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Ucraina: un silenzio assordante


Мир

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Riuppo il topic, tanto per far capire come il fuoco continui ad esserci, nonostante il silenzio dei nostri media degli ultimi tempi:

Mosca a Kiev, conseguenze irreversibili - Mondo - ANSA.it

A tal proposito, mi viene sempre in mente questo: http://it.wikipedia.org/wiki/Incidente_di_Gleiwitz

Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

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La mia impressione e che le cose comunque siano un po' piu' sotto controllo.

L'antico detto "nessuna nuova, buona nuova" credo valga anche qui. Però quando leggo certe uscite come quella di sopra, mi si drizzano sempre le antenne.

Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

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Guest EC2277

Oramai il dado è tratto e Putin può solo fare la voce grossa, per ottenere qualche concessione in più, ma la firma del trattato fa entrare a tutti gli effetti l'Ucraina nell'Unione Europea e di conseguenza nella sfera d'azione della NATO. Non è più solo una "piccola" contro la Grande Madre Russia, ma un membro dell'Unione Europea contro la Russia e questo pesa sul tavolo delle trattative come un macigno.

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Oramai il dado è tratto e Putin può solo fare la voce grossa, per ottenere qualche concessione in più, ma la firma del trattato fa entrare a tutti gli effetti l'Ucraina nell'Unione Europea e di conseguenza nella sfera d'azione della NATO. Non è più solo una "piccola" contro la Grande Madre Russia, ma un membro dell'Unione Europea contro la Russia e questo pesa sul tavolo delle trattative come un macigno.

2 giorni fa carri armati russi hanno attraversato il confine con l'Ucraina, c'è stato uno scontro con la milizia locale, si sono spinti per 3 km oltre il suddetto confine. Il tempo di fare entrare convogli, forse aiuti e rifornimenti ai ribelli, e assicurarsi che non fossero bloccati, poi hanno fatto retromarcia e se ne sono tornati a casa.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Dall'altra parte si dice che aerei ucraini hanno attraversato il confine russo. Non saranno tollerati altri sconfinamenti.

Siamo alle solite. L'unica sarebbe aumentare il grado di informazione a 360 gradi. Cosa praticamente impossibile perche' entrambe le nazioni non lo vogliono.

La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché! (Albert Einstein)

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Dall'altra parte si dice che aerei ucraini hanno attraversato il confine russo. Non saranno tollerati altri sconfinamenti.

Siamo alle solite. L'unica sarebbe aumentare il grado di informazione a 360 gradi. Cosa praticamente impossibile perche' entrambe le nazioni non lo vogliono.

Dall'altra parte io ho sentito solo di lanci di mortaio verso il territorio russo.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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La fima di adesione alla ue non prevede aitomaticamente l'adezione alla nato, tra l'altro mai richiesta dall'ucraina. Senza contare che tale richiesta provocherebbe automaticamente l'intervento russo.

e siamo cosi' sicuri che tedeschi e americani abbiano cosi' voglia di morire per kiev ( cit. ) ?

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Guest EC2277

L'ingresso nell'Unione Europea pesa come un macigno dal punto di vista diplomatico, non militare. Per scatenare una reazione militare europea ed in seguito anche della NATO, sarebbe necessario che la situazione degenerasse totalmente; cosa che non credo possa succedere.

Dubito infatti che Putin possa inviare truppe in Ucraina, come fece con la Georgia, poiché ciò violerebbe la sovranità di uno Stato dell'Unione e non credo che ciò sarebbe ritenuto accettabile dagli altri Stati dell'Unione, i quali probabilmente non invierebbero truppe, ma potrebbero farsi promotori dell'avvio di una missione internazionale di pacificazione nell'Ucraina orientale; sopratutto se l'Ucraina chiedesse ufficialmente l'aiuto degli altri stati membri.

Tra lo scatenare una 3ª Guerra Mondiale ed il restare a guardare infatti vi sono tutta una serie d'iniziative percorribili, capaci di arginare le mire russe nella regione.

Modificato da EC2277
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L'ingresso nell'Unione Europea pesa come un macigno dal punto di vista diplomatico, non militare. Per scatenare una reazione militare europea ed in seguito anche della NATO, sarebbe necessario che la situazione degenerasse totalmente; cosa che non credo possa succedere.

Dubito infatti che Putin possa inviare truppe in Ucraina, come fece con la Georgia, poiché ciò violerebbe la sovranità di uno Stato dell'Unione e non credo che ciò sarebbe ritenuto accettabile dagli altri Stati dell'Unione, i quali probabilmente non invierebbero truppe, ma potrebbero farsi promotori dell'avvio di una missione internazionale di pacificazione nell'Ucraina orientale; sopratutto se l'Ucraina chiedesse ufficialmente l'aiuto degli altri stati membri.

Tra lo scatenare una 3ª Guerra Mondiale ed il restare a guardare infatti vi sono tutta una serie d'iniziative percorribili, capaci di arginare le mire russe nella regione.

Articolo del 28 giugno.

Al momento, l'Ucraina non entra nella UE. Semmai sarà un passo successivo.

29 GIUGNO 2014

Ucraina, cos’è l’accordo di associazione firmato con l’Unione europea

Il patto firmato da Kiev con l'Europa può essere una spinta verso le riforme e la crescita. Aspettando la reazione della Russia, che per ora sembra intenzionata a trattare

Matteo Tacconi

L’Ucraina ha firmato venerdì scorso gli Accordi di associazione con l’Unione europea e il Deep and Comprehensive Free Trade Agreement (Dcfta), un’intesa sugli scambi commerciali. Le due misure sono il volàno con cui Bruxelles punta a rafforzare i rapporti con Kiev, come con le altre nazioni ex sovietiche che rientrano nello schema della Eastern Partnership, programma di conio polacco-svedese lanciato qualche anno fa. Anche Georgia e Moldova hanno vergato, sempre nella giornata di venerdì, questi protocolli.I due accordi sono gli stessi che l’ex presidente Viktor Yanukovich fu sul punto di firmare, l’anno scorso. Poi, all’ultimo momento, decise di scartare questa opzione e di non scarcerare Yulia Tymoshenko, condizione posta da Bruxelles. Proprio in quell’istante scoppiò la protesta che, prendendo successivamente la forma di una rivoluzione di matrice nazionalista, lo ha allontanato dal potere.

È come se si fosse tornati a quel bivio, indietro nel tempo, scegliendo la seconda delle due strade a disposizione. Con la differenza che, nel frattempo, l’Ucraina si è avvitata nella più grave crisi vissuta dall’indipendenza del 1991 a oggi.

Una spinta alle riforme

Cosa significano questi accordi? Partiamo dal loro respiro tecnico. L’Ucraina e gli altri contranti, Georgia e Moldova, hanno la possibilità di accedere al mercato europeo, esportandovi i loro prodotti attraverso una graduale riduzione dei dazi. Al tempo stesso i loro mercati interni si aprono alle merci europee, ma in modo ancora più progressivo, dato che l’export comunitario, in termini di qualità, dimensioni e competizione, può creare squilibri in alcuni settori, soprattutto l’alimentare, che è quello che viene maggiormente coinvolto negli scambi, almeno in una prima fase. L’entrata in vigore delle intese genera inoltre una spinta alle riforme e alla competitività. Necessarie a rendere i sistemi economici post-sovietici più complementari con quello europeo.

Ma gli Accordi di associazione (Kiev ne aveva già firmato qualche settimana fa la parte politica) e sul libero scambio hanno anche un registro altamente politico. Kiev, firmandoli, ha scelto di proseguire sulla rotta europea, benché questo non spiani la strada a una futura adesione. Difficile d’altro canto immaginarla, sia nel breve che nel lungo periodo. L’Europa, da parte sua, ha invece espresso la volontà di continuare a esercitare una proiezione nello spazio post-sovietico, pur se la strategia di fondo non appare chiarissima e se i pesi massimi del continente hanno qualche dubbio a riguardo, dato che tutto questo squaderna chiari attriti con la Russia.

Mosca che farà?

Adesso bisogna attendere la reazione di Mosca e dei ribelli filorussi che, nell’est del paese, dov’è in corso da settimane un confronto militare con le forze armate e i gruppi paramilitari di Kiev, controllano discrete fette degli oblast (regioni) di Donetsk e Lugansk.

Venerdì scadeva la tregua concordata dalle parti sulla base del piano di pace in 15 punti proposto dal presidente ucraino Petro Poroshenko. È stata rinnovata di altre 72 ore. Spirerà quindi martedì. Nel frattempo Putin ha chiesto al parlamento russo di revocare il decreto con cui, in precedenza, l’esercito russo era stato autorizzato a sconfinare e intervenire in Ucraina. Un passo non privo di valore politico. L’impressione è che Mosca voglia trattare, cercare una normalizzazione. Anche perché l’est dell’Ucraina è molto più stratificato e molto più economicamente complesso rispetto alla Crimea, annessa con facilità imbarazzante.

Ma non tutto è così lineare. Va capito se i ribelli dell’est si adegueranno alle posizioni che il Cremlino assumerà. Appunto: quali posizioni? Una possibilità è quella di varare misure restrittive verso l’export ucraino. Non tanto perché, come dicono i russi, gli accordi economici tra Kiev e Bruxelles fanno dell’Ucraina un corridoio attraverso il quale le merci europee possono accedere al mercato russo, danneggiandolo. Piuttosto si tratta di contrastare il legame politico che l’Ucraina e l’Ue hanno stabilito. Cozza contro il disegno strategico di Mosca, quell’Unione eurasiatica che dovrebbe, nelle intenzioni di Putin, creare una massa critica post-sovietica a trazione russa. Ma non è solo questo. Il Cremlino, sussurra qualcuno, percepisce l’avvicinamento tra Kiev e Bruxelles come una possibile anticamera di un allargamento Nato.

Le cose sono troppo cambiate, sul terreno, per rendere reversibile la firma degli accordi euro-ucraini. Ma Putin ha molte armi con cui condizionare il vicino, impedendo che la manovra di avvicinamento all’Ue sia così risoluta. Una è l’energia. Le forniture di gas a Kiev sono state interrotte il 16 giugno. Un’altra leva è l’est. Mosca, apparentemente, controlla i ribelli. Se si continuasse a combattere verrebbe confermata l’instabilità del paese e la portata delle intese siglate ieri da Poroshenko ne risulterebbe annacquata.

Federalizzazione o decentramento?

Non tutto però dipende da Putin. Anche Poroshenko – nonché l’Ue – dovrà mostrare una chiara volontà politica, finora un po’ mancata, per normalizzare lo scenario. Il capo di stato ucraino sa che il paese non può prescindere, politicamente, energeticamente e commercialmente, da una relazione cordiale con la Russia. Ne sono coscienti anche gli oligarchi, i veri padroni di Kiev (Poroshenko fa parte di questo cerchio). I loro affari, se dovessero svilupparsi con la sola Europa, perderebbero intensità. Al contempo, se venissero fatti con la sola Russia, non sarebbero sostenibili. La soluzione, come dire, sta nel mezzo. Scendendo ancora nel dettaglio, il nodo cruciale sembra essere il futuro assetto costituzionale del paese. La Russia ha chiesto esplicitamente una riforma in senso federale. Kiev è disposta a concedere un largo tasso di autonomia all’est, ma rifiuta la federalizzazione, argomentando che essa spingerebbe verso la nascita di uno stato nello stato.

In sostanza, gli accordi firmati ieri da Kiev e Bruxelles non cambiano così clamorosamente il segno delle cose. Il quadro ucraino è ancora molto teso. L’ipotesi che ci si stia incamminando verso la soluzione va presa con le dovute cautele. Tutto può succedere, anche il peggio.

Intanto si sta aggravando la situazione umanitaria. Ci sarebbero più di cinquantamila che hanno lasciato l’est del paese riparando nelle regioni dell’ovest. Il doppio, sempre dall’est, s’è spostato in Russia.

@mat_tacconi

Ucraina, cos?è l?accordo di associazione firmato con l?Unione europea | Europa Quotidiano

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

Poi ci voglio vedere, a fare la guerra alla Russia... :lol:

[h=1]Un veto da Est contro Mogherini

«È troppo amica della Russia»[/h]

www.corriere.it/esteri/14_luglio_14/veto-est-contro-mogherini-troppo-amica-russia-d280f8be-0b27-11e4-9c81-35b5f1c1d8ab.shtml

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

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