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Il futuro dei siti produttivi Stellantis


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Fiat Senza l’accordo su Pomigliano la nuova Panda resterà in Polonia

Nuova tappa, oggi, per la trattativa tra Fiat e sindacati sulla fabbrica di Pomigliano d’Arco. Fim, Fiom e Uim si riuniranno allo scopo di esaminare i margini per una risposta condivisa, dopo i recenti incontri bilaterali con l’azienda. La vertenza ha comunque preso una brutta piega. L’accordo sulla maggiore flessibilità del lavoro a cui Fiat vincola l’investimento di 700 milioni per portare la produzione della nuova Panda dalla Polonia in Italia appare per ora difficile. Manca, infatti, una visione unitaria dei sindacati sulla proposta torinese che mira a ottenere un aumento dei turni da 15 a 18 e il raddoppio da 40 a 80 delle ore di straordinario comandate, oltre a un taglio di 10 minuti delle pause sulle linee. E se da Fim e Uilm è arrivato un sostanziale ok alla richiesta sulle turnazioni e un sì condizionato all’aumento degli straordinari, la Fiom ha invece ribadito le sue critiche. All’incontro di oggi ne seguiranno altri, prima che il Lingotto faccia un nuovo e forse ultimo giro di consultazioni. In caso di impossibilità a trovare un’intesa, Torino potrebbe decidere di continuare a produrre la Panda in Polonia, destinando di conseguenza la nuova Y a un altro impianto del gruppo. E Pomigliano farebbe la fine di Termini Imerese.

Via il Giornale

Boh, ma come sono le condizioni di lavoro negli altri stabilimenti? Sono condizioni "dure" o normali?

Fiat Punto I 55 sx '97

Fiat Punto II restyling 1.2 60cv '04

Toyota Prius V2 '06

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be' sicuramente lavorare su 3 turni e 6 giorni e' ben diverso che 2 turni su 5 giorni sia dal punto di vista della fatica sia dal punto di vista economico. Consideriamo che stiamo parlando di lavorare in linea che comunque non e' una passeggiata e che, nei periodi di vacche grasse, lavorare in straordinario al sabato era una boccata d' ossigeno eonomicamente parlando che ora non ci sarebbe piu'.

Poi e' chiaro che se l' alternativa e' la chiusura dello stabilimento diventa difficile rifiutare. E' altrettanto logico che in fase di contrattazione ognuno debba tirare l' acqua al suo mulino. Perche' dopo che hai firmato non c'e' piu' margine di trattativa.

Anche perche' i sindacati sanno che comunque sarebbe un danno anche per fiat dover rifare da capo l' allocazione di due modelli importanti come panda e ypsilon e pertanto provano a tener duro fino in fondo.

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be' sicuramente lavorare su 3 turni e 6 giorni e' ben diverso che 2 turni su 5 giorni sia dal punto di vista della fatica sia dal punto di vista economico. Consideriamo che stiamo parlando di lavorare in linea che comunque non e' una passeggiata e che, nei periodi di vacche grasse, lavorare in straordinario al sabato era una boccata d' ossigeno eonomicamente parlando che ora non ci sarebbe piu'.

Poi e' chiaro che se l' alternativa e' la chiusura dello stabilimento diventa difficile rifiutare. E' altrettanto logico che in fase di contrattazione ognuno debba tirare l' acqua al suo mulino. Perche' dopo che hai firmato non c'e' piu' margine di trattativa.

Anche perche' i sindacati sanno che comunque sarebbe un danno anche per fiat dover rifare da capo l' allocazione di due modelli importanti come panda e ypsilon e pertanto provano a tener duro fino in fondo.

Significa lavorare anche di notte, non fare straordinari. Però questo comporterebbe anche nuove assunzioni..

Purtroppo vedo i sindacati un po' miopi.. difendono lo status di chi è assunto andando contro gli interessi dell'azienda e di chi potrebbe essere potenzialmente assunto.

Ma io non ho capito? Le condizioni dettate dalla Fiat valgono solo per Pomigliano o anche per tutti gli altri stabilimenti?

Facciamo un favore a questo mondo... Meno SUV, più 4C e Lotus...

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significa che sfrutti la catena ed i turnisti notturni prendono di più di quelli mattutini..ma per l'operaio cambia che non ci sono straordinari, ma fa sempre le ore regolari

ora che in un momento del genere c'è chi dice "no, meglio lavorare meno", vorrei capire chi sta difendendo..:|

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Mi avete fatto venire fino a quassù e mi avete detto...mi avete detto che mi compravate una bomba...arriverò tardi per il pranzo e mia mamma...ahhh...ahhh..e non mi farà mangiare per punizione..aaaaaah che vigliacchi.........nessuno ha una cioccolata??? un croccante???

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La casa torinese ha convocato per martedì un nuovo incontro

Più turni, molti operai Fiat dicono sì

E accusano i sindacati: perdono tempo

Tra le tute blu dello stabilimento solo una minima parte è contraria all’intesa. Giovanni: «Così cresce lo stipendio»

NAPOLI — «Non sono contrario ai 18 turni settimanali, ma piuttosto alle condizioni di lavoro che porterebbero a ridurre le pause, a dover consumare il pasto in mensa a fine turno». Così Marco uno dei 5.200 operai dello stabilimento Fiat Auto di Pomigliano, che da due anni vivono quasi del tutto in cassa integrazione e che finalmente all’orizzonte vedono la ripresa, seppur datata al prossimo anno, della produzione. Di tute blu ne abbiamo sentite una quindicina; ‘‘voci’’ dei vari reparti, anche per comprendere meglio - in questi giorni decisivi per il futuro della fabbrica napoletana (la nuova missione produttiva che il Lingotto ha deciso di assegnare al Giambattista Vico con un investimento previsto di 700 milioni di euro porterà qui la realizzazione della nuova Panda), e dopo diverse fumate nere nella trattativa tra azienda e sindacati - cosa ne pensano i diretti interessati. Fiat, occorre ricordarlo, oggi chiede ai sindacati di trovare un accordo unitario nel minor tempo possibile e, se ciò non fosse possibile, minaccia di andar avanti lo stesso con il piano previsto per Pomigliano.

Tant’è che proprio venerdì l’azienda ha inviato ai sindacati una lettera in cui li convoca separatamente a Roma, per la prossima settimana (martedì), alla ricerca di uno sbocco della trattativa e «per verificare — si legge nella lettera di Fiat — se esistano le condizioni per elaborare un documento conclusivo, che rappresenti il massimo livello di consenso possibile e garantisca l’effettiva esigibilità di quanto sarà definito circa le condizioni applicative del piano». Uilm, Fim e Fismic da giorni si dicono comunque disponibili ad un accordo in tempi rapidi. Diversa invece la posizione della Fiom che pochi giorni fa in un’affollata assemblea tenuta a Pomigliano tra operai e vertici sindacali nazionali, ha ribadito che su alcuni punti, in modo particolare i 18 turni settimanali, non è disposta a firmare alcun accordo. Insomma, il sindacato metalmeccanico è anche questa volta diviso. Non a caso proprio dal congresso nazionale della Cgil a Rimini il leader nazionale della Uil, Luigi Angeletti ha sostenuto, facendo preciso riferimento alla situazione Fiat Pomigliano, che «i sindacati si giudicano dagli accordi, tra un po’ ce n’è uno significativo con Fiat. Bisogna vedere se riusciamo a salvare una realtà industriale facendo un accordo. Quella sarà la risposta». Uno spiraglio potrebbe essersi aperto però nell'ultimo incontro a seguito della richiesta del Lingotto di trovare comunque un accordo unitario con i sindacati. Un atteggiamento giudicato positivamente da Fiom. E se i sindacati di categoria sono spaccati, i lavoratori lo sono molto di meno. Dei 15 da noi ascoltati, solo 3 dicono di non essere affatto disposti ad accettare i 18 turni settimanali. Tommaso, ad esempio, che è addetto al reparto montaggio della carrozzeria ritiene che «i 18 turni settimanali portano in breve tempo ad ammalarsi. Non c’è una vera e propria pausa mentale che possa far recuperare le energie non solo fisiche a noi lavoratori».

D’accordo si dice anche Antonio che lavora nello stesso reparto, il quale sottolinea che «quello che mi spaventa è il turno di notte del sabato e che termina la domenica mattina. Non hai il tempo di tornare a casa e staccare che già stai pensando al giorno dopo; al fatto che devi riprendere a lavorare». La maggioranza però afferma «di non essere affatto spaventata dai 18 turni settimanali per tutta una serie di motivi». A parere di Giovanni «lavorando di più, finalmente guadagneremo di più. Non sarà molto, ma sufficiente sicuramente a star meglio». Enrico, 32enne operaio del reparto di verniciatura è preoccupato «poiché al di là dei turni, l’organizzazione di lavoro sia molto più pesante. La Fiat ho sentito — spiega — che adotterà una nuova metrica di lavoro. Che i sindacati discutano su questo dico io e non sui 18 turni che per come mi è stato spiegato avranno modalità che saranno assorbili senza particolari traumi da noi lavoratori». Su questo punto Fiat ha però tranquillizzato i sindacati spiegando che nella nuova fabbrica organizzata secondo i principi del World Class Manufacturing, verranno introdotte una serie di innovazioni emiglioramenti che andranno a beneficio dei lavoratori: dagli interventi sui posti di lavoro, all'applicazione della metodologia internazionale Ergo Uas per la determinazione dei tempi, al miglioramento dell'ambiente.

Paolo Picone

Via CorrieredelMezzogiorno

   

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centriamo il discorso su due fattori: investimento e cassa integrazione

lo stabilimento ha bisogno di altri soldi, oltre a quelli già messi in campo, dove attualmente i dipendenti sono praticamente fermi a fronte di una sovracapacità produttiva immensa

questo comporta aumentare i volumi per mantenere tutte queste persone, perciò continuare ad ingolfare il mercato di cadaveri per dare uno stato minimo sindacale di stipendio ad una marea di persone

sono sinceramente contrario a questa visione: capisco l'incremento di produttività, ma, ed è il problema più grosso che hanno anche altri soprattutto vw con le fabbriche spagnole, ma il continuare a gestire tali numeri basandosi su un'inanellamento di condizioni favorevoli che, se non continuative, spostano il problema solo più in la, senza risolverlo alla radice, ovvero, riducendo il numero di persone e/o il numero di vetture

questo dovrebbe accadere globalmente: meno fabbriche, meno numeri, saturazione di pochi stabilimenti strategici e posizionamento reale di prezzo per l'usato

mi sa che pretendo troppo :|

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Mi avete fatto venire fino a quassù e mi avete detto...mi avete detto che mi compravate una bomba...arriverò tardi per il pranzo e mia mamma...ahhh...ahhh..e non mi farà mangiare per punizione..aaaaaah che vigliacchi.........nessuno ha una cioccolata??? un croccante???

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Guest EC2277

Riassumo il senso della trattativa: anziché risolvere il problema industriale della FIAT e quello occupazionale dell'area di Pomigliano e di Termini hanno deciso di mettere in pratica la classica "soluzione all'italiana" che è sempre stata adottata per derimere le questioni socio-politico-economiche nostrane. Insomma cercano di salvare l'attuale status quo poiché se intervenissero seriamente sulla questione nel lungo andare ci guadagneremo tutti ma nell'immediato chi prospera su questo status quo, ovvero i politici, gli industriali ed i sindacati, ci perderebbero; cosa che, ovviamente, nessuno di loro desidera.

Modificato da EC2277
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cioè questi cacchi di sindacati non sono mai contenti...se non c'è lavoro si lamentano,se c'è si lamentano perchè non gli sta bene come viene organizzato......

credo che in un momento economico di transazione come questo,la proposta di fiat sia oro colato...

[sIGPIC][/sIGPIC]

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mah non sono molto d' accordo sul fatto che ci sia da guadagnare tutti: da questo accordo un operaio in linea si trovera' a dover lavorare di piu' in un modo piu' disagiato guadagnando di meno

capisco, ed e' logico, che di fronte alla prospettiva di chiusura di uno stabilimento ci si debba tappare il naso ed accettare ; ma e' anche vero che se passa il meccanismo che o si accetta o si chiude, puo' succedere che l' azienda continui su un percorso di annullamento dei diritti fino ad ora acquisiti.

Il ricatto come forma di contratto non mi piace moltissimo

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