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Il futuro dei siti produttivi Stellantis


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Se qualcuno viene a dirmi che dovrebbe essere fatta qua e venduta la gli stampo una lastra di acciaio temperato sul grugno, a caldo, con una bestemmia toscana incisa sopra.

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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Se qualcuno viene a dirmi che dovrebbe essere fatta qua

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Se vogliono farla quaggiù per venderla in Europa se ne può parlare.

Ma devono farla bene come la fanno i polacchi (motivo per cui non voglio la 500 fatta in Italia :mrgreen:)

I sindacalisti italiani dovrebbero farsi un giro a Tichy e BB......e poi farsi un bell'esame di autocoscienza sul perchè Fiat preferisce produrre là invece che qua.

E non parlo solo del costo del lavoro.

Straquoto

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MILANO (MF-DJ)--Simone Cimino procede a tappe forzate per portare a compimento il progetto di rilevare lo stabilimento Fiat di Termini Imerese al fine di produrre auto ecologiche. Il finanziere siciliano, presidente e Ceo della societa' di private equity Cape-Natixis, e' arrivato in India domenica 17 e ieri ha incontrato Chetan Maini, vicepresidente e responsabile tecnico di Reva. L'obiettivo e' arrivare alla formulazione di una lettera di intenti con il gruppo indiano, che possa consentire a Cimino di sedersi al tavolo per Termini convocato dal ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, entro venerdi' 29.

Per questo, spiega un articolo di MF, un ulteriore incontro e' in programma nella giornata di oggi, in modo da approfondire quanto gia' discusso. "Stiamo lavorando a una lettera di intenti da presentare a Scajola e che specifichi dati su occupazione, investimenti, e gli schemi societari della joint venture", ha spiegato da Bangalore Cimino. "La trattativa", ha continuato il finanziere, "sta procedendo bene. I gruppi indiani sono storicamente abituati alle joint-venture con le societa' occidentali e in questo senso non ci sono grandi problemi. Reva, inoltre, e' molto colpita dal progetto di una vettura estiva per una regione con molte mete turistiche: il cosiddetto progetto Sunny car in a sunny region. Anche perche' l'auto per le vacanze nel Mediterraneo e per gli spostamenti di prossimita' era gia' nei loro obiettivi". red/vz

News dall'affare Cimino

Via MF

Fiat Punto I 55 sx '97

Fiat Punto II restyling 1.2 60cv '04

Toyota Prius V2 '06

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Fiat: il tris di Cimino su Termini (Mi.Fi.)

MILANO (MF-DJ)--E' un'alleanza su tre livelli quella che il finanziere siciliano Simone Cimino sta progettando col gruppo indiano Reva per rilevare lo stabilimento Fiat di Termini Imerese. Il progetto, che MF-Milano Finanza e' in grado di anticipare, e' stato presentato giovedi' 21 a Giuseppe Tripoli, responsabile della task-force tecnica sull'auto voluta del ministero dello Sviluppo economico, ottenendone risposte beneauguranti.

Il piano, spiega un articolo di Milano Finanza, chiamato "Sunny car in a sunny region" (auto ecologiche in una regione baciata dal sole, ndr), punta a fare dello stabilimento siciliano della Fiat un centro di assemblaggio di vetture ecologiche di piccole dimensioni, ideali per il traffico delle piccole isole e dei borghi del Mediterraneo. La lettera di intenti tra il finanziere e la societa' asiatica potrebbe essere firmata nelle prossime settimane, ma intanto una bozza di intesa e' stata gia' definita nei particolari durante la visita di Cimino in India settimana scorsa, alla quale ha anche partecipato un esperto del dipartimento per l'industria e l'energia della Regione Siciliana.

Il primo livello e' la costituzione di una joint venture tra Cape-Natixis (la societa' di private equity di cui Cimino e' presidente e a.d.) e Reva. Questa societa', che dovrebbe chiamarsi Reva Cape Car company, avra' il compito principale di assemblare a Termini Imerese i componenti auto che arriveranno dall'India. Il secondo livello e' rappresentato da un'altra joint venture, chiamata Sunny car mobility solutions company, le cui responsabilita' primarie saranno quelle di sviluppare tutte le attivita' necessarie affinche' auto a propulsione elettrica possono essere convenienti da usare. Infine, il terzo livello dell'alleanza prevede che quest'ultima societa', la Sunny car mobility solutions company, cooperi con la Regione Siciliana oppure con altre istituzioni locali per lo sviluppo di una grande rete di ricarica a livello commerciale in tutta la Sicilia, in modo da consolidare questo business nell'intera isola.

Le immatricolazioni delle auto italiane nel mondo: www.carsitaly.net

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Marcegaglia: "Termini non sta in piedi"

Inizierà alle 16 il tavolo al ministero dello Sviluppo economico con la Fiat e i sindacati per discutere del destino dello stabilimento di Termini Imerese che il gruppo di Torino ha deciso di chiudere nel 2011. Un confronto che si annuncia complicato, dopo l'annuncio dato nei giorni scorsi dalla Fiat di mettere tutti i lavoratori degli stabilimenti in cassa integrazione per due settimane. "Abbiamo tutta l'intenzione di riannodare con la Fiat", ha detto questa mattina il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola. Il governo, ha aggiunto, si muove partendo "da due presupposti. Il primo: la Fiat e' un valore per l'Italia che nel settore automobilistico si e' impegnata con prodotti innovativi; e' cresciuta in Italia e nel mondo; da' lavoro a molti italiani e ha prospettive ulteriori nel campo dell'innovazione.

Il secondo pilastro - ha poi sottolineato - e' quello di mantenere l'occupazione e di crescere la produzione di auto Fiat in Italia". Scajola, che ha accolto "con molto piacere le dichiarazioni di disponibilita'" arrivate da Torino, ha poi ribadito che la riorganizzazione della produzione di Fiat non puo' andare a scapito dell'occupazione. Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha invece confermato da Barcellona che gli incentivi del settore auto devono essere legati al mantenimento degli stabilimenti in Italia. Nel dibattito e' intervenuta anche la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.

"Se uno stabilimento non sta piu' in piedi per motivi logistici e competitivi il problema non e' mantenerlo li' bensi' reintregrare le forze lavoro che rischiano di perdere il posto", ha detto a Davos, suggerendo per il problema di Termini Imerese "un approccio un po' meno conservatore". Al tavolo di questo pomeriggio siedera' anche Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl: "Quando abbiamo di fronte la perdita di posti di lavoro, la cui difesa e' l'essenza dell'azione sindacale, siamo disposti a tutto per scoraggiare l'azienda", ha detto a Milano. "Spero che ci sia responsabilita' da parte della Fiat, perche' queste docce fredde non piacciono a nessuno". Un appello per fare tutto il possibile per "conservare, assicurare e accrescere i posti di lavoro", e' arrivato poi da mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei.

"Conosciamo ? ha scandito il vescovo - il dramma delle famiglie che avevano un lavoro e ora si trovano per strada. Dobbiamo raccogliere questo grido, non possiamo rimanere insensibili". Proprio nel giorno del dialogo sono arrivati infine i dati Istat sull'occupazione: il tasso italiano in dicembre si e' attestato all'8,5% (dati destagionalizzati) toccando il livello piu' alto da almeno gennaio 2004. L'Istat segnala come il tasso di disoccupazione sia aumentato di due decimi di punto percentuale rispetto all'8,3% registrato in novembre.

fonte: www.affaritaliani.it

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Il piano italo-indiano per salvare Termini - Pronti a partire nel 2011

(Il Giornale 31.01.2010)

Il futuro dello stabilimento siciliano. Ecco il documento dell’imprenditore Cimino ai tecnici di Scajola Nascerà un hub dell’auto elettrica. Assunzione per gli ex operai Fiat

Investimenti per 930 milioni di euro, che prevedono interventi da parte dello Stato (480 milioni) e della Regione Siciliana (altri 280 milioni); riassorbimento della manodopera in carico alla Fiat (circa 1.400 addetti) e creazione di ulteriori 2mila posti attraverso la rete di infrastrutture che nascerebbe nell’isola; da 30 a 60mila automobili elettriche, funzionanti a ricarica solare, prodotte ogni anno e distribuite, oltre che sul territorio e i suoi arcipelaghi, anche nel bacino del Mediterraneo e nel Sud Europa. Termini Imerese, nei piani dell’imprenditore e finanziere Simone Cimino, ha tutte le potenzialità per trasformarsi in un grande hub della mobilità, rifornendo di veicoli ecologici non soltanto la Sicilia e le sue piccole isole, ma anche i Paesi del Nord Africa fino alla Turchia, nonché Francia, Spagna e la stessa Italia, tutte aree nelle quali il problema della qualità dell’aria è più che mai all’ordine del giorno. Il Giornale è entrato in possesso del documento che Cimino, presidente e amministratore delegato del fondo di private equity Cape Natixis, ha presentato a Giuseppe Tripoli, il capo della task force creata dal ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, con il mandato di occuparsi del futuro del polo industriale palermitano.

Allo stato attuale, quella di Cimino e dei suoi soci, tra cui il gruppo indiano Reva, è l’unico soggetto a essere uscito allo scoperto con un piano dettagliato e a dichiararsi pronto a subentrare alla gestione Fiat. Gli altri candidati (5 o 6 secondo Scajola) si conosceranno il 5 febbraio, data del nuovo incontro al ministero con la Fiat e le parti sociali. A essersi tirati fuori sarebbero l’imprenditore torinese Gian Mario Rossignolo, occupato a rilanciare Pininfarina e de Tomaso, e il gruppo Ikea. Tra gli altri nomi fatti in questi giorni, quelli di un fondo cinese e di un altro legato a General Electric. L’architetto Massimiliano Fuksas sarebbe invece interessato a trasformare i capannoni di Termini Imerese in una cittadella del cinema. Il progetto di Cimino, all’esame dei tecnici dello Sviluppo economico, è ambizioso e circostanziato. La manifestazione d’interesse pone come soggetto al centro dell’operazione il fondo Cape, partecipato dalla stessa Regione Siciliana, da Cape Live, Unicredit, Natixis e Fondo europeo degli investimenti. Tre le iniziative imprenditoriali previste: sviluppo e produzione di mezzi di trasporto elettrici a due e quattro ruote; sviluppo e produzione di sistemi e soluzioni di mobilità solare; costruzione e gestione di una rete per la produzione e la raccolta di energie rinnovabili. Il piano punta su Termini Imerese, ma se la trattativa fallisse sarebbe pronta una soluzione B con il trasferimento dell’iniziativa nel vicino distretto dell’elettronica di Catania. Tassello fondamentale per l’iniziativa «Sunny car in a Sunny Region» è l’accordo stretto da Cimino con il gruppo indiano Reva con la conseguente nascita di «Cape Reva Azienda Automobilistica» che, a fronte di un investimento in due fasi per 400 milioni, produrrà da 30mila a 60mila vetture elettriche l’anno, attingendo dalla gamma di modelli indiana. Si chiama invece «Sunny Car Mobility Solutions Company» (130 milioni da investire) la società pronta a occuparsi dei sistemi di accumulo ed erogazione di energia solare. Altri 400 milioni, da impiegare in quattro fasi diverse, serviranno invece per avviare la «Charging Infrastructure Company» il cui ruolo è quello di creare 2mila «Solar stations» in aree urbane ed extraurbane in Sicilia. Nel piano Cimino ognuna di queste realtà si impegna ad assorbire manodopera»: 1.000 unità ex Fiat la prima, 400 addetti la seconda (tutti ex Fiat da riqualificare) e 2.000 la terza, in quattro momenti diversi. Il totale dei posti messi a preventivo ammonta così a 3.400-3.500, «con un rapporto tra investimento e occupato di circa 267mila euro per occupato, uno dei più bassi che si possano immaginare oggi nell’industria (nel caso St Sharp si parla di 320 milioni di contributi a fondo perduto per poche centinaia di nuovi occupati)». Innovativo è anche il sistema di ricarica pensato da Cimino. Visto che è il costo della batteria a incidere sul prezzo finale dell’auto (da 7.500 fino a 40mila euro per il top di gamma), Cape intende adottare una sorta di Ricaricard: l’utente acquista solo il veicolo e non la batteria, che si ricarica presso le Solar stations con la speciale carta munita di chip.

Per la metà del 2011 Cimino assicura di poter già avviare la produzione di veicoli. Dalle parole, se per l’iniziativa dovesse accendersi il semaforo verde, bisognerà solo passare ai fatti.

Il piano italo-indiano per salvare Termini Pronti a partire nel 2011 - Economia - ilGiornale.it del 31-01-2010

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Vedremo, io lo spero per i dipendenti siciliani e anche per la Fiat...

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Il mio sito "Gruppo Hainz": http://www.gruppohainz.it - I miei articoli su Automotivespace http://www.automotivespace.it/author/enzo/ - E quando ci sarà il nuovo sito di Autopareri anche su http://www.autopareri.com - I video del salone di Ginevra 2012 http://www.youtube.com/playlist?list=PL7CA738888644DB9

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