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La Jihad e le guerre dimenticate


JackSEWing

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[...]non è mai piacevole avere la Russia di Putin come vicino di casa: è il tipico vicino che prima cerca di fare amicizia e poi, dopo averti preso le misure, comincia a decidere come devi comportarti; un po' come gli Stati Uniti ai "tempi d'oro della guerra fredda".

"post fata resurgam." (cit.)

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Guest EC2277

A mio parere non è una questione d'essere pro-USA, pro-NATO o pro-Russia, ma di essere pro-Europa: ovvero cosa vogliamo fare noi europei "da grandi"? Che tipo di nazione vogliamo essere? Vogliamo riprodurre su scala continentale tutti gli errori che sono stati commessi in Italia con l'Unificazione (come stiamo facendo), oppure vogliamo essere una Grande Nazione? Se la risposta giusta è la seconda, allora dovremmo cominciare a ragionare ed agire di conseguenza.

Ma mi rendo conto che questo mio intervento rischia di mandare fuori tema la discussione, percui eviterei di approfondire l'argomento "l'Europa che vorrei". Il mio è stato solo un intervento mirato a far capire il mio pensiero.

Detto ciò, passo alla questione della strategia politica statunitense: sanno benissimo che rischio corrono lasciando che Putin faccia la sua mossa, ma da un lato sono rimasti invischiati nella rete di alleanze intessute nella regione del Vicino Oriente ai tempi della Guerra Fredda e dall'altro lato dopo le migliaia di morti avuti in Afganistan ed Iraq, non c'è modo di far ingoiare all'opinione pubblica un altro bagno di sangue, che tra l'altro si preannuncia ancor più cruento.

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...

io al momento non mi sento di essere così pro-USA e pro-NATO e di vedere in zio Vlady "il male assoluto".

Di un ex-KGB al potere (quasi assoluto) dal 2000 (e no, per me non conta la parentesi Medvedev) non mi fido granché: IMHO, pensa a lungo termine, con un unico obiettivo: ricostruire l'impero russo.

E ci sta riuscendo.

Il problema grave è quello che invece abbiamo qua noi, in Occidente :disp2:

Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

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Di un ex-KGB al potere (quasi assoluto) dal 2000 (e no, per me non conta la parentesi Medvedev) non mi fido granché: IMHO, pensa a lungo termine, con un unico obiettivo: ricostruire l'impero russo.

E ci sta riuscendo.

Il problema grave è quello che invece abbiamo qua noi, in Occidente :disp2:

Penso che qualsiasi governante russo, anche se venisse dall'Esercito della Salvezza avrebbe l'obiettivo di ricostituire , non tanto l'impero, ma la posizione da grande potenza che la Russia ha sempre avuto.

Più che costituire un Impero difficile da gestire e costoso da mantenere .

L'intervento in Siria vuole dimostrare che

1) La russia ha potenzialità di estensione della potenza oltre i propri confini

2) La russia non abbandona gli alleati

3) La russia ha armi/sistemi d'arma all'altezza di quelli occidentali ed in grado di svolgere i compiti assegnati ( prendano nota i possibili compratori )

4) La russia non può essere tagliata fuori dalla ristrutturazione del Medio Oriente

5) LA russia ha una sua geopolitica e la persegue.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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No, non è inquietante. È logico: per gli Stati Uniti (ma anche per noi) nel lungo periodo è molto più pericoloso lasciare che si crei un'asse filo-Russo in quell'area, che lasciare Assad e l'Iran a combattere contro l'ISIS. Nel secondo caso l'ISIS non fa altro che destabilizzare ed indebolire le uniche due nazioni amiche di Putin nell'area. Nel primo invece c'è il serio rischio che la Russia riesca a costruire una linea d'accesso al Mediterraneo che va dal Mar Caspio alla Siria, passando per l'Iran e l'Iraq e la storia recente ci ha insegnato che non è mai piacevole avere la Russia di Putin come vicino di casa: è il tipico vicino che prima cerca di fare amicizia e poi, dopo averti preso le misure, comincia a decidere come devi comportarti; un po' come gli Stati Uniti ai "tempi d'oro della guerra fredda".

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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D’altro canto Gli Stati Uniti hanno messo fine al programma del Pentagono da 500 milioni di dollari, volto ad addestrare ed equipaggiare i ribelli siriani, riconoscendo che ad ora non ha prodotto i risultati sperati per contrastare l’Isis sul terreno. Lo scrive il New York Times citando fonti dell’amministrazione Obama.

Siria, i miliziani di Isis avanzano su Aleppo: «Ucciso generale iraniano» Obama: stop ad aiuti a ribelli siriani - Corriere.it

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

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"[...] siamo costretti a constatare come gli interessi e quindi gli approcci geopolitici americani ed europei, come pure intra-europei, tendano a divergere come mai dopo la fine della seconda guerra mondiale. La maggiore o minore prossimità a Caoslandia, quindi l'esposizione più o meno forte alle sue irradiazioni destabilizzanti, produce frizioni nella famiglia atlantica. Se qualcosa di vero c'è in questa rappresentazione binaria della costituzione geopolitica del mondo, dovremmo trarne che le le alleanze stabilite non reggono alle sfide attuali."

cit. da "Ultime dalla Terra di Hobbes", in "Limes", 9/2015, "Le guerre islamiche", pag. 8

cover_915_margini_820-370x519.jpg

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Aggiungo anche questo link ad un intervento di Caracciolo sul web a proposito delle reali motivazioni dell'ipotizzato inizio dell'uso di carichi bellici contro l'ISIS da parte della nostra Aeronautica Militare.

La sindrome del Tornado - Limes

(vedo che è solo per abbonati)

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

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un breve sunto della situazione attuale in siria

I russi attaccano, dagli usa stop al training dei ribelli siriani - Analisi Difesa

passaggio interessante

Di fatto la media delle sortite offensive russe si attesta oltre le 50/60 al giorno, oltre il doppio di quelle effettuate dalla Coalizione a guida statunitense.

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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