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Messaggio aggiunto da AleMcGir,

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Inviato
Se leggi le pagine precedenti, vedrai che il progetto in questione (per quanto di dubbia riuscita) gira già da diverse settimane. ;)

Sono quelle cose che al Tiggì e sui giornali fanno effetto, ma che dal punto di vista pratico si traducono in un flop e nello spreco di denaro pubblico.

Poi cose analoghe dovevano farle anche ad Arese e si è visto come è finita.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

Inviato

Chiedo scusa, andavo di fretta e non ho riguardato. Inoltre sembrava che Tajani se la stesse improvvisando lì per lì. :)

Comunque, da qualche notizia che mi è stata riferita da parti esterne all'automotive, una cosa del genere dovrebbero farla a Frosinone per conto dell'Università di Cassino. O meglio, è praticamente certo che si faccia, ma non che sia sotto il controllo di FG.

Alfa Romeo MiTo 1.4 MultiAir TB 135 CV TCT Distinctive, 2012

Inviato

e chi verrà incaricato di gestire gli appalti di riconversione del sito, la Bertolaso SPA?

a parte gli "scherzi" non è detto che il polo dell'auto elettrica/ibrida o ad aria compressa sia per forza un'idea peggiore delle altre (che non conosciamo), l'importante è che la scelta e la realizzazione del progetto avvengano secondo logiche di puro merito e a fronte di uno studio preventivo molto dettagliato e realistico che possa stabilire che una scelta è meglio dell'altra.

Una scelta del genere ad esempio (polo auto elettrica) ha senso solamente se coinvolgi nel progetto anche qualche grosso player dell'automotive, altrimenti son soldi buttati al vento... o forse non proprio esattamente al vento.

niente da dichiarare...

Inviato

E se, invece di andare alla caccia di chimere, vi impiantassero un bell'impianto solare convettivo come quello sperimentato a Siviglia?

Si eviterebbe anche l'installazione di una delle tanto discusse centrali nucleari...

Inviato
E se, invece di andare alla caccia di chimere, vi impiantassero un bell'impianto solare convettivo come quello sperimentato a Siviglia?

Si eviterebbe anche l'installazione di una delle tanto discusse centrali nucleari...

Posti di lavoro proprio pochini.

Possono pensare anche a quello insieme ad altro, ma credo che la preoccupazione non sia evitare di lasciare inutilizzata l'area (detto sinceramente, quello potrebbe non fregare nulla a nessuno), quanto garantire il mantenimento di una grossa fetta dell'occupazione.

Inviato
Posti di lavoro proprio pochini.

Possono pensare anche a quello insieme ad altro, ma credo che la preoccupazione non sia evitare di lasciare inutilizzata l'area (detto sinceramente, quello potrebbe non fregare nulla a nessuno), quanto garantire il mantenimento di una grossa fetta dell'occupazione.

concordo.

potrebbero anche decidere di mettere in piedi un megalavaggio di nutrie a gettone, l'importante è che non si perdano posti di lavoro.

siamo uno stato garantista, no? 8-)

Inviato
E se, invece di andare alla caccia di chimere, vi impiantassero un bell'impianto solare convettivo come quello sperimentato a Siviglia?

Si eviterebbe anche l'installazione di una delle tanto discusse centrali nucleari...

A parte il discorso occupazionale...che poi è il discorso centrale :D il vero nocciolo...ma hai idea di che differenza in termini energetici ci sia tra una centrale nucleare e una qualsiasi centrale (per quanto evoluta) ad energie alternative ;) ?

Non è questo il topic e lo so bene...ma quando leggo ste robe della serie "facciamo la centrale nucleare O quella solare" mi viene la pelle d'oca ;)

Senza offesa ovviamente :)

 

花は桜木人は武士

Inviato

Posto, un pò OT, un articolo di Oscar Giannino che mi è sembrato interessante.

Il caso Glaxo:

se la ricerca fugge dall'Italia

di Oscar Giannino

L’attenzione di tutti o quasi si è concentrata sulla fine degli incentivi all’auto e la chiusura di Termini Imrese disposta dalla Fiat. In capo a pochi giorni, invece, l’attenzione sul caso Glaxo SmithKline è quasi del tutto scemata. A Verona la multinazionale farmaceutica britannica ha annunciato la chiusura dei suoi laboratori di ricerca per principi attivi finalizzati a trattare depressione, dolore, disordini del sonno e dipendenza da fumo e stupefacenti. Si tratta di ben 550 tecnici laureati e spesso plurispecializzati. Ed è un caso che si somma all’annunciata chiusura della Pfizer a Nervino, della Merck a Pomezia, della Wyeth a Catania. Sommando gli addetti, siamo ben oltre quelli di Termini Imerese.

Notoriamente, siamo il grande Paese dell’Unione europea che negli anni è divenuto meno attrattivo verso gli IDE, gli investimenti diretti esteri che identificano la scelta di grandi imprese estere di insediare centri produttivi nel nostro Paese. È un fenomeno che non dipende dai costi comparati della manodopera – quelli “picchiano” su produzioni di basso valore aggiunto –, quanto invece dalle esternalità negative generali che il nostro Paese purtroppo paga: tasse più alte, troppi vincoli burocratici, trasporti e logistica inefficienti.

Se ci fermiamo al solo campo farmaceutico, siamo l’unico Paese avanzato al mondo che ha riservato all’industria del settore una tagliola annuale obbligata. Ogni anno, per contributo automatico al ripiano del deficit sanitario, le aziende farmaceutiche che hanno sede in Italia sono costrette in percentuale fissa a tagliare i propri margini. Immaginate che cosa ne possano pensare, nei quartier generali di multinazionali americane, britanniche o tedesche, di doversi sobbarcare una quota parte obbligata delle scelte sbagliate dei dirigenti nominati dalla politica ai vertici delle Asl.

Nella peggior tradizione italiana, viviamo poi nell’assoluto caos, per quanto riguarda le responsabilià politiche nella ricerca. A Tremonti spetta stabilire di anno in anno ammontare e strumenti di assegnazione. A Scajola la parte di incentivi legati ai settori industriali. Infine, c’è la competenza del ministro Gelmini, da cui dipende l’intero comparto della ricerca pubblica e universitaria.

Malgrado tutto, quel magro 1% o poco più che secondo le statistiche nazionali destiniamo alla ricerca, e che ci condanna al fondo delle classifiche internazionali, non esprime l’intera verità. Grazie al cielo, moltissime piccole azende italiane fanno innovazione senza essere “catturate” dalle statistiche: dal 2001 in avanti ben il 33% delle piccole imprese italiane hanno fatto innovazione, il 55% di quelle medie tra i 10 e i 249 dipendenti, il 72% di quelle “grandi”.

Ma per convincere la grande ricerca avanzata straniera, occorre mettere a frutto la lezione dei Paesi che hanno saputo farlo. Un solo viceministro delle Attività produttive incaricato di monitorare l’intera evoluzione internazionale dei settori. Di centralizzare e e coordinare tutti gli incentivi secondo priorità di settori considerati strategici. Di mantenere contatti con tutti i centri direttivi all’estero delle maggiori multinazionali, e di seguirli per mano quando i mercati cambiano rapidamente e drasticamente, come avviene nelle grandi crisi. Finchè al governo non ci sarà un "Mr Fermi", tanto per usare il nome di uno scienziato italiano che ha cambiato la storia del mondo, dei vari casi Glaxo si dovrà mestamente occupare il ministro Sacconi. Ma non è mestiere suo, perché non si tratta di ammortizzatori sociali. E poi ci stupiamo, se la Fiat trasferisce in Chrysler la ricerca più avanzata sui motori ibridi?

L'opinione/ Il caso Glaxo: se la ricerca fugge dall'Italia - Il Gazzettino

Inviato
Non è questo il topic e lo so bene...ma quando leggo ste robe della serie "facciamo la centrale nucleare O quella solare" mi viene la pelle d'oca

OT

Ad oggi l'unica energia compatibile con i costi per kilowatt/ora di carbone e petrolio e' quella eolica...e non a caso US e Cina si stanno buttando a pesce/

Sul nucleare, ricorda sempre che nei costi per kilowatt/ ora non si fa mai rientrare il ripristino del sito ( molto piu' costoso di qualsiasi centrale convenzionale, in quanto il materiale d'armamento priamrio e secondario deve essere smaltito come materiale radioattivo )

Non a caso la maggior parte sono in costruzione in paesi dove l'attenzione ambientale non e' al primo posto...( qualcuno ha detto Cina ? ) :)

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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