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L'industria dell'auto abbandona (o quasi) l'Australia


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Giorni fa circolava, su alcuni siti di settore, la voce che GM, stesse per comunicare l'eliminazione dello storico marchio australiano Holden.

Non sarà così e il marchio Holden continuerà ad esistere.

Ma sarà molto peggio: GM chiuderà, nel corso dei prossimi 4 anni, tutti i suoi impianti produttivi in Australia e ridurrà fortemente le proprie strutture di progettazione e sviluppo prodotto.

In sostanza in Australia rimarranno solo la rete di vendita Holden, un centro stile periferico e qualche attività di supporto.

Considerando già Mitsubishi ha abbandonato l'Australia 5 anni fa e sopratutto che Ford ha già pianificato di chiudere i propri impianti nel corso dei prossimi 2 anni e mezzo, l'Australia si appresta ad essere abbandonata pressochè interamente dall'industra automobilistica, dopo 112 anni di storia.

Infatti se è vero che attualmente rimane ancora Toyota, con impianti locali, è probabile che l'indotto Australiano del settore auto andrà a contrarsi al punto tale da costringere anche il gruppo Giapponese a portare altrove la produzione.

L'impatto diretto delle chiusure di GM e Ford comporterà la perdità di oltre 4000 posti di lavoro (circa 2900 GM, circa 1200 Ford), senza contare l'indotto, per il quale i posti di lavoro in gioco sono quasi 10 volte tanto.

E pensare che ci si lamenta in Italia... siamo ancora fortunati.

GM to end vehicle, engine manufacturing in Australia

David Phillips

Automotive News

December 10, 2013 - 10:23 pm ET -- UPDATED: 12/11/13 8:50 am ET -

General Motors, in the latest blow to Australia's auto industry, will end vehicle and engine manufacturing and scale back engineering operations in the country by the end of 2017.

The company's Holden unit, a mainstay in Australia for decades, cited the high cost of manufacturing in one of the world's smallest but competitive markets and one that has also been upended by a steady rise in imports, mostly from southeast Asia.

There has been widespread speculation of the move in recent days and earlier Tuesday, in Australia, GM officials said no decision had been made.

“We are completely dedicated to strengthening our global operations while meeting the needs of our customers,” GM Chairman and CEO Dan Akerson said in a statement late Tuesday. “The decision to end manufacturing in Australia reflects the perfect storm of negative influences the automotive industry faces in the country, including the sustained strength of the Australian dollar, high cost of production, small domestic market and arguably the most competitive and fragmented auto market in the world.”

Australia generates annual sales of about 1.1 million new vehicles, but deliveries of locally produced vehicles have fallen to less than a quarter of total industry volumes, from almost 389,000 in 2005.

Holden, which claims a 10 percent share of the Australian market, posted a loss of 153 million Australian dollars in 2012. It has been a GM subsidiary since 1931 and also serves as a major engineering and design center for the automaker, notably for rear-wheel drive cars such as the Chevrolet SS.

Japan's Mitsubishi Motors Corp. discontinued manufacturing in the country in 2008 and Ford Motor Co. said in May it would shutter its two Australian auto plants in October 2016.

With GM's decision to end production, there is concern Toyota Motor Corp. will follow, prompting a collapse of the country's domestic auto industry that employs more than 40,000 workers and supports 150 suppliers.

GM said about 2,900 jobs will be impacted over the next four years; 1,600 workers at a vehicle manufacturing plant in Elizabeth and approximately 1,300 from Holden’s Victorian workforce.

[...]

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beh, Rega.....l'Australia è veramente in kiulo al mondo e si produceva per il mercato locale e basta, probabile che anche laggiù si è arrivati alla "maturità automobilistica" ergo, si chiude...col mercato che c'è le fabbriche locali non hanno più senso.

IL parallelismo con l'Italia io lo farei con UK, dove a metà anni 80 si perculavano gli inglesi sulle pagine di QR et al "perché non avevano più un'industria dell'auto nazionale".

oggi?

:pen:

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:shock: azzo che botta!

A leggere l'articolo, con la vendita delle auto di produzione autoctona in drammatico calo, preferiranno importare tutto direttamente dall'Asia.

Quindi, delle due:

1) le auto prodotte in loco non soddisfano più il mercato locale;

2) le auto importate costano (molto) meno e magari vanno meglio.

Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

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fino ad ancora lo scorso anno per quanto riguarda la progettazione, cercavano un bel po da quelle parti, un mio collega ci è andato (personalmente c'avevo fatto un pensierino...) sembravano voler investire un bel po, strano sia cambiato tutto in solo 2 anni :pen:

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beh, Rega.....l'Australia è veramente in kiulo al mondo e si produceva per il mercato locale e basta, probabile che anche laggiù si è arrivati alla "maturità automobilistica" ergo, si chiude...col mercato che c'è le fabbriche locali non hanno più senso.

IL parallelismo con l'Italia io lo farei con UK, dove a metà anni 80 si perculavano gli inglesi sulle pagine di QR et al "perché non avevano più un'industria dell'auto nazionale".

oggi?

:pen:

Scusate se vado un attimino OT.

Concordo in toto, qui in UK - specialties e premium a parte - l'ultimo baluardo dell'industria automobilistica "da numeri" era l'impianto Ford a Southampton, dove si produceva il Transit da decenni. Chiuso per andare a produrre in Turchia, e il Transit qui è un orgoglio nazionale. Pre-pensionamenti, incentivi all'abbandono e un minimo di ricollocazione, dato che a Southampton faranno altro (servizi ecc.). Si è rimasti di fatto con Dagenham (1.0 Ecoboost e altri motori) e Dunton (progettazione, R&D). Diciamo che essere su un'isola, secondo me, non aiuta. Credo che FoB abbia - ora più che mai - un grande complesso di inferiorità nei confronti della controparte germanica... e ho i miei motivi per essere :afraid:

La risposta tranchant alla mia domanda del venerdì "come vedete Marchionne da queste parti?" è stata "Bravo con Chrysler ma non ha le palle per chiudere la metà degli stabilimenti in Italia. Avete sindacati molto forti e per FIAT avere tanti stabilimenti inutilizzati è un suicidio".

(aggiungo piccolo disclaimer: la frase di cui sopra non necessariamente rappresenta la mia idea riguardo Sergionne & Co., ho riportato solo cosa - secondo alcuni - sarebbe necessario fare in Italia :) )

Modificato da erriquezz

Perle d'autore

From Heel to Hell and back (Matteo B.)

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