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Ma dove sono le future leggende della musica ?


Archaon

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no tu stai dicendo che loro sono arrivati a tutti perchè hanno venduto..

no è il contrario...sono arrivati a tutti e QUINDI hanno venduto (ma il mercato recepiva..era più facile arrivare a tutti, o meno difficile)

mi rendo conto che oggi è IMPOSSIBILE, e non per mancanza di talento ma per minore recettività del mercato.

oggi (per una serie di motivi) l'artista non riesce ad arrivare a tutti. per quello non "passerà i decenni" e il talento non c'entra.

Modificato da Matteo B.
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oggi (per una serie di motivi) l'artista non riesce ad arrivare a tutti. per quello non "passerà i decenni" e il talento non c'entra.

quello che dico io è che non me la sento di dire che non arriveranno, è presto ;)

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quello che dico io è che non me la sento di dire che non arriveranno, è presto ;)

però è ormai 10 anni che emergono veramente in pochi, guarda che è vero...

lo so che è orrendo ma il più giovane (ormai molto relativamente) che mi viene in mente è Robbie Williams...quello a 50-60 anni farà ancora concerti da 30-50k persone

ce ne sono molto meno, Aymaro...la musica la si ascolta ancora ma ha un ruolo diverso tra i giovani.

(sempre IMHO)

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ma tra gli appassionati e quelli come me e te che la musica se la vanno a cercare, si sapeva che cera della roba di ottima qualità anche negli anni 90, ma se parlavi con gente che "aveva meno voglia di sbattersi a cercarsi la musica" ti dicevano: si, oltre ai nirvana ed al grunge cosa c'era? mica come gli anni 70 dove c'erano i led zeppelin, o gli U2 degli anni 80... :D

negli anni '70 i Led Zeppelin non erano minimamente degnati dalla critica, quando è uscito led zeppelin IV (uno dei dischi più grandiosi mai fatti per qualità ed innovazione) la crtitica inglese gli ha dedicato un paragrafetto da 10 righe ... se oggi vai a cercare le recensioni troverai solo una lista sconfinata di giudizi positivi

però è ormai 10 anni che emergono veramente in pochi, guarda che è vero...

lo so che è orrendo ma il più giovane (ormai molto relativamente) che mi viene in mente è Robbie Williams...quello a 50-60 anni farà ancora concerti da 30-50k persone

ma va la, dove la mettiamo la germanotta lady gaga o l'idolo delle ragazzine justin bieber?

certo, musicalmente è meglio non citarli ma in quanto a seguito e successo c'è poco da dire

Modificato da braccobaldo
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i LZ vendevano comunque 4-5 mln di dischi ad album...ed era gente che non vendeva tanto...

non è il fatto di vendere o non vendere, è il fatto che il successo lo si determina a posteri, band ed artisti che oggi vengono valutati come grandi "classici" inarrivabili da chiunque per quello che hanno fatto all'epoca non se li degnava nessuno

ed intendiamoci è tutta gente che ha iniziato a suonare a scuola partecipando a quello che oggi sarebbe x-factor e suonando i jingle pubblicitari ed i generi (infimi) di successo dell'epoca, eppure quando Jimmy Page si è messo in testa di fare qualcosa di davvero importante si è trasformato in quel grandioso artista che conosciamo oggi ... se l'avessimo visto all'epoca ci saremmo messi le mani nei capelli

ed allo stesso modo Bon Scott e gli ACDC

eppure sono pur sempre questi qua che saltano ancora oggi sui palchi di tutto il mondo

Modificato da braccobaldo
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non è il fatto di vendere o non vendere,

intendo dire che quando usciva un disco dei LZ 4-5 mln di persone erano "raggiunte" (e spendevano soldi per un'oggetto da ascoltare)

oggi tutto si disperde nella nebbia, c'è molta più offerta e facilità di fruizione musicale eppure raggiungere 5 mln di persone che attentamente ti ascoltano e investono su di te è difficile.

è quello che intendo dire nel topic....

è il mercato che è differente, non sono gli artisti ad essere meno bravi...

l'attenzione del consumatore è nettamente più bassa.

jimmy Page ha poi fatto la gavetta come chiunque...

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I velvet underground vendettero pochissimo, son definiti il gruppo più influente della musica rock. Celebre il detto"Soltanto cento persone acquistarono il primo disco dei Velvet Underground, ma ciascuno di quei cento oggi o è un critico musicale o è un musicista rock".

Bisogna IMHO scindere tra successo commerciale e talento. I Coldplay, gruppo mainstream, sarà tra le future leggende (commercialmente parlando)visto che già oggi fa il pienone in tutti gli stadi del mondo.

Nessun vento è favo​revole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare


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I velvet underground in realtà credo abbiano venduto più magliette che dischi e ancora adesso molta gente che sostiene di adorarli credo abbia sentito al massimo uno o due canzoni.

Tra l'altro credo che si salvi più o meno il primo disco (tecnicamente imho non eccezionale), il resto mi pare un gran casino. Imho più che altro la loro influenza e' dovuta al fatto che dietro ci fosse warhol, che direi ci sapeva fare a creare immagine.

lou reed credo che le cose migliori le abbia fatte da solista.

Se parliamo di influenza imho non ci si può fermare alla sola musica: così come i lz iniziarono ricantando vecchi blues, poi si crearono uno stile che ha a che fare con le origini dell'hard rock, ci son gruppi anche loro blues che son diventati immortali per poche canzoni e per testi un po' strambi come i doors.

sinceramente non so definire leggenda perché la musica paradossalmemte arriva fino a un certo punto, poi arriva il carisma di canta.

Faccio un esempio: i Joy division non se li incula nessuno, ma senza di loro tre quarti del pop serio attuale avrebbe metà delle sonorità.

altro esempio: donald fagen: sia come solista che negli steely dan se lo son cagato in pochi ma ha influenzato, maree di musicisti.

che dire ad esempio di steve winwood? Un mostro sacro, ma quanti se lo ricordano?

senza contare poi produttori musicisti come quincy jones o quel coso strano di phil spector, gente che di fatto creato star e addirittura generi.

temo che la questione sia molto complicata

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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A livello mondiale o a livello italiano?

Io sono "vecchio", la mia musica in inglese è quella degli anni '70 (genesis, pink floyd, ecc...), cui posso al più aggiungere, dei decenni successivi progressive rock, hard rock e heavy metal (Dream Theater e Manowar su tutti).

Tra gli italiani sono e resto un appassionato di cantautori anni '70, basta vedere i miei CD, tutti trasfusi in formato MP3 nell'hard disk della mia auto.

Molti di loro hanno detto quello che avevano da dire negli anni '70-80 e poi sono andati declinando, o ripetendosi senza fine o scivolando lentamente nella canzonetta (vedasi per esempio Venditti, ma anche in buona parte Vecchioni)

Gli unici musicisti/gruppi italiani nati artisticamente dopo il 1980 che mi hanno veramente colpito al cuore sono stati i CCCP/CSI/PGR/(qualsiasi cosa fatta da soli o con altri da Ferretti o Zamboni) e Davide Van de Sfroos.

Sono io che sono vecchio lo so.

Però vedo che i miei figli hanno sempre la musica accesa, come e più di me alla loro età, io ascoltavo le prime radio "libere", loro scelgono i brani su youtube.

E mi sto accorgendo che al di fuori dei circuiti più commerciali esiste una marea di rock tutt'altro che disprezzabile, e soprattutto esiste il rap.

Non lo conosco, non l'ho approfondito, ma ho sentito rapper italiani fare cose meravigliose su MTV in occasione di duelli rap, ritmi pazzeschi acrobazie di testi, giuro che prima o poi vado a fondo, a cercare quei rapper che non sono costruiti per il mercato, quelli che ritengono un Fabri Fibra commerciale.

Occhio che per me è il futuro che torna al passato, i duelli rap mi sembravano sfide di stornelli in ottava rima, cambia il ritmo, ma il principio resta.

R: "Papà cosa è successo alla macchina?"

J: "Ho investito un uomo che attraversava la strada senza guardare"

R: "Ma è molto molto rovinata papà"

J: "Continuava a rialzarsi"

Rat-boy e Janus Valker, da Rat-Man

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