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Inviato
1 ora fa, KimKardashian scrive:

Quindi ha vinto la Spagna e noi in Italia ci becchiamo il nulla totale 😂😂😂

Per Termoli hanno puntato sul cavallo sbagliato. Stellantis voleva probabilmente fare una strategia autarchica con soli partner europei, ma ACC si è arenata alle prime difficoltà. Evidentemente il know-how dei francesi di TotalEnergies non è abbastanza solido.

 

I cinesi invece nelle batterie ci sguazzano, e quindi ecco che Stellantis potrà avere le sue LFP grazie a CATL che si insedierà a Saragozza.

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Inviato
10 minuti fa, diciottocavalli scrive:

Per Termoli hanno puntato sul cavallo sbagliato. Stellantis voleva probabilmente fare una strategia autarchica con soli partner europei, ma ACC si è arenata alle prime difficoltà. Evidentemente il know-how dei francesi di TotalEnergies non è abbastanza solido.

 

I cinesi invece nelle batterie ci sguazzano, e quindi ecco che Stellantis potrà avere le sue LFP grazie a CATL che si insedierà a Saragozza.

Esattamente, ma il succo è “cambiato partner e cambiata location”, con tre fabbriche di batterie dubito realizzeranno una quarta in Italia sinceramente 

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Inviato (modificato)

Imparato dice che Stellantis non chiuderà nessuna fabbrica in Italia, bisogna capire quanto ci lavoreranno però.

 

 

Modificato da xtom
Inviato
17 minuti fa, xtom scrive:

Imparato dice che Stellantis non chiuderà nessuna fabbrica in Italia, bisogna capire quanto ci lavoreranno però.

 

 

 

Sbobinatura dell'intervista:

 

Intervento di Jean-Philippe Imparato, Responsabile Europa di Stellantis
Confronto al tavolo sulla crisi dell'auto con il Ministro Urso, 17 dicembre 2024

 

Qual è la posizione di Stellantis riguardo al futuro degli stabilimenti italiani?
La posizione di Stellantis è chiara: l'Italia è al centro della nostra strategia. È considerata un punto cruciale per lo sviluppo del nostro gruppo. Al tavolo del 17 dicembre presenterò un piano industriale dettagliato per ogni stabilimento, attualmente in fase di valutazione, con l'obiettivo di fornire risposte concrete al Ministro Urso. Non voglio fare promesse che non possiamo mantenere. Ogni impegno che prenderemo sarà basato su progetti reali: nuovi modelli di auto, motori, e un'impronta industriale adeguata al mercato.

 

Le vendite di Stellantis registrano un calo. Perché l'intero settore automotive attraversa questa crisi?
La crisi ha diverse cause. Innanzitutto, i clienti sono confusi e incerti. Ad esempio, entro quattro settimane dobbiamo garantire che il 20% delle vendite siano di auto elettriche, ma oggi siamo solo al 12%. Questo rappresenta un salto enorme da fare in breve tempo.
Inoltre, l’instabilità economica globale rende le persone titubanti nel cambiare auto, non sapendo se puntare su modelli elettrici, ibridi o tradizionali. A questo si aggiunge un clima di incertezza generale sulla mobilità individuale. La nostra sfida è offrire ai clienti, sia privati che aziende, sicurezza e chiarezza.

 

Si parla spesso di cassa integrazione e stabilimenti a basso regime. Stellantis sta riducendo il suo impegno in Italia?
Assolutamente no. L’Italia è il secondo mercato europeo per Stellantis e rimarrà centrale nella nostra strategia fino al 2029 e oltre. Non chiuderemo nessuno stabilimento, e ognuno avrà un piano prodotto. Questo sarà evidente la prossima settimana, quando mostreremo le nostre iniziative concrete.

 

Cosa vuole dire agli operai e alle loro famiglie?
Sono in costante contatto con i nostri operai e il mio messaggio è chiaro: Mirafiori avrà un futuro. Attualmente, Mirafiori è il cuore della produzione della 500, e stiamo lavorando per introdurre la versione ibrida nei prossimi mesi. Inoltre, stiamo già sviluppando la nuova generazione della 500, che arriverà entro il 2032-2033.
A Mirafiori abbiamo anche trasferito l’ente dei veicoli commerciali Pro One e l’organizzazione europea di Stellantis. Entro novembre 2025, prevediamo di raggiungere una produzione di circa 100.000 auto all’anno. Mirafiori non solo avrà lavoro, ma rappresenterà il futuro di Stellantis in Italia.

 

La sua attività come Responsabile Europa è basata a Torino. Vuole essere un segnale?
Sì, è un segnale chiaro. Portare l’organizzazione europea, i veicoli commerciali e il futuro della 500 a Torino è una dimostrazione tangibile del nostro impegno per il territorio.

 

La transizione all’elettrico comporta un aumento dei costi e una riduzione della manodopera. Come affrontate questa sfida?
La transizione all’elettrico ha un impatto significativo, con un aumento del 40% dei costi per le auto, dovuto soprattutto alle batterie. Questo rende fondamentale migliorare la competitività del settore. Non possiamo semplicemente scaricare questi costi sui clienti, che non accetterebbero un tale aumento dei prezzi.
Per affrontare questa sfida, dobbiamo unire le forze a livello industriale, ottimizzare le tecnologie, come le batterie e il software, e accelerare l’innovazione. Stiamo lanciando 14 nuovi modelli elettrici e ibridi per essere competitivi e offrire ai clienti prodotti sostenibili ed accessibili.

"quello che della valle spende in 1 anno di ricerca io lo spendo per disegnare il paraurti della punto." Cit.

Inviato
19 minuti fa, Alain scrive:

 

Sbobinatura dell'intervista:

 

Intervento di Jean-Philippe Imparato, Responsabile Europa di Stellantis
Confronto al tavolo sulla crisi dell'auto con il Ministro Urso, 17 dicembre 2024

 

Qual è la posizione di Stellantis riguardo al futuro degli stabilimenti italiani?
La posizione di Stellantis è chiara: l'Italia è al centro della nostra strategia. È considerata un punto cruciale per lo sviluppo del nostro gruppo. Al tavolo del 17 dicembre presenterò un piano industriale dettagliato per ogni stabilimento, attualmente in fase di valutazione, con l'obiettivo di fornire risposte concrete al Ministro Urso. Non voglio fare promesse che non possiamo mantenere. Ogni impegno che prenderemo sarà basato su progetti reali: nuovi modelli di auto, motori, e un'impronta industriale adeguata al mercato.

 

Le vendite di Stellantis registrano un calo. Perché l'intero settore automotive attraversa questa crisi?
La crisi ha diverse cause. Innanzitutto, i clienti sono confusi e incerti. Ad esempio, entro quattro settimane dobbiamo garantire che il 20% delle vendite siano di auto elettriche, ma oggi siamo solo al 12%. Questo rappresenta un salto enorme da fare in breve tempo.
Inoltre, l’instabilità economica globale rende le persone titubanti nel cambiare auto, non sapendo se puntare su modelli elettrici, ibridi o tradizionali. A questo si aggiunge un clima di incertezza generale sulla mobilità individuale. La nostra sfida è offrire ai clienti, sia privati che aziende, sicurezza e chiarezza.

 

Si parla spesso di cassa integrazione e stabilimenti a basso regime. Stellantis sta riducendo il suo impegno in Italia?
Assolutamente no. L’Italia è il secondo mercato europeo per Stellantis e rimarrà centrale nella nostra strategia fino al 2029 e oltre. Non chiuderemo nessuno stabilimento, e ognuno avrà un piano prodotto. Questo sarà evidente la prossima settimana, quando mostreremo le nostre iniziative concrete.

 

Cosa vuole dire agli operai e alle loro famiglie?
Sono in costante contatto con i nostri operai e il mio messaggio è chiaro: Mirafiori avrà un futuro. Attualmente, Mirafiori è il cuore della produzione della 500, e stiamo lavorando per introdurre la versione ibrida nei prossimi mesi. Inoltre, stiamo già sviluppando la nuova generazione della 500, che arriverà entro il 2032-2033.
A Mirafiori abbiamo anche trasferito l’ente dei veicoli commerciali Pro One e l’organizzazione europea di Stellantis. Entro novembre 2025, prevediamo di raggiungere una produzione di circa 100.000 auto all’anno. Mirafiori non solo avrà lavoro, ma rappresenterà il futuro di Stellantis in Italia.

 

La sua attività come Responsabile Europa è basata a Torino. Vuole essere un segnale?
Sì, è un segnale chiaro. Portare l’organizzazione europea, i veicoli commerciali e il futuro della 500 a Torino è una dimostrazione tangibile del nostro impegno per il territorio.

 

La transizione all’elettrico comporta un aumento dei costi e una riduzione della manodopera. Come affrontate questa sfida?
La transizione all’elettrico ha un impatto significativo, con un aumento del 40% dei costi per le auto, dovuto soprattutto alle batterie. Questo rende fondamentale migliorare la competitività del settore. Non possiamo semplicemente scaricare questi costi sui clienti, che non accetterebbero un tale aumento dei prezzi.
Per affrontare questa sfida, dobbiamo unire le forze a livello industriale, ottimizzare le tecnologie, come le batterie e il software, e accelerare l’innovazione. Stiamo lanciando 14 nuovi modelli elettrici e ibridi per essere competitivi e offrire ai clienti prodotti sostenibili ed accessibili.

 

Curioso di vedere le differenze con la fuffa presentata 4 settimane fa al mimit

 

https://www.adnkronos.com/economia/stellantis-piano-italia-news_gCfIsbFTxUPEGT4iP7Squ

 

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