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Il futuro dei siti produttivi Stellantis


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Se il dollaro rimane su questi livelli (e lo rimarrà per parecchio visto che in questo modo noi stiamo pagando parte delle spese delle campagne militari) potrebbe essere parecchio conveniente produrre in USA anche 944.

In ogni caso è vero che Cassino sarà saturato ANCHE con 944.

La partita incentivi(virtuale, visto che cmq è + immagine che sostanza, lo stato ci guadagna bene ed ha tutto l'interesse a riproporli, fatto salvo che dovrebbero essere misure prese a livello europeo. Ma la UE è quasi + fuffa dell'ONU!!) dovrebbe giocarsi su Pomigliano più che su Termini.

In Sicilia non si parla di chiusura ma riconversione. Vorrei capire per quale motivo si lamentano quando invece di essere completamente chiusi gli si garantisce una riconversione industriale (e professionale) che permette di guardare al futuro in maniera più strutturata.

I governi, locale e centrale dovrebbero appoggiare la cosa a rigor di logica.

Pare che sia una roba stile CERN assemblare le Y ed invece roba da minatori belgi dell'800 costruire altro.

Cmq ho avuto conferma da più parti che la partita si dovrebbe giocare su Y a Pomigliano insieme a parte di Panda nuova.

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Se il dollaro rimane su questi livelli (e lo rimarrà per parecchio visto che in questo modo noi stiamo pagando parte delle spese delle campagne militari) potrebbe essere parecchio conveniente produrre in USA anche 944.

In ogni caso è vero che Cassino sarà saturato ANCHE con 944.

A ricordi di logica potrebbero costruire là le versioni più potenti a benzina (col V6 FPT). Cosa ne pensate?

La partita incentivi(virtuale, visto che cmq è + immagine che sostanza, lo stato ci guadagna bene ed ha tutto l'interesse a riproporli, fatto salvo che dovrebbero essere misure prese a livello europeo. Ma la UE è quasi + fuffa dell'ONU!!) dovrebbe giocarsi su Pomigliano più che su Termini.

In Sicilia non si parla di chiusura ma riconversione. Vorrei capire per quale motivo si lamentano quando invece di essere completamente chiusi gli si garantisce una riconversione industriale (e professionale) che permette di guardare al futuro in maniera più strutturata.

I governi, locale e centrale dovrebbero appoggiare la cosa a rigor di logica.

Pare che sia una roba stile CERN assemblare le Y ed invece roba da minatori belgi dell'800 costruire altro.

Infatti non capisco perché si dannino tanto...non è che faranno la fine di Arese dove il sindacato non accettava l'insediamento di altri tipi di industrie??

Cmq ho avuto conferma da più parti che la partita si dovrebbe giocare su Y a Pomigliano insieme a parte di Panda nuova.

Potrebbero assemblare le versioni a benzina nel caso decidessero di costruire il bicilindrico a Pratola Serra....(infatti il diesel è costruito in Polonia)

[sIGPIC][/sIGPIC]

Il mio sito "Gruppo Hainz": http://www.gruppohainz.it - I miei articoli su Automotivespace http://www.automotivespace.it/author/enzo/ - E quando ci sarà il nuovo sito di Autopareri anche su http://www.autopareri.com - I video del salone di Ginevra 2012 http://www.youtube.com/playlist?list=PL7CA738888644DB9

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"...Sulla stessa linea il segretario confederale della Cgil Susanna Camusso, secondo cui «l'Italia è un mercato di 2 milioni di auto e la Fiat ne produce meno di 600mila: cominciamo da questa sproporzione e non dalla chiusura di questi stabilimenti»..."

Qualcuno gli può spiegare che in Italia non si vendono 2 milioni di auto fiat? :§ Santa ignoranza....:| ma come facciamo a pensare di avere industrie e servizi competitivi e funzionanti in Italia se ai vertici di qualsiasi settore e funzione ci sono una manica di ignoranti? :(((

..........

IMHO alcune aziende italiane hanno abbastanza voltato pagina negli ultimi anni in molti settori tecnologici e certi "gap" col passato non ci sono più (il solo bistrattato ETR.500 ha 20 anni ma è tra i treni AV più potenti e veloci al mondo,tiene testa pure agli Shinkansen...a parte il Nozomi Serie 500 che è inarrivabile :D ) ora toccherebbe ai consumatori aprire gli occhi, non dico comprare alla cieca spinti da chissà quale amore fraterno patriottico, ma per lo meno smettere di ripetere "ah ma 30 anni fa la cosa X mi lasciò a piedi".........

L'ammiraglia: Lancia Delta 1.4 tjet 120cv Oro ecochic 2010: 335.000 km + 13.500 km al traino di Eiffeland 495TF Treno lungo: 11,70 mt!!!

Il muletto: Punto 1.2 8v ELX GPL 2001 339.000 km

Moto Guzzi Norge 1.200 2007: 21.000 km

 
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"...Sulla stessa linea il segretario confederale della Cgil Susanna Camusso, secondo cui «l'Italia è un mercato di 2 milioni di auto e la Fiat ne produce meno di 600mila: cominciamo da questa sproporzione e non dalla chiusura di questi stabilimenti»..."

Qualcuno gli può spiegare che in Italia non si vendono 2 milioni di auto fiat? :§ Santa ignoranza....:| ma come facciamo a pensare di avere industrie e servizi competitivi e funzionanti in Italia se ai vertici di qualsiasi settore e funzione ci sono una manica di ignoranti? :(((

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Beh, in questo caso non ha detto affatto una minchiata.

E' un dato di fatto che in Italia ci sia un mercato per 2 milioni di pezzi di un prodotto e che dello stesso tipo di prodotto ci sia una produzione locale numericamente di meno di 1/3.

Significa che c'è nettamente più export che import.

Il che può andare benissimo, ma può anche lasciare spazio a cambiamenti o riflessioni.

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Il contrario ma non è questione. La rappresentante dei sindacati dovrebbe invece farsi un bell'esame di coscienza prima di tutto sui motivi per i quali Fiat produce in ITalia meno di un terzo del totale delle auto ma soprattutto sul perchè produrre un'auto in ITalia necessiti del triplo del personale rispetto ad uno stabilimento estero. Qui non è questione di contratti o di remunerazione individuale, ma di scarsissima efficienza produttiva per la quale i sindacati dovrebbero essere i primi a preoccuparsi. Inutile recriminare ma lo scandalo di Pomigliano degli ultimi trent'anni è sotto gli occhi di tutti. Fiat sta tenendo in piedi interi stabilimenti per mero assistenzialismo che stiamo pagando tutti fra ricatti e ricattini governativi.

Forse è anche arrivato il momento che qualcuno decida seriamente di polemizzare un po' meno e rimboccarsi le maniche un po' di più perchè i famosi benefici derivanti dall'autunno caldo oggi rischiano di uccidere il sistema industriale italiano.

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il dato riportato dalla sindacalista, pur inserito in una protesta un pò sterile e poco propositiva (come purtroppo spesso ci hanno abituato i sindacati italiani di certi settori), non fa una piega. E' lo stesso problema che abbiamo portato alla luce qualche pagina addietro.

Vorrei cercare di mettere in luce alcuni aspetti importanti della produzione di auto in Italia che possono aiutarci a mettere meglio a fuoco il fulcro del problema:

1) Praticamente non ci sono gruppi esteri con stabilimenti in Italia.

2) L'unico produttore locale (Fiat), escluse le super car, produce in italia solo auto di segmento B,C e D senza poi contare che anche questi segmenti non sono completi (mancano all'appello perlomeno sia una B che una C stationwagon) o in alcuni casi presentano modelli piuttosto obsoleti o assolutamente impresentabili nei confronti dei concorrenti (vedi Multipla, Idea e Croma).

3) I carrozzieri di cui per anni siamo andati fieri sono falliti o hanno grossi problemi e si son dovuti ridimensionare parecchio.

Ora con una situazione del genere mi sembra anche normale che i lavoratori del settore si sentano in una posizione a dir poco difficile, e nonostante gli eccessi sindacali mi sento comunque di simpatizzare con loro.

Dal canto suo la Fiat chiaramente non può andare avanti a produrre le stesse macchine che produce all'estero con la metà dei lavoratori percui le vie d'uscita da questo stato di cose non sono tante:

1) Fiat, col pieno supporto delle istituzioni*) inizia a saturare gli impianti esistenti lanciando nuovi prodotti che vadano a saturare i buchi di gamma o a sostituire modelli ormai morti e sepolti.

2) Le istituzioni* si impegnano in un piano serio per attrarre aziende straniere che vadano a chiudere il buco lasciato da Fiat.

3) Le istituzioni* gettino le basi per una rapida riconversione di una parte di impianti dell'auto ad altre attività industriali di pari o simil pregio... non certo centri commerciali.

*istituzioni (governo,regioni,sindacati ecc)

Io per il bene dell'Italia e della Fiat propenderei per la seconda

Modificato da alettone75

niente da dichiarare...

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