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Il futuro dei siti produttivi Stellantis


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Per essere obiettivi dobbiamo riconoscere che le cose non stanno proprio in questi termini.

La legge 300/70, all'art. 19, stabilisce che le rappresentanze sindacali sono costituite nell'ambito delle organizzazioni sindacali firmatarie di contratti collettivi di lavoro applicati all'unità produttiva. E in quell'unità produttiva non si applicano contratti collettivi firmati dalla FIOM. Un'interpretazione letterale della norma certamente dà ragione alla FIAT. Viene usata da FIAT contro la FIOM una norma risultante da un referendum abrogativo del 1995 appoggiato dalla CGIL e volto a spuntare le armi dei sindacati minori e spontanei (COBAS, etc.) che in molte aziende non sono firmatari di alcun contratto.

Questo non significa che il giudice ha torto, anzi, secondo me ha individuato una soluzione interpretativa orientata al buon senso e alla logicità/sistematicità delle norme coinvolte.

Certo è che la FIAT quando compare di fronte ad un giudice del lavoro parte sempre in svantaggio. In parte perché se lo merita visti i precedenti, in parte perché c'è una sorta di blocco ideologico diffuso contro di loro.

Quindi, tirando le somme e colorandola un pò, gli sporchi e cattivi ovini capitanati dal finanziere canadese col maglione si sono azzardati a voler applicare una (giusta o sbagliata che sia, non è questo il punto) LEGGE dello STATO e per questo motivo vengono pubblicamente e giornalmente additati come negrieri/succhiasangue/ammazzadiritti dei lavoratori.

Dall'altro lato, invece, abbiamo sindacati e sindacalisti, politici e scribacchini, che, in barba alla legalità più elementare, chiedono (ed a quanto pare ottengono) la DISAPPLICAZIONE della legge per mere questioni di comodo o di tornaconto politico, e vengono indicati a salvatori del mondo, gli ultimi baluardi del rispetto dei diritti dei lavoratori.

Non fa una grinza..una tipica storia italiana.

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Dall'altro lato, invece, abbiamo sindacati e sindacalisti, politici e scribacchini, che, in barba alla legalità più elementare, chiedono (ed a quanto pare ottengono) la DISAPPLICAZIONE della legge per mere questioni di comodo o di tornaconto politico, e vengono indicati a salvatori del mondo, gli ultimi baluardi del rispetto dei diritti dei lavoratori.

Non fa una grinza..una tipica storia italiana.

Giudici comunisti, eh? :roll:

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Giudici comunisti, eh? :roll:

No, questo no. Non lo penso. O, quantomeno, non penso sia il comunismo la causa della loro impotenza concettuale.

Se mi dici che la norma, nella sua crudezza, questo impone, non capisco perché il giudice ne debba dare un applicazione nella pratica diversa.

E' ancora valido quel principio secondo cui il giudice è soggetto solo alla legge e nell'interpretazione di una norma deve scegliere quella maggiormente connessa al senso delle parole utilizzate in essa?

Capiamoci, io ti do ragione quando dici che contro Fiat è ancora presente un blocco ideologico da parte di qualche giudice.

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Fiom Purtroppo così facendo sta nuocendo agli interessi degli stessi lavoratori, poiché la sua politica delle barricate senza se e senza ma, contribuisce in maniera determinante a rendere pressoché impossibile continuare a produrre in Italia e quando tutte le fabbriche italiane avranno chiuso, .

Ecco spiegata da ECC....la MIA personalissima visione del "gioco" che sta facendo il canadese grazie all'atteggiamento intollerante ,quanto il suo, della FIOM.

Modificato da Stefano73

Senza cuore saremmo solo macchine.......

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E' ancora valido quel principio secondo cui il giudice è soggetto solo alla legge e nell'interpretazione di una norma deve scegliere quella maggiormente connessa al senso delle parole utilizzate in essa?

Art. 12 preleggi: "nell'applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse, e dalla intenzione del legislatore".

Il giudice in questione evidentemente non ha ritenuto che nelle intenzioni del legislatore (referendario) vi fosse l'idea di attribuire al datore di lavoro il potere di escludere uno dei sindacati comparativamente più rappresentativi a livello nazionale, nonché il maggiormente rappresentativo in azienda.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Da La Repubblica web di oggi, tra i titoletti sulla riforma del lavoro.

[h=1]Marchionne: "Fiat rimarrà in Italia

Articolo 18, lasciare lavorare Monti"[/h][h=3]L'amministratore delegato del Lingotto parla del caso Melfi e della riforma del lavoro: "Ci siamo appellati, ma non per questo lasceremo il Paese"[/h]

TORONTO

- Fiat non lascerà l'Italia per il caso Melfi e Monti deve andare avanti sull'articolo 18. A parlare, in un'intervista al

Corriere Canadese

e al settimanale

Tandem

, è l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, dopo la pubblicazione delle

motivazioni della Corte d'Appello di Potenza 1

sul licenziamento dei tre operai di Melfi.

"Ci siamo appellati. Lasciamo decidere i giudici", aggiunge Marchionne riferendosi al caso Melfi. Alla domanda se la sentenza possa essere uno dei motivi che potrebbero spingere la Fiat a spostarsi fuori dall'Italia, Marchionne è stato deciso: "La risposta è no. Lo abbiamo già detto".

L'ad, in Canada per l'inaugurazione della prima concessionaria esclusivamente Fiat in Nord America, la Maranello Fiat di Vaughan, nei pressi di Toronto, città nella quale è cresciuto, ha parlato anche della riforma del lavoro: "L'articolo 18 è nelle mani del premier Monti. E' impegnato nel progetto e dobbiamo consentirgli di andare avanti. Senza stop".

Marchionne: "Fiat rimarrà in Italia Articolo 18, lasciare lavorare Monti" - Economia e Finanza con Bloomberg - Repubblica.it

Naturalmente, c'è da sperare che quel "non per questo lasceremo il Paese", significhi che non lasceranno il Paese neanche per altri motivi.

Personalmente, spero che il riferimento di Marchionne a Monti non voglia essere una esortazione ad andare avanti per decreto/fiducia.

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Fiat: in 2013 a Mirafiori versione crossover 500 (Autonews)

MILANO (MF-DJ)--Fiat ha in programma di avviare nel 2013 a Mirafiori la

produzione di una variante crossover della 500.

Il nuovo modello, secondo quanto riferito da fonti del Lingotto ad

Automotive News, sara' chiamato 500X e andra' a sostituire la Sedici nella

gamma Fiat. La 500X sara' la quinta variante e il modello piu' lungo della

500 grazie ai suoi 4,2 metri e come la 500L sara' prodotta utilizzando la

piattaforma allargata alla base della Punto.

Le 500X sara' prodotta a Mirafiori e pertanto sara' la prima variante

della gamma 500 ad essere assemblata in Italia. Fiat prevede di avviarne

la produzione nel mese di dicembre del 2013 nell'ambito del programma da 1

mld euro volto ad ampliare la capacita' dello stabilimento torinese in

modo da produrre 280.000 crossover di piccole dimensioni l'anno.

La 500X sara' infatti prodotta a fianco di un nuovo piccolo Suv Jeep

(nome in codice B-SUV), che andra' in produzione nel secondo trimestre del

2014. Il B-SUV sara' piu' piccolo del Jeep Compass e del Jeep Patriot e

sara' venduto negli Stati Uniti, in Europa e in altri mercati. Per

l'Europa, la 500X e il Jeep B-SUV saranno offerti con un motore due

cilindri TwinAir da 900cc, un quattro cilindri a benzina da 1,4 litri e

l'ultima evoluzione del diesel MultiJet II da 1,3 litri.

red/mur

rosario.murgida@mfdowjones.it

(fine)

MF-DJ NEWS

Civic Type R - FK2 R-3220 "Type R is all about passion and emotion"

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[cut]Per

l'Europa, la 500X e il Jeep B-SUV saranno offerti con un motore due

cilindri TwinAir da 900cc, un quattro cilindri a benzina da 1,4 litri e

l'ultima evoluzione del diesel MultiJet II da 1,3 litri.

[cut]

"post fata resurgam." (cit.)

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