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Il design al centro del successo


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Questo è un articolo del Sole 24 ore di ieri, ricopiato dal giornale che ho preso a scuola.

Essendo molto lungo lo divido in vari topic.

L'occhiello dell'articolo dice: <<Lo stile della vettura ha un ruolo sempre più determinantenelle vendite: le maggiori case produttrici si contendono i migliori talenti in creatività. Tra i personaggi più pagati Murat Guenak (Volkswagen) e Anne Asensio (GM)>>.

Come vedete, ho ragione quando dico che i tempi sono cambiati e che il cliente di oggi non vuole solo la qualità tedesca e giapponese come nei decenni passati (soprattutto 80 e 90), bensì anche un design bello e originale.

L'articolo è stato scritto da Vittorio da Rold.

Eccovi l'articolo nei topic succesivi a questo...

Fiat Grande Punto 1.3 Multijet 90 cv 5 porte Emotion. Bella rossa fiammante!!!

Mia, ti voglio tanto bene!

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La leggenda narra che nel 1974 Giugiaro vendette il progetto di una nuova auto alla dirigenza della Volkswagen ansiosa di trovare un rapido sostituto al Maggiolino, un mito giunto a fine corsa. La nuova vettura, che avrebbe risollevato le sorti del colosso tedesco, si chiamava Golf e solo oggi, dopo essere diventata un'icona degli anni 80 e 90 e aver venduto oltre 22 milioni di unità, sente i primi segni del tempo. Il designer torinese si è ironicamente rammaricato di non aver chiesto nel contratto di cessione del progetto il riconoscimento di un marco per ogni auto venduta: <<Nel tempo avrei guadagnato una fortuna>>.

Ma è così importante il design nel determinare il successo di un'automobile? Sì, la ricerca stilistica sembra essere diventata il fattore cruciale del successo commerciale di un nuovo prodotto al punto che le maggiori case automobilistiche del mondo hanno scatenato una vera e propria guerra, senza esclusioni di colpi, per conquistare i migliori talenti della creatività del settore. Basta fare una passeggiata sugli Champs Elyseès per vedere gli show room della Renault dove troneggia la Megane II Hatch (una vera e proprio provocazione stilistica rispetto al grigiore della quotidianità massificata) o quelli, poco distanti, della Peugeot dove campeggia in ogni parte dell'immensa vetrina il logo di Pininfarina, il designer italiano sinonimo di gusto e personalità che ha un'affermata e proficua collaborazione plurienale con il gruppo francese.

Ma le case costruttrici ora vogliono controllare direttamente il design e quindi assumono i talenti in prima persona: VOlkswagen ha portato via Murat Guenak (46 anni) dalla Mercedes Benz e l'italiano Walter de'Silva (52 anni) dall'Alfa Romeo, mentre la General Motors ha convinto Anne Asensio (42 anni), il designer di Megane Scenic, un minivan che ha venduto 2,3 milioni di unità, a passare all'Advanced Vehicles Desgin a Detroit.

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La Peugeot ha deciso di investire ben 165 milioni di $ per la costruzione di un nuovo centro di progettazione alle porte di Parigi imitando così la mossa strategica operata da Toyota che possiede da anni un centro di design in Giappone talmente esteso da meritarsi l'appellativo di Toyota City. Una battaglia che ha visto l'Audi rilanciare lo scorso dicembre il "COncept Design", un edificio di 800 mq di superficie situato nel cuore del quartiere Schwabing a Monaco di Baviera, circondato da edifici residenziali, boutique e ristoranti. <<Qui possiamo vivere in un contesto urbano le tendenze che determinano gli stili di vita - dice de'Silva, direttore del design nel gruppo Audi, che comprende anche Seat e Lamborghini -. Il design concettuale ha bisogno di questa libertà per poter esprimere e sviluppare il potenziale creativo e guardare avanti. L'importante sta nello sviluppare un'ampia gamma di idee e visioni indipendenti orientate al futuro: solo successivamente decidiamo se seguire queste vie sviluppando i concetti>>.

La strada indicata da de'Silva è chiara: auto che diano emozioni, che affascino i sensi prima che il cervello del compratore, così come è avvenuto con la piccola Mini, la Smart o la sontuosa Mercedes Mc Laren, un sogno da 540 mila $ (dollari) che tenta di contrapporsi al mito della Ferrari.

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Chi resta legato al design minimalista (così caro al gusto teutonico) e razionalistarischia grosso. Basta guardare alle difficoltà che sta incontrando la GOlf di quinta generazione: la società tedesca ha dovuto concedere degli incentivi di vendita e ora ha deciso di fermare per 4 giorni supplementari 3 suoi stabilimenti in Germania per le vacanze pasquali.

John Wormald, analista di Autopolis Consultants, ritiene che <<la Volkswagen è stata storicamente molto dipendente dalla Golf in termini di volumi prodotti ma è sempre riuscita a mantenere un prezzo superiore rispetto ai rivali, un vantaggio competitivo che ha sostenuto i profitti aziendali>>. Ora però il prodotto, dopo 30 anni di onorata carriera, sembra appannato: è sempre più difficile trovare qualche cliente disposto a pagare un prezzo supplementare. Jean-Martin Folz, amministratore delegato di PSA, ritiene che i tempi del prezzo magiorato per la nuova Golf siano finiti per sempre. Ma attenzione: <<Non penso nemmeno - ha affermato - che gli incentivi concessi da VW (non ci sono extra per l'aria condizionata sulla nuova Golf) rappresentino un nuovo livello dei prezzi sul mercato Europeo>>.

Intanto la Bmw, che sconta una sempre maggior difficoltà di penetrazione sul mercato americano a causa del $ debole, non pensa ai prezzi ma a far sognare i suoi clienti lanciando la nuova serie 6 con un motore dotato di 333 cavalli. L'auto è stata disegnata da Chris Bangle, uno dei designer di vetture più pagati al mondo (Booz Allen Hamilton stima che possa guadagnare 1 milione di $ all'anno tra salario e bouns). Bangle ha voluto creare un'automobile dotata di forte personalità e che si stacchi propotentemente dall'anonimato, un prodotto che dia soprattutto emozioni. Per arrivare a risultati apprezzabili ci vuole gente che sappia interpretare le tendenze e i gusti del pubblico in anticipo nel tempo e che sappia poi tradurlo in un prodotto.

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Guest frallog

Concordo appieno Giulio.

E devo dire che in particolare l'Italia non ha mai avuto tante vetture cosi ben disegnate nello stesso momento. Mi riferisco in particolare alla Ypsilon la 156, la 166. (Questo oltre alle Maserati ed alle Ferrari). Manca un po' solo la FIAT, ma potrebbe recuperare alla grande con la tre piu' uno.

Regards,

Francesco :wink:

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Concordo appieno Giulio.

E devo dire che in particolare l'Italia non ha mai avuto tante vetture cosi ben disegnate nello stesso momento. Mi riferisco in particolare alla Ypsilon la 156, la 166. (Questo oltre alle Maserati ed alle Ferrari). Manca un po' solo la FIAT, ma potrebbe recuperare alla grande con la tre piu' uno.

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<<Lo stile è sempre stato importante nella storia dell'automobile ma oggi mancano gli ingegneri con una visione generale del prodotto così come nella medicina ci sono ottimi specialisti ma siamo carenti di medici a tutto campo - afferma da Tokio il francese Olivier Boulay, direttore dello stile della Mitsubishi -. Ecco perchè lo stilista è diventato così importante. E' l'unico ad avere mantenuto una visione generale del prodotto e per questo deve essere un po' esperto di marketing pubblicitario, ingegnere, manager di produzione, esperto finanziario e in più un artista>>. Boulay - che è stato direttore del centro designer della Mercedes a Toki, ha concepito la Mercedes benz classe C, la Maybach e la Subaru Liberty - è a capo di una serie di centri stile che vanno da Atama, periferia di Tokio, alla California, da Francoforte in Germania ad Adelaide in Australia, a Taiwan senza dimenticare qualche puntatina a Torino e a Barcellona. Una vita suglia aerei per cercare di capire le tendenze nel mondo. Ma per fare centro non basta avere un buon designer.

E' un mondo in fermento anche sul fronte tecnologico. L'introduzione di un nuovo software tridimensionale ha dato un forte contributo all'innovazione sul campo del design. Oggi si possono progettare i nuovi modelli e vederne gli effetti prima della loro costruzione. Ci sono delle sale di prova costruite come degli anfiteatri romani che permettono di provare il nuovo modello automobilistico in un mondo virtuale. Una rivoluzione che consente agli stilisti una libertà di progettazione prima impensabile. <<Senza dimenticare però - spiega Boulay - che il pc non è che una matita sofisticata>>.

Ma dove prende isporazione il designer dell'auto del futuro? Dall'architettura, dalla lavorazione del legno o delle vetrerie veneziane (basta guardare ad esempio la Nissan Murano). Spesso dalla storia dell'arte. Chi non vede nella concept car Nuvolari, ideata dal lecchese Walter de'Silva, le tracce culturali delle sculture futuristiche di Boccioni? E se non avete sotto mano un'enciclopedia dell'arte prendete una moneta da 20 cent di € e guardatene il retro: ecco la fonte d'ispirazione del designer italiano. Il futurismo con la sua passione per la modernità. Dice Anne Asensio, francese di Versailles, ora alla Gm, che per spiegare la differenza del designe europeo da quello americano bisogna rifarsi all'opera di Picasso (intellettuale e analitico) e a quella di Jackson Pollock (spontaneo a naif). O più semplicemente, come dice J. Mays, designer della Ford, <<dobbiamo creare macchine che facciano sognare>>.

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Ma l'ispirazione può venire da ogni parte del mondo o dalla combinazione di elementi diversi così come avviene nella cucina etnica. La carriera di Ken Okuyama è un esempio di questo nuovo cosmopolitismo: il designer è stato prima alle dipendenze della Porsche in Germania, alla Pininfarina in italia, alla General Motors negli USA e ora è responsabile del prestigioso Art Center Collegeof Design di Pasadena in California.

La domanda a cui Louis Schwetzer della Renault, o Hebert Demel della Fiat Auto (la casa torinese ha appena vinto con la Panda il premio "Auto dell'Anno 2004"), o Bernd Pischetsrieder della Vw, devono rispondere è semplice: cosa fa di un'auto un prodotto di successo? Sono in molti a credere che la risposta passi dagli studi di design.

In mezzo all'articolo ci sono 3 immagini. La prima, quella più grande, mostra una parte interna dello show room Peugeot lungo il Champs Elyseès parigini.

Le altre due immagini mostrano due auto di successo, entrambre vincitrici di recentissimi "Auto dell'Anno". La prima è Megane II Hatch (Auto dell'Anno 2003) dove dice: <<E' tra i modelli più innovativi della Renault, con un design particolarmente provocatorio. La scelta della nuova gamma Megane (a 3 e a 5 porte) improntata al coraggio è stata premiata dal mercato. In casa Renault ha registrato un buon successo anche la Megane Scenic, un minivan che ha venduto 2,3 milioni di unità>>.

L'altra e ultima immagine rappresenta la nuova Fiat Panda: <<Con il nuovo modello la Fiat ha vinto il premio Auto dell'Anno e Auto d'Europa. Il design esterno della city car della casa torinese è di Bertone. Lanciata a fine agosto dell'anno scorso, la nuova Panda ha ereditato uno dei maggiori e più longevi successi di prodotto. Un successo confermato dal mercato: in soli 6 mesi la nuova Panda ha incassato 168mila ordini.

L'articolo è finito qui. Cosa ne pensate? Quali sono i vostri pareri?

Lo ripeto: qui è confermato l'errore di Vw, ossia non ha ancora capito che la gente è cambiata e pretende anche un design provocatorio, originale e semmai bello. E se il gruppo Fiat se n' è accorta lanciando modelli molto belli negli ultimi anni (Lancia Phedra e Fiat Ulysse, Fiat Panda, Fiat Idea e Lancia Musa) e veri capolavori del design (Alfa Romeo 156, Alfa Romeo 147, Lancia Thesis, Alfa Romeo Gt e Lancia Ypsilon). Vw, invece, dorme ancora con una Golf che non parte bene.

E che dire di Toyota che ha un'originalità tedesca? Poi si dice che le macchine giapponesi sono migliori in tutto e per tutto!

Io credo che stiamo vivendo un'epoca di boom di design. Quelli a dominare la scena sono le francesi e le italiane. Le prime vantano di avere Peugeot 206, 307 e 407; Citroen C2, C3 e Pluriel; Renault Megane II. Le seconde... l'ho già detto prima.

Secondo me tra qualche anno le vere protagoniste e sominatrici del mercato europeo saranno proprio le francesi e le italiane che si contenderanno il primo podio. Secondo me a vincere saranno le italiane... ma si vedrà perchè non posso prevenire il futuro!

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Se analizziamo i fattori discriminanti nella scelta di un automobile, vedremo che per molti aspetti le offerte delle diverse case sono simili (anche nei motori > 1.3 Mj X FIAT E OPEL), quindi la linea sta sempre più aquisendo valore, ma, essendo un aspetto Soggettivo, è troppo difficile stabilire chi avrà successo e chi no, anche percdhè, PER ORA, rimangono due altri fattori più importanti e non trscurabili:

Nell'ordine:

1.Reputazione, Fama,... Del Marchio

2.Esigenze personali

3.Estetica

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Questo è un articolo del Sole 24 ore di ieri, ricopiato dal giornale che ho preso a scuola.

Essendo molto lungo lo divido in vari topic.

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Come vedete, ho ragione quando dico che i tempi sono cambiati e che il cliente di oggi non vuole solo la qualità tedesca e giapponese come nei decenni passati (soprattutto 80 e 90), bensì anche un design bello e originale.

L'articolo è stato scritto da Vittorio da Rold.

Eccovi l'articolo nei topic succesivi a questo...

Belli quei piedi e quelle scarpe! 8)

Sei feticista? :shock:

:wink: Non prendertela: caz******vo!

Oggi ne ho bisogno :oops: .

Ciao

"ciò che non c'è non si può rompere" (Henry Ford I).

"Non condivido ciò che dici, ma lotterò sempre affinché tu possa continuare a dirlo" (Voltaire).

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