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Il futuro dei siti produttivi Stellantis


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Mia personalissima opinione: ritengo impossibile che la punto vada a pomigliano a meno che non si faccia su quel pianale.

Punto, secondo me, rimane a melfi, logica vorrebbe che ci aggiungessero la futura mito e anche un ipotetica mazda2. mirafiori con i suv, quella che vedo messa molto male è cassino: delta in america, bravo che secondo me sarà cinese con l'unica incognita giulietta...non mi stupirebbe se arrivasse anche lei dall'america...linee dart?:pen:

L'ammiraglia: Lancia Delta 1.4 tjet 120cv Oro ecochic 2010: 335.000 km + 13.500 km al traino di Eiffeland 495TF Treno lungo: 11,70 mt!!!

Il muletto: Punto 1.2 8v ELX GPL 2001 339.000 km

Moto Guzzi Norge 1.200 2007: 21.000 km

 
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Non mi riferisco al trasferimento della Punto attuale a Pomigliano, ma alla teoria secondo la quale la Punto che avrebbe dovuto debuttare nel 2'013, verrà realizzata sulla stessa piattaforma che sarà adottata dalla Mazda 2.

Ciò non ha senso per un semplice motivo: sia la Mazda che la FIAT hanno sviluppato le loro future compatte di segmento B in totale autonomia ed entrambe sono praticamente ultimate (la Punto avrebbe dovuto debuttare tra un annetto), percui i costi sostenuti da entrambi i costruttori per sviluppare tali vetture sono divenuti talmente elevati da rendere economicamente insostenibile fare marcia indietro e ricominciare il progetto da capo per realizzare una delle due auto sulla piattaforma dell'altra.

Io dico la mia pertanto: la Mazda 2, se verrà assemblata in Italia, verrà assemblata a Pomigliano ed in comune con la Punto avrà solo i motori a gasolio. Invece la prossima generazione della Punto continuerà ad essere prodotta a Melfi.

Ma Mazda 2 è sul mercato dal 2008, quindi mi sembra difficile che sia già stata definita in tutto e per tutto e dovrebbe essere prevista non prima del 2015, inoltre la piattaforma era condivisa con Ford. Inoltre con Fiat Mazda potrebbe produrre a Pomigliano (o a Tychy) un proprio segmento A, mercato nel quale è del tutto assente.

[sIGPIC][/sIGPIC]

Il mio sito "Gruppo Hainz": http://www.gruppohainz.it - I miei articoli su Automotivespace http://www.automotivespace.it/author/enzo/ - E quando ci sarà il nuovo sito di Autopareri anche su http://www.autopareri.com - I video del salone di Ginevra 2012 http://www.youtube.com/playlist?list=PL7CA738888644DB9

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credo sia questo il post "giusto"

comunicato stampa di fiat. Redirect

Nei giorni scorsi, da parte di alcuni esponenti del mondo politico e sindacale, sono state fatte alcune dichiarazioni preoccupate per il futuro di “Fabbrica Italia”.

Fiat ricorda che con un comunicato emesso il 27 ottobre 2011 aveva annunciato che non avrebbe più utilizzato la dizione “Fabbrica Italia” perché molti l’avevano interpretata come un impegno assoluto dell’azienda mentre invece si trattava di una iniziativa del tutto autonoma che non prevedeva tra l’altro alcun incentivo pubblico.

Da quando “Fabbrica Italia” è stata annunciata nell’aprile 2010 le cose sono profondamente cambiate. Il mercato dell’auto in Europa è entrato in una grave crisi e quello italiano è crollato ai livelli degli anni settanta. E’ quindi impossibile fare riferimento ad un progetto nato due anni e mezzo fa. E’ necessario infatti che il piano prodotti e i relativi investimenti siano oggetto di costante revisione per adeguarli all’andamento dei mercati.

In occasione dell’incontro con le Organizzazioni Sindacali che si è tenuto a Torino il 1° agosto scorso Fiat ha ribadito: “La delicatezza di questo periodo, di cui è impossibile prevedere l’evoluzione, impone a tutti la massima cautela nella programmazione degli investimenti. Informazioni sul piano prodotti/stabilimenti saranno comunicate in occasione della presentazione dei risultati del terzo trimestre 2012”.

Vale la pena di sottolineare che la Fiat con la Chrysler è oggi una multinazionale e quindi, come ogni azienda in ogni parte del mondo, ha il diritto e il dovere di compiere scelte industriali in modo razionale e in piena autonomia, pensando in primo luogo a crescere e a diventare più competitiva. La Fiat ha scelto di gestire questa libertà in modo responsabile e continuerà a farlo per non compromettere il proprio futuro, senza dimenticare l’importanza dell’Italia e dell’Europa

Guidatore medio di S.w. mi piacciono le auto , fumatore Light e AD INTERIM convivente... questo è nicogiraldi....

875kg - 260+ cv i numeri del mio piacere

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credo sia questo il post "giusto"

comunicato stampa di fiat. Redirect

Nei giorni scorsi, da parte di alcuni esponenti del mondo politico e sindacale, sono state fatte alcune dichiarazioni preoccupate per il futuro di “Fabbrica Italia”.

Fiat ricorda che con un comunicato emesso il 27 ottobre 2011 aveva annunciato che non avrebbe più utilizzato la dizione “Fabbrica Italia” perché molti l’avevano interpretata come un impegno assoluto dell’azienda mentre invece si trattava di una iniziativa del tutto autonoma che non prevedeva tra l’altro alcun incentivo pubblico.

Da quando “Fabbrica Italia” è stata annunciata nell’aprile 2010 le cose sono profondamente cambiate. Il mercato dell’auto in Europa è entrato in una grave crisi e quello italiano è crollato ai livelli degli anni settanta. E’ quindi impossibile fare riferimento ad un progetto nato due anni e mezzo fa. E’ necessario infatti che il piano prodotti e i relativi investimenti siano oggetto di costante revisione per adeguarli all’andamento dei mercati.

In occasione dell’incontro con le Organizzazioni Sindacali che si è tenuto a Torino il 1° agosto scorso Fiat ha ribadito: “La delicatezza di questo periodo, di cui è impossibile prevedere l’evoluzione, impone a tutti la massima cautela nella programmazione degli investimenti. Informazioni sul piano prodotti/stabilimenti saranno comunicate in occasione della presentazione dei risultati del terzo trimestre 2012”.

Vale la pena di sottolineare che la Fiat con la Chrysler è oggi una multinazionale e quindi, come ogni azienda in ogni parte del mondo, ha il diritto e il dovere di compiere scelte industriali in modo razionale e in piena autonomia, pensando in primo luogo a crescere e a diventare più competitiva. La Fiat ha scelto di gestire questa libertà in modo responsabile e continuerà a farlo per non compromettere il proprio futuro, senza dimenticare l’importanza dell’Italia e dell’Europa

Io lo leggo cosi: "Non chiudiamo altri stabilimenti ma di investimenti se ne parla poi."

http://ilmalpaese.files.wordpress.com/2011/01/fiat-marchionne-linghiotto-operai.jpg

Firma editata dallo staff: dimensioni non consentite, verificare i formati utilizzabili elencati nel regolamento

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Io invece lo leggo cosi: "Non facciamo investimenti per l'Europa e di chiudere stabilimenti ne riparliamo fra un po'."

Io invece leggo: "In questo momento non sono in grado di impegnarmi in alcun senso. Quello che succederà lo vedremo giorno per giorno."

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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in questo paese e io dico anche in europa occidentale, le condizioni per produrre e vendere auto ai livelli a cui ci eravamo abituati non ci sono più.... e la FIAT, da paziente malato in lenta guarigione (l'integrazione con Chrysler appunto) soffre molto più di altri

fabbrica Italia non era surreale come progetto, in un mercato in crescita e con risposte positive da parte di lavoratori e istituzioni poteva essere realizzato.

ora come ora no

chi investe in un paese in nettissima recessione che non ha neppure posto le condizioni per la sua rinascita? ok dare contro a maglionne... ma cerchiamo di guardare anche il contorno della vicenda.

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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in questo paese e io dico anche in europa occidentale, le condizioni per produrre e vendere auto ai livelli a cui ci eravamo abituati non ci sono più.... e la FIAT, da paziente malato in lenta guarigione (l'integrazione con Chrysler appunto) soffre molto più di altri

fabbrica Italia non era surreale come progetto, in un mercato in crescita e con risposte positive da parte di lavoratori e istituzioni poteva essere realizzato.

ora come ora no

chi investe in un paese in nettissima recessione che non ha neppure posto le condizioni per la sua rinascita? ok dare contro a maglionne... ma cerchiamo di guardare anche il contorno della vicenda.

Non investendo oggi la recessione in Italia aumenterà sempre di più, fiat non può e non vuole rischiare di farlo che lo facciano altri....spero che l'interesse bmw alla ex pinin sia reale e non il solito annuncio politico.

Se ci avessero veramente creduto nel progetto Fabbrica italia ci sarebbero già stato ora qualche risultato (prodotto da produrre..) oltre a Pomigliano a rilento, magari ad esempio la 500L inserita in fabbrica Italia non in fabbrica Serbia (ma li le colpe sono state anche dei sindacati solito gioco del rimpiattino che piace a proprietà-sindacati).

Vedremo a ottobre le sorti di Cassino

Modificato da Stefano73

Senza cuore saremmo solo macchine.......

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