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I più attivi nella discussione

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Inviato
[...]

Sospensioni anteriori HiPer, mentre al posteriore troviamo il parallelogramma di Watt in luogo del 4 links precedente ( :shock: ).

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Una correzione: il giornalista dice che NON ci sarà la possibilità di montare le HiPer all'anteriore, perchè ora il sub-frame delle sospensioni è collegato rigidamente alla struttura anzichè tramite boccole e che al posteriore continuerà ad usare l'assale rigido + parallelogramma di Watt (come l'attuale) nonostante sia una soluzione meno raffinata del m-link. ;)

La teoria è quando si conosce il funzionamento di qualcosa ma quel qualcosa non funziona.

La pratica è quando tutto funziona ma non si sa come.

Spesso si finisce con il coniugare la teoria con la pratica: non funziona niente e non si sa il perché.

Inviato
Una correzione: il giornalista dice che NON ci sarà la possibilità di montare le HiPer all'anteriore, perchè ora il sub-frame delle sospensioni è collegato rigidamente alla struttura anzichè tramite boccole e che al posteriore continuerà ad usare l'assale rigido + parallelogramma di Watt (come l'attuale) nonostante sia una soluzione meno raffinata del m-link. ;)

Grazie, m'era sfuggito il No.

 News al 02/12/2015: Mazda 2.

Inviato

La nuova frontiera del giornalismo automobilistico: provare i prototipi e dire che sono già migliori di tutto il resto in qualcosa :)

Archepensevoli spanciasentire Socing.

Inviato

L'Astra G l'hanno assemblata con i pezzi di ricambio in magazzino? Avevano finito i lavafari...

Opel-Astra-generations.jpg

Inviato

Quante belle Kadett...:sh::happy:

......se la Regione non se ne sbatte a tempo debito di quelle porcherie che chiamano strade lascio le macchinette con touch grattascroto agli altri, il mio prossimo acquisto si chiamerà Panda 1000 4x4, Suzuki SJ413, Vitara JLX o Terrano II 2.7 TDI......

Inviato

Provata anche da Quattroruote:

La classica camuffatura optical ormai non nasconde che i dettagli della carrozzeria. Allo stesso modo, le coperture mobili che sovrastano la plancia della nuova Opel Astra fanno soprattutto scena: sia pure con preghiera di non fotografare, i pannelli si possono sollevare, per scoprire così un look tutto sommato simile a quello da poco introdotto con la Corsa. Per la serie, fascia trasversale in colore ed eliminazione di gran parte dei pulsanti che prima complicavano non poco la vita. La differenza è che qui lo schermo dell’infotainment sta più in alto, in posizione più logica ed ergonomica. Ovviamente, trattandosi dei prototipi destinati agli abituali “validation test”, rivestimenti e finiture sono ancora posticci. Non di meno, il primo contatto con la quinta generazione della berlina tedesca, ormai prossima al debutto, ha offerto più di un motivo d’interesse. Anche perché nel corso del test, svoltosi sulle strade a cavallo del confine franco-tedesco, Renania Palatinato da una parte, Lorena dall’altra, c’è stata l’opportunità di passare direttamente dal volante della serie attuale, datata 2009, a quello della nuova Astra, identificata internamente come serie K.

1.6 aspirato e 1.0 turbo. Primo confronto per le motorizzazioni di base, il glorioso 1.600 aspirato da una parte, il tre cilindri 1.000 turbo dall’altra. Il quale nel complesso non fa rimpiangere l’antenato: avrà anche dieci cavalli di meno, in compenso la curva di coppia parla a suo favore (170 contro 155 Nm). Non che ci si possano attendere grandi cose: la spinta è sufficiente ad assicurare riprese decorose, ma nulla di più, per quanto sostenute da una quinta non esageratamente lunga, sui 45 orari per 1.000 giri. In compenso, niente controindicazioni sul fronte del confort, con rumore e soprattutto vibrazioni contenute entro limiti più che tollerabili. Al tutto si accompagna un assetto relativamente morbido, che comunque non preclude la possibilità di disegnare traiettorie precise. Lo sterzo resta relativamente leggero, mentre il comando del cambio mostra progressi per velocità e precisione degli innesti.

1.4 turbo a confronto. La seconda prova vede faccia a faccia il “vecchio” 1.400 turbo da 140 CV e quello ricavato dalla nuova famiglia SGE, con alimentazione a iniezione diretta, che di cavalli ne ha cinque di più e che debutterà proprio con l’Astra. Nel passaggio dall’una all’altra vien fuori soprattutto la maggior progressività di una risposta appena ritardata da un accenno di turbolag, rispetto alla pressione sul gas. Più che altro, in questa configurazione emergono con maggior evidenza le doti di maneggevolezza di una vettura sensibilmente alleggerita, almeno 120 kg fra scocca e autotelaio, rispetto alla generazione precedente. Col contributo di un assetto più solido che, abbinato a pneumatici di taglia ragionevolmente sportiva (225/45 17) garantisce un’apprezzabile reattività nei cambi di direzione. Resta da aggiungere che è possibile variare (fra due livelli) le risposte di sterzo e acceleratore, e che nella dotazione tecnica entreranno (in opzione) i fari a matrice di Led.

Appuntamento a luglio. Le prime immagini ufficiali della quinta generazione dell’Astra verranno rilasciate nel prossimo luglio. Possibile che per settembre, in occasione delSalone di Francoforte, si faccia vedere anche la variante wagon. Anche se mancano conferme ufficiali, è invece ormai certo che in gamma non ci sarà più la variante a tre porte, condannata dalla continua contrazione del relativo mercato.

Addio alla GTC confermato.

 News al 02/12/2015: Mazda 2.

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