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Alluvione in Sardegna


Pandino

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Una regione in ginocchio. Evacuate centinaia di persone. Scuole chiuse, disagi nei trasporti. Dichiarato stato di emergenza. Letta: «Una tragedia nazionale. Stanziati 20 milioni»

Si aggrava ancora il bilancio dell’ondata di maltempo in Sardegna. Il ciclone Cleopatra che ha messo in ginocchio l’isola ha finora causato la morte di 16 persone. Ma potrebbe salire a 18. Sono due i dispersi al momento accertati dalla Protezione civile regionale. Non si riesce a rintracciare due persone, una a Torpè e una a Onanì , nel nuorese. La macchina dei soccorsi è impegnata nelle ricerche con la speranza di trovarli vivi.

Il presidente della Regione Ugo Cappellacci ha parlato di una «piena millenaria, un evento che si registra una volta nel millennio con una forza al di sopra di ogni ragionevole previsione. La situazione purtroppo è tragica. Ci sono centinaia di evacuati - ha detto - cui stiamo provvedendo per la notte». Le forze dell’ordine e il personale di soccorso sono state allertate in massa per le operazioni di pronto intervento in favore della popolazione colpita. “Polizia, carabinieri, vigili del fuoco, tutti sono stati attivati. Si sta intervenendo per capire la situazione nei luoghi e nel frattempo ci si sta organizzando per assitere” la gente, ha precisato Cappellacci. Sono “migliaia le persone colpite, che hanno avuto danni alle abitazioni” e gli alberghi di Olbia “sono già stati tutti riempiti”.

Sull’isola caduta acqua pari a metà della quantità registrata in un anno

Le precipitazioni che hanno colpito la Sardegna ieri, in particolare nella zona centromeridionale, hanno avuto portata eccezionale, toccando un massimo di 470 mm in 12 ore. Secondo l’Arpa Sardegna nel centrosud dell’Isola è caduta ieri una quantità d’acqua pari alla metà di quella registrata mediamente in un anno. I dati registrati dal dipartimento Idrometeo dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale evidenziano fenomeni piovosi «particolarmente intensi», causati dal ciclone che si è bloccato sul Mediterraneo occidentale.

Le piogge che hanno investito la Gallura sono state meno intense che nel resto dell’isola ma più «veloci» e i danni causati non sono legati tanto alla massa d’acqua caduta, quanto alla particolare orografia del territorio.

Le previsioni non annunciano lunghe tregue: in serata le precipitazioni riprenderanno in tutta l’isola, partendo dal sud per poi tornare in Gallura. L’intensità prevista è minore rispetto alle ultime ore, ma sono immaginabili comunque pesanti disagi vista la situazione già particolarmente difficile.

Letta: “Tragedia nazionale”

Intano il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza «per disastrosi eventi meteorologici». Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha annunciato lo stanziamento di 20 milioni di euro. «E’ una vicenda - ha sottolineato Letta - che ha assunto da subito carattere da tragedia nazionale. Un dramma di proporzioni incredibili». «Ieri - ha spiegato il premier - abbiamo riunito il comitato operativo della protezione civile che ha messo a punto i primi interventi, legati a due priorità: assistenza alle centinaia di persone sfollate e salvare i dispersi; interventi sulla viabilità, anche quella principale, fondamentale per questi primi elementi di aiuti. Ci sarà subito la ricognizione dei danni». Nei prossimi giorni, ha aggiunto Letta, sicuramente andrà in Sardegna. «Già oggi ci sarà il ministro della Difesa Mauro». Il premier ha spiegato che la fase di ricostruzione avrà «deroghe al patto di stabilità» dei Comuni. Dal presidente del Parlamento europeo Martin Schulz è arrivata la solidarietà alla Sardegna e alle vittime del maltempo con un tweet.ù

Napolitano esprime solidarietà

«Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sta seguendo l’evolversi della situazione determinatasi a seguito della tragica alluvione in Sardegna, attraverso il Dipartimento della Protezione Civile e le Prefetture interessate». Lo afferma una nota. Napolitano esprime «solidarietà alle comunità» e «commossa partecipazione». Questo il testo della nota diffusa dal Quirinale: «Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sta seguendo l’evolversi della situazione determinatasi a seguito della tragica alluvione in Sardegna, attraverso il Dipartimento della Protezione Civile e le Prefetture interessate. Il Capo dello Stato esprime la propria solidarietà alle comunità coinvolte, la sua commossa partecipazione al dolore delle famiglie delle numerose vittime e, al tempo stesso, l’apprezzamento a quanti, sui territori colpiti, sono impegnati nella gestione dell’emergenza e nelle operazioni di soccorso».

Decine di località isolate

Intanto il capo della protezione civile Franco Gabrielli ha detto che ci sono ancora molte zone isolate: «La verifica definitiva la faremo solo quando queste zone saranno liberate dalle acque». Gli allagamenti hanno fatto saltare l’erogazione dell’energia elettrica e anche i telefoni sono in tilt. I danni sono ancora da quantificare.

Oggi scuole chiuse

Quella di ieri è stata una vera e propria strage con strade e case allagate per l’esondazione di fiumi, centinaia di sfollati, black-out elettrici, pesanti disagi alla circolazione stradale e ferroviaria, ritardi nei collegamenti aerei e marittimi. Oltre alla Gallura, Ogliastra, Oristanese e Medio Campidano le zone più colpite. Oggi molte scuole resteranno chiuse.

Crolla un ponte: 3 morti

La giornata tragica è iniziata con il ritrovamento di una donna di 64 anni, Vannina Figus, morta nella sua casa allagata a Uras (Oristano), uno dei centri più colpiti dal maltempo. Il marito, invece, è stato tratto in salvo ed è stato ricoverato all’ospedale San Martino di Oristano in ipotermia. Proprio a Uras, decine di famiglie sono state evacuate e hanno trascorso la notte nella palestra comunale, così come nella vicina Terralba, dove gli sfollati sono 800. Un’altra donna, un’anziana di 90 anni, è stata trovata morta nella sua casa allagata a Torpé (Nuoro). Un agente di Polizia è invece morto per il crollo di un ponte a Dorgali, nel Nuorese. A Olbia sono morte madre e figlia, che si trovavano a bordo di una Smart, travolta dalla furia dell’acqua. Tre morti anche in un incidente stradale causato dal crollo del ponte sulla Provinciale 38 Olbia-Tempio.

Difficoltà nei trasporti

Disagi anche nei trasporti. Ieri all’aeroporto di Cagliari-Elmas intorno alle 15.30, mentre sulla zona si abbatteva un violento acquazzone, quattro voli a causa della scarsa visibilità, per i fulmini e i campi magnetici a bassa quota, non sono riusciti ad atterrare. La nave Tirrenia che doveva partire da Civitavecchia per Cagliari è rimasta in porto, mentre il treno Olbia-Chilivani con a bordo 18 viaggiatori, è rimasto fermo alcune ore a causa dell’esondazione del torrente Enas, che ha allagato la sede ferroviaria. Il maltempo dovrebbe concedere una tregua alla Sardegna, anche se le precipitazioni continueranno. Per oggi sono previsti 50 millimetri di pioggia.

La Stampa

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La Sardegna è una regione particolarmente a rischio? Una stima recente parla dell'81% dei Comuni dell'isola a rischio di dissesto idrogeologico.

Tutto il territorio italiano è esposto a questo rischio. Aver costruito senza criterio e non aver saputo pianificare e prevedere i rischi ha portato a questo. Non possiamo dire che esiste una zona del paese esente da questo tipo di rischio.

I cambiamenti climatici hanno un ruolo determinante?

Sicuramente nell'ultimo decennio stiamo assistendo a una estremizzazione degli eventi climatici: si stanno verificando con una certa frequenza eventi che prima avevano tempi di ritorno molto lunghi. Infatti in pratica ogni anno assistiamo a un'alluvione e non si salva nessuna zona: un anno al nord, un anno al Sud...

Cosa andrebbe fatto?

Basterebbe applicare la legge 183/1989 sulla difesa del suolo, una legge cardine che ha determinano una svolta nella consapevolezza di certe problematiche in Italia. Da allora c'è stata l'attivazione di servizi a livello regionale e abbiamo finalmente una conoscenza piena del territorio. Quindi ormai conosciamo bene i rischi, ma per quel che riguarda ciò che va fatto per fronteggiare le emergenze e prevenire i danni la legge è rimasta inapplicata.

Cosa prevedeva la legge?

Molte cose. L'attivazione di contratti di assicurazione per la copertura di certi rischi, la delocalizzazione con la previsione di indennizzi ai privati. In pratica si prevedeva lo spostamenti di edifici e infrastrutture, con una certa selezione fatta in base al livello di rischio e al valore in termini di beni coinvolti e di vite umane. C'è stata poi anche un'indagine conoscitiva effettuata nel 1998 dal Senato per verificare l'applicazione della legge a distanza di 10 anni dalla quale emergeva che, soprattutto in certe zone, molte parti della legge sono rimaste inapplicate anche per interessi criminali.

La colpa è quindi di una pianificazione urbanistica sbagliata e di una mancata correzione del tiro?

L'italiano del passato aveva molto più giudizio nel costruire, non a caso i vecchi centri abitati sono collocati in zone meno esposte al pericolo. Le antiche mura si fermavano sul ciglio delle scarpate, considerate un limite invalicabile. Ma a partire dal dopoguerra quel limite si è superato. Unitamente alla criminalità e all'abitudine di costruire al di fuori delle regole, il superamento di questo limite naturale ci ha portato a situazioni molto esposte alla pericolosità naturale del territorio. E' normale che avvengano le frane, fanno parte dell'evoluzione del paesaggio. Le frane diventano disastro quando si è costruito dove non si doveva.

Con il cambiamento climatico cosa dobbiamo aspettarci?

Disastri di questa portata saranno più frequenti. I climatologi stanno studiando il processo di cambiamento e mettendo a punto modelli di previsione; di conseguenza i geologi possono rivedere i tempi di ritorno di certi fenomeni. Si arriverà sul fronte della ricerca a risultati utili. Il problema però sarà sempre la necessità di impiegare ingenti capitali per cercare di mitigare l'effetto di questi fenomeni. Noi geologi abbiamo sempre affermato che dopo tutto intervenire in questi termini significa anche rilanciare l'economia, rimettere in moto le imprese del campo edile. E poi curare costa molto di più che prevenire, ma in Italia purtroppo non abbiamo la lungimiranza di spendere oggi apparentemente senza motivo. Non capiamo che in realtà è per non dover pagare domani un prezzo molto più alto, anche in termini di vite umane.

Panorama

20 morti...r.i.p.

C'è qualche autoparerista in zona?

My cars...

Autobianchi Y10 1.1 i.e. (1992) - Lancia Ypsilon LX BEV (2024)

 

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I più attivi nella discussione

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La zona di villasimius come è messa? :attorno:

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Da quello che so La spiaggia di porto giunco è sparita

mecojoni :shock:

per fortuna la casetta è aldilà del promontorio....sennò era la volta che la mia fidanzata ereditava, visto che ad agosto il maltempo gli ha già devastato casa a rivoli :attorno:

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Se non altro, le storiche , essendo prive di elettronica, sono un pò più recuperabili dall'allagamento che le normali.

Detto questo , ovviamente il primo pensiero deve andare alle vittime dell'alluvione, ben più importanti di qualsiasi auto :(

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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