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Fiat: cordata italiana per Termini Imerese (MF)

MILANO (MF-DJ)--Spunta una cordata italiana per il salvataggio dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, che nei piani del Lingotto, dovrebbe smettere la produzione di auto a partire dal 2011.

E' quanto scrive MF-Milano Finanza nell'edizione di domani. L'iniziativa, guidata dall'imprenditore e finanziere siciliano Simone Cimino (presidente della societa' di private equity Cape), secondo quanto ha appurato il quotidiano finanziario presso fonti politiche, sarebbe vista con favore sia in ambienti di Palazzo Chigi sia ai vertici della Regione Siciliana.

Il progetto potrebbe subire una forte accelerazione gia' nei prossimi giorni, non appena si saranno svolti gli incontri di rito tra l'imprenditore e gli esponenti della politica.

Il progetto prevede la creazione di una cordata di investitori italiani disposti a mettere sul tavolo un capitale iniziale di almeno 100 mln euro (che si aggiungerebbero ai 100 mln messi fin da subito da Cape) con l'obiettivo di trasformare Termini Imerese in un centro di assemblaggio per vetture di piccole dimensioni, a integrale propulsione ecologica (motori elettrici, al litio oppure spinti da energia solare) da utilizzare principalmente in luoghi ad alta sensibilita' ambientale o a elevata vocazione turistica.

L'iniziativa, che nei piani di Cimino deve ottenere l'appoggio incondizionato della Regione, potrebbe avvalersi di incentivi pubblici per l'acquisto di questo nuovo tipo di auto.

Le immatricolazioni delle auto italiane nel mondo: www.carsitaly.net

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Proprio non riesco a capire perchè il concetto "dal 2011 Fiat non produrra più auto nello stabilimento di Termini" viene equiparato un po' da tutti gli attori in gioco come un "dal 2011 Fiat abbandonerà Termini, lascerà a casa i dipendenti e regalerà l'impianto al primo che passa".

Questa "cordata", invece, mi suona come il classico castello di carte di qualcuno a caccia di sovvenzioni.

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Convertire la produzione no.

Mentre produrre veicoli elettrici si?

I sindacati stanno consegnando i lavoratori nelle fauci del licenziamento e la fanno passare come la salvezza :roll:

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Un po gli capisco gli avversi alle "conversioni" poichè anche Arese ne ha subite diverse e la fine la sappiamo, di fatto poi SM è stato precisissimo a dare la data di stop ma di dire a cosa lo converte e quanti tagli intende fare guardacaso non si fà parola... Questa confersione mi puzza tanto quanto questi cavalieri italiani a caccia di sovvenzioni come dice Regazzoni..

L'unica soluzione sarebbe un costruttore cinese che se lo piglia ma con le infrastrutture del circondario..... i miracoli non li fà nessuno mi sa

Fiat Punto I 55 sx '97

Fiat Punto II restyling 1.2 60cv '04

Toyota Prius V2 '06

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Proprio non riesco a capire perchè il concetto "dal 2011 Fiat non produrra più auto nello stabilimento di Termini" viene equiparato un po' da tutti gli attori in gioco come un "dal 2011 Fiat abbandonerà Termini, lascerà a casa i dipendenti e regalerà l'impianto al primo che passa".

Questa "cordata", invece, mi suona come il classico castello di carte di qualcuno a caccia di sovvenzioni.

Quoto. Oltretutto con 200 baiocchi se ne fanno di investimenti seri...

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E' ufficiale: adoro Luca Ciferri.

Per chi si chiedesse chi è, si tratta di un corrispondente (il principale dall'italia) della nota rivista di settore Automotive News.

Lo adoro perchè ha scritto un articolo che dice esattamente quello che avrei voluto dire io sulla faccenda Termini.

Un articolo che sarebbe bello vedere anche sulla stampa non di nicchia.

Silly talk over rescuing Fiat's Sicily plant

Automotive News Europe -- December 21, 2009 06:01 CET

Fiat's decision to stop Lancia production at its factory in Termini Imerese, Sicily, in 2011 has led to wild speculation that India's Tata Motors or Mahindra & Mahindra or China's Chery Automobile could buy the plant.

All three companies denied interest, just like Toyota did in 2002 when the future of the factory, which is 40km from the Sicilian capital of Palermo, was last in doubt.

When it comes to Termini, regional and national politicians in Italy try to outdo each other with whispers to the press that they are on the way of finding the solution to save 1,400 jobs in an economically depressed area.

So far, all these whispers had been just wishful thinking, but the Italian press seems fascinated by printing any good news related to Termini, no matter if it's true or false.

So what rumors can we expect in 2010 for the factory?

• Russia's AvtoVAZ will take over the plant. Despite there being no business logic in such a move, "in winter, the weather in Sicily is much better than in Togliatti," a person familiar to the matter said.

• Hyundai-Kia will finally solve the logistic, language and bureaucratic barriers between its two European plants in the Czech Republic and Slovakia, moving everything to Termini. "We will finally talk a single language in Europe," said a person who asked not to be identified because no official announcement has been made.

• Malaysian automaker Proton is talking with Fiat about buying Termini, according to senior officials accompanying an Italian minister on a business trip to the southeast Asian country. "Malaysian investors are welcome in Italy," the minister told reporters.

These scenarios are my invention, but will that stop such headlines appearing in 2010? I doubt it. When it comes to Termini, any baseless rumor is good for a big headline in the Italian media.

The truth is that Fiat said last June that the factory will stop making its sole product, the Lancia Ypsilon, by mid 2011, with production replaced by some other industrial output that has not been specified yet.

This doesn't make a great headline, so we will likely see lots more alleged rescuers heading toward Sicily.

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Guest EC2277

La mia opinione: i media continuano a dire che Termini chiuderà per vendere i giornali o pompare gli ascolti mentre i sindacati ed i movimenti politici lo fanno per tenersi stretti i tesserati locali.

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