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Il futuro dei siti produttivi Stellantis


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Come potete vedere la cassa integrazione riguarda tutti gli stabilimenti. Melfi ha la cassa integrazione straordinaria totale (tutti i 5.600 dipendenti) fino al 31-12-2014, oltre i 24 mesi di legge ma è comunque prorogabile due volte per 12 mesi. Quindi ok. E' in tale situazione (leggo) dal febbraio 2011, un tempo ben lungo per una ristrutturazione che peraltro non è stata fatta in quanto richiede investimenti e quindi la giustificazione è stata trasformata in riorganizzazione (leggi allegato precedenti post). Da varie letture pare che anche la riorganizzazione sia dubbia, poi vedremo se saranno effettuati i sospirati investimenti per i quali almeno ne sarà valsa la pena in ottica ristrutturazione.

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Hai appena dimostrato che la FIAT sta usando la cassa integrazione. :disp:

Senti, se vuoi vedere come fanno i veri squali, i padroni, leggiti l'accordo di mobilità sottoscritto l'altro giorno da IBM a Milano. Peraltro (che strano) con la IBM la Fiom si è abbassata a firmare un accordo di esodo che, a tutti gli effetti, per i dipendenti è senza rete (metti caso che ritocchino di nuovo le pensioni...).

Però la IBM non è la FIAT, rovesciando le tue reiterate provocazioni, questa sbaglia sempre e a prescindere.

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Io ho letto l'accordo IBM. Assolutamente corretto e legittimo, per carità, ma se una prova di forza del genere l'avesse fatta il Maglionato, non solo la FIOM si sarebbe guardata bene dal firmare, ma avremmo avuto anatemi contro il gruppozzo a media unificati da parte di tutta la sinistra radical-chic, dalla Gabanelli alla Boldrini, passando per il Fatto Quotidiano, Telese e Santoro. Quest'ultimo magari ci avrebbe costruito intorno una bella trasmissione speciale con Landini, la Camusso, Airaudo e qualche signoraggista/lirista che non c'entra un cazzo ma è sempre in mezzo.

E ripeto: qui si sta spalando guano sulla Fiat perché utilizza la CIG invece di licenziare la gente.

Modificato da loric

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Guest EC2277

Ribadisco la mia opinione: inveire contro la FIAT è un po' come inveire contro l'arbitro di calcio: fa parte del folklore nazionale e quindi non importa se s'inveisce per un motivo fondato o meno, l'importante è inveire.

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Ribadisco la mia opinione: inveire contro la FIAT è un po' come inveire contro l'arbitro di calcio: fa parte del folklore nazionale e quindi non importa se s'inveisce per un motivo fondato o meno, l'importante è inveire.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Anche perchè , col baricentro spostato sempre più a Detroit/Belo Horizonte ( giustamente , viste le vendite ) un domani più o meno lontano potrebbe fare come IBM senza soverchi problemi di mercato.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Guest EC2277
Guarda, io credo che la Fiat debba tutto all'Italia, almeno fino al 2005.

Va bene ricordarglielo, va bene che si capitalizzi questo credito di (chiamiamolo) riconoscenza, ma prendere la dirigenza del gruppozzo a sputi in faccia ogni santo giorno non è il modo migliore per incentivare Fiat a restare in italia. Assolutamente no. E non lo si capisce.

Assolutamente d'accordo ed in un certo senso la FIAT sta dimostrando una certa riconoscenza non chiudendo gli stabilimenti di troppo, ma ristrutturandoli e tenendoli aperti; sebbene con una produzione ridotta.

Però bisognerebbe avere anche la lungimiranza di prevenire lo scenario prospettato da J-Gian:

Anche perchè , col baricentro spostato sempre più a Detroit/Belo Horizonte ( giustamente , viste le vendite ) un domani più o meno lontano potrebbe fare come IBM senza soverchi problemi di mercato.
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Assolutamente d'accordo ed in un certo senso la FIAT sta dimostrando una certa riconoscenza non chiudendo gli stabilimenti di troppo, ma ristrutturandoli e tenendoli aperti; sebbene con una produzione ridotta.

Però bisognerebbe avere anche la lungimiranza di prevenire lo scenario prospettato da J-Gian:

Maglionne lo disse, la produzione in Italia avrà un senso solo con l'export.

da qui la riconversione nel premiummm vista nell'ultimo product plan... il mercato Italia diventerà sempre più marginale, vuoi per le ridotte capacità di acquisto degli italiani, vuoi per la concorrenza aggressiva di tedeschi e francesi ormai consolidatissimi nel nostro mercato

facciamocene tutti una ragione e buonanotte... i tempi delle migliaia di 127 prodotte al giorno sono finiti per sempre

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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Questa è la situazione del gruppo Fiat:

Fiat

...

Certamente ora mi chiederete di addurre dettagliatissima documentazione circa il fatto che la riorganizzazione/ristrutturazione non sia stata effettuata ma il giochino mi ha sinceramente stancato e non ci sto più.

...

"Ah! Rotto solo semiasse, IO KULO ANKORA!" (cit.)

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Marchionne: “In Italia le condizioni industriali rimangono impossibili”

L’ad Fiat: «Abbiamo le alternative per realizzare le Alfa ovunque. Misure per le relazioni industriali». Venerdì l’incontro con la Fiom

Sergio Marchionne non si aspetta un miglioramento del mercato europeo di qui al prossimo anno. Lo ha detto parlando con gli analisti finanziari nel corso della conference call di Fiat. «Mi aspetto condizioni di mercato simili. Fino al 2015 non ci saranno cambiamenti» ha detto l’amministratore delegato del Lingotto riferendosi all’attuale situazione del mercato dell’auto europeo, illustrata nelle slide della conference, in cui si parla di una persistente debolezza del mercato europeo, esacerbata da un alto livello della competizione tra costruttori d’auto nel vecchio Continente, e da un livello basso della domanda in Italia.

Confermando tuttavia la propria “guidance” per il 2013, Marchionne ha però sottolineato che «le condizioni industriali in Italia rimangono impossibili». In particolare, secondo l’ad, Fiat potrebbe produrre i nuovi modelli Alfa Romeo non nel Belpaese ma all’estero: «Abbiamo le alternative necessarie per realizzare le Alfa ovunque nel mondo», ha specificato chiedendo «chiarezze nelle regole, altrimenti potrebbero esserci delle implicazioni», commentando il chiarimento della Corte Costituzionale sulla sentenza Fiat-Fiom. «Abbiamo chiesto con urgenza al Governo italiano di varare delle misure che rimedino a questo vuoto ma per ora non vediamo niente», ha aggiunto a proposito della necessità di uno sforzo normativo che tolga ogni ombra di incertezza al quadro giuridico relativo alla rappresentanza.

Marchionne non si è comunque voluto sbilanciare sui tempi di una sua decisione in merito, ma - ha fatto presente - «c’è sempre una deadline». Nel frattempo, «stiamo ancora cercando di capire le implicazioni dell’ultima sentenza per le nostre attività in Italia» e «stiamo organizzando un incontro con il sindacato che è al centro di questo contenzioso. Vedremo il risultato». L’appuntamento è fissato per venerdì pomeriggio a Roma, quando i vertici della casa automobilistica torinese incontreranno il leader della Fiom Maurizio Landini, dopo il tavolo con gli altri rappresentanti delle tute blu in mattinata. Fiat, al momento, «resta aperta a cercare soluzioni che possano garantire l’operatività delle attività in questione. Non abbiamo pregiudizi - ha sottolineato l’ad - ma siamo fortemente determinati a trovare una soluzione duratura nel tempo».

Su un altro fronte, Marchionne ha confermato che Fiat e Veba non sono vicine a un accordo sul prezzo della quota della Chrysler detenuta dal fondo e ha sottolineato che le attività europee del Lingotto raggiungeranno il break even nel 2015. «Ci attendiamo che il resto dell’anno sia in linea» con i risultati del secondo trimestre ha detto parlando di «un trimestre molto soddisfacente per Fiat», grazie anche ai «risultati molto buoni di Chrysler».

Fonte: La Stampa - Marchionne: ?In Italia le condizioni industriali rimangono impossibili?

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