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Fiat ottiene il 100% di Chrysler (01/01/2014)


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Magari si potrebbe anche iniziare, come stato, a non rendere oltremodo difficile la vita a chi vuole fare impresa qua.

La sede legale in Olanda mica l'han messa per andare più comodamente a bagasce e a farsi le canne...

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Magari si potrebbe anche iniziare, come stato, a non rendere oltremodo difficile la vita a chi vuole fare impresa qua.

La sede legale in Olanda mica l'han messa per andare più comodamente a bagasce e a farsi le canne...

Ma è questo il problema vero.

A prescindere dalle inutile minchiate che si sentono dal politico di turno o dal sindacalista incazzato invitato in TV per sparare contro i padroni, la demenzialità del sistema italia la si può apprezzare parlando con un imprenditore estero con investimenti in Italia. Qualche volta a me succede e vi assicuro che è molto illuminante.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Ma anche con qualche tuo collega :) (consulenti del lavoro e commercialisti).

Sono ESASPERATI (e credo che lo sappia meglio di me) dalla inestricabile giungla normativa, spesso retroattiva :pz Con ogni legge che si sovrappone spesso in contraddizione :disp2:

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Quindi tutto il resto è in free float?

Se non ricordo male, circa il 38% è detenuto da altri investitori istituzionali (nessuno di essi in misura superiore al 2%), il 21% da altri azionisti, e il 3% sono azioni detenute dalla Società stessa (e quindi senza diritto di voto).

Va tenuto conto comunque che dalla prossima assemblea Exor avrà un potere di voto pari non al 30% circa, ma a oltre il 46%, per via delle azioni a voto speciale.

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Maledizione, e io che speravo già di organizzare una cordata AP per raccattare il 51% sul mercato... :lol:

Ora, appurata la non olandesità di FCA, ripropongo una domanda:

Dal punto di vista culturale, mi incuriosisce di più la scelta degli HQ a Londra. Contatti/mercato del lavoro condivisi con il mondo finanziario?

O anche, come si è detto, voler scegliere apposta una piazza neutrale?

EDIT: ri-ragionandoci, in realtà la questione è tutta ribaltata. UK è domicilio FISCALE, è quella che è stata scelta per la questione "tasse", non l'Olanda.

L'Olanda ha il pregio di fornire strumenti legali più avanzati (che non a tutti piacciono, ma a Serghio evidentemente sì).

Modificato da Wilhem275

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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Penso che FCA sia la migliore acquisizione/fusione nella storia dell'automobile. non mi viene in mente un caso così ben riuscito. forse renault nissan si avvicina.

"quello che della valle spende in 1 anno di ricerca io lo spendo per disegnare il paraurti della punto." Cit.

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E spinoff di Ferrai fu...

? :pen:

. “There are varying degrees of hugs. I can hug you nicely, I can hug you tightly, I can hug you like a bear, I can really hug you. Everything starts with physical contact. Then it can degrade, but it starts with physical contact." SM su Autonews :rotfl:

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? :pen:
Ferrari sarà scorporata da Fca

Via libera del Cda: la separazione verrà attuata attraverso l’offerta pubblica pari al 10% del capitale e la distribuzione della rimanente partecipazione di FCA agli azionisti. Elkann: «Nuovo passo in avanti». Marchionne: percorsi separati, è la scelta migliore

La decisione tanto attesa e annunciata è arrivata. Fiat Chrysler Automobiles, fresca di quotazione a New York, scorpora la Ferrari. L’obiettivo è un’offerta pubblica per approdare a Wall Street e, annuncia il Lingotto, «su un altro mercato in Europa». Via libera poi a un convertendo da 2,5 miliardi e all’emissione di 100 milioni di azioni. Intanto il trimestre vede crescere i ricavi del gruppo con il dimezzamento delle perdite in Europa, mentre sono confermati i target 2014. «Oggi è un grande giorno per tanti motivi - ha commentato l’amministratore delegato Sergio Marchionne in conference call con gli analisti - Sono tutte operazioni che dimostrano il nostro impegno a sostegno del piano industriale. Diamo a Ferrari il giusto valore come produttore di auto di lusso». Buone le prospettive per il futuro. «Siamo ottimisti sui volumi e sull’andamento di Fca nel 2015», ha aggiunto il manager con il maglioncino nero.

Dunque il Cavallino Rampante verrà scorporata dal Lingotto. La separazione porterà alla vendita pubblica di una parte della partecipazione di Fca in Ferrari pari al 10% del capitale della casa di Maranello, che sarà collocato sulla Borsa Usa e in un mercato europeo, senza la specificare se si tratterà o meno di Piazza Affari. La restante parte di Ferrari verrà distribuita tra gli azionisti di Fca, di cui la famiglia Agnelli è socia al 30,05% attraverso Exor. «Sono felice di questo nuovo passo in avanti nella strategia di sviluppo di Fca - ha commentato il presidente John Elkann riferendosi all’operazione che ha coinvolto Maranello - Insieme alla recente quotazione delle azioni di Fca sul Nyse, la separazione di Ferrari preserverà la rinomata tradizione italiana e la posizione unica del business di Ferrari consentendo agli azionisti di Fca di continuare a beneficiare del valore intrinseco di questo business».

Marchione ha insistito, invece, sul fatto che sia stata compiuta la scelta migliore per Ferrari e il gruppo. «Il cda sostiene la convinzione del management che quest’operazione rappresenti per Fca la scelta migliore per supportare il successo del gruppo nel lungo termine e nel contempo rafforzare significativamente la struttura del capitale di Fca. Con l’intento di rafforzare il Piano 2014-2018 e di massimizzare il valore dei nostri business per gli azionisti, è appropriato che noi perseguiamo percorsi separati per Fca e Ferrari».

Detto questo, Fca ha scelto di rafforzare il capitale. Una decisione presa, spiega una nota, «nell’ambito di un piano per la realizzazione di una struttura di capitale appropriata a sostenere lo sviluppo di lungo termine del gruppo». In questa stessa direzione si inserisce inoltre l’annuncio di un bond convertendo. È un’obbligazione da 2,5 miliardi di dollari, alla cui scadenza si avrà la conversione dei titoli in azioni ordinarie. A tutto ciò, infine, si aggiunge il collocamento di 100 milioni di titoli ordinari (tra i quali 35 milioni di azioni proprie e 54 milioni utili per reintegrare il capitale dopo la cancellazione dei titoli che avevano chiesto il recesso dalla fusione Fiat-Chrysler).

Tutte queste operazioni dovrebbero essere completate entro fine anno, anche se, si precisa, la tempistica resta subordinata alle condizioni di mercato e ai requisiti previsti dalla normativa applicabile per la registrazione. Exor ha già annunciato che aderisce all’emissione del bond convertendo approvato da Fca, con un investimento di circa 600 milioni di euro. L’investimento, che sarà effettuato attingendo alle risorse disponibili, «ha l’obiettivo di contribuire al rafforzamento patrimoniale di Fca, favorendo la realizzazione degli obiettivi del piano 2014-2018».

Piatto ricco, insomma, al termine del primo consiglio di amministrazione riunitosi nella nuova sede di St. James Street 25, a Londra per l’approvazione dei conti del terzo trimestre 2014. Il fatturato della casa automobilistica si attesta a 23,6 miliardi di euro, in crescita del 14% sullo stesso periodo del 2013. Il gruppo che unisce Torino e Detroit conferma i target dell’anno: 4,7 milioni di veicoli consegnati, ricavi a 93 miliardi, Ebit fra 3,6 e 4 miliardi, utile netto di 600-800 milioni, indebitamento netto industriale tra 9,8 e 10,3 miliardi di euro. «I risultati nel terzo trimestre - ha detto ancora Marchionne - dimostrano una solida performance in un contesto di mercato difficile, particolarmente in America Latina. Siamo in linea per conseguire gli obiettivi che ci siamo dati per l’intero esercizio 2014. Con la creazione di Fca e il suo debutto al listino di New York abbiamo intrapreso una nuova fase come azienda globale con possibilità sempre maggiori».

Nei singoli settori, si evidenzia il dimezzamento della perdita in Europa, anche se nell’area Emea il gruppo Fca è comunque in rosso di 63 milioni. Bene i marchi del lusso: Fca ha registrato nel terzo trimestre una forte crescita pari al 35%. Ferrari ha registrato ricavi pari a 662 milioni di euro (+24%), con 1.610 vetture consegnate (+8%) e un ebit di 89 milioni, che include i 15 milioni del compenso erogato a seguito delle dimissioni di Luca Cordero di Montezemolo. Al netto di tale importo, l’ebit è cresciuto di 16 milioni. Maserati ha consegnato 8.896 vetture (3.953 nello stesso periodo 2013), grazie a Quattroporte e Ghibli. I ricavi sono pari a 652 milioni (444 milioni), l’ebit è salito da 43 a 90 milioni.

La Stampa - Ferrari sarà scorporata da Fca

Consiglio di Amministrazione FCA: risultati terzo trimestre 2014

FCA ha chiuso il terzo trimestre con ricavi in crescita del 14% a 23,6 miliardi di euro e l’EBIT in crescita del 7% a 0,9 miliardi di euro. L’Indebitamento netto industriale si è attestato a 11,4 miliardi di euro e riflette l’andamento stagionale. La liquidità disponibile è stabile a 21,7 miliardi di euro. Confermati i target per l’anno in corso.

Le consegne globali sono cresciute del 10% a 1,1 milioni di veicoli, trainate dalla performance delle vendite in NAFTA;

I Ricavi sono migliorati del 14 % a 23,6 miliardi di euro;

L’EBIT si è attestato a 926 milioni di euro, in crescita del 7% (+10% a parità di cambi di conversione) con tutti i settori in miglioramento ad eccezione del LATAM dove il mercato permane debole;

L’utile netto è stato pari a 188 milioni di euro, in linea con quello del terzo trimestre 2013;

Nel trimestre l’indebitamento netto industriale è cresciuto di 1,7 miliardi di euro per effetto della normale stagionalità, in linea con la variazione registrata nel terzo trimestre del 2013;

Il Gruppo conferma i target per l’anno in corso.

Londra, 29 ottobre – “I risultati del Gruppo nel terzo trimestre dimostrano una solida performance in un contesto di mercato difficile, particolarmente in America Latina”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato di FCA, Sergio Marchionne, “siamo in linea per conseguire gli obiettivi che ci siamo dati per l’intero esercizio 2014. Con la creazione di FCA e il suo debutto al listino di New York abbiamo intrapreso una nuova fase come azienda globale con possibilità sempre maggiori”.

FCAGroup - Consiglio di Amministrazione FCA: risultati terzo trimestre 2014

Modificato da AleMcGir
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Dispatches Do Brasil: FCA Finds Its Feet - The Truth About Cars

Dispatches Do Brasil: FCA Finds Its Feet

By Marcelo de Vasconcellos on October 30, 2014

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It’s pretty amazing how the world spins and moves forward yet people refuse to budge. Fiat consistently scores in or near the top of Euro reliability rankings, besting most if not all of the mainstream Euro makers as well as other competitors from other continents who, somehow, are given a pass in this area. It does likewise in South America. In terms of “fix-ability” it is among the most appreciated, being its corporate policy to share information with mechanics quite openly about its cars’ needs and selling every small bit as a separate part so that people need only change what needs changing, saving its customers money .

I go to the factory in Betim, Brazil, every so often and the place is always filled with Japanese consultants on the factory floor, not just in conference rooms and secluded offices, teaching and implementing more and more quality control techniques. Brazilian engineers I know personally go north and tell me of all the changes they are seeing at Chrysler Group, with leaner, more exact engineering being implemented, inefficiencies controlled, paint shops and water handling completely overhauled.

The place is a brute, the second largest in capacity in the world, being beaten only by a Russian AvtoVAZ unit. Receiving investments of almost 6 billion reais in improvements, it’s being expanded from a capacity of 800,000 cars a year to 950,000. While the expansion and renovation is happening, it will pump out over 700 thousand cars this year in a bewildering, complex environment. A total of 16 different models are produced there, from passenger cars to light commercial vehicles. The closest factory in terms of complexity in Brazil is a GM unit in São Caetano do Sul making a total of 5 models.

It is also a research and development facility, with the capacity to design cars from the ground up. When I go to that specific place, I see future Fiat products, engines and systems, Chryslers of all stripes and also competitors’ cars being stripped down and rebuilt. The R&D facility received a portion of that investment money and is putting it to good use. Suppliers are often there, trying to fulfill Fiat’s ever-increasing demands on quality, all the while complaining that it’s impossible within the given budgets.

I also recognize the problems. Some of them are cultural others structural. I know the pressure is there to push the product out when sales are high, leading people to overlook some things they know should be addressed before sticking the quality control stickers on. It is not an easy place to work in if you are a supplier as Fiat is a notorious penny-pincher and will and does sit on suppliers demanding more from them at ever lower prices.

There also seems to be a problem with follow through and repetition. Italian and Brazilian culture mesh well in this regard. Improvisation does and can happen and I have seen condemned bits and pieces being stripped from cars while the same parts are taken from half-built cars. It is easy to see the havoc created upstream in the production, while at the same time the possibility for errors is ripe. Some of the initially condemned pieces are sometimes reworked, deemed good, and installed in other cars.

Brazilian workers and engineers are also notorious for not adhering strictly to a given procedure. While a Japanese worker has the reputation of repeating the same procedure for 40 years without question, workers and professionals in Brazil will often improvise, turning step 2 and 4 into just one, or doing what was supposed to be step 6 before step 5 and so on.

Meanwhile, in North America, perhaps surprisingly, Italian and American culture and business practices have also congealed nicely and even Wall Street likes what it sees. There are no rampant manifestations of dissatisfaction and major suits have had their fears of German-style merger of (un)equals allayed, being that American voices are heard and American butts are promoted and given positions of power. Further down in the corporate hierarchy, at the engineering levels, experiences and information are freely shared among engineers of all nationalities. The Italians hear the Americans and vice-versa and the result are cars improved by cross-pollination.

Southern Europe is slowly coming back, at a time Fiat’s plans are slowly bearing fruition. Key to its future, there are now Jeep products, like the Renegade and Cherokee, not to mention the 500X, confirming the event horizon of our own Derek Kreindler (henceforth nominated auto industry sage extraordinaire) and the “final” victory of the CUV over other car shapes as they seem to give people what they want. The Panda and 500 continue raising the flag in northern Europe for those who wish to go against the norm and don’t conform to the notion of German engineering superiority and overbearing market presence. In light of all of this, FCA head honcho Sergio Marchionne may be confirmed as the savviest auto exec in the business.

Alfa Romeo remains a work in progress, while Maserati sales show that FCA can still credibly build and sell a luxury car. With the upcoming Alfa and Maserati CUVs, Italian vehicles will grace in higher numbers exclusive country clubs the world over.

In the US, Fiat will remain a niche player with the 500 satisfying non-conformists, while the 500X could prove more adapted to local conditions. Fiats will also continue donning RAM horns and underlying and motivating Dodge and Chrysler cars and Jeep CUVs. FCA, in spite of the naysayers and doom-and-gloom merchants, keeps growing in the US. Chrysler Group has passed Toyota becoming the third largest OEM in that important and expanding market.

It is so easy to laugh and point at FCA products and buyers. It is also intellectually easy to step on them while they are down, ignoring all the evidence to the opposite. Taken in scope, the improvements and ongoing investments point only in one direction: Up.

Improving on already good reliability, working closely with the aftermarket to keep mechanics informed and up-to-date of the sometimes different engineering seen in their cars, keeping fingers crossed that nothing bombastic happens, FCA could be on its way to an event horizon of its own, selling cars on their merits and not just pricing, becoming a full-line maker capable of attracting and poaching customers from other makes, providing shareholders with nice returns, and creating wealth and employment the world over.

Chissà cosa ne penserà Consumer Reports..........:lol: Vi invito a leggere anche i post in fondo all'articolo..........alcuni sono molto interessanti.......

Modificato da pennellotref

. “There are varying degrees of hugs. I can hug you nicely, I can hug you tightly, I can hug you like a bear, I can really hug you. Everything starts with physical contact. Then it can degrade, but it starts with physical contact." SM su Autonews :rotfl:

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