Vai al contenuto

La (tragicomica) rassegna stampa di Autopareri


Guest EC2277

Messaggi Raccomandati:

Lasciate perdere il contenuto, di quello si parla nel topic del Dieselgate. Volevo far notare la mole di orrori linguistici:

Icct: Fiat tra i virtuosi delle emissioni, Mercedes tra “i cattivi” ma le ibride non si salvano - Il Sole 24 ORE

A Ventiquattrò, pare che l'abbia scritto ammiocuggino... :pz

Più che altro sembrano gli strafalcioni che ottieni con i software di OCR su testi stampati ma un po' sbiaditi, congiuntivi latitanti a parte...

Link al commento
Condividi su altri Social

Lo metto qui, non perchè il problema non sia reale, ci mancherebbe, ma perchè i toni ed alcuni dei commenti mi hanno letteralmente fatto cadere le bolas...

[h=1]Fiat, la battaglia delle operaie contro le tute bianche: "Ci umiliano durante il ciclo"[/h]A Melfi le lavoratrici in agitazione: "Cambiate il colore alle divise perchè queste si macchiano". La risposta dell'azienda fa infuriare i sindacati: "Da gennaio vi forniremo le culotte"

Fiat, la battaglia delle operaie contro le tute bianche: "Ci umiliano durante il ciclo" - Repubblica.it

I'M IN LOVE!:pippa:

"La 6° marcia, K@zzo!"

Link al commento
Condividi su altri Social

lo scandalo emissioni sarà la fine di volkswagen, del diesel, o proprio dell?auto come la conosciamo - Business

CARRO FUNEBRE - LO SCANDALO EMISSIONI SARÀ LA FINE DI VOLKSWAGEN, DEI MOTORI DIESEL, O DELL’AUTO COME LA CONOSCIAMO? - TRA UBER, CAR SHARING, VEICOLI ELETTRICI CHE SI GUIDANO DA SOLI E APPLE CAR, UN’INTERA INDUSTRIA POTREBBE AVER ACCELERATO LA CORSA VERSO LO SFASCIACARROZZE

La Volkswagen è data per morta negli Stati Uniti, avrà davanti anni di contenziosi miliardari. Il diesel è in via di estinzione persino in Francia, dove il 60% dei veicoli sono a gasolio. Ma è tutto il modello dell’auto di massa a correre verso l’estinzione, con soluzioni alternative che cambieranno per sempre le abitudini…

Enrico Deaglio per "Il Venerdì di Repubblica"

volkswagen-1-721542_tn.jpg VOLKSWAGEN 1

La storia funziona meglio – è più drammatica, ma anche più grottesca – se si parte con un fermo immagine dell’attimo prima. Settembre 2015: Volkswagen è ancora Das Auto, lo splendido sole della meccanica tedesca che illumina il mondo. Le sue automobili perfette, scattanti, pulite sono il simbolo vincente della Germania, frutto della sua disciplina, base della forza politica della signora Angela Merkel e del peso economico-morale che esercita. Davvero, il popolo ha imparato ad amarle, le auto tedesche.

E poi, il «cigno nero», lo tsunami; arma del delitto, una piccola stringa di bit ben nascosti nel codice informatico della centralina ha truccato i dati delle emissioni di gas di 11 milioni di Volkswagen, Audi, Skoda, Seat che montano i più popolari motori diesel (per non parlare dei camion).

volkswagen-motore-pulito-truffa-715589_tn.png VOLKSWAGEN MOTORE PULITO TRUFFA

L’ad Martin Winterkorn, che aveva portato VW al successo planetario, virilmente ammette e si dimette; il mondo, intorno a lui, crolla. Lo chiamano Dieselgate, lo paragonano al crollo del 1929, oppure al crack di Lehman Brothers, si calcola che a VW costerà 100 miliardi di euro. Ma basteranno? O è semplicemente l’inizio della fine dell’automobile?

C’è infatti un dato che pesa più delle multe o delle class action. Lo «sconforto da tradimento», il disamore. L’affabile concessionario, la pubblicità ecologica, quelle famigliole felici col cane che partivano per il weekend. Tutti mentivano: non volevano che si sapesse che le auto diesel buttano nell’aria gas nocivi e che la sgassata che si prende in faccia il ciclista fermo al semaforo non è per nulla innocua.

mueller-ad-volkswagen-web-nazionale-715321_tn.jpg MUELLER AD VOLKSWAGEN -Web-Nazionale

La Volkswagen, con il suo dolo, ha associato, in milioni di persone, l’idea dell’auto ai polmoni, alle bronchiti, al cancro. Significativo che gli altri costruttori non abbiano immediatamente risposto «noi siamo puliti»: forse non potevano. Un giorno i nostri nipoti, guardando le immagini della vita quotidiana nel 2015, con tutto quel traffico e quell’aria pesante, reagiranno come reagiscono i nostri figli alla vista di Humphrey Bogart o Lauren Bacall con la sigaretta incollata al labbro.

Ma come facevano a non sapere che si stavano suicidando?

volkswagen-714745_tn.png volkswagen

E ora? Il nuovo management Volkswagen tristemente dichiara che la permanenza in vita del colosso non è scontata: devono riconquistare la fiducia dei consumatori e, nello stesso tempo, contestare l’entità del danno provocato, una mission quasi impossible per la macchina del popolo, che pure durava dagli Anni Trenta ed era sopravvissuta alle macerie del 1945.

Possibile che si spenga ora? In realtà, non sarebbe la prima volta che il mondo volta le spalle ad un’industria considerata amica. Il nucleare, per esempio, cominciò a spegnersi dopo i disastri di Chernobyl e Three Mile Island. Il tabacco, a seguito delle scoperte scientifiche e di una vigorosa campagna d’opinione, ha visto dimezzare (in Occidente) il numero dei consumatori. E dire che Big Tobacco era una delle lobby più potenti del pianeta, in grado di imporsi ai politici, negare la verità, farsi le proprie leggi.

Per cercare di capire il futuro dell’automobile, la California è un buon punto di osservazione. È qui che è scoppiato il Dieselgate, è qui che si sono sviluppati i più potenti movimenti ambientalisti, è qui che l’ambiente è sacro e che il fumo è stato praticamente messo al bando.

la-app-uber-lanciata-cinque-anni-fa-649284_tn.jpg la app uber lanciata cinque anni fa

Il Center for Tobacco Control Research and Education dell’Università della California è stato una delle punte di diamante della lotta contro Big Tobacco; Jonathan Polansky, uno dei suoi analisti, conosce bene quanto sia stata ardua quella campagna. Verrà un giorno in cui l’auto smetterà di essere l’inevitabile appendice della nostra vita, così come lo era la sigaretta fino a pochi anni fa? Risposta. «Le date importanti per il crollo del consumo sono legate a fatti specifici. Il 1970, con il primo rapporto del Surgeon General sul fumo e cancro ai polmoni; il 1988, con la prova scientifica dei danni provocati dal fumo passivo e la nascita del movimento dei non fumatori, diventati poi una forza politica. Di qui il raddoppio dell’aumento delle tasse sulle sigarette, il permesso di vendere la Nicorette senza ricetta, il divieto di pubblicità e di fumo nei luoghi pubblici».

apple-car-concept-644536_tn.jpg apple car concept

Inutile dire che Big Tobacco ha fatto di tutto per contestare i risultati della ricerca scientifica. Già nel 1954, ai primi dubbi medici, reagirono con una colossale campagna – si chiamava Parole Chiare e comparve nello stesso giorno su 448 giornali – citando indagini indipendenti che escludevano qualsiasi legame del fumo con malattie polmonari. Ci sono voluti 50 anni, ma alla fine il fumo uccide o chi fuma avvelena anche te hanno avuto la meglio su Marlboro Man, le fiancate delle auto di Formula Uno, i sex symbol del cinema e i lobbysti nei due partiti.

Succederà lo stesso anche per l’auto? «Guidare la macchina uccide» incollato sui paraurti? Tutti in autobus come papa Francesco? O in bicicletta come Ignazio Marino?

concept-apple-car-644535_tn.jpg concept apple car

Rispetto ai tempi lunghi del tabacco, l’impressione è che il Dieselgate produrrà effetti più rapidi. In soli tre giorni, per esempio, VW ha perso il 40 per cento del suo valore. Per Automotive News, la paludata Bibbia dell’auto, «lo scandalo cancellerà la presenza VW negli Stati Uniti». Per il New York Times è ora di cominciare a fare il conto dei morti per inquinamento che i motori diesel truccati hanno provocato. In Australia, il governo multerà Volkswagen di 700 mila dollari per ogni (!) automobile truccata in circolazione sul continente.

Il Financial Times è molto pessimista. Dieci milioni di auto comprate a rate sono l’unica ragion d’essere di migliaia di società finanziarie, a loro volta legate al sistema bancario tedesco, con una massa monetaria di 180 miliardi di euro. Molto facile prevedere che i pagamenti non saranno rispettati dai clienti che si sentono truffati, così come crollerà il valore dell’usato. Tutto questo assomiglia maledettamente alla crisi dei mutui subprime e ai junk bonds che provocarono la grande crisi.

concept-apple-car-644534_tn.jpg concept apple car

Il volume monetario mosso dall’auto è inferiore a quello immobiliare, ma purtroppo qui il fronte della crisi è più complicato, perché il cliente non solo non paga più, ma vuole essere risarcito e non ci sta a passare per un complice dell’inquinamento. Il contenzioso sarà enorme, una manna per gli avvocati.

C’è di più. Volkswagen, nel bel mentre organizzava la truffa del secolo (venne ideata nel 2007), raccoglieva attestati di macchina ecologica, e con questo sgravi fiscali e incentivi piuttosto cospicui, sia dal governo americano che dai governi europei. Probabile che debba restituire il maltolto. Ma è sulla «valutazione del danno» che si giocherà la battaglia. Secondo studiosi dell’Epa, il ministero dell’ambiente americano che ora deve decidere le sanzioni e i nuovi standard per il futuro, «ogni diminuzione di 100 microgrammi per metro cubo di polveri sottili equivale ad un aumento di aspettativa di tre anni di vita della popolazione generale».

blablacar-565471_tn.jpg BLABLACAR

Tra le polveri sottili, il biossido d’azoto scaricato dalla VW fino al 40 per cento in più di quanto dichiarato, sarà al centro della battaglia scientifica e legale. La VW proverà a sostenere che non ci sono prove della sua nocività, ma si scontrerà con la volontà politica di diminuire le emissioni di gas per limitare il surriscaldamento del pianeta; e si troverà nella pessima compagnia delle miniere di carbone.

L’amministrazione americana (se resterà democratica) sarà sempre meno amica dell’auto inquinante.

blablacar-565470_tn.jpg BLABLACAR

In Europa, dove il diesel copre circa la metà del parco macchine, clamoroso è il caso di Parigi, dove si è proposto di «mettere fuorilegge il diesel» nel giro di pochi anni, incentivando sempre di più l’uso della bicicletta (già ora vengono offerti 60 euro al mese a chi va al lavoro in bici), del car sharing, delle auto elettriche. L’aria pulita al primo posto sarà sicuramente un cavallo di battaglia delle prossime campagne elettorali.

Se Big Tobacco reagì all’ostilità ambientale inventando la sigaretta light, tutti pensano che per l’auto il futuro sarà nell’elettrico totale, più ancora che nell’ibrido. Ma i volumi di una volta difficilmente verranno raggiunti: le analisi di mercato mostrano che il possesso di un’auto per un diciottenne non è più il simbolo di indipendenza o di status. Più cool avere nel portafoglio l’abbonamento a tre car sharing differenti.

diesel-prima-pagina-189003_tn.jpg DIESEL PRIMA PAGINA LIBERATION

Per avere un’idea di che cosa potrà succedere, di nuovo è utile osservare la California. Banali osservazioni che tutti facciamo (perché le strade sono invase da automobili con una sola persona a bordo? Perché le persone usano l’auto per andare a fare la spesa? Perché vecchi taxi hanno il monopolio del trasporto pubblico? Perché non mettono le colonnine di ricarica delle auto elettriche vicino ai distributori di benzina?) cominciano a ricevere risposte pratiche: la Google car senza autista, l’avanzata di Uber, il boom della bicicletta, ogni giorno una nuova coop di car sharing, i droni per la consegna delle merci, l’auto elettrica Tesla per super ricchi, la crescita esponenziale di Charge Point, una nuova azienda che fabbrica stazioni di ricarica elettrica con l’obiettivo di rendere pulito e supereconomico tutto il pendolarismo casa-lavoro in un raggio di cinquanta chilometri.

L’auto tradizionale ha ancora un futuro? Difficile dirlo. A un mese di distanza dallo scandalo, si viene a sapere che il colosso tedesco era gestito in modo molto, molto autoritario («una Corea del Nord cui mancavano solo i lager», secondo il settimanale Der Spiegel) e che la corruzione politica era semplicemente una voce di bilancio. È evidente che avere leggi e incentivi a proprio favore da oggi sarà più difficile.

diesel-189002_tn.jpg DIESEL

Ma se Wolfsburg trema, Detroit non sta certo tranquilla. La sede delle tre grandi (GM, Ford e FCA) si è goduta un periodo buono di vendite, ma si prepara a tempi difficili. Ad agitare le acque, ci ha pensato il finanziere italiano Sergio Marchionne, l’eroico salvatore della fallimentare Chrysler. Da un anno almeno chiede a General Motors di «unire le forze», almeno nel campo della ricerca, «altrimenti nessuno sarà in grado di reggere i costi».

GM rifiuta sdegnosa, sospetta che Sergio le voglia rifilare un pacco. Intanto a Detroit, per la prima volta dopo vent’anni, si discute di un inaudito sciopero proprio contro Sergio Marchionne, diventato famoso proprio come domatore di sindacati.

Gli operai della Chrysler hanno scoperto di essere pagati troppo poco: c’è qualcosa che non quadra quando un’azienda macina profitti, ma in dieci anni il costo del lavoro per ogni automobile prodotta è passato da 4.167 dollari a soli 1.771. Che seccatori! E non si può neanche licenziare tutti e spostare la baracca in Messico, perché l’anno prossimo ci sono le elezioni.

99400_tn.jpg Marchionne e Obama nella fabbrica Chrysler

Certo che sparare (e fare) stronz@te è proprio un affare di famiglia ! :§:mrgreen:

. “There are varying degrees of hugs. I can hug you nicely, I can hug you tightly, I can hug you like a bear, I can really hug you. Everything starts with physical contact. Then it can degrade, but it starts with physical contact." SM su Autonews :rotfl:

Link al commento
Condividi su altri Social

Ecco un altro cui la "fantasia" non fa mai difetto :disp2::


marchionne-elkann-ferrari-723947.png 22 ott 2015 13:55 MARPIONNE ATTACK! – UNA VOLTA CONCLUSO L'ACCORDO CON I SINDACATI, PARTIRA' L'OFFERTA-BOMBA AGLI AZIONISTI DI GM – E INTANTO CERCA DI FARSI TROVARE PRONTO DAI GIGANTI DELLA SILICON VALLEY PER L’AUTO DEL FUTURO, ELETTRICA E IPERCONNESSA-

Dice Marchionne con un pizzico di rammarico: “Apple lavora alla produzione di una propria vettura. Ma un conto è sviluppare un’auto e un conto è produrla. Ma non ci hanno contattato in questo senso». Occhio anche alle mosse di Google…

marchionne-ferrari-674185_tn.jpg marchionne ferrari

1.DAGONOTA

In questi giorni l’esagitato Marpionne è più esagitato del solito. Dopo la quotazione Ferrari, il grande capo di Fca sta cercando di chiudere al più presto gli accordi contrattuali con i sindacati Usa per dedicarsi anima e corpo alla sua vera sfida: convincere gli azionisti di General Motors ad accettare l’alleanza con Chrysler-Fiat. Farà loro un’offerta “che non si può rifiutare”?

2. ORA RIPARTE LA SFIDA A GM E CON APPLE E GOOGLE PROVE DI ALLEANZA

Paolo Griseri per “la Repubblica

Ora può cominciare la fase due, quella della grande fusione. Sergio Marchionne non perde tempo e sul marciapiede di Wall Street lascia cadere due frasi che sembrano altrettanti ami lanciati nel fiume.

marchionne-elkann-ferrari-674184_tn.jpg marchionne elkann ferrari

Il primo è smaccato: «Gm ha le caratteristiche per essere un partner ideale. Ma ce ne sono altri ». Quali altri? La dichiarazione somiglia abbastanza a un bluff. E’ difficile immaginare una fusione più vantaggiosa per Fca di quella con Gm. E’ ancora più difficile immaginare Sergio Marchionne che lascia a metà l’impresa. E’ anzi molto più probabile il contrario: chiusa la partita della quotazione Ferrari, da ora l’ad del Lingotto ha il campo libero di fronte a sé e può dedicare ogni energia all’operazione fusione.

marchionne-ed-elkann-alla-quotazione-ferrari-723961_tn.png MARCHIONNE ED ELKANN ALLA QUOTAZIONE FERRARI

Oltre alle alleanze con altre case automobilistche, Marchionne sta sondando la possibilità di diventare il costruttore di auto concepite dai colossi dell’Ict come Apple o Google. E’ questo il secondo amo gettato ieri mattina sul marciapiede di Wall Street. Che il futuro dell’auto sia nel matrimonio con la connettività lo si era capito bene al Salone di Francoforte quando, pochi giorni prima della catastrofe del dieselgate, il numero uno di Volkswagen, Martin Winterkorn, fece la sua ultima profezia: «Entro dieci anni le auto saranno degli smartphone con le ruote».

marchionne-alla-niaf-722325_tn.jpg MARCHIONNE ALLA NIAF

Che la pila del suo iPhone si sia scaricata anzitempo non significa che la profezia non fosse valida. «Apple lavora alla produzione di una propria vettura. Ma un conto è sviluppare un’auto e un conto è produrla. Ma non ci hanno contattato in questo senso», dice Marchionne con una punta di rammarico. Perché se la nuova Apple car venisse prodotta nelle fabbriche di Fca, il gruppo del Lingotto potrebbe recuperare su uno dei due terreni che faranno la concorrenza in futuro: quello della connettività e quello della propulsione alternativa.

Ai valori di Borsa raggiunti ieri, dei 13,5 euro del valore di Fca, 8,5 rimarranno alla casa madre e 5 andranno alla nuova società di Maranello quando si arrivierà alla separazione delle strade nel prossimo gennaio. Ci sono tre mesi di tempo per verificare se davvero questa sarà la situazione al bivio di inizio 2016. Ma è chiaro che con una Fca più leggera il discorso delle fusioni potrebbe diventare più semplice.

marchionne-716935_tn.jpg MARCHIONNE

Soprattutto se si dimostrerà impossibile la strada di Gm e Marchionne sarà costretto a ripiegare su merger con altre società dove quasi sempre c’è un azionista forte che è buona regola non spaventare con un pacchetto azionario troppo ingombrante nello scambio carta contro carta. Questo voleva intendere l’ad con la battuta sul fatto che, dopo l’ipo Ferrari, «noi di Fca torniamo ad essere gli sfigati dell’auto».

Ami lanciati, battute,ammiccamenti: tutto nel linguaggio di Marchionne fa pensare che ora il problema principale da risolvere è tornato a chiamarsi Fca. Che se anche riuscirà a rispettare il piano industriale al 2018, con 7 milioni di auto vendute e il rilancio di Alfa pagato proprio dallo spinoff di Ferrari, sarà sempre troppo piccola e troppo grande al tempo stesso per permettersi il lusso di rimanere da sola. Una condizione di instabilità cui bisogna porre riparo.

sergio-marchionne-e-dennis-williams-710621_tn.jpg SERGIO MARCHIONNE E DENNIS WILLIAMS

Una possibilità è offerta «dagli effetti della vicenda Volkswagen che cambierà il mercato in maniera veramente fondamentale», come dice l’ad del Lingotto. E sarebbe davvero paradossale se, schiacciata dal peso dei risarcimenti e delle multe, la casa di Wolfsburg fosse costretta a cedere marchi per fare cassa. Con la possibilità per Marchionne di acquistare da Volkswagen e non di essere acquistato, come pareva possibile fino a pochi anni fa.

papa-marchionne-torino-681499_tn.jpg PAPA MARCHIONNE TORINO

Così nei prossimi mesi, mentre si perfeziona lo spin off di Ferrari, la strategia dell’ad sarà quella di battere due strade contemporaneamente. La prima è quella di ingrandirsi tra i produttori tradizionali, o realizzando la fusione con Gm o procedendo a passi più piccoli attraverso acquisizioni di altre case. Così Fca avrà una dimensione tale da poter battere la seconda strada, quella di proporsi come produttore per realizzare le auto del futuro con la firma Apple o Google. Perché in fondo alla nuova via imboccata dopo la quotazione di Ferrari c’è, quasi inevitabilmente, un distributore con il supercharger per le auto iperconnesse e totalmente elettriche di nuova generazione.

renzi-delrio-con-marchionne-elkann-672838_tn.jpg renzi delrio con marchionne elkann

. “There are varying degrees of hugs. I can hug you nicely, I can hug you tightly, I can hug you like a bear, I can really hug you. Everything starts with physical contact. Then it can degrade, but it starts with physical contact." SM su Autonews :rotfl:

Link al commento
Condividi su altri Social

Si e dopo la GM conquisterà la Jakuzia e la Kamcazia, la Frigia e la Cappadocia :)

Te sei dimenticato la distruzione di Isis, la pace in MO nonchè la definitiva sconfitta di Shia Aznabul discendente al trono di Jion ! :§:mrgreen:

Modificato da pennellotref

. “There are varying degrees of hugs. I can hug you nicely, I can hug you tightly, I can hug you like a bear, I can really hug you. Everything starts with physical contact. Then it can degrade, but it starts with physical contact." SM su Autonews :rotfl:

Link al commento
Condividi su altri Social

Ma insomma... io ritengo *quasi* più verosimile un accordo con Apple (o Google) che la fusione con GM.

2012 - 2013 Fiat Seicento 0.9 Fire 

2013 - 2020 Alfa Romeo MiTo 0.9 Twinair

2020 - oggi Peugeot 208 BlueHDI Gt Line

 

Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.