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Messaggio aggiunto da AleMcGir,

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Inviato
On 3/4/2025 at 8:23 AM, KimKardashian said:

In Algeria il prossimo modello da assemblare in CKD sarà la Grande Panda con un manuale 5 rapporti e motore 1.2 Turbo non ibrido. 

 

On 3/4/2025 at 11:44 AM, nucarote said:

Si ma il 5 marce lo montava il PureTech aspirato fino a 3/4 anni fà, non mi ricordo che ci fosse pure sul turbo.

 

On 3/4/2025 at 7:57 PM, GL91 said:

 

Madonna che incubo, cambio TERRIBILE da guidare, probabilmente avrò commesso qualche colpa grave nelle vite precedenti visto che per qualche ragione da quando ho la patente me lo ritrovo nelle auto di casa.

Ormai siamo nel 2025 e ancora lo propongono, l'Africa avrà pure tanti problemi (cit.), c'era bisogno anche del 5 marce PSA?

 

Strano che sia il 5 marce perché non credo che regga la coppia del turbo. Tutte le turbo hanno avuto fin da subito il 6 marce.

E comunque le versioni recenti del 5 marce (quelle sul 1.2 75 CV) erano semplicemente un discreto cambio turistico, molto migliorato rispetto all'obbrobrio delle versioni accoppiate al 1.2 82 CV.

Inviato
10 minuti fa, Kay195 scrive:

Anche secondo me questo palesa la voglia di rendere Maserati un'entità indipendente con modelli prodotti in loco e non in stabilimenti che potrebbero poi essere "esterni" successivamente ad un'eventuale vendita. Un ritorno all'era Montezuma in cui si facevano tutto in Via Ciro Menotti.

Sostanzialmente un 2/3 modelli strettamente imparentati col Cavallino, come ai tempi della Qp e 3200GT? Hai accennato più volte a "vendita" giusto?

Inviato
16 minuti fa, Kay195 scrive:

Anche secondo me questo palesa la voglia di rendere Maserati un'entità indipendente con modelli prodotti in loco e non in stabilimenti che potrebbero poi essere "esterni" successivamente ad un'eventuale vendita. Un ritorno all'era Montezuma in cui si facevano tutto in Via Ciro Menotti.

Ma a Modena non puoi fare grandi volumi volumi giusto le sportive semi artigianali, già Grecale e una nuova Levante necessitano di piu spazio

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Inviato
6 minuti fa, v13 scrive:

Strano che sia il 5 marce perché non credo che regga la coppia del turbo. Tutte le turbo hanno avuto fin da subito il 6 marce.

E comunque le versioni recenti del 5 marce (quelle sul 1.2 75 CV) erano semplicemente un discreto cambio turistico, molto migliorato rispetto all'obbrobrio delle versioni accoppiate al 1.2 82 CV.

I cambi moderni sia automatici che manuali arrivano a reggere molta più coppia di quella dichiarata, per esempio sulle 2.2jtdm con lo ZF8HP50 garantito per 500nm parecchi sono arrivati oltre i 600nm di coppia senza nessun problema al cambio.

 

3 minuti fa, KimKardashian scrive:

Ma a Modena non puoi fare grandi volumi volumi giusto le sportive semi artigianali, già Grecale e una nuova Levante necessitano di piu spazio

Si ma già hai fatto fuori Mirafiori così, effettivamente potrebbero rimanere con fuori casa solamente i SUV dai grandi volumi, a Cassino.

Inviato

Elkann in Parlamento: 'Senza Stellantis in Italia l'auto sarebbe scomparsa'

 

Cita

 "Ci siamo preparati all'audizione di oggi con grande attenzione; perché per noi l'Italia ricopre un ruolo centrale. Di questa nostra lunga storia, la storia della Fiat che ora è diventata Stellantis, noi siamo, io personalmente lo sono, molto orgoglioso". Lo ha detto il presidente di Stellantis, John Elkann, in Parlamento.
"Intervengo come responsabile della gestione operativa di Stellantis, incarico che ho ricevuto dal cda lo scorso 2 dicembre 2024 a seguito delle dimissioni di Carlos Tavares. La sua successione sta procedendo secondo i tempi stabiliti: il nuovo ceo di Stellantis sarà annunciato entro la prima metà dell'anno". 

 "L'Italia per Fiat e Fiat per l'Italia - ha detto Elkann - hanno rappresentato e significano tuttora molto: industria, lavoro, sviluppo, innovazione, ma anche solidarietà, cultura, responsabilità e progresso sociale.
Di questa nostra lunga storia - la storia della Fiat che ora è diventata Stellantis - noi siamo, io personalmente sono molto orgoglioso. Non è un fatto scontato, considerato che meno dell'1% delle aziende fondate all'inizio del Novecento risultano ancora in vita. E se tra poco vi parlerò di investimenti, nuovi modelli e di tecnologie avanzate, significa che questa forza, questa volontà di progresso e il coraggio di guardare al futuro sono sempre presenti". 

 Nel 2003, quando morì mio nonno Gianni Agnelli, la Fiat Auto fatturava 20 miliardi di euro e ne perdeva 2. Con i suoi 4 marchi vendeva 1 milione e 700 mila veicoli, di cui quasi la metà in Italia, ed era fuori dalla top ten dei costruttori mondiali. Molti parlavano nel 2004 della Fiat come un'azienda spacciata, fallita o da nazionalizzare. Nonostante la situazione drammatica, la mia famiglia si è assunta la responsabilità di difendere l'azienda e chi ci lavorava, investendo nuove risorse e mettendo le basi per il rilancio.
Grazie al lavoro delle tante persone della Fiat e con Sergio Marchionne riuscimmo a risanare l'azienda, e soprattutto a darle un ruolo da protagonista nel panorama mondiale dell'auto". Elkann ha ricordato che "oggi Stellantis è il quarto costruttore al mondo, è redditizio e fattura 157 miliardi. Con i suoi 14 marchi vende 5 milioni e mezzo di veicoli, di cui meno della metà in Europa. 20 anni fa lottavamo per la sopravvivenza. Oggi siamo fra i primi costruttori al mondo. Di questo straordinario percorso di sviluppo, l'Italia e gli italiani hanno avuto grande merito e a tutto il Paese va la nostra gratitudine". 

 "In questi 20 anni l'azienda ha pagato direttamente 14 miliardi di imposte all'erario. Se si tiene conto anche del gettito legato all'Iva e alle imposte versate per conto dei dipendenti, questo valore sale a 32,2 miliardi. La spesa per investimenti e ricerca e sviluppo in Italia è stata pari a 53 miliardi, a fronte di contributi pubblici pari a 1 miliardo: un rapporto fra dare e avere di 50:1. Aggiungo un dato molto importante. Stellantis nel 2024 è stato il Gruppo che ha depositato più brevetti industriali in Italia. Ogni brevetto non è solo un numero, ma un passo avanti nell'innovazione tecnologica del Paese". 

 "L'Italia e la Fiat, oggi Stellantis, sono cresciute insieme. Spero che da oggi il bilancio dare/avere tra il Paese e l'azienda non sia più un tema divisivo, ma un'opportunità per continuare questo percorso virtuoso insieme che dura da 125 anni, orgogliosamente con l'Italia" 

"Per ogni euro di valore creato da Stellantis, se ne generano 9 nel resto dell'economia. Stellantis ha prodotto in Italia 16,7 milioni di autovetture e veicoli commerciali, per un valore complessivo della produzione nazionale di quasi 700 miliardi di euro. Calcolando gli effetti sulla filiera e le ricadute sui consumi delle famiglie, il valore complessivo della produzione in Italia negli ultimi venti anni sale a 1.700 miliardi di euro, con un valore aggiunto di 417 miliardi". "Al tavolo Stellantis abbiamo preso una serie di impegni nei confronti di tutti gli attori del settore dell'auto. Questi impegni li stiamo realizzando puntualmente.  I nostri stabilimenti italiani sono e saranno dotati di tutte le piattaforme multi-energia di Stellantis per la produzione di autovetture: Stla Small, Medium e Large, quest'ultime due già operative a Melfi e Cassino. Ad Atessa è installata una piattaforma dedicata ai veicoli commerciali leggeri. Questi investimenti permetteranno agli stabilimenti italiani la massima flessibilità per poter produrre la più ampia gamma di modelli".

 "Al tavolo al Mimit abbiamo ribadito la centralità del nostro Paese, nel quale per l'anno in corso stiamo spendendo circa 2 miliardi di euro di investimenti e 6 miliardi di euro in acquisti da fornitori italiani. Dalla sua nascita nel gennaio 2021, Stellantis ha acquistato servizi e componenti dalla filiera italiana dell'auto per un valore di 24 miliardi di euro, che diventeranno 30 alla fine del 2025". Lo ha sottolineato John Elkann in Parlamento. "Queste risorse spese in Italia dimostrano l'importanza del legame con la filiera italiana, rappresentata dall'Anfia. Un'eccellenza che ci ha accompagnato nel mondo e che è cresciuta insieme a noi" ha detto Elkann. "Stellantis sta portando avanti quanto si era impegnata a realizzare lo scorso dicembre.
Ribadiamo il nostro impegno in Italia e per l'Italia con passione, responsabilità e professionalità, ma soprattutto perché noi ci crediamo" ha sottolineato Elkann. "Siamo convinti che si può fare per l'Italia, con l'Italia, come abbiamo sempre fatto". 

 "Se oggi in Europa e in Italia si producono meno autovetture è una conseguenza della contrazione del mercato di questi ultimi 20 anni. Analogamente, l'aumento della produzione in Europa e in Italia nel prossimo ventennio dipenderà dalla crescita del mercato, che sarà sempre più elettrico". Elkann ha ricordato che "il mercato mondiale degli autoveicoli conta circa 80 milioni di unità vendute nel 2024. La Cina occupa il primo posto con 30 milioni, seguita dagli Stati Uniti (16 milioni) e dall'Unione Europea (15 milioni). Rispetto a 20 anni fa, le vendite in Cina sono esplose (+400%), negli Usa sono leggermente diminuite del 5%, mentre in Europa sono calate del 12% e in Italia sono calate del 30%". 

 "E' urgente potenziare l'infrastruttura di ricarica: la mancanza di una solida rete di colonnine scoraggia gli acquirenti di veicoli dall'optare per i modelli elettrici. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, il ritmo di installazione rimane troppo lento e non sufficiente a convincere i clienti a passare all'elettrico". Lo ha sottolineato il presidente di Stellantis, John Elkann.
"Quasi il 60% di tutte le stazioni di ricarica europee - ha osservato Elkann - si trova in soli tre paesi: Germania, Francia e Olanda. In Italia ci sono meno di un terzo delle colonnine installate in Olanda. L'Acea ha chiesto alle Istituzioni Europee di intervenire per migliorare questo aspetto, fondamentale per la transizione energetica, usando gli strumenti a loro disposizione: la ricarica deve essere facile, accessibile a tutti e soprattutto veloce, oltre che conveniente da un punto di vista economico. Per concludere: il nostro settore fra 20 anni produrrà soprattutto automobili elettriche. Cina e Stati Uniti stanno definendo una politica industriale per l'auto, con normative e risorse orientate a raggiungere i loro interessi nazionali. Noi auspichiamo che ciò possa accadere presto anche in Europa. Perché in questo mestiere definire un quadro chiaro è fondamentale per tutti gli attori: costruttori, sindacati, fornitori, concessionari e clienti". 

 "Le modifiche al regolamento CO2 annunciate due settimane fa dalla Commissione Europea vanno nella direzione di posticipare gli oneri a carico dei costruttori che non riescono a rispettare gli obiettivi nel breve termine". Lo ha detto il presidente di Stellantis John Elkann. "Si tratta tuttavia di interventi di corto respiro, che non danno la necessaria certezza al mercato. In Acea (l'Associazione Europea dei Costruttori di cui facciamo parte) e in Clepa (che riunisce i fornitori automotive europei) auspichiamo di trovare il punto di sintesi capace di conciliare la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale" ha spiegato. 

 "I produttori automobilistici europei stanno affrontando uno svantaggio strutturale rispetto ai loro concorrenti cinesi, pari al 40% del costo manifatturiero complessivo. In particolare, i prezzi dell'energia di paesi produttori di auto europei risultano 5 volte più alti di quelli cinesi". "Bisogna inoltre rammentare che per quanto riguarda una Gigafactory, il consumo di energia necessario è 10 volte superiore a quello di uno stabilimento produttivo di autovetture. Per questa ragione, l'Europa dovrebbe far scendere i prezzi dell'energia a valori competitivi globali e di mantenerli a livelli costanti e prevedibili", ha aggiunto Elkann. 

Ha semplicemente riportato il Piano Italia presentato lo scorso dicembre da JPI.

Onestamente, visti i tempi che corrono nel nostro indotto(le produzioni di volume exFCA sono quasi tutte finite in siti non italiani), e vista anche la necessità di svecchiamento della gamma di questi brand, qualcosina ina in più sul piatto l'avrei voluta vedere.

Es. Renegade, ha portato letteralmente il pane in tavola in quel di Melfi per una decina di anni, eppure potrebbe non avere un seguito non solo a Melfi ma neppure in un sito IT.

Ma anche Termoli per campare dovrà produrre motori o batterie, ma delle due l'una.

Insomma i propositi buoni ci sono, ma siamo ancora lontani dal redemption arc di Stellanits in Italia.

 

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Nell'automotive nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si ricarrozza.

Inviato

Stellantis fa in Serbia le smart car elettriche: a Kragujevac dopo la Grande Panda arriva la Citroën e-C3

[...] La notizia, anticipata dall’emittente serba Rts e confermata da Zoran Buric,  direttore marketing di Avtonova Kab, l’importatore del marchio Citroën, segna un passo non da poco nella strategia di elettrificazione a basso costo portata avanti dal gruppo del presidente John Elkann.

 

«Riteniamo che questa scelta favorirà l’elettrificazione a prezzi ragionevoli rispetto a quanto accaduto finora», ha dichiarato Buric. La Citroën e-C3 verrà prodotta in collaborazione con lo stabilimento Stellantis di Trnava, in Slovacchia, rafforzando la rete industriale europea del gruppo. [...]

 

https://www.milanofinanza.it/news/stellantis-fa-in-serbia-le-smart-car-elettriche-a-kragujevac-dopo-la-grande-panda-arriva-la-citroen-e-202503201805387067?refresh_cens

  • Grazie! 1

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Inviato

Ci avevano perso tempo rispetto a questa ultima decisione, secondo me era assurdo produrre c3 e grande panda in due stabilimenti diversi, chissà se i numeri giustificano due stabilimenti in contemporanea solo per l'europa

Inviato
1 minuto fa, Bravo scrive:

Ci avevano perso tempo rispetto a questa ultima decisione, secondo me era assurdo produrre c3 e grande panda in due stabilimenti diversi, chissà se i numeri giustificano due stabilimenti in contemporanea solo per l'europa

 

In Serbia, secondo me, costa meno che in Ungheria, così hanno un mix più favorevole di struttura dei costi di produzione (se non vogliamo pensar male, cioè GPanda non satura lo stabilimento serbo e vogliono sfruttare appieno il vantaggio competitivo).

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