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Aggiornato al 07/10/2021

 
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3 minuti fa, Gengis26 scrive:

Penso che se fosse quella di Maserati avrebbe detto Giorgio Evo o qualcosa di simile. Invece mi sembra di capire sia qualcosa di diverso. Ad ogni modo è una situazione purtroppo necessaria e figlia dei tempi moderni. 

Cioe quindi abbandona Giorgio e la trazione posteriore? 😅

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Inviato (modificato)
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Jean-Philippe Imparato: “Anche elettrica l’Alfa Romeo di domani”

Il capo del brand Alfa Romeo parla del futuro del marchio: dalla Tonale, in vendita a giugno del 2022, agli sviluppi nel campo dell’elettrificazione.

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UN MARCHIO GLOBALE - “Quello che mi ha colpito di più, quando sono arrivato all’Alfa Romeo, è la notorietà del marchio”. Nel suo primo incontro (rigorosamente online) con un gruppo di giornalisti, Jean-Philippe Imparato (nella foto qui sopra), 54 anni, ex capo della Peugeot e tra i più stretti collaboratori del numero uno di Stellantis Carlos Tavares, che gli ha affidato il brand italiano dopo la fusione tra FCA e PSA, insiste molto su concetti come passione, popolarità e community. “Il nostro è un marchio globale, conosciuto in tutto il mondo. Con enormi potenzialità. Può veramente diventare il brand premium di punta del gruppo. Ha bisogno di stabilità, di un management che non cambi strategia tutti i giorni”. Imparato ci parla in streaming dalla sede del nuovo quartier generale, in via Plava a Torino. Un luogo iconico, che gli appassionati conoscono perché qui hanno sede il centro stile di quello che una volta era il gruppo Fiat e, oggi, anche le attività italiane di Stellantis. L’headquarter (nelle foto qui sotto) sorge all’interno di un’area riqualificata (le storiche officine 83) dello stabilimento di Mirafiori, ed è stato scelto per permettere al team che gestisce il Biscione di operare a stretto contatto con i designer. Quarantanove manager, quasi tutti italiani, con i quali Imparato sta mettendo a punto i programmi che porteranno l’Alfa nel futuro. 

IN ARRIVO ANCHE UN’ELETTRICA - “Non credo che si debba parlare di rilancio in senso stretto. Dobbiamo ripartire da due prodotti come Giulia e Stelvio, dalle loro straordinarie qualità stradali. E vincere la sfida dell’elettrificazione, altrimenti con il taglio della CO2 del 60 per cento imposto dalla Ue entro il 2030, e le multe milionarie per chi non lo rispetta, sei morto”. I concetti chiave su cui sta lavorando la sua squadra sono tre: elettrificazione, appunto. E poi, piano di prodotto e qualità. La gamma dovrà essere progressivamente elettrificata, attraverso il lancio di versioni ibride ma anche di elettriche pure. “È ancora presto per parlarne, ma ormai si ragiona sullo sviluppo di accumulatori tali da garantire un’autonomia di 700-800 chilometri, e l’Alfa Romeo non potrà non essere della partita. Ovviamente la giocherà a modo suo, con la sua personalità. Quindi, massimo piacere di guida e grandi emozioni”. 

TONALE E BRENNERO - La prima Alfa di questa nuova era, spiega Imparato, è la Tonale (qui sotto la concept svelata nel 2019), la suv media che sarà in produzione a Pomigliano d’Arco da marzo dell’anno prossimo e che già al lancio (nella prima settimana di giugno) verrà proposta anche in una versione ibrida plug-in; quest’ultima “godrà di tutti gli aggiornamenti assicurati dal gruppo Stellantis, fondamentale nel supporto tecnico all’elettrificazione dei diversi brand”. Per quanto riguarda le piattaforme (le ultime indiscrezioni vogliono la Tonale realizzata sulla base della Jeep Compass), il manager francese non si sbilancia. Neanche a proposito del destino del raffinato “pianale Giorgio”, su cui sono costruite Giulia e Stelvio: “Posso solo dire che il gruppo Stellantis avrà tre piattaforme, “small”, “medium” e “large, per servire tutti i modelli di tutti i nostri marchi. È confermato, invece, che dalla fabbrica polacca di Tichy uscirà anche un’auto del Biscione: probabilmente verrà prodotta qui la piccola suv, conosciuta col nome Brennero, di cui già si era parlato nei mesi scorsi (qui la news). La dimensione globale del brand rende poi impensabile il ritiro dal mercato americano, “nel quale è estremamente difficile entrare, ma dove, una volta che ci sei e con un nome di questo calibro, devi giocartela”. L’altra area strategica è quella cinese, dove l’Alfa Romeo è conosciuta e apprezzata. “In Asia il nostro potenziale è enorme, ma prima dobbiamo essere solidi in Europa e Oltreatlantico”.

IL PESO DEL DESIGN - Naturalmente, le Alfa Romeo dovranno essere all’altezza della migliore tradizione (“Il piano prodotto prevede lo sviluppo di versioni Quadrifoglio, e la nostra sfida sarà anche quella di proporle in chiave elettrificata”) e fare leva sulla passione. Che non è solo performance estrema, riservata per l’appunto alle Quadrifoglio, ma la soddisfazione di guidare auto emozionanti con una spesa accettabile. “E lo dice uno che ha cominciato con una Giulia 1300, mentre mio papà aveva un’Alfetta e mia moglie un’Alfasud”. In questo, grande attenzione verrà riservata al design, esterno e interno, perché in un’auto del Biscione ci si deve sentire a casa. L’indiscrezione, non commentata da Jean-Philippe Imparato, dell’ingaggio di una star come Alejandro Mesonero "strappato" al gruppo Renault di Luca De Meo (vedi qui la news) sembrerebbe rafforzare questo orientamento. Strategico, secondo il capo del brand, sarà pure il coinvolgimento sempre più stretto di una community di appassionati che, con i suoi 350 club, ha pochi eguali a livello internazionale, e va valorizzata. Ma, prima ancora, l’Alfa Romeo “dovrà fare profitti. Non comunico i target di vendita che ci consentiranno di centrare questo obiettivo. Dico che nel mix le vetture destinate alle flotte non supereranno il 45 per cento. Ma, soprattutto, che dovremo lavorare seriamente sulla qualità e sulla tenuta del valore residuo delle nostre auto, puntando ai livelli dei costruttori tedeschi”. v

https://www.alvolante.it/news/jean-philippe-imparato-anche-elettrica-alfa-romeo-domani-373078

Modificato da AleMcGir
Inviato

New marketing names for platforms, nothing else. No more CMP, EMP2/eVMP or Giorgio. 😂

 

The question remains how much of FCA's engineering ethos will they take. Where you fine develop every platform for specific use. This is especially valid for higher end cars.

Even VAG is doing this with MLB but of course not with MQB.

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Inviato
24 minuti fa, KimKardashian scrive:

Non mi è chiaro questa piattaforma Large che sarebbe? La Giorgio evoluta ed elettrica di Grecale e future Maserati? O quella elettrica VMP o come cavolo si chiama di PSA? 

...credo piu che sara qualcosa completamente nuova.

 

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Inviato
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Alfa Romeo come una start up. La ricetta di Jean-Philippe Imparato

Il manager francese sposta il team dentro il Centro Stile e rivoluziona il metodo di lavoro. Ecco cosa cambia aspettando la Tonale

"L’Alfa Romeo si gestisce dall’Italia, non da Parigi”. Sembra una frase fatta, ma quando la dice Jean-Philippe Imparato assume tutto un altro sapore. Perché il Capo del marchio del Biscione dell’era Stellantis trasmette passione e soprattutto una sana dose di entusiasmo. Una risorsa tutt’altro che scontata nei corridoi di una multinazionale.

Imparato ci ha messo la faccia, pochi mesi fa, rispondendo subito alla chiamata di Carlos Tavares di occuparsi in prima persona del marchio italiano. Ci ha raccontato che ha avuto solo tre giorni per lasciare la chiavi della Peugeot prima di volare a Milano e quindi a Torino precisando: “non l’ho fatto per carriera, ma perché ci credo”.

Con queste premesse si è aperto un incontro stampa rigorosamente digitale organizzato non per presentare un piano (è ancora troppo presto), ma un nuovo approccio aziendale. Che ha il sapore di rivoluzione.

Si lavora nel Centro Stile

Il primo segnale tangibile lo ha dato alle persone che lavorano con lui facendoli traslocare. Il team che costituisce il “cervello” della nuova Alfa Romeo si è trasferito in un open space all’interno del Centro Stile in un’area riqualificata di Mirafiori che occupa gli spazi delle storiche Officine 83.

Quarantanove persone stanno definendo il futuro del marchio in 200 metri quadri lavorando fianco al fianco per trovare nuove ispirazioni, sotto tutti i punti di vista con una priorità: dare stabilità. Troppo spesso i piani, i programmi di rilancio sono stati fatti, disfatti o interrotti ma questa volta l’intenzione è diversa.

Stiamo facendo un programma di 10 anni, di cui 5 chiusi e finanziati. E non si cambia”. Guai però a parlare ancora ancora una volta di “rinascita” o “reset”. Perché - puntualizza Imparato - "in Alfa Romeo il prodotto di alto livello c’è". Quello che mancava è lo sviluppo che nell'era Stellantis può ripartire e sarà veloce, ispirato e ambizioso. Esattamente come in una start up.

Obiettivo redditività

Ma questo sviluppo dev’essere economicamente sostenibile e duraturo: “per proteggere il futuro del marchio serve una performance economica”. In altre parole Alfa Romeo deve fare soldi e con il potenziale inespresso che ha può aspirare a diventare il marchio premium più importante del gruppo.

Si guarda sempre al mercato dove ci sono i margini, da sempre dominato dalla tedesche, ma lo si guarda in una prospettiva globale perché la fortuna di Alfa Romeo, di cui lo stesso Imparato si è detto in parte stupefatto, è la brand reputation: “tutti conoscono Alfa Romeo”. Il top manager francese ne ha approfittato per confermare gli Stati Uniti come mercato strategico, ma anche l’interesse per il mercato cinese “dove si vendono tantissime Quadrifoglio”.

Quando arriva la Tonale

A proposito di certezze: il lancio commerciale della Tonale è ufficialmente fissato per la prima settimana di giugno (2022), mentre la produzione partirà già a marzo. Imparato ha riconfermato le ragioni del ritardo: “la prima cosa che ho fatto quando sono arrivato è chiedermi come sfruttare la tecnologia Stellantis sui progetti già in pista. Per me il Tonale è la prima auto elettrificata di Alfa Romeo dunque su questo prodotto si deve fare un lavoro perfetto. Avevamo il vantaggio con Stellantis di portare degli upgrade tecnologici e ho deciso di aspettare per averli”.

Un suono per le Alfa elettriche

Di nuovi modelli non si è parlato, ma di priorità di sviluppo si. E la principale è quella di definire l’ecosistema dell’Alfa Romeo del futuro, inteso come mix di sensazione ed emozioni che un’auto con questo marchio ti deve dare. Partendo dal presupposto che tutti i nuovi modelli saranno plug-in o 100% elettrici con ambizioni di autonomia fino a 800 km in ciclo wltp.

Il tema è sfidante e fra le altre cose Imparato ha fatto capire che stanno studiando un sound specifico. Tutti i nuovi modelli nasceranno sulle piattaforme comuni al Gruppo Stellantis (small, medium e large) e con le logiche industriali conseguenti. Significa che se da un lato Tonale, Stelvio e Giulia e tutti i prodotti derivati nasceranno fra Pomigliano e Cassino, il futuro B SUV sarà fatto in Polonia.

Il come saranno queste Alfa è tutto da decidere: quanto devono esser grandi? Quanto potranno pesare (considerando le batterie) per essere comunque belle da guidare? Che autonomia dovranno avere? Le riflessioni sono in corso con la prerogativa è non tradire lo spirito del marchio. Da questo punto di vista il garante dovrebbe essere lo stesso Imparato che si è qualificato come un'Alfista di fatto: “sono nato su una Giulia 1.300, mio papà aveva un Alfetta e la prima macchina di mia moglie è stata un Alfasud”.

https://it.motor1.com/news/502476/alfa-romeo-imparato-start-up/

 

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Inviato
12 minuti fa, 4200blu scrive:

...credo piu che sara qualcosa completamente nuova.

 


Una piattaforma elettrificata di segmento D-E pronta per il 2023 vuol dire o quella di Maserati/Jeep (in Jeep non han mai fatto menzione a Giorgio nella nuova GC e quella in sviluppo per Dodge si chiama MEX e sarà  PHEV, BEV ed EREV) o una EMP2 a passo lungo.

Inviato
4 ore fa, AleMcGir scrive:

quante balle in questo articolo.

la sede dell'Alfa e del suo Centro Stile è solo in un posto (anzi due).. e che hanno demolito entrambi. Li sono state fatte le più belle Alfa.

Da quel "stanzino" scelto per evitare che i designer potessero trarre ancora ispirazione dal vicino museo, non è ancora uscito niente

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Alfa Romeo GT 3.2 V6 - 2007

Skoda Fabia 1.0 TSI 110 cv Montecarlo - 2023

Inviato

Stiamo calmi. Su al volante la dichiarazione è diversa. Non risponde su Giorgio dice che ci saranno tre pianali small medium large.

Large chiaramente non lo preparano in 2 anni. Non sara Giorgio perché son pianali pensati per essere elettrici principalmente. Ma certamente deriverà da ciò che ha Stellantis in casa. Quindi aspettiamo e vediamo.

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