[USA] Chrysler 200 2015

[vince-991]

3 hours ago, mmaaxx said:

 

L'ibrido?

Non si direbbe a giudicare dai post di Dennis. Cos'altro? A me pare, anche vedendo i confronti con i competitors, che la differenza significativa sia nell'abitabilita' dei posti dietro a causa del fatto che la 200 e' qualche centimetro piu' bassa (dentro almeno). Ma a me sembra un po' poco per renderla un flop commerciale

[vince-991]

2 hours ago, dennisjocks90 said:

Non so come è esattamente la dinamica di vendita del mercato americano però probabilmente ci sono case automobilistiche che spingono di più i loro modelli magari con promozioni, sconti, iniziative ecc...

Poi l'americano compra anche in base al valore residuo dell'auto...

Io però ho l'impressione che FCA non abbia "voluto" fare in modo che queste due auto vendessero bene come le competitor

 

Tutto puo' essere. Nel suo post max-pershin dice proprio questo, ma non capisco perche' in FCA non avrebbero voluto il successo dei loro modelli in un segmento che e' piuttosto importante. Per dart e' stato detto che il suo compito e' stato assolto con l'acquisizione di Chrysler da parte di Fiat ma la 200 e' stata fatta dopo. 

[LucioFire]

Non capisco cosa sia mancato a questa vettura per fare un discreto successo in america.

A me esteticamente pare bellina...

Forse perchè piace a noi=non piace a loro e viceversa?

[Ospite]

Perché era una scopiazzatura della vecchia Sonata.

[nubironaSW]

Riesumo il thread sperando qualcuno lo noti e diventi pure lui curioso.

 

Domenica 12 maggio, rientriamo da Ravenna, diluvio universale. Entriamo in autostrada, a14 direzione Bologna. In terza corsia arriva come una freccia un'auto nota, ma solo via web.

 

Una splendente Chrysler 200 tragata FV e spiccioli ergo piuttosto recente. Chiaramente importazione parallela. Ma se non è omologabile in Europa (quindi non è che arriva dalla Germania, in Europa non c'è proprio) per la questione 'pedoni' come lasciavano intendere in FCA, come è possibile che circoli?

 

Ai posteri...

[Ospite]

12 minuti fa, nubironaSW scrive:

Riesumo il thread sperando qualcuno lo noti e diventi pure lui curioso.

 

Domenica 12 maggio, rientriamo da Ravenna, diluvio universale. Entriamo in autostrada, a14 direzione Bologna. In terza corsia arriva come una freccia un'auto nota, ma solo via web.

 

Una splendente Chrysler 200 tragata FV e spiccioli ergo piuttosto recente. Chiaramente importazione parallela. Ma se non è omologabile in Europa (quindi non è che arriva dalla Germania, in Europa non c'è proprio) per la questione 'pedoni' come lasciavano intendere in FCA, come è possibile che circoli?

 

Ai posteri...

 

Vetture civili per gli americani nelle basi NATO (Allied Forces Italy)

[nucarote]

13 minuti fa, nubironaSW scrive:

Riesumo il thread sperando qualcuno lo noti e diventi pure lui curioso.

 

Domenica 12 maggio, rientriamo da Ravenna, diluvio universale. Entriamo in autostrada, a14 direzione Bologna. In terza corsia arriva come una freccia un'auto nota, ma solo via web.

 

Una splendente Chrysler 200 tragata FV e spiccioli ergo piuttosto recente. Chiaramente importazione parallela. Ma se non è omologabile in Europa (quindi non è che arriva dalla Germania, in Europa non c'è proprio) per la questione 'pedoni' come lasciavano intendere in FCA, come è possibile che circoli?

 

Ai posteri...

 

Di tanto in tanto ne vedo anch'io una in tangenziale a Napoli con la sua bella targa AFI. Probabilmente sarà stata acquistata da qualche dipendente NATO e immatricolata come esemplare unico,  l'unica Chrysler importata da noi è il Pacifica. 

[nubironaSW]

Vada per la targa AFI  (ok anche qui abbiamo aviano ad uno schioppo, sappiamo bene di cosa stiamo parlando con l'acronimo AFI), ma con targa italiana?

[Ospite]

I militari delle basi NATO hanno le vetture civili (versione USA) con targa ITALIANA. Esempio dalla pagina https://www.facebook.com/BMWMINIMilitarySalesAviano/

 

 

[vince-991]

Al di la dell'esemplare unico o quasi, e' stato un errore avere lasciato il marchio Chrysler a languire. Gli basterebbe anche solo il mercato nord americano per stare in piedi