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FCA - Product Plan (Notizie - Riassunto a pag. 1)


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Come hanno rilevato gli analisti ammeregani, questo product plan punta sul successo dell'Alfa come perno per il successo del progetto di tutto il gruppo.

Come mai dicono cosi'?

Il piano e' di fare 400mila auto rispetto ai 6/7 milioni totali, tra l'altro con pianali e motori dedicati.

A me non sembra che Alfa abbia un peso specifico elevato nel marasma da qui al 2018.

Diciamo che sara' un po' a se' stante, perche' diventa viatico del successo di tutto il gruppo?

Io piu' che altro vorrei capire, perche' vogliano mettere Chrysler al livello di Dodge, hanno deciso di ritirarsi dal "premium" in USA?

Poco remunerativo? O e' il segmento che non attacca e l'americano medio vuole piu' "ciccia" sulle auto invece delle lucine a LED?

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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la verità, beninteso imho ;) , è che un gruppo che già oggi fà 4.9 milioni di auto e prevede di arrivare a 6

è solo normale che abbia o punti ad avere il 6% di auto "premium".

che ci riesca è un altro discorso, ma l'alternativa quale sarebbe ?

continuare a produrre velocmente pochi modelli Alfa a TA ?

nel topic Maserati ci si straccia le vesti per detagli dell'auto

che io non ero consapevole che esistessero :lol:

e che i neo acquirenti considerano "cazzate inutili",

però poi se si prendono del tempo per fare presumibilmente le cose meglio,

non va bene lo stesso.

infine se nel gruppo c'è il marchio Alfa invece che XXX e questo è in italia invece che in YYY

è un dato di fatto, che non si può cambiare ne addurre come colpa al maglionato.

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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Non ho paragonato le due industrie. :asp:

Ho paragonato le relazioni agli investitori.

Se mi si dice "han giudicato male il piano perchè non c'erano i modelli", io vado semplicemente a vedere......come presentano i piani i tuoi concorrenti, magari quello preso sempre come riferimento.

Dal momento che il maggiore concorrente nel suo piano NON ti dice un beneamato niente di quali saranno i modelli futuri oltre i 7 mesi, i casi son due:

1- gli investitori sono degli allocchi comprano VAG a prescindere

2- evidentemente, agli investitori interessano le prospettive di guadagno (quindi le previsioni dei conti) e non gli interessa niente di con che strumenti (ovvero modelli) realizzerai questi risultati. Sarà affar tuo che dirigi l'azienda.

immagino che dipenda anche dal peso economico che hanno gli investitori, da dove viene il profitto, ecc.

E in ogni caso a me che sono un semplice "turista" della finanza sembra invece ovvio che la solidità e strutturazione di un'industria sono aspetti chiave per poter decidere che tipo di informazioni dare agli investitori. Un'azienda che è passata per dieci anni di trasformazioni ha ovviamente più bisogno di fare promesse su un futuro sempre più solido e economicamente razionale. La scelta di FCA è stata quella di spiegare che non ci saranno guadagni immediati, ma che si sta seguendo un piano a lungo termine, tutto qua. IMHO

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Questo è tutto vero, ma un -11% (meno undici!) non è roba da normale volatilità sulla notizia per un titolo come F.

NI.

Anche Finmeccanica è andata malissimo, ed a dirla tutta è una settimana abbastanza brutta per tutti i titoli italiani, compresi quelli bancari.

Se aggiungiamo questo:

Fiat Chrysler Chief Financial Officer Richard Palmer said the company expects revenue to rise around 9 percent per year, from $121 billion in 2013 to $184 billion in 2018. Net income should reach $7 billion, or $5.57 per share, by 2018. The company doesn’t plan to pay a dividend before 2018, he said.

Abbiamo la soluzione del problema!

Finché pagava dividenti il titolo FIAT è andato benissimo anche negli anni passati, decisamente nerissimi.

Non ho nessuna tesi da sostenere, non credo sia lesa maestà prendere il product plan con le pinze

Prendere un plan con le pinze è normalissimo.

Altro discorso è dire "oggi il titolo è andato male, è colpa del plan!"

Perché:

1. l'andamento di un giorno, anche due, in borsa non vuol dir nulla;

2. c'è stato l'annuncio del blocco dei dividendi per 5 anni!

3. tutti i titoli italiani e non solo sono andati molto male, come ha fatto notare anche Tony.

Sicuramente il plan non avrà convinto a pieno, ci sta, però non si può giudicare un piano dalla giornata successiva in borsa.

Ci sono stati un insieme di fattori concomitanti che hanno spinto alcuni investitori a monetizzare subito. Ed un calo generalizzato dei titoli italiani influenza molto più di un "non ho visto la Giulia!".

Sotto i 6000rpm è un mezzo agricolo.

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Imho, il problema sono i tassi di crescita che si attendono da Jeep e, se non ricordo male, da Fiat a livello globale (oltre che da Alfa, ma su numeri di un ordine di grandezza inferiore) e il fatto che, per raggiungerli, si debba dislocare la produzione oltre il territorio americano (come Renegade in Italia e Cherokee in Cina), a scapito della produzione locale.

E' vero che i PP devono puntare in alto, ma le % forse non sono ritenute credibili, almeno per il mix di produzione di FCA, troppo incentrato sul successo di pickup, van e sedan full size (quindi rivolti quasi esclusivamente al mercato americano) a sfavore delle normali berline che comunque garantiscono grossi volumi alla concorrenza (e nel cui segmento, l'ultima arrivata, la Dart, non riesce a fare breccia). Daccordo che Maserati sta riuscendo, con Alfa ci si spera, ma il grosso del mercato non è dei modelli premium/luxury/sport e le vetture "di peso" in quei segmenti sono troppo lontane nel tempo per poter dire che si parta presto per raggiungere gli obiettivi.

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Come mai dicono cosi'?

Il piano e' di fare 400mila auto rispetto ai 6/7 milioni totali, tra l'altro con pianali e motori dedicati.

A me non sembra che Alfa abbia un peso specifico elevato nel marasma da qui al 2018.

Diciamo che sara' un po' a se' stante, perche' diventa viatico del successo di tutto il gruppo?

Io piu' che altro vorrei capire, perche' vogliano mettere Chrysler al livello di Dodge, hanno deciso di ritirarsi dal "premium" in USA?

Poco remunerativo? O e' il segmento che non attacca e l'americano medio vuole piu' "ciccia" sulle auto invece delle lucine a LED?

Dodge è posizionato un pò più in basso di Chry,anche se quest'ultima sarà abbastanza sul generalista..SM pare non creda nelle vie di mezzo,tipo ''near premium'' o qualcosa di simile...diciamo che Dodge avrà caratterizzazioni un pò più sportiveggianti,Chry più sull'elegante,almeno da quello che ho capito.

Comunque almeno i sindacati italiani sembrano abbastanza soddisfatti dal plan:lol:

I motori sono come le donne, bisogna saperli toccare nelle parti più sensibili.(Enzo Ferrari)

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Come hanno rilevato gli analisti ammeregani, questo product plan punta sul successo dell'Alfa come perno per il successo del progetto di tutto il gruppo.

Gli stessi analisti ammeregani criticano il Maglionato perché, specialmente in tema di Alfa, sarebbe eccessivamente nazionalista, volendo puntare sulla produzione italica.

Invece vai a leggere gli analisti della terra della pizza e del mandolino e trovi critiche opposte: il rilancio dell'Alfa sarebbe fuffa messa lì per fare scena, di fatto la FCA si starebbe affrancando dall'Italia.

Questo nonostante rassicurazioni che riassorbono e mantengono le fabbriche qui :roll: I pregiudizi e forte restano, poi in Italia il gusto della polemica (hanno preso i soldi statali e adesso scappano per citarne una, senza considerare che è stata per anni posto dove creare occupazione, e quindi è stato un dare-avere) è più forta di una analisi seria. L'importante è dare contro.

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. L'importante è dare contro.

questo però è un male abbastanza diffuso.

oramai, sono un po' di anni, specie in ambito economico, che le cassandre spuntano come funghi.

Tutti a dire "cosa ti illudi, tanto andrà tutto male", per poi covare la segreta speranza di dire "visto? Facevo bene"...peccato che se si avvera, stai nella merda pure te...a che pro sperare nello schifo.

come ho letto "il cinismo è lo strapon degli impotenti", e quindi mi son fatto l'idea che questi figuri, per incompetenza o negligenza, non riescano ad aspirare a un miglioramento.

e quindi gongolano dei peggioramenti altrui....

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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La Borsa boccia Marchionne, evviva Marchionne - Affaritaliani.it

La Borsa boccia Marchionne, evviva Marchionne

Mercoledì, 7 maggio 2014 - 12:52:00

di Sergio Luciano

Se è vero, come auspicava Eduardo De Filippo, che la testa non deve servire soltanto a dividere le orecchie, ma anche a ragionare e a ricordare, la reazione fortemente negativa che sta avendo la Borsa al piano strategico presentato ieri da Sergio Marchionne per la prima volta riferito al nuovo maxi-gruppo Fiat Chrysler Automobiles è forse il miglior apprezzamento, il tributo più auspicabile che il manager impulloverato potesse aspettarsi per il suo lavoro. Sì, perché i comportamenti dei titoli in Borsa – ovvero le scelte “di branco” degli analisti finanziari che ispirano i comportamenti dei gestori – si sono dimostrati, negli ultimi sei anni di crisi globale, dal 2007 ad oggi, ispirati, in generale e salvo poche encomiabili eccezioni, al più appecoronato “short-termism”. In altre parole la Borsa, cinica per definizione e abituata ad anticipare (dicono gli addetti ai lavori “scontare”) oggi le prospettive di domani, non ha progetti a lungo termine e apprezza solo quelli a brevissimo termine, appunto tarati sull’indomani nel senso vero della parola.

Non solo. Le grandi banche e le altre finanziarie che tra il 2008 e il 2009 sono saltate, richiedendo – per salvare il mercato – centinaia di miliardi pubblici di sovvenzioni da parte degli Stati (America e Gran Bretagna in prima fila, ex-patrie del liberismo ormai rinnegato) non solo avevano quasi sempre la tripla A come rating fino al giorno prima del crollo (come la Lehman Brothers, ed è incredibile che chi dava questi rating a casaccio non sia stato costretto a chiudere bottega) ma erano anche sugli scudi, al listino, a prezzi record. Dunque non è una forzatura provocatoria individuare una relazione inversa tra il buon andamento di un titolo e la mancanza di prospettive a medio-lungo termine della società che quel titolo rappresenta e viceversa, quindi, tra il crollo di un titolo e le buone prospettive future di un’azienda.

La vera, grande sorpresa del mercato rispetto al piano Fca è che per la prima volta Marchionne ha parlato sul serio di prodotto. Pro-dot-to. Ha snocciolato cifre e numeri di vendite. Ha elencato un programma di investimenti-monstre, a supporto di un’idea strategica precisa che assegna a ciascun brand della scuderia un compito chiaro, salvando anche la macilenta Fiat e la gloriosa ma appannata Alfa Romeo. Non è detto che sia capace di conseguire i risultati che ha annunciato di prefiggersi, e soprattutto non ha ancora dimostrato di saper dare lo spazio che meritano a quei manager, che pure non mancano in Fca, che più di lui sanno cos’è un’automobile e sanno progettarle e venderle. Ma bisogna riconoscere a Marchionne che ha veramente aperto un nuovo libro, e non un nuovo capitolo del libro di prima. Per questo la Borsa non si fida: vuole certezze a breve, non scommesse a lungo termine. Ma stavolta la scommessa di Marchionne convince chiunque non guardi solo agli utili di domani mattina. Convince perché rilancia a lungo termine l’ambizione dell’azienda e anche la sua, che all’azienda resta vincolato.

Auguri a lui, e anche a ciò che di Fiat resta in Italia. Se Marchionne manterrà, stavolta, anche solo i due terzi delle sue promesse industriali, la sua scommessa sarà andata più che bene, a lui, alla Fca e all’Italia.

:lol:

. “There are varying degrees of hugs. I can hug you nicely, I can hug you tightly, I can hug you like a bear, I can really hug you. Everything starts with physical contact. Then it can degrade, but it starts with physical contact." SM su Autonews :rotfl:

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Questo nonostante rassicurazioni che riassorbono e mantengono le fabbriche qui :roll: I pregiudizi e forte restano, poi in Italia il gusto della polemica (hanno preso i soldi statali e adesso scappano per citarne una, senza considerare che è stata per anni posto dove creare occupazione, e quindi è stato un dare-avere) è più forta di una analisi seria. L'importante è dare contro.

Mettiamola così: è pieno di articoli(?) in giro per la rete in cui si dice che il product plan di cui stiamo discutendo è la prova che Marchionne vuole definitivamente ammazzare l'Alfa e chiudere ulteriori fabbriche in Italia.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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