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Il futuro dei siti produttivi Stellantis


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non credo in FIAT ci sia pieno di terroristi che vogliono il collasso economico e sociale del nostro Paese..

e il progetto Fabbrica Italia dove lo mettete scusate?

qui si vuole solo dare uno scossone al sistema, e fan bene!

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Non credo poiché, in quel caso, le conseguenze occupazionali sarebbero tali da provocare il collasso di tutto il sistema socio-economico italiano percui penso che i nostri politici, se messi alle strette di dover decidere se perdere gli stabilimenti della FIAT o rivoluzionare il mercato del lavoro italiano allineandolo a quello degli altri paesi europei (che non significa tornare alla semi-schiavitù dell'800) opteranno per la seconda; FIOM o non FIOM. Ne va della loro stessa sopravvivenza politica.

E infatti i politici sono talmente preoccupati per la situazione che chi di dovere si è dimenticato di designare il nuovo ministro delle autorità produttive :roll:

e il progetto Fabbrica Italia dove lo mettete scusate?

Quello è solo marketing.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Guest EC2277
E infatti i politici sono talmente preoccupati per la situazione che chi di dovere si è dimenticato di designare il nuovo ministro delle autorità produttive :roll:

Perché, da buoni italioti troppo ottusi per riuscire a vedere più in là del loro naso, non gli è stata ancora sbattuta in ghigna la realtà per quella che è. Quando lo capiranno sarà tardi e, per rimediare alla cosa, allora adotteranno dei provedimenti estremi e saranno rogne per tutti.

Altro che i-Phone e terza auto. Correremo il rischio di dover emigrare in Cina per poter ottenere delle condizioni di lavoro dignitose.

Modificato da EC2277
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E infatti i politici sono talmente preoccupati per la situazione che chi di dovere si è dimenticato di designare il nuovo ministro delle autorità produttive :roll:

mi pare di cogliere da parte tua un certo pregiudizio nei confonti dell'industria italiana e della parte politica che lo rappresenta..

questo potrebbe portare a opinioni parziali e molto soggettive sull'argomento del contendere..

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mi pare di cogliere da parte tua un certo pregiudizio nei confonti dell'industria italiana e della parte politica che lo rappresenta..

questo potrebbe portare a opinioni parziali e molto soggettive sull'argomento del contendere..

Che il mio sia un pregiudizio, un giudizio, o perfino una tua erronea interpretazione di un mio pensiero, temo che non possa essere oggetto di discussione. La politica (intesa come viva il partito della mela piuttosto che quello della pera) non è argomento che si possa discutere in questi forum, così come chiaramente specificato nelle regole.

Fa specie, tuttavia, che in questi momenti sia scoperto un ministero vitale come quello delle attività produttive. Fa anche specie che l'invito a FIAT ad ottemperare al reintegro di quei lavoratori debba venire dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti, proprio a causa di quel vuoto.

Mi permetto solo di osservare, sperando di non superare i confini del divieto di trattazione di argomenti politici, che chi tu definisci come rappresentante dell'industria italiana, in realtà, al massimo, si può candidare a rappresentante delle PMI. Aggiungo per correttezza e non per semplice par condicio, che è da anni che la politica di destra, sinistra, sopra e sotto, ci ripete fino a scassarci i maroni che l'ossatura economica del nostro paese è data dalle piccole imprese... grazie alla cippa, da decenni non si fa più politica a favore della vera industrializzazione.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Guest EC2277

Già, tolta la FIAT, la Piaggio e la galassia Finmeccanica/Fincantieri/Fin-tutto-il-resto, cosa resta?

La mistica della piccola e media impresa.

Mi sembra d'essere tornato ai tempi di quando si lodava il caffé di carruba nella speranza che gli italiani non rimpiangessero troppo quello vero.

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lasciando giustamente stare la politica, e quindi senza tirare in ballo l'assenza di un ministro delle attività produttive per presunta ignoranza dell'attuale governo, qui si sta parlando di un caso di licenziamento e di reintegro, poi contestato da FIAT.

e senza tirare in ballo politiche a favore della vera industrializzazione e delle PMI (più e più volte giudicate la vera struttura economica portante del nostro paese), io mi permetto di dire che questa è un'occasione d'oro per smuovere qualcosa all'interno di un sistema industrial-sindacal-politico marcio e vuoto.

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Guest EC2277

No, qui si sta parlando del futuro dei siti produttivi del Gruppo FIAT in Italia e la vicenda dei tre operai di Melfi è solo un tassello nella lotta tra la FIAT e la FIOM. Lotta dalla quale dipende molto del futuro degli stabilimenti che sono oggetto di questa discussione.

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mi pare di cogliere da parte tua un certo pregiudizio nei confonti dell'industria italiana e della parte politica che lo rappresenta..

questo potrebbe portare a opinioni parziali e molto soggettive sull'argomento del contendere..

No Gilla, i fatti sono fatti a prescindere dalle opinioni. Le priorità del governo (e anche dell'opposizione) sono ben altre che la situazione industriale, basta vedere i tg di regime per rendersene conto ;).

La vicenda in questione potrebbe sembrare una tempesta in un bicchier d'acqua: stiamo parlando del comportamento (censurabile, ma dagli effetti pressochè nulli sulla produzione) di 3 dipendenti di Melfi, e la Fiat stessa ha dimostrato con i suoi atti di ritenere il fatto in sè una bazzecola (l'ottimo Loric ha spiegato bene perchè) ma anche un ottimo pretesto per riaprire la battaglia con la Fiom. Non che la Fiom e gli altri sindacati siano immuni da colpe, anzi, ma la battaglia si riapre ogni volta con un nuovo pretesto (forse buono per entrambi): a giugno era l'andazzo disastroso di Pomigliano, a luglio la scarsa convenienza di produrre a Mirafiori, oggi questo piccolo incidente avvenuto nel migliore stabilimento italiano di FGA.

Al di là dei pretesti il tema del contendere è sempre lo stesso: Fiat vorrebbe chiudere tutti gli stabilimenti italiani nel giro di pochi anni, ma non potendo permetterselo (crollerebbe l'economia italiana, suo principale mercato) cerca di chiudere alcuni stabilimenti e di imporre condizioni più favorevoli possibile per sè; temo però che l'obiettivo di lungo termine di Fiat sia di rafforzare la propria posizione in mercati emergenti quali Brasile ed Est Europa (in Cina il ritardo sembra incolmabile) per potersi affrancare dall'Italia come mercato principale e di conseguenza chiudere tutti gli stabilimenti italiani.

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti."  Frank Zappa

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Al di là dei pretesti il tema del contendere è sempre lo stesso: Fiat vorrebbe chiudere tutti gli stabilimenti italiani nel giro di pochi anni, ma non potendo permetterselo (crollerebbe l'economia italiana, suo principale mercato) cerca di chiudere alcuni stabilimenti e di imporre condizioni più favorevoli possibile per sè; temo però che l'obiettivo di lungo termine di Fiat sia di rafforzare la propria posizione in mercati emergenti quali Brasile ed Est Europa (in Cina il ritardo sembra incolmabile) per potersi affrancare dall'Italia come mercato principale e di conseguenza chiudere tutti gli stabilimenti italiani.

ma chi di voi è consigliere privato e personale di Marchionne?

no, perchè date per certo che FIAT voglia svincolare la sua produzione dall'Italia, che voglia chiudere tutti gli stabilimenti, che qui, che la.. questo è terrorismo e basta!

se ci atteniamo ai fatti, il progetto Fabbrica Italia (sia marketing o no, non siamo noi a stabilirlo) prevede un aumento della produzione e un mare di investimenti in Italia.

che devono essere supportati da una diversa situazione all'interno degli stabilimenti.

e la diversa situazione parte dall'accordo raggiunto per Pomigliano: una razionalizzazione e una rimodernizzazione.

per qualcuno è un insulto all'ordinamento sociale vigente (FIOM in primis)

per qualcun altro è un tentativo di ammodernare il sistema produttivo, e in particolare quello della prima realtà industriale italiana.

se in futuro si dovesse assistere a una integrale smobilitazione del comparto produttivo in italia, beh questo sarebbe solo causato da chi oggi si rifiuta di collaborare e pesta i piedi, sperando in un tornaconto politico.

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