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quanto ti piace la Jeep Renegade 2014?  

339 voti

  1. 1. Quanto ti piace la Jeep Renegade 2014?

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Messaggi Raccomandati:

"tanto per look quanto per finiture, l’appellativo di premium la baby Jeep se lo merita tutto."

apperò! :)

 

  • Auto attuale: Mercedes Benz Classe A180 CDI Sport
  • Auto in famiglia (passato e presente): Jeep Renegade 2023 - Lancia Ypsilon 2021 - Fiat Panda 2021 - Alfa Giulietta 2013 - Fiat Bravo 2007 - Fiat Grande Punto 2006 - Alfa 147 2004 - Fiat Punto 2001 - Fiat Marea 1999 - Fiat Tipo 1994 - Fiat Punto 1994 - Fiat Tipo 1989 - Fiat Panda - Fiat Uno - Fiat 126 - Fiat 124

 

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Con cambio automatico...immagino.

Si. L'unica cosa che non ho messo, è l'antifurto della casa :)

Per me sarebbe uno sfizio, quindi deve essere il più possibile infarcita!

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Prime impressioni anche da autoblog

[h=3]Abbiamo trascorso qualche ora in compagnia della Jeep Renegade. Ecco com'è andata.[/h] 2014-jeep-renegade-01.jpg

La Renegade ci è stata descritta come 'una Jeep nata per essere una Jeep'. È un modello di taglia insolitamente ridotta per i canoni del marchio statunitense, ma non è privo di quei tratti salienti che le sette feritoie rendono espliciti: questa B-SUV è robusta, abile in fuoristrada, ha carattere e vanta l’inconfondibile muscolatura tipica di ogni Jeep. Eppure la Renegade è una Jeep ben lontana dai classici stereotipi: è curatisisma, raffinata, piacevole, molto più europea e civile di tutti i modelli che l'hanno preceduta. Lo si nota appena saliti a bordo.

Nell'abitacolo sono distribuite alcune finezze che garantiscono un notevole ‘wow effect’, come ad esempio la zona rossa del contagiri che richiama uno schizzo di fango ed i continui riferimenti alla X, che a molti sembreranno incomprensibili ma che in realtà alludono alla X presente sulla tanica della benzina compresa nel kit multiuso della Willys MB (1941). Oppure le prese d’aria ricavate sullo scatolotto che ingloba alcuni sistemi per l’assistenza alla guida, che stilizzano i fanali rotondi e le sette feritoie. Sono questi elementi che forniscono l'impressione di guidare una vettura più europea e meno rustica delle Jeep a cui siamo abituati. L’impressione si trasforma in certezza non appena disegniamo le prime curve.

La Renegade è comoda, ben bilanciata, silenziosa e davvero facilissima, non va in crisi nemmeno quando si forza l’andatura e sfodera un’attitudine da passista che la rende adatta anche a lunghe trasferte autostradali. I tecnici del marchio statunitense sono riusciti a legare queste virtù con un comportamento in fuoristrada altrettanto valido. La Jeep Renegade mantiene comunque le stimmate della vera fuoristrada, ed alcune soluzioni provano come l’estetica da off road non sia separata dai contenuti: la modalità Snow prevista dal Jeep Active Drive innesta automaticamente la seconda per evitare che le ruote girino a vuoto, mentre selezionando una modalità diversa dalla Auto le marce vengono cambiate con minor frequenza e permettono così di sfruttare tutta la coppia a disposizione del motore.

Questo avviene in presenza dell’ottimo cambio automatico a 9 rapporti, montato dall’esemplare che abbiamo guidato oggi per un totale di circa 100 chilometri. Il test ci ha portato anche ad affrontare un breve tratto lontano dall’asfalto, ma è al volante della Trailhawk che abbiamo apprezzato la bontà del lavoro svolto: le modifiche rendono l’auto più specialistica ed incisiva, tanto nell’estetica quanto soprattutto nella dinamica di guida. Il nostro esemplare era equipaggiato con il 2.0 Multijet da 140 CV e 350 Nm, unità che restituisce prestazioni nella media (0-100 km/h in 11.5 secondi) e consumi migliorabili: a 130 km/h il cambio automatico 9 marce lavora a 2.000 giri/minuto, regime che pensavamo inferiore e che si traduce in una percorrenza istantanea pari a 12 km/l.

La media al termine della nostra uscita è stata pari a 9 km/l. Questo è uno dei pochi difetti che abbiamo riscontrato, insieme alla comparsa di qualche fruscio aerodinamico a velocità autostradale e alla mancanza di centimetri utili: la Renegade è lunga 4.23 metri, ma l’abitacolo è meno ampio di quanto si possa immaginare. In Italia la Jeep Renegade sarà ordinabile da settembre. Chi non ha fretta di parcheggiarla in garage può attendere gennaio e l'arrivo di un allestimento d'attacco, chiamato Sport ed abbinato al 1.6 benzina aspirato, che abbasserà la soglia d'accesso a circa 20.000 euro.

Jeep Renegade | 2015 | prova

I motori sono come le donne, bisogna saperli toccare nelle parti più sensibili.(Enzo Ferrari)

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alVolante prova la TrailHawk

Jeep Renegade: non chiamatela crossover

La nuova Jeep Renegade si inserisce nel segmento delle compatte che si ispirano alle suv: ma con una più spiccata vocazione al fuori strada, specie nella versione Trailhawk.

11 settembre 2014

jeep renegade

Jeep

Listino prezzi Jeep Renegade non disponibile

  • Prezzo
    € 32.800
  • Consumo medio
    16,9 km/l
  • Emissioni CO2
    155 grammi/km
  • Euro
    6

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Jeep Renegade 2.0 Multijet 170 CV Trailhawk

Fa onore al proprio nome

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Che cos’ha in comune la nuova Jeep Renegade con l’antenata dallo stesso nome? Secondo la casa americana, la capacità di muoversi sui fondi più difficili per vivere a stretto contatto con la natura. È proprio questa la caratteristica che la differenzia dalle tante altre crossover lunghe poco più di quattro metri (la Renegade misura 424 cm da un paraurti all’altro). Una capacità dovuta, tra le altre cose, all’altezza da terra, che varia dai 17,5 cm delle versioni a trazione anteriore ai 21 cm della più fuoristradistica Trailhawk oggetto del nostro test, passando per i 19,8 cm delle altre versioni 4x4. Altro dato di spicco, l’escursione delle sospensioni, intorno ai 20 centimetri…

Si distingue per lo stile

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Anche le forme squadrate (parabrezza quasi verticale, tetto piatto) rendono omaggio al modello del passato, e fanno distinguere la nuova Jeep Renegade nel panorama delle concorrenti (che la casa individua in primo luogo nella Mini Countryman e nella Skoda Yeti). Lo stile è dominato da linee rette e inserti a “X”, che si rifanno alle nervature nelle taniche metalliche della benzina che venivano montate sulla coda delle fuoristrada dell’esercito Usa nella seconda guerra mondiale: li si ritrova all’interno dei fanali, ma anche in diversi dettagli dell’abitacolo.

Praticità con alti e bassi

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L’interno della nuova Jeep Renegade alterna componenti di qualità elevata (come la plancia realizzata con plastiche morbide) a parti meno curate: i materiali delle portiere non sono altrettanto gradevoli al tatto e il rivestimento dell’intercapedine che permette la regolazione del volante ha un aspetto posticcio. Poco pratici i vani portaoggetti nelle porte (ci sta giusto una bottiglietta d’acqua da mezzo litro), e pure la maniglia esterna di apertura del portellone è criticabile: è troppo in basso e viaggiando, soprattutto lungo gli sterrati, raccoglie sporcizia. Comodo invece l’accesso all’abitacolo, grazie alle porte che si spalancano bene (fino a 80 gradi quelle posteriori) e discreta la capacità del baule. Quest’ultimo ha il pratico fondo posizionabile su due livelli, ma reclinando il divano non si forma una superficie piatta (c’è un gradino, e gli schienali restano in posizione inclinata).

La gamma

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Nel nostro test ci siamo concentrati sulla versione più “Jeep”, ovvero la Trailhawk con motore 2.0 turbodiesel da 140 cavalli, trazione integrale 4WD Active Drive Low e cambio automatico a nove marce. È anche la più cara (32.800 euro), però, e la sua produzione avrà inizio solo a novembre. La gamma parte dalla versione a benzina (1.4 da 140 CV) con trazione anteriore e cambio manuale a sei marce: 23.500 euro per l’allestimento Longitude e 1.600 in più per la Limited. Anche in questo caso la produzione inizierà più avanti, a ottobre, mentre sono già state ordinate dalle concessionarie le 500 unità della versione Opening Edition destinate all’Italia: 28.000 euro per la 1.6 Multijet da 120 cavalli e trazione anteriore, e 2.800 in più per la 2.0 Mjet da 140 con sistema 4WD Active Drive. Quest’ultimo privilegia la spinta sulle ruote anteriori (per ottimizzare i consumi di carburante) e gestisce la trazione al retrotreno anche in funzione del tipo di terreno via via selezionato dal guidatore: sabbia, fango, neve (ma c’è anche la modalità automatica che fa decidere tutto a una centralina). La Trailhawk, che ha il sistema 4WD Active Drive Low, ha pure la funzione per fondi rocciosi, oltre alle marce ridotte, al controllo di velocità in discesa e a specifici rinforzi sotto il pianale.

Come va su strada…

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Nel nostro test della Jeep Renegade, circa 80 km nei dintorni di Balocco (in provincia di Vercelli), abbiamo subito apprezzato la comoda posizione di guida (oltre allo spazio per i passeggeri) della nuova Jeep Renegade. La presenza del non fulmineo cambio automatico a nove rapporti smorza non poco la spinta del 2.0 turbodiesel da 170 cavalli, e se in curva soddisfa la buona tenuta di strada, ad andature autostradali si fanno sentire i fruscii aerodinamici dagli specchietti (già a 120 km/h) e il rumore di rotolamento dei pneumatici (da fango e neve, M+S).

…e in fuori strada

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È lontano dall’asfalto che questa versione della nuova Jeep Renegade dà il meglio di sé. Notevole la capacità di superare ostacoli da vero fuori strada: ripide salite e discese, fondi molto accidentati e guadi. Facile da gestire il sistema di trazione integrale (nel dubbio, basta lasciar fare alla modalità automatica), e nei passaggi più difficili risultano utili le protezioni in metallo sotto il motore. Da questo punto di vista, quest’auto è una Jeep al 100%. E la larghezza contenuta della carrozzeria permette passaggi agevoli sugli sterrati stretti. Buona la visibilità dal parabrezza, nonostante i massicci montanti (il fatto che siano verticali aiuta); in “retro”, invece, dal lunotto si vede poco (va meglio con i grandi specchietti).

Secondo noi

Pregi

> Abitabilità. Lo spazio (soprattutto in altezza) è buono sia davanti sia sul divano.

> Fuori strada. Anche gli sterrati impegnativi non mettono in crisi questa “baby-Jeep”.

> Posizione di guida. Il sedile e il volante si regolano bene. E, seduti in alto, si domina la strada.

Difetti

> Visibilità dal lunotto. Il vetro posteriore è piccolo e alto da terra: un limite in retromarcia.

> Maniglia del portellone. È posta troppo in basso e tende a sporcarsi facilmente.

> Portaoggetti. Quelli nelle porte sono decisamente piccoli. E nessun vano è climatizzato.

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Jeep Renegade prova, scheda tecnica, opinioni e dimensioni 2.0 Multijet 170 CV Trailhawk

I motori sono come le donne, bisogna saperli toccare nelle parti più sensibili.(Enzo Ferrari)

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https://www.youtube.com/watch?v=Vv8r7xaJEHE




https://www.youtube.com/watch?v=cvkfOCoBgDo



bella la colonna sonora:mrgreen:


Impressioni da Autoappassionati

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È il primo veicolo sviluppato e prodotto – presso il rinnovato stabilimento SATA di Melfi in Basilicata – in collaborazione tra Italia e Stati Uniti con una distribuzione che raggiungerà oltre 100 paesi in tutto il mondo. E’ stato soprannominato il (small) SUV globale e arriverà nei concessionari italiani verso la fine di settembre.


Come avrete capito, stiamo parlando di Jeep Renegade, fuoristrada di segmento B pronta a "divorarsi" una grossa fetta di mercato.

Noi l’abbiamo provata, come sempre, all’interno e nei dintorni del magnifico Fiat proving ground di Balocco (VC), fiore all’occhiello del Gruppo FCA. Testimone dell’importanza di questo nuovo modello, la presenza di Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat e neo presidente di Ferrari.



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Esterni: “since 1941”

Prestazioni da SUV cittadino più il carattere di una vera Jeep. Renegade è un perfetto connubio di entrambe le caratteristiche ed è anche per questo che è stato scelto un nome che ricordasse il passato.Il risultato è un veicolo che attinge molto dal “muscoloso” Jeep Wrangler,ma che si distingue per lo stile moderno e originale degli esterni.

Nella parte anteriore, Renegade è decisamente Jeep come dimostrano la griglia a sette feritoie tipica del marchio e i grandi fari circolari situati nella parte alta del frontale. Sbalzi corti, passaruota trapezoidali e una combinazione di forme fluide e scolpite, interrotte da smussi marcati caratterizzano la robusta carrozzeria della Renegade. L'unione del profilo laterale al retro del veicolo è l'emblema del marchio Jeep che incorpora la retroilluminazione e i fari posteriori dalla forma quadrata incorniciati da finiture di colore nero. Per sottolineare ulteriormente l’attenzione al dettaglio, i fari posteriori presentano un inedito motivo a "X" ispirato all'equipaggiamento militare(tanica di benzina).



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Questa nuova Jeep monta cerchi in lega da 16” (Longitude), 17” (Trailhawk e Limited) o 18” (Opening Edition e optional per Limited).

Sono disponibili 9 colorazioni degli esterni. Oltre al tetto di colore nero, le tinte disponibili per la carrozzeria sono: Colorado Red, Omaha Orange, Solar Yellow, Commando, Carbon Black Metallic, GlacierMetallic, Black Alpine White e Anvil.

Interni: DNA Jeep


Gli interni presentano un look moderno e raffinato, in linea con il DNA del marchio. Il linguaggio stilistico – denominato "Tek-Tonic" dai designer Jeep – coniuga forme morbide e piacevoli al tatto con dettagli robusti e funzionali.


Alle superfici principali, come ad esempio il rivestimento con materiali morbidi del quadro strumenti integrato, si sovrappongono elementi funzionali dal design audace, come la maniglia di sostegno del passeggero presa in prestito dalla sorella maggiore Wrangler. Al centro della plancia c’è lo schermo touchscreen da 5 o da 6,5 pollici, mentre nella parte inferiore si integrano perfettamente i comandi del climatizzatore, un vano portaoggetti con sportello ammortizzato e il centro multimediale con porta USB, ingresso AUX e presa elettrica da 12 V per dispositivi mobili. Un po’ pochi i vani a disposizione.



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Per la nuova Jeep Renegade sono disponibili sei diverse combinazioni di interni, ognuna specifica per un allestimento della gamma. Nero con modanature Metal Diamond (Longitude), tessuto nero monocromatico con modanature e cuciture di colore rosso rubino (Trailhawk), pelle nera (optional) con modanature e cuciture di colore rosso rubino (Trailhawk), tessuto Premium nero con modanature Metal Diamond (Limited), pelle nera (optional) con modanature Metal Diamond e cuciture beige (Limited) e interni in pelle bicolore (optional) BarkBrown/Ski Gray con modanature e cuciture arancioni anodizzate (Limited).


La capacità di carico è di 351 litri, che diventano 1.297 con i sedili posteriori completamente abbattuti.


Motori: cinque varianti


In Italia, la gamma motori Jeep Renegade offre cinque combinazioni di motopropulsore a basso consumo: il propulsore Turbo MultiAir2 a benzina da 1,4 litri e 140 CV 4x2 con Stop&Start e cambio manuale a 6 rapporti; il motore MultiJet II diesel da 1,6 litri e 120 CV 4x2 con Stop&Start e cambio manuale a 6 rapporti; il motore MultiJet II diesel da 2,0 litri da 140 CV 4x4 con Stop&Start e cambio manuale a 6 rapporti; e il motore MultiJet II diesel da 2,0 litri e 140 o 170 CV 4x4 con Stop&Start e cambio automatico a 9 rapporti.


Alla guida del Renegade 2.0 Multijet: poker d’assi


Durante il nostro test drive abbiamo deciso di concentrarci sulla motorizzazione turbodiesel da due litri 4x4 nelle sue configurazioni 140 e 170 cavalli, manuale a 6 rapporti e automatico a 9. In entrambi i casi la coppia massima è di 350 Nm a 1.750 giri/min.



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Con la versione meno potente ci siamo spinti fuori dal paese di Balocco per saggiarne doti anche in autostrada, in città e nei percorsi extraurbani. La Renegade già nei primi chilometri ha dimostrato una duttilità e una versatilità necessarie per una vettura che punta a una clientela molto ampia e diversificata.


L’ottima insonorizzazione dell’abitacolo colpisce e sorprende alle alte velocità, mentre la fluidità del 6 marce manuale non fa rimpiangere un automatico. In buona sostanza bastano pochi minuti a bordo di questa Renegade per capire che le strade che si percorrono quotidianamente sono pane per i suoi denti. Il peso contenuto e il basso coefficiente di resistenza aiutano il 2.0 Multijet a ridurre ulteriormente i consumi che si attestano per le entrambe le potenze tra i 6 e i 7 l/100 km.


Dopo aver dimostrato un buon comportamento sull’asfalto, un ottimo assorbimento delle buche e un rollio molto contenuto, per la Jeep Renegade 4x4 è venuto il momento di dimostrarci cosa sa fare in fuoristrada e, più precisamente nel percorso “offroad” del centro prove Fiat.


Gli angoli di attacco e di uscita al top di gamma e due sistemi 4x4 - 'Jeep Active Drive' e 'Jeep Active Drive Low' - quest'ultimo, grazie a una specifica mappatura dei rapporti del cambio e alla combinazione con la funzione Hill Descent Control e "Low", permettono di riassaporare le leggendarie capacità del marchio Jeep. Entrambi i sistemi sono dotati della tecnologia di controllo Jeep Selec-Terrain con quattro impostazioni, cinque per il modello Trailhawk, che oltre alle modalità Auto, Snow, Sand e Mud, presenta la modalità Rock.



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Saliamo dunque a bordo proprio del Trailhawk abbinato al Multijet da 170 cavalli dotato del cambio automatico a 9 rapporti. Ancora prima di addentrarci nel percorso notiamo anche per la trasmissione automatica una buona fluidità, un dato che porta il cliente a scegliere tra il manuale e l’automatico puramente seguendo le proprie preferenze, poiché entrambe le configurazioni rivelano una fattura di alta qualità.

Con il modello top di gamma abbiamo affrontato un percorso ricco di ostacoli, pendenze fino al 57% di inclinazione e terreni dal fondo fangoso (vedi la nostra photo gallery esclusiva in fondo al testo). Il risultato equivale a una promozione a pieni voti grazie a sospensioni, telaio e scocca ben studiate, ma soprattutto a una buona dose di tecnologia che permette anche ai “novellini” di affrontare passaggi che normalmente sarebbero ben più ostici.


Prezzi e allestimenti

Il listino prezzi parte da 23.500 euro per gli esemplari Longitude e Limited con motore 1.4 Multiair da 140 CV fino a raggiunge i 32.800 euro del top di gamma Trailhawk 2.0 MultiJet II da 170 CV con cambio automatico a 9 rapporti – utilizzato per la prima volta in questo segmento – e trazione 4x4 garantita Jeep.



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Infine, l'esclusiva “Opening Edition” si aggiungerà ai tre livelli di allestimento della gamma Renegade durante la fase di lancio. Questo modello in edizione limitata sarà disponibile solo per i primi clienti che ordineranno la nuova Jeep. Basata sulla versione top di gamma Limited, la "Opening Edition" – dotata di badge apposito sulla carrozzeria – sarà disponibile sia come modello 4x2 sia 4x4 e sarà distribuita solamente negli abbinamenti bicolore: Alpine White con tetto nero oppure Omaha Orange, sempre con tetto nero.



Jeep Renegade: prova su strada in anteprima - Autoappassionati

I motori sono come le donne, bisogna saperli toccare nelle parti più sensibili.(Enzo Ferrari)

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"L’interno della nuova Jeep Renegade alterna componenti di qualità elevata (come la plancia realizzata con plastiche morbide) a parti meno curate:"

cfredo che questa sia la prima legge non scritta del giornalismo automobilistico italiano: una frase del genere deve comparire sempre in ogni recensione di auto tricolore, dalla Panda alla Ghibli :) ( solo Ferrari a volte è esentata :) )

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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"L’interno della nuova Jeep Renegade alterna componenti di qualità elevata (come la plancia realizzata con plastiche morbide) a parti meno curate:"

cfredo che questa sia la prima legge non scritta del giornalismo automobilistico italiano: una frase del genere deve comparire sempre in ogni recensione di auto tricolore, dalla Panda alla Ghibli :) ( solo Ferrari a volte è esentata :) )

soprattutto perchè poi si riferisce a parte dei pannelli porta in plasica dura, come se un fuoristradino, soggetto a sporco e polvere avesse bisogno delle plastiche morbide.. dopo un annetto di pulizie anche con roba non aggressiva ti ritrovi con le plastiche grezze..

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Sembra partire con il piede giusto la produzione di Jeep Renegade.

Partenza sprint per la Jeep Renegade, entro ottobre al via il turno notturno - MOTORI

Partenza sprint per la produzione della Jeep Renegade, la prima automobile "made in Italy" del marchio americano: da lunedì 15 settembre la produzione assegnata ai 5.400 dipendenti della fabbrica di Melfi, in Basilicata, supererà la quota di 200 vetture giornaliere su due turni ma soprattutto entro ottobre partirà il terzo turno notturno.

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