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Messaggio aggiunto da AleMcGir,

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Messaggi Raccomandati:

Inviato
1 ora fa, KimKardashian scrive:

Quindi ha vinto la Spagna e noi in Italia ci becchiamo il nulla totale 😂😂😂

Per Termoli hanno puntato sul cavallo sbagliato. Stellantis voleva probabilmente fare una strategia autarchica con soli partner europei, ma ACC si è arenata alle prime difficoltà. Evidentemente il know-how dei francesi di TotalEnergies non è abbastanza solido.

 

I cinesi invece nelle batterie ci sguazzano, e quindi ecco che Stellantis potrà avere le sue LFP grazie a CATL che si insedierà a Saragozza.

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Inviato
10 minuti fa, diciottocavalli scrive:

Per Termoli hanno puntato sul cavallo sbagliato. Stellantis voleva probabilmente fare una strategia autarchica con soli partner europei, ma ACC si è arenata alle prime difficoltà. Evidentemente il know-how dei francesi di TotalEnergies non è abbastanza solido.

 

I cinesi invece nelle batterie ci sguazzano, e quindi ecco che Stellantis potrà avere le sue LFP grazie a CATL che si insedierà a Saragozza.

Esattamente, ma il succo è “cambiato partner e cambiata location”, con tre fabbriche di batterie dubito realizzeranno una quarta in Italia sinceramente 

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Inviato (modificato)

Imparato dice che Stellantis non chiuderà nessuna fabbrica in Italia, bisogna capire quanto ci lavoreranno però.

 

 

Modificato da xtom
Inviato
17 minuti fa, xtom scrive:

Imparato dice che Stellantis non chiuderà nessuna fabbrica in Italia, bisogna capire quanto ci lavoreranno però.

 

 

 

Sbobinatura dell'intervista:

 

Intervento di Jean-Philippe Imparato, Responsabile Europa di Stellantis
Confronto al tavolo sulla crisi dell'auto con il Ministro Urso, 17 dicembre 2024

 

Qual è la posizione di Stellantis riguardo al futuro degli stabilimenti italiani?
La posizione di Stellantis è chiara: l'Italia è al centro della nostra strategia. È considerata un punto cruciale per lo sviluppo del nostro gruppo. Al tavolo del 17 dicembre presenterò un piano industriale dettagliato per ogni stabilimento, attualmente in fase di valutazione, con l'obiettivo di fornire risposte concrete al Ministro Urso. Non voglio fare promesse che non possiamo mantenere. Ogni impegno che prenderemo sarà basato su progetti reali: nuovi modelli di auto, motori, e un'impronta industriale adeguata al mercato.

 

Le vendite di Stellantis registrano un calo. Perché l'intero settore automotive attraversa questa crisi?
La crisi ha diverse cause. Innanzitutto, i clienti sono confusi e incerti. Ad esempio, entro quattro settimane dobbiamo garantire che il 20% delle vendite siano di auto elettriche, ma oggi siamo solo al 12%. Questo rappresenta un salto enorme da fare in breve tempo.
Inoltre, l’instabilità economica globale rende le persone titubanti nel cambiare auto, non sapendo se puntare su modelli elettrici, ibridi o tradizionali. A questo si aggiunge un clima di incertezza generale sulla mobilità individuale. La nostra sfida è offrire ai clienti, sia privati che aziende, sicurezza e chiarezza.

 

Si parla spesso di cassa integrazione e stabilimenti a basso regime. Stellantis sta riducendo il suo impegno in Italia?
Assolutamente no. L’Italia è il secondo mercato europeo per Stellantis e rimarrà centrale nella nostra strategia fino al 2029 e oltre. Non chiuderemo nessuno stabilimento, e ognuno avrà un piano prodotto. Questo sarà evidente la prossima settimana, quando mostreremo le nostre iniziative concrete.

 

Cosa vuole dire agli operai e alle loro famiglie?
Sono in costante contatto con i nostri operai e il mio messaggio è chiaro: Mirafiori avrà un futuro. Attualmente, Mirafiori è il cuore della produzione della 500, e stiamo lavorando per introdurre la versione ibrida nei prossimi mesi. Inoltre, stiamo già sviluppando la nuova generazione della 500, che arriverà entro il 2032-2033.
A Mirafiori abbiamo anche trasferito l’ente dei veicoli commerciali Pro One e l’organizzazione europea di Stellantis. Entro novembre 2025, prevediamo di raggiungere una produzione di circa 100.000 auto all’anno. Mirafiori non solo avrà lavoro, ma rappresenterà il futuro di Stellantis in Italia.

 

La sua attività come Responsabile Europa è basata a Torino. Vuole essere un segnale?
Sì, è un segnale chiaro. Portare l’organizzazione europea, i veicoli commerciali e il futuro della 500 a Torino è una dimostrazione tangibile del nostro impegno per il territorio.

 

La transizione all’elettrico comporta un aumento dei costi e una riduzione della manodopera. Come affrontate questa sfida?
La transizione all’elettrico ha un impatto significativo, con un aumento del 40% dei costi per le auto, dovuto soprattutto alle batterie. Questo rende fondamentale migliorare la competitività del settore. Non possiamo semplicemente scaricare questi costi sui clienti, che non accetterebbero un tale aumento dei prezzi.
Per affrontare questa sfida, dobbiamo unire le forze a livello industriale, ottimizzare le tecnologie, come le batterie e il software, e accelerare l’innovazione. Stiamo lanciando 14 nuovi modelli elettrici e ibridi per essere competitivi e offrire ai clienti prodotti sostenibili ed accessibili.

"quello che della valle spende in 1 anno di ricerca io lo spendo per disegnare il paraurti della punto." Cit.

Inviato
19 minuti fa, Alain scrive:

 

Sbobinatura dell'intervista:

 

Intervento di Jean-Philippe Imparato, Responsabile Europa di Stellantis
Confronto al tavolo sulla crisi dell'auto con il Ministro Urso, 17 dicembre 2024

 

Qual è la posizione di Stellantis riguardo al futuro degli stabilimenti italiani?
La posizione di Stellantis è chiara: l'Italia è al centro della nostra strategia. È considerata un punto cruciale per lo sviluppo del nostro gruppo. Al tavolo del 17 dicembre presenterò un piano industriale dettagliato per ogni stabilimento, attualmente in fase di valutazione, con l'obiettivo di fornire risposte concrete al Ministro Urso. Non voglio fare promesse che non possiamo mantenere. Ogni impegno che prenderemo sarà basato su progetti reali: nuovi modelli di auto, motori, e un'impronta industriale adeguata al mercato.

 

Le vendite di Stellantis registrano un calo. Perché l'intero settore automotive attraversa questa crisi?
La crisi ha diverse cause. Innanzitutto, i clienti sono confusi e incerti. Ad esempio, entro quattro settimane dobbiamo garantire che il 20% delle vendite siano di auto elettriche, ma oggi siamo solo al 12%. Questo rappresenta un salto enorme da fare in breve tempo.
Inoltre, l’instabilità economica globale rende le persone titubanti nel cambiare auto, non sapendo se puntare su modelli elettrici, ibridi o tradizionali. A questo si aggiunge un clima di incertezza generale sulla mobilità individuale. La nostra sfida è offrire ai clienti, sia privati che aziende, sicurezza e chiarezza.

 

Si parla spesso di cassa integrazione e stabilimenti a basso regime. Stellantis sta riducendo il suo impegno in Italia?
Assolutamente no. L’Italia è il secondo mercato europeo per Stellantis e rimarrà centrale nella nostra strategia fino al 2029 e oltre. Non chiuderemo nessuno stabilimento, e ognuno avrà un piano prodotto. Questo sarà evidente la prossima settimana, quando mostreremo le nostre iniziative concrete.

 

Cosa vuole dire agli operai e alle loro famiglie?
Sono in costante contatto con i nostri operai e il mio messaggio è chiaro: Mirafiori avrà un futuro. Attualmente, Mirafiori è il cuore della produzione della 500, e stiamo lavorando per introdurre la versione ibrida nei prossimi mesi. Inoltre, stiamo già sviluppando la nuova generazione della 500, che arriverà entro il 2032-2033.
A Mirafiori abbiamo anche trasferito l’ente dei veicoli commerciali Pro One e l’organizzazione europea di Stellantis. Entro novembre 2025, prevediamo di raggiungere una produzione di circa 100.000 auto all’anno. Mirafiori non solo avrà lavoro, ma rappresenterà il futuro di Stellantis in Italia.

 

La sua attività come Responsabile Europa è basata a Torino. Vuole essere un segnale?
Sì, è un segnale chiaro. Portare l’organizzazione europea, i veicoli commerciali e il futuro della 500 a Torino è una dimostrazione tangibile del nostro impegno per il territorio.

 

La transizione all’elettrico comporta un aumento dei costi e una riduzione della manodopera. Come affrontate questa sfida?
La transizione all’elettrico ha un impatto significativo, con un aumento del 40% dei costi per le auto, dovuto soprattutto alle batterie. Questo rende fondamentale migliorare la competitività del settore. Non possiamo semplicemente scaricare questi costi sui clienti, che non accetterebbero un tale aumento dei prezzi.
Per affrontare questa sfida, dobbiamo unire le forze a livello industriale, ottimizzare le tecnologie, come le batterie e il software, e accelerare l’innovazione. Stiamo lanciando 14 nuovi modelli elettrici e ibridi per essere competitivi e offrire ai clienti prodotti sostenibili ed accessibili.

 

Curioso di vedere le differenze con la fuffa presentata 4 settimane fa al mimit

 

https://www.adnkronos.com/economia/stellantis-piano-italia-news_gCfIsbFTxUPEGT4iP7Squ

 

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Inviato

Tutte le auto che devono far ripartire le fabbriche italiane di Stellantis

 

Cita

Il tracollo italiano della produzione di auto è sulle prime pagine di tutti i giornali, con un sonoro -41,5% nei primi dieci mesi del 2024 e un ancor più preoccupante -67,8% registrato nel solo mese di ottobre.

Tra le cause di questa crisi vengono citati diversi fattori come il calo delle immatricolazioni a livello europeo, la transizione verso l'auto elettrica (che procede a rilento) e la concorrenza dell'industria cinese.

Il tema è complesso, ovviamente, ma c'è un elemento che sfugge a molte analisi e che è una concausa tecnica molto importante: la riconversione in atto delle fabbriche del Gruppo Stellantis per la produzione di nuovi modelli.

Vediamo di che si tratta.

Modelli a "fine vita" e quelli che non funzionano

Se non consideriamo i veicoli commerciali prodotti ad Atessa (Chieti), Stellantis conta cinque stabilimenti in Italia: Mirafiori (Torino), Modena, Pomigliano d'Arco (Napoli), Melfi (Potenza) e Cassino (Frosinone).

 

Tra la fine del 2023 e quest'anno diversi dei modelli assemblati in queste fabbriche sono entrati nella fase finale del loro ciclo di vita, il cosiddetto run out. La domanda di mercato si è ridotta sensibilmente e la produzione è stata rallentata di conseguenza. È il caso, ad esempio, delle Alfa Romeo Giulia e Stelvio, o ancora delle attuali Jeep Compass e Renegade. Ai rallentamenti di alcune produzioni contribuiscono poi gli interventi necessari per preparare le linee di assemblaggio all'arrivo dei nuovi modelli.

Fanno storia a sé due auto che stanno incontrando difficoltà commerciali: la Fiat 500 elettrica prodotta a Mirafiori, la cui domanda si è ridotta drasticamente in tutto il mondo, e la Maserati Grecale le cui vendite sono inferiori alle aspettative.

 

Ora si punta sulle auto Premium

 

In questo scenario si inserisce il piano industriale di Stellantis, che prevede di riposizionare la produzione italiana non più su citycar e utilitarie, ma su vetture di segmento superiore o premium, con margini di profitto più alti.

La logica è chiara: in un paese come l’Italia, dove i costi di produzione sono elevati, conviene concentrarsi su auto che possano garantire ricavi maggiori. Tuttavia, questa trasformazione richiede tempo, sia per lo sviluppo dei nuovi modelli che per l’adeguamento delle linee produttive.

Quando il passaggio avviene contemporaneamente a una contrazione del mercato e al calo della domanda per i modelli esistenti, si crea un “vuoto produttivo”. Le conseguenze sono evidenti: lavoratori e fornitori in cassa integrazione, concessionari che vendono meno, e intere catene produttive che rallentano.

 

Per far ripartire le fabbriche servono le nuove auto, da cui la domanda: quali sono i nuovi modelli in programma? Vediamolo, stabilimento per stabilimento.

 

Stabilimento Stellantis di Melfi

 

DS N°8 (2025)

Tra le auto premium che nasceranno nello stabilimento Stellantis di Melfi (PZ), la prima a farsi conoscere sarà la DS N°8, cugina delle nuove Peugeot 3008 e 5008 e caratterizzata dalle forme di una berlina/crossover a cinque porte.

Nel caso della francese saranno disponibili solo motorizzazioni elettriche, tutte basate sulla piattaforma STLA Medium e sia a trazione anteriore che integrale.

 

Jeep Compass elettrica (2025)

Un altro modello importante per Stellantis è la nuova Jeep Compass che in versione elettrica vedrà la luce nel 2025 e sarà prodotta sempre nella fabbrica Stellantis di Melfi.

L'architettura di base della nuova Compass sarà la "multi energia" STLA Medium che diventerà il punto di forza dello stabilimento lucano. La potenza dell'elettrica dovrebbe arrivare a 300 CV e l'autonomia raggiungere i 700 km.

 

Lancia Gamma (2026)

Sempre a Melfi e sempre sulla piattaforma STLA Medium di Stellantis sarà poi assemblata a partire dal 2026 la Lancia Gamma, l'ammiraglia del marchio torinese con uno stile da berlina rialzata tipo fastback lunga circa 4,70 metri.

La nuova Lancia verrà proposta sia in versione elettrica al 100% che nelle varianti mild hybrid e ibrida plug-in. Lo stile dovrebbe riprendere alcuni dettagli già visti sulla Ypsilon, stando almeno al primo teaser ufficiale diffuso dalla Casa.

 

DS N°4 (2026)

Sul secondo modello a marchio DS che Stellantis produrrà a Melfi ci sono per ora poche notizie, ma stando ad alcune indiscrezioni dovrebbe trattarsi della nuova DS 4, o meglio DS N°4 stando alla nuova nomenclatura del marchio parigino.

Anche in questo caso l'architettura utilizzata in Basilicata sarà la STLA Medium, adatta anche a un SUV compatto come la DS N°4 che dovrebbe essere lungo 4,4 metri. L'alimentazione sarà esclusivamente elettrica e la produzione è prevista all'avvio a inizio 2026.

 

Jeep Compass ibrida (2026)

In realtà la Jeep Compass conta come due delle cinque novità che usciranno dall'impianto di Melfi, visto che dopo la variante a batteria del 2025 ci sarà la nuova Compass ibrida nel 2026, sempre basata sulla piattaforma STLA Medium.

Il powertrain ibrido sarà composto dalla versione elettrificata e mild hybrid (o meglio "middle hybrid") del tre cilindri 1.2 turbo da 136 CV. È attesa anche la versione ibrida plug-in che potrebbe sfruttare lo stesso propulsore.

 

Stabilimento Stellantis di Mirafiori

 

Fiat 500 Torino (2025)

Iniziamo dai punti certi, o almeno da quelli compresi nell'ambizioso piano di rilancio ed espansione di Stellantis tracciato dall'ex ad Carlos Tavares. Tra questi c'è la nuova Fiat 500 ibrida, quella derivata dalla 500 elettrica che verrà prodotta nello stabilimento torinese di Mirafiori per portare la produzione totale dell'impianto a 100.000 vetture all'anno.

Recentemente confermata anche da Jean-Philippe Imparato, la Fiat 500 Torino (questo il nome della nuova 500 Hybrid) sarà svelata a novembre 2025.

La sua produzione a Mirafiori (TO) sarà affiancata da una Fiat 500 tutta nuova (dal 2030) con piattaforma STLA Small e powertrain elettrico al 100%.

 

Maserati Levante (2027)

Maserati è un po' il tasto dolente di Stellantis, al momento in difficoltà nel passaggio all'elettrico. Detto questo, si può sperare che la nuova Maserati Levante, se questo sarà il nome del prossimo grande SUV della Casa del Tridente, abbia un futuro, ma non si sa molto a parte il fatto che arriverà nel 2027 su base STLA Large.

L'erede della Levante dovrebbe nascere nel cosiddetto Polo di Mirafiori, definito anche la Casa di Maserati, sempre che vengano superati gli attuali rallentamenti sullo sviluppo delle versioni elettriche. Alcune indiscrezioni ipotizzano invece che la nuova Levante possa essere prodotta a Cassino.

 

Maserati Quattroporte (2028)

Anche la nuova Maserati Quattroporte potrebbe uscire dai cancelli nello stabilimento Mirafiori, sempre su base STLA Large, ma a partire dal 2028.

Ancor avvolto nel mistero è invece lo stile della Quattroporte che potrebbe non riprendere le forme da berlina della serie precedente.

 

Stabilimento Stellantis di Cassino

 

Alfa Romeo Stelvio (2025)

La nuova Alfa Romeo Stelvio uscirà invece dai cancelli dello stabilimento Stellantis di Cassino (FR), lo stesso in cui oggi sono assemblate Alfa Romeo Giulia, Stelvio e Maserati Grecale (fino oltre il 2030).

Il nuovo SUV nativo elettrico, che potete vedere in anteprima nel nostro render esclusivo, arriverà nel corso del 2025, ma avrà anche delle versioni con motore termico e la piattaforma STLA Large.

 

Alfa Romeo Giulia (2026)

Ancora un'Alfa Romeo e ancora una vettura basata sul pianale STLA Large costruita a Cassino, ma quella attesa nel 2026 è la nuova Giulia, la berlina che promette di essere molto sportiva.

Dotata sia di motore elettrico che termico, sarà prodotta anche in versione Quadrifoglio, elettrica e con 1.000 CV. Una sua stretta parente sarà la nuova Dodge Charger.

Stabilimento Stellantis di Modena

 

Maserati MC20 Folgore (2025)

Nonostante le difficoltà incontrate in questa fase di transizione all'elettrico e le mancate conferme sulla produzione a Modena, Maserati dovrebbe iniziare nel 2025 la produzione nello storico impianto modenese di Via Ciro Menotti della MC20 Folgore, la versione a batteria della supercar del Tridente.

Per forza di cose i numeri saranno davvero molto ridotti, visto che da gennaio a ottobre 2024 in Europa sono state immatricolate solamente 142 esemplari di MC20 a benzina, un'auto che ha un prezzo base di quasi 250.000 euro. Difficile immaginare vendite superiori per la MC20 elettrica.

 

Stabilimento Stellantis di Pomigliano d'Arco

 

Fiat Panda (Fino al 2029)

Una parte del futuro di Stellantis passa per il suo presente e passato, per la precisione attraverso le vendite ancora sostenute della Fiat Panda che continuerà a essere costruita fino al 2029 nell'impianto campano di Pomigliano d'Arco (NA).

Quella che è ormai nota anche come "Pandina" per via della nuova serie speciale e per distinguerla dalla Grande Panda in arrivo dalla fabbrica serba di Kragujevac, è ancora l'auto più venduta in Italia a quasi tredici anni dal debutto e dovrebbe mantenere alte le vendite Fiat ancora per altri cinque anni.

 

Le altre novità stellantis

 

Nel campo delle ipotesi ci sono invece le indiscrezioni che parlano di una prossima produzione in Italia della nuova Lancia Ypsilon, la compatta costruita oggi a Saragozza. Per il momento Stellantis non conferma questi rumor.

Allo stesso modo girano voci su una possibile produzione a Pomigliano d'Arco della nuova Lancia Delta, la compatta su piattaforma STLA Small che sarebbe slittata al 2029. Nativa elettrica, la nuova Delta dovrebbe anche avere motori termici.

 

La conferma data dal Imparato sull'arrivo nel 2027 di un nuovo grande SUV Alfa Romeo su base STLA Large lascia aperto anche questo aspetto del "toto impianti" Stellantis, ma è possibile che per l'inedito D-SUV del Biscione venga scelta la fabbrica di Cassino.

Per il resto si naviga tra le pure congetture come quelle che riguardano l'arrivo nel 2027 di una Nuova Giulietta e nel 2028 di una Tonale rinnovata, tutte da confermare, ma che potrebbero avere come luogo di nascita proprio Pomigliano d'Arco.

 

Sembra che ci sia un cambio di programma per Melfi, DS4 al posto della DS7(che immagino rimanga in Francia sulla stessa linea di 3008 oppure di C5 Aircross 2025).

 

My 2 cents:

 

Il piano Maserati puzza parecchio, perchè è questione di tempo prima di un passaggio sotto l'egida Ferrari, e quindi stravolgimenti.

 

Su AR non mi sbilancio, ma se un giorno uscirà una Delta STLA, per forza di cose uscirà anche una Giulietta STLA.

Dell'E suv non ne sento il bisogno, però se serve a sostituire un buco di programmazione a Cassino, nel caso in cui il Levante 2 salti, ha senso.

 

Fiat in Italia non può essere solo 500, e Pandina ha giusto 2/3 anni buoni di produzione, si dovrà arrivare a mettere altre commesse sul piatto(500x ii, Bravo/Tipo, nuova Punto STLA?, Croma o Freemont su STLA Medium ecc...), ma qualcosa per forza di cose sul fronte Fiat va' fatto.

Gli italiani chiedono Fiat, e Stella fino ad oggi si è voltata dall'altra parte(il lancio travagliato di G.Panda dopo 600 ne è l'esempio).

Col premium questi indotti non ci campano(alcuni si, ma non tutti), ergo serve qualcosa che vendi pure in Italia e che si è sempre fatto a seconda delle stagionalità.

 

Jeep, è ormai finito il 2024 e ancora non sappiamo nulla di una seconda generazione di Renegade(ci sarà, ma non si sà quando e dove verrà assemblata).

Probabile che dopo il 17/12 qualcosa salti fuori, altrimenti non si spiega perchè tutto sto mistero per una nuova generazione di un B SUV.

Compass Ibrido nel 2026 è male per il SATA di Melfi, ma potrebbe andare pure peggio.

 

Lancia, ok la Gamma, modello basato su fortissime condivisioni con DS(un po' come Ypsilon con 208/Corsa), ma l'hype è tutto per la Delta, modello che se uscirà non dovrà essere sbagliato, e che non dovrà essere solo BEV.

Però riportare Ypsilon in un sito italiano sarebbe un giusto segnale per il mercato principale di Lancia, ovvero il nostro.

 

Non cito il resto della parte exPSA perchè hanno i loro siti e piani industriali già delineati e li rimangono.

  • Grazie! 1

Nell'automotive nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si ricarrozza.

Inviato
51 minutes ago, Graziano68dt said:

Tutte le auto che devono far ripartire le fabbriche italiane di Stellantis

 

 

Sembra che ci sia un cambio di programma per Melfi, DS4 al posto della DS7(che immagino rimanga in Francia sulla stessa linea di 3008 oppure di C5 Aircross 2025).

 

My 2 cents:

 

Il piano Maserati puzza parecchio, perchè è questione di tempo prima di un passaggio sotto l'egida Ferrari, e quindi stravolgimenti.

 

Su AR non mi sbilancio, ma se un giorno uscirà una Delta STLA, per forza di cose uscirà anche una Giulietta STLA.

Dell'E suv non ne sento il bisogno, però se serve a sostituire un buco di programmazione a Cassino, nel caso in cui il Levante 2 salti, ha senso.

 

Fiat in Italia non può essere solo 500, e Pandina ha giusto 2/3 anni buoni di produzione, si dovrà arrivare a mettere altre commesse sul piatto(500x ii, Bravo/Tipo, nuova Punto STLA?, Croma o Freemont su STLA Medium ecc...), ma qualcosa per forza di cose sul fronte Fiat va' fatto.

Gli italiani chiedono Fiat, e Stella fino ad oggi si è voltata dall'altra parte(il lancio travagliato di G.Panda dopo 600 ne è l'esempio).

Col premium questi indotti non ci campano(alcuni si, ma non tutti), ergo serve qualcosa che vendi pure in Italia e che si è sempre fatto a seconda delle stagionalità.

 

Jeep, è ormai finito il 2024 e ancora non sappiamo nulla di una seconda generazione di Renegade(ci sarà, ma non si sà quando e dove verrà assemblata).

Probabile che dopo il 17/12 qualcosa salti fuori, altrimenti non si spiega perchè tutto sto mistero per una nuova generazione di un B SUV.

Compass Ibrido nel 2026 è male per il SATA di Melfi, ma potrebbe andare pure peggio.

 

Lancia, ok la Gamma, modello basato su fortissime condivisioni con DS(un po' come Ypsilon con 208/Corsa), ma l'hype è tutto per la Delta, modello che se uscirà non dovrà essere sbagliato, e che non dovrà essere solo BEV.

Però riportare Ypsilon in un sito italiano sarebbe un giusto segnale per il mercato principale di Lancia, ovvero il nostro.

 

Non cito il resto della parte exPSA perchè hanno i loro siti e piani industriali già delineati e li rimangono.

There is no change of plans, motor1 is just bu****itting around. DS No7 will be made in Melfi from Q1 2026, it's been confirmed over and over again

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