Dunque le appena inaugurate Officine Maserati di Grugliasco, la futura Mirafiori per l'ammiraglia Alfa Romeo, la nuova Mito e il crossover di lusso Maserati Levante. Ancora Alfa Romeo, Giulietta e Giulia, per Cassino, con la variabile Chrysler 100/Lancia Delta, i SUV compatti 500X e crossover Jeep per Melfi, la gamma Panda a Pomigliano. A Modena restano le sportive Maserati e l'Alfa Romeo 4C, a Maranello le Ferrari.

La Ypsilon resta a Tychy per il momento, mentre è ancora in discussione se l'impianto della Giulia e Giulietta produrranno eredi di Bravo (difficile) e Lancia Delta/Chrysler 100. Le localizzazioni produttive sono per lo più definite, ma restano le variabili Lancia oltre la Ypsilon, gli eventuali prodotti non premium del marchio Fiat che al momento hanno scarse speranze di vedere la luce, e la localizzazione del futuro brand low cost, naturalmente in un paese che abbia bassi costi di produzione e salariali.

Sembra che per Lancia possa esserci un parziale ripensamento rispetto alla preventivata cancellazione, sia pure solo sui mercati europei ed escludendo investimenti per farne un premium brand mondiale, come Maserati e Alfa Romeo. Se il mercato europeo dovesse dare segni di ripresa, si riarticolerebbe una nuova gamma, con una media a due e tre volumi su base Alfa Romeo (prodotta in Italia) dopo che il mercato ha mostrato di non gradire le "americanate" stile Flavia Cabrio e Thema.

Fiat - come Volkswagen e Nissan che sta per rispolverare Datsun - si appresta a fondare il suo marchio low cost (probabilmente Innocenti), mirando a ripetere l'inatteso e sorprendente successo di Dacia, che realizza utili di un certo rilievo anche con prodotti low cost. In questo caso la localizzazione, in termini, di costi, organizzazione, logistica e servizi, sarà fondamentale per l'affermazione o il fallimento del progetto, dato che i costi saranno uno snodo fondamentale.

Punto NP 2014 - Goodyear vector 4 seasons g2 --- 500L Cross 1.3mjt - Pirelli all season SF2

 

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