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"Basso listino basso sconto" vs. "alto listino alto sconto"


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@ Yakamoz: ho portato l'esempio di Poltrone&Sofà come paragone per la questione dei listini "chiari" nel campo automobilistico. Comprendo le difficoltà della crisi, che c'è in tutti i settori (a me tocca competere con lavori di ristrutturazione su Groupon...), ma non si tratta di fare la morale. La mia considerazione era: ok abbassare i propri margini di guadagno per rispondere alla manifattura cinese, ma se mi vendi a 700 euro un divano che di listino sta a 1600 euro, qualcosa non mi quadra. Non credo che vendano in perdita, quindi vuol dire che fino all'altro ieri vendevi il divano con un margine considerevole...la critica è che la "promozione" dovrebbe essere temporanea, mentre qui è continuativa. A sto punto meglio dare un taglio drastico ai listini perchè io mi sentirei preso un po' per i fondelli. E' come se all'improvviso ti vendessero una Classe A al prezzo di una Panda accessoriata ;);)

el Nino

[sIGPIC][/sIGPIC] I sogni a volte si avverano. Tu sei il mio.

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Esempio rapido.

Sul topic della panda c'e' un preventivo da più di 18mila euro. Per una Panda.

Prezzo finito 15mila euro.

Sconto del 20%.

Non so voi, ma io per una Panda a 18sacchi nemmeno andrei in concessionaria. A 15 forse si.

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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Il fatto di poter fare lo scontone, imho, è insito nella categoria merceologica: arredamenti e meccanica sono 2 dei vari settori dove, per un motivo o per un altro, si hanno prezzi di listino "gonfiati" di cui ti accorgi a fine stagione quando fanno le promozioni o in caso di sgombero magazzini.

Ma non c'è niente da stupirsi, se pensiamo che tutti noi compriamo vestiti che vengono pagati, in stagione, a X, e in periodo di saldo, al 70% in meno (senza contare che esistono gli outlet che di questi tempi, applicano lo sconto 70 sul prezzo già ribassato). In questo caso, imho, vale l'effetto stagionalità, nel senso che le combinazioni tessuto/colore seguono "la moda", quindi diventano artificialmente vecchi dopo 6 mesi che sono in vendita (abbigliamento come arredamenti), a meno di non considerare i grandi classici o i pezzi unici, il cui valore aumenta nel tempo.

Stavo anche pensando che il nostro Paese ha un'economia fortemente differente da Nord a Sud, percui una cosa che viene venduta in gran quantità, per es., a Milano con il 5% di sconto non lo sarà altrettanto a Napoli o Bari o Enna con la stessa percentuale. Avere un listino alto significa anche poter meglio adeguare il prezzo di vendita alle condizioni economiche dell'area di riferimento (il che rientra nel marketing territoriale).

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Comunque, per tornare IT, che si tratti di un divano, un telefono, una chitarra o una macchina, io è da anni che i listini non li guardo più: apro il browser e ricerco i prezzi, così da farmi un'idea del prezzo giusto (né alto né troppo basso) e valutare se posso permettermi o meno quel bene.

"Comunque c'è una grossa verità di cui devi per forza tenere conto[..]: 200 euro è un basso di gamma, ed il basso di gamma Android FA cagare. Non è qualcosa su cui si può discutere, ma un fatto. Un punto fisso nel tempo e nello spazio, come la vagina." - Artemis

 

Toyota Corolla 1.4 d4d '05 (2014-2022)  |  Suzuki Swift Sport 1.6 NZ '16 (2022  )

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Il problema è che se puoi spendere 15 sacchi, in pratica puoi prendere qualsiasi A o B vuoi , anche ben accessoriata.

:si:

Quello che dico e' che forse i listini gonfiati allontanano alcune categorie di possibili acquirenti, esempio i miei genitori estremamente sedentari (ahimè).

A mamma piace la Giulietta e la Ds4, le configura e vengono 23, 24mila euro. E' una cifra che non possono spendere, e non sono il genere di persona che va dal conce chiedendo "quanto mi fai di sconto?". Sono il genere di persona che si tiene l'auto attuale e la cambia solo per necessita', spaventata da listini alti.

E chissa' quanti altri fanno cosi'..

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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@ Yakamoz: ho portato l'esempio di Poltrone&Sofà come paragone per la questione dei listini "chiari" nel campo automobilistico. Comprendo le difficoltà della crisi, che c'è in tutti i settori (a me tocca competere con lavori di ristrutturazione su Groupon...), ma non si tratta di fare la morale. La mia considerazione era: ok abbassare i propri margini di guadagno per rispondere alla manifattura cinese, ma se mi vendi a 700 euro un divano che di listino sta a 1600 euro, qualcosa non mi quadra. Non credo che vendano in perdita, quindi vuol dire che fino all'altro ieri vendevi il divano con un margine considerevole...la critica è che la "promozione" dovrebbe essere temporanea, mentre qui è continuativa. A sto punto meglio dare un taglio drastico ai listini perchè io mi sentirei preso un po' per i fondelli. E' come se all'improvviso ti vendessero una Classe A al prezzo di una Panda accessoriata ;);)

el Nino

Nel merito tu hai ragione, perchè non si dovrebbe dare alla clientela l'idea di un'offerta temporanea, quando poi risulta che questa è prorogata di continuo e diventa di fatto "listino". E il discorso vale sia per le auto quanto per i divani.

In gran concretezza però, questa non è altro (a parer mio almeno) che quello che giuridicamente si chiama dolus bonus, cioè quella soglia di abilità, furbizia, paraculaggine che il venditore mette nel pubblicizzare e vendere il suo prodotto, che non costituisce una frode, perchè facilmente smascherabile dal buon padre di famiglia, e, perdipiù, non comporta un danno, dal momento che il prezzo che pubblicizzano (dicendo astutamente "fino a domenica!!", "svendita totale!!", "i prezzi più bassi in assoluto!!") è reale: vai lì e paghi per quel prodotto effettivamente tot.

Se parliamo di divani (spesa relativamente contenuta), e fatte le dovute premesse sulla crisi del settore, imho ben venga, se serve ad attirare clienti, visto che evidentemente la forza comunicativa dell'offerta speciale è ben maggiore dell'abbassamento tout-court dei prezzi di listino.

Con le automobili, che sono beni per i quali una famiglia si può indebitare, o in ogni caso alleggerire di parecchi soldi, è necessaria una chiarezza e una trasparenza maggiore, se non altro perchè la gente ha molta meno voglia di scherzare.

Senza con questo voler avallare in generale delle pratiche che, sia pure legali, non sono il massimo della trasparenza o dell'onestà intellettuale ;) Il mio intervento era a difesa squisitamente del ramo divani, e più in particolare di quegli imprenditori, qualsiasi merce essi vendano, che ultimamente non se la passano bene.

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Il mio intervento era a difesa squisitamente del ramo divani, e più in particolare di quegli imprenditori, qualsiasi merce essi vendano, che ultimamente non se la passano bene.

Ma qual è la differenza con il settore automotive? Anche qui è crisi nera: conce che chiudono, operai in cassa integrazione se non proprio licenziati, indotto allo sbando (probabilmente più grande di quello dell'arredamento, ma noin sono ferrato in materia) etc.

Se poi vogliamo spaccare il capello in 4, dico pure che mi sembra più plausibile comprare un'auto con il 25% di sconto sul listino piuttosto che un divano con il 60, perchè è vero che la cifra è di un'ordine di grandezza inferiore, ma in proporzione c'è un divario abissale tra listino e prezzo vero del divano.

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Se parliamo di divani (spesa relativamente contenuta), e fatte le dovute premesse sulla crisi del settore, imho ben venga, se serve ad attirare clienti, visto che evidentemente la forza comunicativa dell'offerta speciale è ben maggiore dell'abbassamento tout-court dei prezzi di listino.

Direi che l'inghippo è qui, e prescinde da tutte le -giuste- considerazioni sul momento economico e sul fatto che queste forme di pubblicità non sono considerabili ingannevoli*

E' un problema culturale, probabilmente qui si scontra la cultura tradizionale della trattativa (per cui lo sconto è un valore positivo, premiante nella pubblicità) con una nuova, più abituata alle informazioni dirette senza menare tanti cani per le aie :)

Per mia cultura vorrei poter acquistare tutto, dalla rondella all'appartamento, valutando il prezzo scritto sulla targhetta e sapendo che è quella che vedo è la migliore offerta che il venditore mi può presentare. Se uno mi scrive un prezzo e poi, premendo, me ne dice uno completamente diverso, io non ci vedo una trattativa vittoriosa, ma rilevo che in default ha cercato di fregarmi e che probabilmente cercherà di fregarmi anche su altri aspetti ;)

*oddio, fino a un certo punto: se dici "fino a domenica" magari qualcuno si affretta a fare un acquisto che non avrebbe fatto così in fretta, e va beh, scelta sua; ma se poi in realtà è "anche oltre domenica", e lo è in modo reiterato, un fondo d'inganno c'è, IMHO

EDIT: mai clip fu più azzeccata :lol:

:lol: :lol: :lol:

Modificato da Wilhem275

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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Per mia cultura vorrei poter acquistare tutto, dalla rondella all'appartamento, valutando il prezzo scritto sulla targhetta e sapendo che è quella che vedo è la migliore offerta che il venditore mi può presentare. Se uno mi scrive un prezzo e poi, premendo, me ne dice uno completamente diverso, io non ci vedo una trattativa vittoriosa, ma rilevo che in default ha cercato di fregarmi e che probabilmente cercherà di fregarmi anche su altri aspetti

La promozione "fino a domenica", imho, ha lo scopo di evitare che il cliente che ha acquistato il divano a prezzo più alto si senta fregato: se davvero lo sconto è un saldo (come nell'abbigliamento) allora chi acquista sa che sta comprando qualcosa di "vecchio" e chi lo ha acquistato precedentemente non se ne rammarica, perchè è stato uno dei primi ad aver comprato l'oggetto e questo giustifica il divario. Ma qui parliamo di promozione ufficiale del produttore, con tanto di "prezzo esposto" addirittura nello spot.

Anche nelle auto è così: se la Punto Street viene proposta a 9.950 euro (mi sembra) nello spot, mi aspetto lo stesso prezzo dal concessionario, però se non è la Street e la configuro io come voglio, allora non vale il "prezzo esposto" e si va di trattativa (anche nel B2B è così, quando ci sono in ballo grosse commesse, forniture etc.).

Quindi dipende dal prezzo esposto: se è quello di listino, in tutti i campi, è comunque lecito aspettarsi una trattativa; al limite si chiede se è il prezzo definitivo o c'è margine e magari si visitano più conce per aggiustare il tiro, perchè "nessuno è un'isola" (cit.) e chi vende sa che il cliente si informa sulla spesa che affronterà (è il gioco delle parti).

PS: il prezzo di listino non lo da il venditore, ma il produttore, almeno nel caso dell'auto.

Modificato da fonzino1
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