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Multinazionali: l'Italia è in serie B


Guest fabvio

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nella prima classifica c'è G.elettric che come enel mi sembra che procuda e distribuisca energia quindi nn capisco l'assenza di enel nella class. italiana!poi nn capisco perchè fare questa differenza tra le due class. (una tot. attivo mondiale, l'altra fatturato italia).da notare la presenza di grandi multinazionali con grande patrimonio, ovvero settorre auto e petrolifero. ciao

General electric è uno dei conglomerati industriali + grandi del mondo...produce dalle lampadine ai motori degli aerei ,elettrodomestici e macchine tipo tac e risonanze magnetiche (solo per dirle alcune)....pertanto quand si tratta di certe multinazionali è totalmente inutile dividerle per settori tutte fanno qualcos'altro....vedi fiat che produce auto ,macchinari per costruirle, scocche in alluminio trattori,prima aerei, e gli agnelli hanno partecipazioni in aziende turistiche, alimentari etc....

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se consideri solo l'attivo è giocoforza che la parte del leone sia da attribuire ad aziende petrolifere ed automobilistiche perchè hanno le maggiori infrastrutture produttive. Se invece consideri come elemento distintivo il fatturato od il reddito operativo od ancora di più la patrimonializzazione di borsa, le classifiche cambiano radicalmente...

Per esempio a questi pezzi credo che Fiat sia facilmente scalabile, anche se poi non la vuole nessuno, nemmeno gratis, con tuti i problemi sindacali che il gigante di Torino avrà nei prossimi anni. Perchè il grosso problema della Fiat non è solo attuale, secondo me, quanto in proiezione quando sarà costretta a trasferire una parte ancor più consistente della produzione nei paesi in via di sviluppo (Cina, Argentina, Est Europeo), per i soliti problemi di costi della manodopera.

Non illudiamoci, prima o poi succederà sicuramente. A quel punto avranno problemi sindacali pazzeschi. Ci ritroveremo con i blocchi nelle autostrade e se il governo sarà di sinistra anche la sua ostilità. Non riusciranno a chiudere stabilimenti antieconomici a trasferire produzione ecc e perderanno nuovamente di competitività.

E' il vero problema che ha fregato la Rover nel periodo Bmw. I tedeschi non riuscivano a chiudere gli stabilimenti per trasferirli in altre zone della Gran Bretagna, figurati all'estero. Prevedo sarà un grosso problema.

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se consideri solo l'attivo è giocoforza che la parte del leone sia da attribuire ad aziende petrolifere ed automobilistiche perchè hanno le maggiori infrastrutture produttive. Se invece consideri come elemento distintivo il fatturato od il reddito operativo od ancora di più la patrimonializzazione di borsa, le classifiche cambiano radicalmente...

Per esempio a questi pezzi credo che Fiat sia facilmente scalabile, anche se poi non la vuole nessuno, nemmeno gratis, con tuti i problemi sindacali che il gigante di Torino avrà nei prossimi anni. Perchè il grosso problema della Fiat non è solo attuale, secondo me, quanto in proiezione quando sarà costretta a trasferire una parte ancor più consistente della produzione nei paesi in via di sviluppo (Cina, Argentina, Est Europeo), per i soliti problemi di costi della manodopera.

Non illudiamoci, prima o poi succederà sicuramente. A quel punto avranno problemi sindacali pazzeschi. Ci ritroveremo con i blocchi nelle autostrade e se il governo sarà di sinistra anche la sua ostilità. Non riusciranno a chiudere stabilimenti antieconomici a trasferire produzione ecc e perderanno nuovamente di competitività.

E' il vero problema che ha fregato la Rover nel periodo Bmw. I tedeschi non riuscivano a chiudere gli stabilimenti per trasferirli in altre zone della Gran Bretagna, figurati all'estero. Prevedo sarà un grosso problema.

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I problemi sindacali li avranno tutti i costruttori con stabilimenti nell'Europa occidentale, Fiat come capitalizzazione in borsa vale 5,5 miliardi di € (in italia è 20°) mentre General Electric (prima assoluta a livello mondiale fino al 13 marzo) capitalizza 249 miliardi di €!!, bisogna dire però che in borsa i costruttori di automobili sono penalizzati x gli elevati indebitamenti e x i bassi livelli di remuneratività dei capitali investiti l'unica eccezione è la Toyota che capitalizza circa 100 miliardi di €,

ritornando ai sindacati Fiat già si trova in difficoltà, ha il livello di utilizzazione dei propri stabilimenti + basso tra tutti i costruttori . . . . .

però non è + un problerma solo di costi della manodopera ma anche di "elasticità" dei turni produttivi che dovrebbero seguire maggiormente l'andamento di mercato

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Ma certo che sindacalmente avremo qualcosa di peggiore degli anni '70, daltronde il nostro sistema paese globale sta facendo acqua da tutte le parti.

Forse qualcosa sarebbe diverso se negli anni '80 ci fosse stata una cultura diversa, che non c'è stata.

Mettere in cantiere adesso atti diversi sarebbe anche possibile, ma solo in teoria dato che gli interessi particolari sono ancora fortissimi, e tendono a rastrellare fino all'inverosimile quel poco che è rimasto sul piatto.

Se non finiremo come l'argentina, poco ci mancherà.

firmaboh.jpg

'80 Alfasud 1.2 5m 4p --- '09 147 JTDm Moving

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......

Se non finiremo come l'argentina, poco ci mancherà.

Io spero che prima o poi qualcuno in Italia si renda conto che il turismo è il nostro jolly, forse è arrivato il momento di giocarlo

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La cosa che mi colpisce di più è che un paio d'anni fa un dirigente di medio livello di una grande multinazionale (Ibm) mi aveva detto che anche a livello di Comunità Economica si era già pianificato la deindustrializzazione dell'Italia ed il pressochè totale orientamento verso i servizi.

Non avevo dato il minimo peso a queste parole, considerandole pure farneticazioni. Invece i recenti accadimenti e soprattutto la gravissima situazione della nostra economia (molto più di quanto ci dicono...) mi fanno propendere, invece, proprio per questa soluzione.

Il dollaro debole sta creando gravi danni al tessuto produttivo italiano, composto da piccole imprese orientate all'esportazione. Non c'è manodopera specializzata, manca la flessibilità, non esistono politiche di supporto statali adeguate, manca anche la liquidità e quindi gli investimenti. Le aziende si indebitato solo per far fronte all'operatività corrente e non per programmare investimenti. Attualmente la situazione è disastrosa anche perchè tutte le grandi aziende italiane vanno male a parte Eni ed Aem. Per esempio girano voci pesantissime su Benetton. C'è chi dice che sia la nuova Parmalat. Non condivido e non smentisco, non ho elementi per giudicare, però la situazione è a mio parere veramente grave

In questo scenario diventa veramente difficile raccogliere soldi, non vorrei che Fiat ci rimanesse dentro...

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Della Benetton scricchiolante allora abbiamo già sentito in due, ma non essendo la mia materia non ho approfondito e registrato come un "si dice".... Però, azz., si dice....

firmaboh.jpg

'80 Alfasud 1.2 5m 4p --- '09 147 JTDm Moving

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A me suona come nuova questa notizia

I Benetton controllano Autostrade spa che è il la soc. italiana privata che genera la maggiore liquidità (la cosa + importante oggi), ha un debito elevato si! ma che gode dei rating + alti delle maggiori agenzie (S&P e moody's) tra le società private italiane e gode di una concessione (delle autostrade) che scade qualche decina di anni dopo gli ultimi sui rimborsi (almeno quelli programmati fino ad oggi),

sta vendendo autogrill (e lo venderà certamente bene) generando ulteriore cassa, mi sembrano le stesse voci che giravano sui bond Tiscali . . . non ci credo molto, ciao

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