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Inviato
Ci son sempre le eccezioni..... anzi:

No, per carità, ieri sera non l'avevo più aggiunto, ma il fatto che tendano ad essere territoriali e aggressivi non è una costante.

Vicino a dove abito c'è uno specchio di acqua dove vivono anatre, volatili vari e una famiglia di nutrie.

E queste ultime sono praticamente addomesticate, dato che si lasciano avvicinare dalla gente che porta da mangiare, compresi i bambini.

Se non avessero la coda simil sorcio sarebbero pure animali carini da vedere.

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

al parco della venaria, ne e pieno,

non sono bellissime, ma sono molto simpatiche e socievoli,

arrivando a prendere il cibo dalle mani

Esattamente. Non ne le ho mai viste farsi avvicinare così tanto, ma immagino che quelle abituate lo facciano.

Inviato (modificato)

Si può anche giocare a "Scopri le inesattezze:"

Fiat 500 bocciata in Usa nel crash test per la sicurezza delle utilitarie - Il Fatto Quotidiano

Fiat 500 bocciata in Usa nel crash test per la sicurezza delle utilitarie

Secondo la simulazione di scontro frontale dell'istituto statunitense IIHS solo la Chevrolet Spark è stata giudicata 'accettabile". Da Detroit, il Lingotto protesta

di Daniele Boltin | 28 gennaio 2014Commenti (409)

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Più informazioni su: Fiat, Honda, Lingotto, Sicurezza, Sicurezza Stradale, Toyota, Usa.

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Le utilitarie? Non sono sicure. Almeno secondo quanto è emerso dai test dell’istituto americano IIHS (Insurance Institute for Highway Safety) che ha distrutto 11 citycar tra le più diffuse negli Stati Uniti. Dai crash test è emerso che questo segmento di auto è il meno sicuro. E se questo dato può aver sorpreso poche persone, quello che può preoccupare qualcuno è che l’unica giudicata con livello di sicurezza “accettabile” è la Chevrolet Spark. In questa speciale classifica, sono state bocciate anche alcune auto piuttosto diffuse in Europa, a partire dalla Fiat 500 (che è arrivata penultima, al decimo posto) passando per Mazda 2, Kia Rio, Toyota Yaris, Ford Fiesta (rispettivamente seconda, terza, quarta e quinta).

Il test è stato svolto simulando uno scontro frontale, contro un ostacolo piazzato sul lato del guidatore, mentre l’auto viaggia a 65 km/h. Si tratta di uno degli esami più duri per un’auto, perché scontrandosi in posizione laterale, mette a dura prova l’assorbimento dell’energia e la resistenza dell’abitacolo. Questi test, che hanno un metro di giudizio un po’ meno accurato di quelli dell’Euro Ncap (che valuta i vari aspetti con delle percentuali), hanno un metro di giudizio di quattro voti: Poor, Marginal, Acceptable e Good. Tra le 11 citycar testate, nessuna è andata oltre Marginal per l’aspetto che l’IIHS considera più importante per la sicurezza, ovvero la tenuta della struttura, che tutti i casi ha mostrato la tendenza a collassare.

Anche la Spark in questa sezione è stata bocciata, ma ha ottenuto un giudizio complessivo accettabile, e ha ottenuto Good per la protezione di testa, torace, anche e bacino, gambe e piedi. Insomma, la piccola americana è stata progettata per garantire una buona sicurezza ai passeggeri. Cosa che, guardando questi test, non si può dire delle ultime due classificate: la Fiat 500 e Honda Fit. In entrambi i casi, secondo il commento dell’IIHS, l’urto ha seriamente danneggiato l’abitacolo, riducendone lo spazio e il piantone dello sterzo si è spostato indietro, andando a toccare il guidatore. In particolare il test sulla 500 ha evidenziato come l’urto abbia staccato i cardini della portiera, e IIHS ha sottolineato la pericolosità di un evento simile in strada, con il guidatore che potrebbe essere scaraventato fuori dall’auto. Una sonora bocciatura per l’auto torinese, che ha ottenuto un giudizio positivo solo nella protezione della testa e del torace, mentre si è dimostrata scadente per la protezione della parte inferiore del corpo, con un rischio particolare per la gamba destra. La 500, che nel 2007, anno del suo esordio, era stata testata da Euro Ncap ottenendo le cinque stelle, non ha avuto lo stesso apprezzamento negli Stati Uniti. Infatti, nel 2011 ha ottenuto solo tre stelle da Nhtsa, prima di ottenere questa seconda bocciatura dell’IIHS. Pronta la reazione del gruppo, che da Detroit ha commentato: “La 500 rispetta e va anche oltre i requisiti di sicurezza, e continua a offrire un alto livello di protezione nei quattro principali tipi di incidente individuati da IIHS”. Tra questi, oltre all’impatto laterale, al tamponamento e al ribaltamento, c’è anche la tipologia di scontro frontale al centro dell’ultimo crash test. E l’ente per la sicurezza non sembra essere d’accordo con la versione aziendale.

Modificato da elmad
Inviato

Un articolo simile, è ai limiti del diffamatorio

Vehicle details

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Inviato (modificato)

Ladies & gentlemen............Il verbo di Sua Maestà Dott. Prof. Furio Colombo:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/02/litalia-senza-fiat-le-favole-e-la-realta/866389/

"Forse ricorderete certi giorni drammatici della crisi greca. Sembrava che non solo l’economia del Paese, ma lo Stato greco come istituzione fosse sul punto del fallimento senza ritorno. Spaventava una temuta analogia con l’Italia. La risposta rassicurante è sempre stata: ma in Grecia non c’è la Fiat. Da più di un un secolo, generazione dopo generazione, ci siamo abituati a essere una grande potenza industriale, perché intorno alla Fiat era cresciuta un fitta distesa di imprese. Non parlo solo dell’immenso indotto (che poi, a sua volta, creava altri indotti in settori simili quanto a materiali e lavorazioni ma per prodotti diversi, lontani dall’automobile).

Anche la nostra immagine nel mondo era fatta di Fiat. Non solo perché non ci sarebbe stata Pirelli, senza Fiat, e non sarebbe durata fino ai nostri giorni la Ferrari senza Fiat. Ma perché la presenza, la continuità, l’internazionalizzazione della Fiat era una specie di garanzia vasta e implicita per ogni nuovo imprenditore italiano che debuttava nel mondo. Suggerisco di non cadere nella trappola di immaginare – come consolazione e magari come vendetta – un’Italia che non ha mai avuto la Fiat. Possibilissimo. Forse ci sarebbero più verde, più treni, e meno autostrade. Ma il Paese non apparirebbe, come appare ora, improvvisamente e brutalmente mutilato. E forse, fino a questo momento, sarebbe apparso più piccolo e meno importante. +

Si conoscono esodi, anche drammatici, di grandi gruppi imprenditoriali da un Paese all’altro. Credo che il caso Fiat sia il primo che avviene non per cambio di proprietà, ma sotto la guida degli stessi azionisti che hanno deciso di vivere, pagare tasse, incassare dividendi, crescere e curare i loro affari altrove. È bene non dimenticare che la partenza Fiat avviene dopo avere abbandonato l’associazione degli altri imprenditori italiani, la Confindustria, dicendo al mondo che l’altra imprenditoria di questo Paese non è all’altezza.

Avviene dopo avere umiliato gli operai in parte cacciandoli, in parte dividendoli, ma lasciandoli quasi tutti in cassa integrazione, facendo sapere che costano troppo e che con loro uno bravo come Marchionne non intende trattare. Nel caso che qualcuno avesse in animo di investire in Italia, avrà il suo peso la lettera di raccomandazione dell’ad di ciò che è stata la Fiat agli imprenditori del mondo. Ci dicono che alcune fabbriche della ex Fiat rimangono in Italia, e appena l’Italia sarà uscita dalla crisi riprenderanno a produrre. Anzi, all’Italia è stato assegnato il settore lusso, che è più remunerativo. Se vende.

Ma perché allora portare la Cinquecento torinese nell’America in piena ripresa, e far produrre a Torino Cherokee e Suv di stazza americana, come se stralunati cittadini italiani appena usciti (se, quando ne usciranno) dalla peggiore crisi dopo la guerra, avessero subito il desiderio di caricarsi il costo di macchine americane? Però se il settore, come è prevedibile, langue, sarà inevitabile dire: visto? Abbiamo fatto di tutto, ma gli italiani costano troppo e non vendono. Anno fiscale dopo anno fiscale (che si computa a Londra) le filiali italiane richiederanno, da un management saggio, ridimensionamenti adeguati.

Pensosi economisti diranno che è inevitabile e anzi dovuto in base alle leggi del mercato. E sindacalisti prudenti dichiareranno di volta in volta che, ancora una volta, nei limiti del possibile, sono stati salvati (indicare il numero sempre più piccolo) posti di lavoro. Nei limiti del possibile. Si vede a occhio che quel “possibile” si sta restringendo da un pezzo. Niente investimenti, niente progetti, niente nuovo management, al posto di quello in partenza. In un prossimo, prevedibile e non lieto futuro, la “vittoria” dei sindacati sarà di avere salvato due stabilimenti su tre, poi uno su due. Alla fine si leverà un coro di sinceri apprezzamenti per i successi della Chrysler, una fabbrica americana di auto e motori dislocata a Detroit (Stati Uniti) con filiali nel mondo, tra cui l’Italia, con una proprietà coraggiosa (ha saputo sradicarsi dalla provincia costosa, che era una palla al piede) e perciò apprezzata dai mercati.

Avete notato? Questo testo, che intendeva far notare la ferita grave di un’Italia senza Fiat, (un Paese amputato della sua massima industria che, di colpo, perde paurosamente valore) è diventato un elogio di questa proprietà. Dopo tutto, potranno dirvi che, quando lo hanno deciso, annunciato e festeggiato non si è presentato neppure uno straccio di sottosegretario per sapere dove andava, e perché e con chi, l’azienda simbolo del Paese, allo stesso tempo garantita e garanzia dell’Italia. Dopo vicende del genere non ci sono mai ritorni. La tenaglia americana ti accetta, ma non molla. E poi quell’infelice nuovo nome, FCA, si legge male e suonerebbe imbarazzante in Italia. Non preoccupatevi. Qui, in terra di colonia, non dovranno mai pronunciarlo. A loro basta che si dimentichi che qui, ai tempi di Gianni Agnelli, c’era la Fiat."

:shock:

Modificato da pennellotref

. “There are varying degrees of hugs. I can hug you nicely, I can hug you tightly, I can hug you like a bear, I can really hug you. Everything starts with physical contact. Then it can degrade, but it starts with physical contact." SM su Autonews :rotfl:

Inviato

Il sogno americano diventa incubo: cercano un lavoro e finiscono in prigione - Yahoo Finanza Italia

Perchè lo metto qua?

Perchè è la summa dell'atteggiamento dell'italiano. Non sa, non si informa, agisce superficialmente, e poi frigna perchè viene punito.

Mentire sui visti in USA è un reato GRAVISSIMO, non è come qua che entri col turistico, e poi pazienza se non esci più....

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Inviato (modificato)

Visto che sono maceratese, mi sto sotterrando dalla vergogna sia per quei ragazzi sprovveduti, sia per quest'altra faccenda...

http://www.cronachemaceratesi.it/2014/01/30/via-il-wireless-a-scuola-torna-il-cavo/426165/

Secondo me è grave che in una scuola ci si affidi alla diffidenza piuttosto che alla scienza...

Notevole il commento di un probabile grullino che tira in mezzo chissà quali gomblotti di grosse aziende... :disp2:

EDIT: le immagini parlano da sé

http://t.co/8rLLRK6y9p

http://pic.twitter.com/xg0ehJl3Kq

Modificato da Sifizzirro

"Comunque c'è una grossa verità di cui devi per forza tenere conto[..]: 200 euro è un basso di gamma, ed il basso di gamma Android FA cagare. Non è qualcosa su cui si può discutere, ma un fatto. Un punto fisso nel tempo e nello spazio, come la vagina." - Artemis

 

Toyota Corolla 1.4 d4d '05 (2014-2022)  |  Suzuki Swift Sport 1.6 NZ '16 (2022  )

Inviato

Cancellato

"Comunque c'è una grossa verità di cui devi per forza tenere conto[..]: 200 euro è un basso di gamma, ed il basso di gamma Android FA cagare. Non è qualcosa su cui si può discutere, ma un fatto. Un punto fisso nel tempo e nello spazio, come la vagina." - Artemis

 

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