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ARESE riapre?!?!?!?


il FUSI

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No, dici cose giuste.

Lo spazio non c'è ed a Pomigliano sono inkazzati neri perchè lavorano anche il sabato, su due turni (mi pare) peraltro con la nuova "tempistica" che è decisamente avvilente (a sentir loro).

Tant'è che congiuntamente sia Arese che Pomigliano hanno scioperato, o meglio, quelli di Arese sono andati a Napoli per solidarietà con gli ex Alfasud.

Sta di fatto che comunque Arese adesso è un'ecatombe, fra zone dismesse, altre demolite ed altre ancora su cui è stato già costruito "qualcos'altro" che non è roba Fiat.

Sinceramente non vedo altra prospettiva se non una sorta di "catenino" come quello della Multipla bipower, che pochi mesi or sono la Fiat voleva smantellare completamente, cosa che gli venne resa impossibile a seguito della presentazione di denuncia ai carabinieri da parte dei lavoratori di Arese (tanto per la cronaca).

Ora la Fiat pare voler fare retromarcia, ma non certo per bontà verso Arese, nè verso i cobas, semmai spinta dalla necessità e non la vedo semplice, dato che, di fatto, si trova a dover rimettere su una cosa che ha gratuitamente distrutto.

Decisamente Arese non potrà ospitare, messa come adesso, reparti come stampaggio e verniciatura per un numero elevato di vetture, che con il silos inagibile, il piazzale antistante irrangiungibile per via della rampa buttata giù per favorire il passante, a raso, della variante per Lainate (in stato avanzato di realizzazione) vorrei poi capire dove le mettono ste macchine, uso portello anni '50 in mezzo ai vialetti?

Anche perchè non dimentichiamoci che i tre capannoni ancora in piedi, ad est della spina mensa principale, sono uno destinato a centro stile / esperienze; l'altro per metà occupato dai "motori" (e questo, con la fine del V6, può essere riconvertito) mentre un terzo, ex fonderia-fucinatura, è inagibile.

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Guest T a u r u s

Per essere precisi per portarlo alle circa 400 giornaliere che significa 93.000 annue con la settima normale(5 giorni lavorativi) e 114.000 annue a regime con la settimana delle 6 giorni...l'obiettivo e' di avere una capacita' produttiva interna sulle 400.000 vetture(1400 giornaliere(1000 Pomigliano + 400 Arese) significa 399.000 a regime con settimana di 6 giorni,oppure 326.000 a regime con settimana normale)...inoltre si pensa dal 2006 trasferrire anche la produzione della GT alla Bertone...da produrre insieme alla appena approvata GTC per lasciare spazio ai nuovi modelli...Brera/Spider saranno prodotte al posto delle attuali GTV/Spider dalla Pinin(anche se rimane sempre possibile la produzione interna di una delle due..) ed anche 8c avra' l'assemblaggio finale nella Pinin salvo sorprese.....

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A dire il vero la fine di Arese fu una commistione di eventi derivanti dall'immagine che quel sito aveva, e da contingenti prese di posizione nel periodo di fine anni '80/inizio '90.

Di certo la "cattedrale dei metalmeccanici" non era un'azienda intesa come doveva essere, vista con l'occhio della Fiat e della loro politica gestionale, che ha ovviamente lati positivi e negativi.

Inizialmente in Arese, Fiat pensò di fare sul serio e di mantenere la fabbrica tant'è che uno come Ghidella in Alfa Arese ancora lo ricordano con un certo favore.

I fatti contingenti furono un movimento popolare che raggiunse un certo seguito ed ascolto in merito ai mugugni dei miasmi della verniciatura, soprattutto in ore notturne quando si aveva la pulizia degli impianti, subito dopo l'ingresso di Fiat, ci furono fra l'altro parecchie schermaglie legali anche contro l'amministrazione comunale, rea di essere "filo Alfa Lancia" a mezzo di ordinanze varie di deroga alla messa in regola degli impianti.

Il dado pareva tratto definitivamente allorchè all'inizio dei '90 Fiat promise un nuovo reparto verniciatura, la qual cosa ovviamente doveva essere interpretata come un segno di continuità ma per uno stabilimento che avesse i numeri.

Fu ai tempi della 155 (primi prototipi costruiti nel 1990 ed esemplari nel 1991) che ci fu il problema sindacale.

nella pratica la Fiat chiedeva di arrivare a un migliaio di auto al giorno, contro le 7/800 medie di Arese, che pur aveva una capacità teorica di quasi mille.

Le maestranze imposero un numero di 500 al massimo, cosa che rendeva antieconomico fare una nuova verniciatura, e quindi la 155 venne fatta a Pomigliano contrariamente a quanto il suo codice farebbe supporre (per 1 iniziavano i modelli del nord, per 9 quelli del sud, e la 155 è "167" mentre Spider e GTV è "916") destinando ad Arese, per tenerlo ancora in piedi, la 164 e le sportive nel 1995.

Diciamo quindi che in effetti la sua "volontà" la Fiat ce l'aveva messa..... ma andava a contrapporsi con una certa mentalità che alla fine è stata autolesionista. E una volta che Fiat ha deciso di portare via, magari sotto sotto anche con un filo di ripicca, la frittata per Arese fu fatta.

In ambiente Fiat, si dice che "quando la Fiat decide non torna indietro", cosa che invece attualmente deve fare.

Io non vorrei, comunque, che Arese ritornasse ancora ad essere il limone da spremere, dopo che successivamente all'abbandono definitivo di Arese come fabbrica di medie e grandi dimensioni e soprattutto in chiave Alfa, è stato già usato come il limone (auto ecologica, Vamia e cavoli annessi).

Riguardo Pomigliano, l'ampliamento dello stesso è stato messo in discussione in quanto a Pomigliano la gente è inkazzata nera per via del TMC2, ed allora i tre punti famosi che io dicevo a sti punti li posso anche dire e cioè secondo me la Fiat con la ripresa parziale di Arese fa:

- un po' di "fuoco al sedere" a quelli di Pomigliano, in quanto rimette in funzione un altro stabilimento Alfa, tale che a Pomigliano può venir capita come "datevi una regolata";

- un certo contentino a chi richiede che Arese ritorni centro pensante ma anche produttivo, avendo di sotto sicuramente + interesse economico che non di assecondare i "nostalgici retrogradi poco raffinati";

- l'effettiva rispondenza ad una necessità produttiva.

firmaboh.jpg

'80 Alfasud 1.2 5m 4p --- '09 147 JTDm Moving

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Guest DESMO16

.

Kribbio! Quei geniacci della Bocconi e di Harvard sono dei morti di sonno!

Eccolo il trucco! Si chiede lo stato di crisi per buttare nel cesso una fabbrica con tutti i lavoratori incorporati quando la fabbrica produce cessi che nessuno riesce a vendere. Poi quando hanno da produrre delle auto chiedono i contributi per riaprire la produzione. Li mei cojoni!

Ma forse i geniacci della Bocconi e di Harvard pensano che queste siano tattiche di corto respiro che lasceranno sempre Fiat Auto nella merda. Forse pensano che Fiat Auto, per avere successo, debba mettersi a fare una cosa che si chiama imprenditoria ma che dalle parti del lingotto sembra essere tabù.

..la rottamazione di Arese....solo che attualmente ci sono già un pò troppe fabbriche, rimanendo nel settore dei motori, da rottamare:

dall'Aprilia (il gruppo completo) alla Mv...stiamo diventando reparto saldi per i magnati degli emirati...chissà mai che Gheddafi (ora che ha un'immagine persino quasi democratica) potrà fare qualcosa :?

..eh eh sei mitico!..come al solito! :wink:

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Intervengo senza avere cifre per le mani e mi scuso fin d'ora se sparo boiate. Mi sembra di aver letto che il Gruppo Fiat ha il livello medio di utilizzazione degli impianti fra i più bassi di tutte le case automobilistiche mondiali: se non erro, in media, il 60%. Ora, se escludiamo Polonia che dovrebbe essere quasi a pieno regime grazie al successo della Panda, Pomigliano d'Arco per quanto ci siamo detti e probabilmente il Brasile in cui le vendite vanno abbastanza bene, dovremmo essere su medie intorno al 50% della capacità effettiva.

Mi chiedo quindi economicamente che senso avrebbe riattivare una nuova linea produttiva (che significherebbe non solo installare impianti di verniciatura ed assemblaggio ma anche assumere e formare maestranze ed almeno una piccola quota di amministrativi, oppure incentivarli al trasferimento da altri siti produttivi), quando altri impianti non funzionano a pieno regime. Non sarebbe più logico produrre per esempio a Mirafiori o Cassino, sfruttando impianti (e maestranze) già presenti?

Scusate se mi ripeto, ma in Fiat non c'è da scialare, non vorrei che si cedesse alle rivendicazioni sindacali od a favori a qualche partito politico con grave (od anche solo significativo) danno economico...

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Alfa Romeo - CORSA A 15 PER ARESE (05/04/2004)

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Da un incontro tra le amministrazioni locali, i sindacati e la proprietà sui destini dell'area ex Alfa Romeo di Arese, è emerso che sono quindici le aziende interessate a investire nel polo della mobilità sostenibile che la Regione sta cercando di realizzare.

La principale tra queste società è TVR Italia, che ha già preannunciato un investimento da 100 milioni di euro per la produzione (su una superficie di 84 mila metri quadrati) di auto sportive con guida a sinistra della Casa madre inglese. Da sola, TVR Italia conta di riassorbire 150 dei 500 cassaintegrati attuali della Fiat.

Oltre a TVR Italia, nel polo ecologico di Arese opereranno anche Global Engineering (sistemi antinquinamento), Kba (manutenzione impianti), Kleen Up (impianti di scarico non inquinanti), Microvett (veicoli elettrici e ibridi), Prisco (manutenzione impianti), Sapio (gas tecnici), Start Lab (veicoli elettrici), Technofil (celle combustibili), Tecnas (manutenzione impianti) e Arconte (servizi di documentazione).

I nomi delle restanti quattro aziende non sono ancora stati resi noti. Previste altre iniziative, tra cui la costruzione di un centro ricerche realizzato da Politecnico e Arpa.

tratto da quattroruote.it

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Guest T a u r u s
Intervengo senza avere cifre per le mani e mi scuso fin d'ora se sparo boiate. Mi sembra di aver letto che il Gruppo Fiat ha il livello medio di utilizzazione degli impianti fra i più bassi di tutte le case automobilistiche mondiali: se non erro, in media, il 60%. Ora, se escludiamo Polonia che dovrebbe essere quasi a pieno regime grazie al successo della Panda, Pomigliano d'Arco per quanto ci siamo detti e probabilmente il Brasile in cui le vendite vanno abbastanza bene, dovremmo essere su medie intorno al 50% della capacità effettiva.

Mi chiedo quindi economicamente che senso avrebbe riattivare una nuova linea produttiva (che significherebbe non solo installare impianti di verniciatura ed assemblaggio ma anche assumere e formare maestranze ed almeno una piccola quota di amministrativi, oppure incentivarli al trasferimento da altri siti produttivi), quando altri impianti non funzionano a pieno regime. Non sarebbe più logico produrre per esempio a Mirafiori o Cassino, sfruttando impianti (e maestranze) già presenti?

Scusate se mi ripeto, ma in Fiat non c'è da scialare, non vorrei che si cedesse alle rivendicazioni sindacali od a favori a qualche partito politico con grave (od anche solo significativo) danno economico...

Scusa Quattro ma Pomigliano oggi e' in pieno regime vicina al 100% con settimana a 5 gionri lavorativi cioe' gia' nello scorso anno ha lavorato in pieno regime con settimana di 5 giorni....la sua capacita' nello scorso anno era di 800 vetture al giorno cioe' 186.400 vetture al regime con settimana a 5 giorni e in teoria 228.000 con la settimana di 6 giorni lavorativi....dopo il lancio della GT e' passata a 885 vetture al giorno cioe' 206.205 vetture al regime con settimana a 5 giorni e 252.225 a regime in teoria con settimana a 6 giorni...mentre nel 2005 e' previsto portare la capacita' alle 1000 vetture(che e' la capacita' tecnica massima dello stabilimento) il giorno cioe' 233.000 a regime con la settimana normale 285.000 con la settimana a 6 giorni....

Nel 2003 sono state vendute piu' di 185.000 vetture prodotte(Alfa nel 2003 ha prodotto e venduto 204.000 vetture 186.000 a Pomigliano 10.000 a Mirafiori 3500 alla Pinin e 4500 in Thailandia)a Pomigliano(cioe' un utilizzo vicino al 100% con settimana normale di 5 giorni lavorativi), nel 2004 si stima di vendere piu' di 205.000 vetture prdotte in Pomigliano....per cui la tua tesi e' totalmente errata.Mentre secondo le inchieste si stima che la richiesta sara' di 250.000 vetture nel 2005 per cui sicuramente nel 2005 nonostante il fatto che lo stabilimento sara' portato alla sua capacita' tecnica massima si vorano delle settimane a 6 giorni per c'entrare l'obiettivo delle almeno 250.000 vetture prodotte in Pomigliano...

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Intervengo senza avere cifre per le mani e mi scuso fin d'ora se sparo boiate. Mi sembra di aver letto che il Gruppo Fiat ha il livello medio di utilizzazione degli impianti fra i più bassi di tutte le case automobilistiche mondiali: se non erro, in media, il 60%. Ora, se escludiamo Polonia che dovrebbe essere quasi a pieno regime grazie al successo della Panda, Pomigliano d'Arco per quanto ci siamo detti e probabilmente il Brasile in cui le vendite vanno abbastanza bene, dovremmo essere su medie intorno al 50% della capacità effettiva.

Mi chiedo quindi economicamente che senso avrebbe riattivare una nuova linea produttiva (che significherebbe non solo installare impianti di verniciatura ed assemblaggio ma anche assumere e formare maestranze ed almeno una piccola quota di amministrativi, oppure incentivarli al trasferimento da altri siti produttivi), quando altri impianti non funzionano a pieno regime. Non sarebbe più logico produrre per esempio a Mirafiori o Cassino, sfruttando impianti (e maestranze) già presenti?

Scusate se mi ripeto, ma in Fiat non c'è da scialare, non vorrei che si cedesse alle rivendicazioni sindacali od a favori a qualche partito politico con grave (od anche solo significativo) danno economico...

Scusa Quattro ma Pomigliano oggi e' in pieno regime vicina al 100% con settimana a 5 gionri lavorativi cioe' gia' nello scorso anno ha lavorato in pieno regime con settimana di 5 giorni....la sua capacita' nello scorso anno era di 800 vetture al giorno cioe' 186.400 vetture al regime con settimana a 5 giorni e in teoria 228.000 con la settimana di 6 giorni lavorativi....dopo il lancio della GT e' passata a 885 vetture al giorno cioe' 206.205 vetture al regime con settimana a 5 giorni e 252.225 a regime in teoria con settimana a 6 giorni...mentre nel 2005 e' previsto portare la capacita' alle 1000 vetture(che e' la capacita' tecnica massima dello stabilimento) il giorno cioe' 233.000 a regime con la settimana normale 285.000 con la settimana a 6 giorni....

Nel 2003 sono state vendute piu' di 185.000 vetture prodotte(Alfa nel 2003 ha prodotto e venduto 204.000 vetture 186.000 a Pomigliano 10.000 a Mirafiori 3500 alla Pinin e 4500 in Thailandia)a Pomigliano(cioe' un utilizzo vicino al 100% con settimana normale di 5 giorni lavorativi), nel 2004 si stima di vendere piu' di 205.000 vetture prdotte in Pomigliano....per cui la tua tesi e' totalmente errata.Mentre secondo le inchieste si stima che la richiesta sara' di 250.000 vetture nel 2005 per cui sicuramente nel 2005 nonostante il fatto che lo stabilimento sara' portato alla sua capacita' tecnica massima si vorano delle settimane a 6 giorni per c'entrare l'obiettivo delle almeno 250.000 vetture prodotte in Pomigliano...

Infatti è quello che ho scritto anche se forse non mi sono spiegato bene. Cioè la capacità media degli impianti Fiat è utilizzata al 60%, ma se escludiamo la Polonia, Pomigliano d'Arco e Brasile che hanno gradi di saturazione degli impianti ben superiori, la media inevitabilmente si abbassa (degli altri impianti, questo intendevo). Cioè ci sono molti impianti utilizzati al 50% o poco più... Ma si tratta di conti della serva, ripeto non ho dati statistici...

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