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Messaggio aggiunto da AleMcGir,

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Messaggi Raccomandati:

Inviato (modificato)
50 minuti fa, Zyx scrive:

 

...

A parer mio tanti italiani sostituiranno l'attuale Renegade con la Duster

Fixed. :-D 

Comunque scherzi a parte Renegade II è sicura che la producono a Saragozza?

Modificato da nucarote
Inviato
5 ore fa, __P scrive:


Se volevano puntare ad aumentare il titolo dovevano dire che avrebbero chiuso in IT almeno un paio di stabilimenti 😉

 

in effetti avrebbe anche senso.

 

5 ore fa, pennellotref scrive:

Oggi c'è Powell ed il FOMC. Ergo non si muove nulla fino alle 20 ora italica :mrgreen:

Attendo. :-D 

BMW M135i xDrive 306 cv

Inviato
Cita

Il polo produttivo di Atessa è sempre più centrale nel programma di conversione e personalizzazione Stellantis CustomFit

  • Dopo il lancio all’IAA Transportation 2024 di Hannover, Stellantis Pro One continua a sviluppare il programma CustomFit, un’iniziativa strategica che punta su conversione, personalizzazione, qualità e integrazione tecnologica.
  • Il polo produttivo di Atessa, il più grande d’Europa per la produzione di veicoli commerciali, continua ad investire e a sviluppare il CustomFit Center per i brand Citroën, Fiat Professional, Opel, Peugeot e Vauxhall nel quale, tra le altre personalizzazioni e conversioni, si produce il “Cargo Box” presentato anch’esso all’IAA di Hannover.
  • Ad Atessa, ogni anno, quasi il 20% dei veicoli prodotti viene trasformato e personalizzato all’interno dello stabilimento, tra cui l’e-Ducato, la versione 100% elettrica del celebre FIAT Professional Ducato.

Dopo la presentazione all’IAA Transportation 2024 a Hannover, la più grande fiera d’Europa dedicata ai veicoli commerciali e industriali svoltasi a settembre e che ha visto la partecipazione di professionisti e importanti marchi del settore, Stellantis prosegue la diffusione dell’innovativo Stellantis CustomFit. Il programma è stato progettato per rispondere alle esigenze dei clienti dei veicoli commerciali, mettendo al centro conversione, personalizzazione, qualità e integrazione tecnologica.

Il programma CustomFit introduce una piattaforma digitale che connette direttamente clienti e allestitori, facilitando la gestione delle richieste attraverso percorsi distinti. Il primo percorso riguarda le trasformazioni strutturali, come cassoni fissi, ribaltabili (mono e trilaterali), crew cab e Cargo Box per il trasporto merci, che spesso richiedono una seconda omologazione. Queste trasformazioni vengono realizzate utilizzando listini standardizzati che includono le configurazioni più richieste sul mercato, riducendo i tempi di produzione migliorando l'efficienza e la customer experience complessiva.

Le trasformazioni in-house sono integrate con un secondo percorso che sviluppa soluzioni in collaborazione con una rete di oltre 550 partner certificati a livello mondiale. Questa ampia rete consente a Stellantis di soddisfare qualsiasi esigenza dei clienti professionali e di provvedere alla distribuzione dei veicoli convertiti tramite la rete dei concessionari ottimizzando i tempi di consegna e l’esperienza del cliente grazie a un innovativo sistema digitale che ha portato a un ampliamento dell’offerta di prodotti raccomandata del 30% rispetto all’anno. Questo approccio consente a Stellantis di eliminare i flussi logistici indiretti, garantendo tempi rapidi, condizioni commerciali vantaggiose e un alto livello di integrazione tra il veicolo base e gli allestimenti richiesti.

La gamma Stellantis Pro One, e in particolare la nuova generazione dei large van Peugeot Boxer, Citroën Jumper e Opel/Vauxhall Movano prodotti nello stabilimento di Atessa, rappresentano il cuore di questa trasformazione, con una particolare attenzione al nuovo e-Ducato, la versione 100% elettrica del best seller italiano FIAT Professional Ducato, simbolo di mobilità sostenibile e flessibilità operativa. Pensato per il trasporto urbano e la delivery, il cassonato BEV rappresenta una soluzione ideale per le imprese che cercano di coniugare efficienza operativa e rispetto per l’ambiente

Il polo produttivo di Atessa, nato nel 1979 come joint venture tra FIAT e PSA-Peugeot Citroën, ed entrato in funzione nel 1981 vicino a Chieti, in Italia, con una superficie di oltre 1,2 milioni di metri quadrati, è il principale centro di produzione di veicoli commerciali in Europa e svolge un ruolo cruciale come dimostra anche il recente “Piano Italia” presentato recentemente al Tavolo Automotive promosso dal governo  italiano in cui è stato ufficializzato l’arrivo di una nuova versione di Large Van per il 2027 e la partenza del programma Stellantis CustomFit.

Ogni anno, ad Atessa viene trasformato quasi il 20% dei veicoli prodotti, grazie a una collaborazione con più di 100 fornitori altamente specializzati offrendo una gamma praticamente infinita di combinazioni di allestimenti. La produzione è supportata da tecnologie avanzate, tra cui sistemi digitali per prevenire errori, controlli statici e verifiche dinamiche su pista, assicurando qualità e sicurezza.
 

Torino, 19 dicembre 2024

Via Stellantis.

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Inviato (modificato)
On 18/12/2024 at 15:14, j scrive:

Il Presidente in visita in Germania 

 

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grande John, avrai pensato anche a Sergio ieri in visita alla Opel. 

 

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Cita

Marchionne: "Per Opel abbiamo
«Noi proponiamo valori industriali»

21 Maggio 2009
Modificato il: 21 Maggio 2009

2 minuti di lettura


TORINO
«Con Opel abbiamo oltre il 50 per cento di possibilità di farcela». Sergio Marchionne è in quel di Balocco, provincia di Vercelli, dove è riunito il gran consiglio degli Agnelli. L’amministratore delegato della Fiat in queste giornate convulse non pare aver smarrito il solito ottimismo e quel suo approccio positivo ai problemi con il quale riesce ad affrontare anche le questioni più contorte e complesse.

Alle 11,30 si materializza al Centro prove Fiat dove è in corso l’assemblea degli azionisti della Giovanni Agnelli & C. Sapaz. Salta giù dall’elicottero e raggiunge la sala dove i numerosi esponenti dei diversi rami della famiglia Agnelli lo attendono per ascoltare dalla sua viva voce lo straordinario piano di sviluppo disegnato sui blitz negli Stati Uniti e in Germania che dovrebbero consentire a Fiat, con Chrysler e Opel, di diventare uno dei big del nuovo ordine mondiale dell’automobile. «La Fiat - confida Marchionne ai suoi collaboratori - ha più del cinquanta per cento di possibilità di farcela nella sfida per Opel. Perché alla fine la nostra è l’unica offerta con contenuti e valori industriali. Le altre o non hanno consistenza produttiva o sono sostanzialmente finanziarie: e si è visto con Cerberus, il fondo d’investimento che controllava Chrysler, quanto siano molto deboli simili soluzioni. Magari piacciono ai sindacati perché pensano di poter condizionare certi manager esperti solo di finanza e meno di industria».

L’amministratore delegato di Fiat ritiene di aver costruito un buon rapporto con il governo tedesco, «un interlocutore serio, preciso e severo». E in particolare ha trovato importanti corrispondenze con il ministro dell’Economia Karl-Theodor zu Guttenberg. In Germania, sostiene, si lavora bene e nella compagine governativa tedesca si riscontra lo stesso spirito di squadra e lo stesso modo di operare della task force dell’auto allestita da Barack Obama.

Ammirazione sincera, ma anche senso pratico. Il governo guidato da Angela Merkel, se tutto andrà come previsto, dovrà immettere nell’operazione Fiat-Opel importanti risorse economiche: almeno 7 miliardi di euro. Non è un caso, quindi, che nelle prossime settimane (ne serviranno tre o quattro per mettere a punto tutti i dettagli) Marchionne farà la spola tra Torino e la Germania e fra la Germania e gli Stati Uniti per tenere calda la partita.

Un fatto sembra scontato e Marchionne ne è ben cosciente. Le prossime tre o quattro settimane saranno un calvario per lui e per la ristretta squadra di manager che lo supporta nell’avventura tedesca come in quella americana. Ogni giorno verrà sollevata una polemica, ci sarà un politico che dichiara, un sindacalista che accusa o un governo che puntualizza. «Comunque - confida Marchionne ai suoi interlocutori, quasi a smontare la ricorrente querelle sui tagli occupazionali - la sovrapposizione fra Fiat e Opel non è scontato che si traduca in esuberi di personale». Anzi.

L’obiettivo del numero uno di Fiat Group è di conservare la somma delle quote di mercato di partenza del Lingotto e di Opel, per poi incrementarle grazie alle economie di scala e all’utilizzo di piattaforme produttive comuni garantite dall’unione. Una scommessa difficile anche per lui, ma questo abruzzese emigrato in Canada, formatosi managerialmente in America e residente in Svizzera, ama il gusto della sfida e qualche vittoria in questi anni alla Fiat l’ha pur portata a casa.

Marchionne termina il suo discorso ai soci dell’accomandita. Ha tracciato bilanci, ha esposto problematiche, ha disegnato scenari, ha proposto soluzioni. Come al solito non ha usato giri di parole. Ad attenderlo sulla pista di Balocco una Ferrari «Enzo», nera come la pece e con le portiera spalancata ad ala di gabbiano. Salta su: uno, due, tre giri. Il contachilometri sembra impazzire al rombo trionfante del motore: 50, 100, 150, 200, 250, 300. Alla fine toccherà i 330 chilometri l’ora. Che per un impianto come quello di Balocco non è propriamente uno scherzo.

Lui scende e con aria finalmente beata dice soltanto: «Ogni tanto lo faccio, quando sono teso o arrabbiato. Prendo una delle nostre belle auto, corro e mi sfogo».

 

 

Modificato da Alain
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"quello che della valle spende in 1 anno di ricerca io lo spendo per disegnare il paraurti della punto." Cit.

Inviato (modificato)

 

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Cita
Si può fare. L’orgoglio italiano guida il futuro di FIAT, Alfa Romeo, Lancia e Maserati
  • Mentre il settore automotive affronta sfide epocali, FIAT, Alfa Romeo, Lancia e Maserati rispondono con una visione positiva e ambiziosa, confermando l’Italia come cuore pulsante della propria produzione. È questo il messaggio del nuovo ed emozionante video, che andrà in onda stasera sulle principali emittenti TV nazionali, incarnando orgoglio italiano, resilienza e fiducia nel futuro.
  • Accompagnate dalle note del brano “Si può fare” di Angelo Branduardi, le immagini dello spot mostrano i modelli più recenti di FIAT, Alfa Romeo, Lancia e Maserati attraversare scorci del Belpaese, evocando il legame profondo tra territorio, arte e cultura del saper fare.
  • Un viaggio iniziato oltre un secolo fa e che è destinato a proseguire ancora per molto tempo, perché alla base c’è il motore più potente di tutti: l’amore per l’Italia.
  • Attraverso il Piano Italia, presentato pochi giorni fa al MIMIT e autofinanziato, Stellantis investe in nuovi modelli elettrici e ibridi, mantiene attivi tutti gli impianti del Paese, valorizza la filiera produttiva nazionale e consolida le basi per il futuro del settore automotive italiano.


TORINO, 20 dicembre 2024 – FIAT, Alfa Romeo, Lancia e Maserati confermano il proprio impegno nelle fabbriche nazionali, rinnovando così il loro legame indissolubile con l’Italia. Un messaggio forte e chiaro che questa sera arriverà nelle nostre case attraverso un video che coniuga orgoglio, eccellenza e bellezza, tratti distintivi del Belpaese.

 

Accompagnate dalle note del brano “Si può fare” di Angelo Branduardi, le immagini dello spot si susseguono a un ritmo incalzante, mettendo in luce il viaggio che i marchi FIAT, Alfa Romeo, Lancia e Maserati hanno intrapreso oltre cento anni fa, intrecciando le loro storie industriali con quella del nostro Paese. Un viaggio fatto di salite e discese, come nella vita di ciascuno di noi, eppure destinato a durare ancora molto a lungo. Perché a muoverlo è il motore più potente di tutti: l’amore per l’Italia.

 

Protagonisti del filmato i modelli più recenti dei marchi italiani di Stellantis, che sfrecciano su strade incastonate tra paesaggi mozzafiato dello Stivale, raccogliendo la gloria dei trionfi sportivi e dei primati tecnologici che impreziosiscono un patrimonio unico al mondo. È questa la magia che nasce negli stabilimenti italiani, dove tradizione e innovazione si incontrano in un equilibrio perfetto, dando vita a vetture capaci di raccontare la storia, interpretare il presente e anticipare il futuro.

 

Protagoniste del video e del futuro dei rispettivi Brand l’iconica Fiat 500 – che sarà prodotta anche nella versione ibrida nello storico stabilimento torinese di Mirafiori –; la Fiat Pandina che continuerà a essere prodotta nel sito di Pomigliano d’Arco (NA) fino al 2030 per poi lasciare spazio alla Nuova Pandina. Spazio anche al best seller Ducato, la cui produzione continua ad Atessa (CH), ora anche nella versione elettrica. Così come lo stabilimento di Cassino sarà ancora la culla delle nuove Alfa Romeo Stelvio e Giulia, modelli che incarnano la passione per la guida sportiva e l’esclusività del Made in Italy, protagoniste della più avanzata tecnologia ingegneristica di Stellantis. E ovviamente non potevano certo mancare le linee di produzione di Melfi (PZ), dove dal 2026 uscirà la nuova Lancia Gamma, e quelle dello stabilimento di Modena, che diventerà il polo dell’alta gamma con Maserati, emblema di un Paese che non smette mai di stupire con la sua capacità di sognare, progettare e produrre.

 

Del resto, guardare con positività al futuro non soltanto è auspicabile ma è anche possibile – “si può fare” soprattutto grazie alle qualità, in cui l’Italia e le nostre persone da sempre eccellono: creatività e stile, ingegno e competenza, il piacere di vivere con gusto e l’eleganza, tutti valori che sono insiti nel DNA dei marchi FIAT, Alfa Romeo, Lancia e Maserati. Lo spot, quindi, mette in musica e trasforma in immagini l’orgoglio dei brand italiani di Stellantis, rispecchiando la forza di un Paese che non si ferma davanti alle avversità del momento ma che in esse trova nuova energia per evolvere e tracciare, con passione e determinazione, nuove strade verso il futuro.

 

Da qui si riparte per essere di nuovo, tutti insieme, il Paese ammirato nel mondo per il suo “saper fare” in ambito industriale. Si tratta di un impegno concreto che è alla base del nuovo Piano Italia, presentato pochi giorni fa presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, un piano autofinanziato (non prevede infatti alcun sussidio pubblico per la produzione) che pone il nostro territorio al centro delle strategie di Stellantis, attraverso l’aumento dei modelli in produzione, elettrici e ibridi, e la salvaguardia dei livelli occupazionali, in linea con gli investimenti produttivi e avviando processi di inserimento, aggiornamento e riqualificazione delle persone del Gruppo. Una sfida che i marchi FIAT, Alfa Romeo, Lancia e Maserati raccolgono con entusiasmo, sapendo di poter contare su quel rapporto speciale che li lega da sempre all’Italia.

 

Modificato da Osv
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Inviato (modificato)
29 minuti fa, nucarote scrive:

Spot voluto dal patrone in persona, Oliviero ha eseguito e basta.

 

Io però a questo punto ne farei uno anche con i marchi non italiano di Stellantis: dalla Dodge napoletana per il mercato americano, alle Jeep e DS di Melfi ai furgoni francesi e tedeschi di Atessa. secondo me avrebbe più impatto di "auto italiane fatte in Italia"

Modificato da j
  • Mi Piace 1

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Inviato

Mi è venuto un brivido di imbarazzo vededo questo spot (l'ennesimo fatto per tenere calmi gli animi). Concordo con @j sul fatto che visto che hanno fatto uno spot per mostrare cosa si produce in Italia potevano metterci anche gli altri modelli della galassia Stellantis che vengono prodotti in Italia.

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  • Grazie! 1

 

"Qualche emiro che compra una Ferrari lo troverò sempre. Ma se il ceto medio finisce in miseria, chi mi comprerà le Panda?"

Sergio Marchionne

 

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Inviato

Imbarazzante prendere immagini dei vari spot e montarli così a cacchio di cane e ricordiamo che la Y non è fatta in Italia ma forse il Kapo manco lo sa.😬

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