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Il futuro dei siti produttivi Stellantis


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Non è compito di FIAT provvedere a "riprogrammare" la gente di Pomigliano. L'assenteismo lì causa danni alla produttività. Il menefreghismo ancora di più. E' naturale che in quell'accordo FIAT, in un'ottica imprenditoriale, abbia voluto inserire delle clausole finalizzate a contenere e sanzionare quei comportamenti. Io non vedo lo scandalo. Se i dipendenti di Pomigliano, infatti, non sono d'accordo, al referendum possono votare contro. E' un loro diritto.

E chi altro può "riprogrammare" i dipendenti di Pomigliano? Vorrei capire: gli stabilimenti industriali dell'area fanno tutti schifo come lo stabilimento Fiat? O c'è qualche azienda che riesce a far lavorare bene i propri dipendenti?

Ma a quel punto dobbiamo chiederci: si può obbligare FIAT a tenere aperta una fabbrica che non produce bene? Ovviamente no. E quindi io non vedo questo "ricatto", la FIAT non è un ente di beneficenza.

Certo che non è obbligata a tenere aperto Pomigliano, ognuno fa il proprio interesse, ma il diktat "O cedete o chiudiamo" è un ricatto che inciderà eccome sul voto. Molti dipendenti se lo meritano? E' vero, meritano questo ed altro, anzi meritano il licenziamento, ma c'è anche gente che non lo merita affatto.

Non dimentichiamo che Fiat ha acquisito Pomigliano nel 1986 assieme all'Alfa Romeo offrendo 1/3 di quanto offriva Ford: il loro interesse era sbarrare la strada al concorrente straniero contro tutte le logiche di mercato, nessuno l'ha obbligata, ed ora sventolano le logiche di mercato per giustificare la chiusura di Termini e l'accordo imposto per Pomigliano ;).

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti."  Frank Zappa

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Ma a quel punto dobbiamo chiederci: si può obbligare FIAT a tenere aperta una fabbrica che non produce bene? Ovviamente no. E quindi io non vedo questo "ricatto", la FIAT non è un ente di beneficenza.

Scusa ma...non si dice sempre che, ad esempio, le 147 fino ad un "tot" anno (tipo il 2003) erano fatte bene e meglio o alla pari di altre blasonate concorrenti del segmento?...Chi glielo ha fatto fare di abbassare la qualità poi? Il sospetto è che, come Arese, anche quì si sia voluto trovare in tutti i modi il verso di chiudere uno stabilimento che, bello o brutto, ha prodotto le migliori auto del gruppo fiat tra la fine degli anni 90 e l'inizio del 2000...certamente meglio dei cancheri che uscivano da mirafiori, cassino e compagnia bella...

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Scusa ma...non si dice sempre che, ad esempio, le 147 fino ad un "tot" anno (tipo il 2003) erano fatte bene e meglio o alla pari di altre blasonate concorrenti del segmento?...Chi glielo ha fatto fare di abbassare la qualità poi? Il sospetto è che, come Arese, anche quì si sia voluto trovare in tutti i modi il verso di chiudere uno stabilimento che, bello o brutto, ha prodotto le migliori auto del gruppo fiat tra la fine degli anni 90 e l'inizio del 2000...certamente meglio dei cancheri che uscivano da mirafiori, cassino e compagnia bella...

io tutta sta qualità a Pomigliano non l'ho mai vista. per me le macchine le han fatte sempre male, fin dall'alfasud

tra la marengo (marea) e la stilo MW che ho avuto c'è un abisso invece. in meglio.

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io tutta sta qualità a Pomigliano non l'ho mai vista. per me le macchine le han fatte sempre male, fin dall'alfasud

tra la marengo (marea) e la stilo MW che ho avuto c'è un abisso invece. in meglio.

la 146 faceva schifo...ma la 156/147, macchine prodotte in quel periodo in cui si teneva di più al marchio, erano nettamente meglio...e si facevano delle macchine che avevano componenti specifici ed esclusivi (sospensioni, alcuni materiali, etc...) che non erano utilizzati negli stabilimenti che producevano Fiat ed erano il top espresso dal gruppo, in quel momento...lo stesso pianale Premium, bello o brutto, è un altro esempio...nel momento in cui si butta a mare quel minimo di indipendenza che c'era stata su Alfa, si perde anche l'unico stabilimento più o meno dedicato...mi sembra, ahimè, tutto perfettamente logico nella strategia di Marchionne...

Modificato da wilderness
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Scusa ma...non si dice sempre che, ad esempio, le 147 fino ad un "tot" anno (tipo il 2003) erano fatte bene e meglio o alla pari di altre blasonate concorrenti del segmento?...Chi glielo ha fatto fare di abbassare la qualità poi? Il sospetto è che, come Arese, anche quì si sia voluto trovare in tutti i modi il verso di chiudere uno stabilimento che, bello o brutto, ha prodotto le migliori auto del gruppo fiat tra la fine degli anni 90 e l'inizio del 2000...certamente meglio dei cancheri che uscivano da mirafiori, cassino e compagnia bella...

ha prodotto le migliori auto del gruppo FIAT non certo per meriti dello stabilimento.... hanno deciso di produrle li perchè ormai AlfaNord era morta e sepolta e per logiche che con la produzione industriale non c'entravano nulla. vedi bene che ora che c'è al timone una persona molto più spregiudicata e che sa che la FIAT può sopravvivere grazie a risorse estere (stabilimenti in Polonia, USA, Serbia...) molto più di quanto poteva fare prima, le vetture ad alto valore aggiunto dove occorre una qualità costruttiva superiore sono state (verranno) rimosse in favore della ben più "proletaria" panda. Industrialmente è ridicolo produrre le tue auto migliori nello stabilimento peggiore, ma le logiche alla base erano tutto fuorchè industriali. Il fatto che le Alfa avessero componenti specifici non è un merito di pomigliano ma è un discorso ben più ampio, che tu stesso hai citato, di interesse e cura per il marchio... 156 e 147 potevano essere fatte meglio altrove senza rinunciare alle stesse chicche tecniche che le caratterizzavano.

Modificato da JackSEWing

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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la 146 faceva schifo...ma la 156/147, macchine prodotte in quel periodo in cui si teneva di più al marchio, erano nettamente meglio...senza contare che in quel periodo, a Pomigliano, si facevano delle macchine che avevano componenti specifici ed esclusivi (sospensioni, alcuni materiali, etc...) che non erano utilizzati negli stabilimenti che producevano Fiat...lo stesso pianale Premium, bello o brutto, è un altro esempio...nel momento in cui si butta a mare quel minimo di indipendenza che c'era stata su Alfa, si perde anche l'unico stabilimento più o meno dedicato...mi sembra, ahimè, tutto perfettamente logico nella strategia di Marchionne...

wilderness, inutile star qui a discutere delle annate buone delle 147, la media è drammaticamente bassa.... e in altri stabilimenti fiat le cose sono migliorate nel tempo, laggiù no...

non si può sempre dar la colpa a fiat, dai.

per l'indipendneza, il premium ecc.. bisogna far numeri. per come sono fatte le 159 i numeri non li farai mai.

Maglionne ha bisogno di vendere e far profitti. preferisce far le 159 (chiamale come vuoi) in USA che a pomigliano.

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Beh in questa complessa questione credo ci siano pochi fatti acclarati:

- esiste un'abisso che separa Pomigliano, insieme a Termini Imerese, dalla categoria degli stabilimenti competitivi, che purtroppo nell'ultimo decennio si è ancora di più allontanata, causa globalizzazione (non do' nessun giudizio sul fatto, mi limito a constatarlo).

- La Fiat lo chiuderebbe volentieri, ma "non può" per legacci politici (uno si può chiudere, ma due no, sennò sarebbero certe le rappresaglie).

- Constatato questo, la Fiat pone delle condizioni per "non rimetterci troppo" nel tenerlo in piedi ma che sono molto distanti dai "diritti acquisiti" in questi lunghi decenni clientelari e che rischiano di rappresentare un precedente per un sindacato rimasto fermo agli anni '70.

Purtroppo si sta avverando quello che Tremonti aveva facilmente pronosticato nel suo libro: con la globalizzazione i redditi e la qualità della vita non aumenteranno per tutti, ma si redistribuiranno a favore di quei paesi che consideravamo "sottosviluppati" ed ora sono "emergenti", e i diritti acquisiti verranno ridiscussi al ribasso per chi come noi era abituato troppo bene.

Le multinazionali non sono organizzazioni etiche, hanno diverse priorità, è naturale che se vogliono sopravvivere delocalizzino, se non lo fanno loro lo fanno i concorrenti e addio multinazionale.

Il ricatto c'è, ma non è la Fiat a porlo è il mercato che abbiamo costruito.

Non sono ottimista, sono d'accordo con Tremonti e V6 Busso (curioso no, che da posizioni tanto distanti abbiano pensato la stessa cosa) l'unico antidoto sarebbe un complesso sistema di dazi contro le produzioni non nazionali, ma la vedo dura: oltre alle ragioni citate da luxan (veto dei paesi del nord Europa che non hanno produzioni manifatturiere "a basso valore aggiunto" come le nostre da difendere), a questo punto dovremmo mettere dazi contro i paesi dell'est Europa che ormai sono stati miopemente cooptati nell'Unione con la bovina acquiescenza nostra, il ché è chiaramente ormai impossibile.

Rassegniamoci quindi, prima è toccato all'industria tessile italiana, quasi azzerata, poi Termini, oggi tocca a Pomigliano, domani chissà, di sicuro i nostri figli e nipoti avranno condizioni di vita meno agiate delle nostre.

Modificato da wolfie05
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Purtroppo si sta avverando quello che Tremonti aveva facilmente pronosticato nel suo libro: con la globalizzazione i redditi e la qualità della vita non aumenteranno per tutti, ma si redistribuiranno a favore di quei paesi che consideravamo "sottosviluppati" ed ora sono "emergenti", e i diritti acquisiti verranno ridiscussi al ribasso per chi come noi era abituato troppo bene.

un topic intero che cerco di scriverlo.

ribadisco, guardiamoci in faccia e facciamoci l'esame di coscienza...ci è andata di lusso anche per troppo tempo.

siamo degli ipocriti e fine. ci stanno bene le scarpe griffate* fatte in cina ma se ci tolgono la fabbrica (super garantita e comoda) da sotto il culo per trasferirla in cazzolandia ci arrabbiamo.

*non roba di qualità che dura, la cosa di firma italica fatta su col fondoschiena. sei mesi e siamo pronti per un'altro paio.

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un topic intero che cerco di scriverlo.

ribadisco, guardiamoci in faccia e facciamoci l'esame di coscienza...ci è andata di lusso anche per troppo tempo.

siamo degli ipocriti e fine. ci stanno bene le scarpe griffate* fatte in cina ma se ci tolgono la fabbrica (super garantita e comoda) da sotto il culo per trasferirla in cazzolandia ci arrabbiamo.

:idol::clap:idol::clap:idol::clap

é tutto qua il nocciolo della questione.

volersi "ribellare" come i sindacalisti nostrani (e V6 Busso) è pura miopia.

e il miope finisce con l'andare addosso ad un palo.

le fabbriche del Nord citate da V6 Busso sono ambienti lavorativi INCOMPARABILI con Pomigliano, per professionalità e attaccamento al lavoro.

Tanto per dire: la mia compagna vive a Francoforte e da poco ha un nuovo collega, ex OPEL di Kaiserslautern.... beh, in OPEL credono ancora di fare auto di alto livello, sono convinti che il multijet sia stato progettato da loro e non si sognerebbero mai di arrivare in fabbrica con una Fiat. Ma proprio mai.

Lì, ad esempio, i sindacati accettano di ridurre del 20% lo stipendio e l'orario di lavoro pur di mantenere l'occupazione... qui si volevano le 35h a parità di stipendio per accrescere l'occupazione (e i costi industriali).

ma dove ca//o si vuole andare?

io sarei anche contrario a lasciare aperto Pomigliano. E' un'inefficienza che prima si chiude meglio è. Ogni giorno in più è una perdita di risorse per il sistema Italia.

Deve rimanere aperto, però, perchè in quell'area ci sono problemi sociali che non permettono di seguire le normali logiche industriali.

Ergo, anche le normali logiche sindacali devono adattarsi.

E i lavoratori lo sanno bene, sotto sotto. Tra uno sciopero ("condonato con certificato medico ex post) e un seggio elettorale, troveranno il modo di votare per il sì.

Chiaramente, quanto si dice per Pomigliano NON vale per le realtà efficienti.

Per Melfi, ad esempio, non mi sognerei mai di arrivare a tali drastiche conclusioni... chi semina, raccoglie.

@V6 Busso: no, non possiamo mettere i dazi per fatti nostri, semplicemente dal 68 la competenza è esclusiva a livello comunitario. il nostro confine esterno è il confine dell'UE e l'UE decide secondo le sue procedure. Detto questo, a me accettare la cosa fa rodere anche più di quanto possa farlo a te, non solo per le ragioni "nazionalistice" ma per quelle umane legate ai lavoratori-schiavi del mondo emergente. Ma poi alla fine siamo noi cittadini che andiamo a comprare il servizio di piatti da 24 a 9.99 da Lidl.... Avessimo il buon senso di evitarlo

Ciao

Luxan

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