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the_gallas27

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Eravamo una squadra e credevamo tutti nel risorgimento e nella storia del marchio! LE FOTO che feci risalgono al 14 settembre 1990 a milano, alle ore 14:00 un sole cocente!!! Io con Paolo Pilitteri, che tardò alla presentazione oltre un'ora!  hihi, assieme a Michael Bugatti, Jean Marc Borel, Romano, Serenella Artioli e Renata Kettmeir Artioli donne Eccezzionali! che solo loro nel 1994 fecero un venduto superiori alle vendite delle EB IIO!!!  E NON dico altro in questione!...

 

 

 

Alla Ettore Bugatti in Ora, passavo giorni magnifici, anche perchè il mio ruolo era quello di storico del marchio e collaboratore per il Museo Bugatti e tutta la tematica Bugatti sia attraverso le mie raccolte che poi cedetti solo ed'esclusivamente a loro con gran piacere...,sapendo che poi sarebbero state viste da centinaia di persone! così a loro interessavan le mie cose e credetemi che mi corteggiarono...hihi mà, ero fiero di tutto ciò e permisi di vendergli quasi tutto!. Cedetti il radiatore della mia tipo 44, a  Renata Kettmeir Artioli, conservo ancora la cessione di vendita, che con essi lo duplicarono in sole 100 copie da, inviare a tutti i negozi come, il primo negozio di Milano, in via Manzoni...

Modificato da Alessio LAVIERI PASTORE
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Nuovamente grazie tante Alessio per lo splendido contributo.

 

On 30/3/2016 at 12:34, Alessio LAVIERI PASTORE dice:

Eravamo una squadra e credevamo tutti nel risorgimento e nella storia del marchio!

 

Penso che questa tua frase riassuma un po' tutto, ovvero quei magnifici ed irripetibili 5 anni di gestione Bugatti italiana.

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Dopo le vostre domande che ho ritenute molto inaspettate dopo un lungo tempo...che mi ha, automaticamente riportato indietro a un'esperienza fantastica della mia vita e, di persone che l'hanno vissuta come mè, quasi trent'anni fà... ho deciso di ricercare e ricontattare vecchie amicizie dell'epoca in BUGATTI e allo stesso tempo sto riunendo tutta la documentazione personale con la ETTORE BUGATTI srl di Ora la nostra BUGATTI Italiana in Europa.

Grazie all'ononimo Alessio... 

Modificato da Alessio LAVIERI PASTORE
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vorrei riportare un commento (curioso)direttamente dal documentario(credo già visto) che segue :

 

 

Il video è bello, fatto da chi non ha vissuto la storia da dentro, come me. Per questo mi permetto di precisare precisare alcune cose: le prestazioni che dichiara Bicocchi (che saluto) non sono reali forse si è confuso, la EB110GT omologò lo 0-100 in 3,42sec. nel 1992 ed esattamente un anno dopo la SS omologò lo 0-100 in 3,23sec. Sono certo di questo perchè al volante c'ero...io. Sono invece d'accordo sul bell'ambiente che c'era anche se diviso in fazioni (il gruppo Lamborghini, il gruppo Ferrari compreso me ed il gruppo Maserati). Desidererei, infine, che non venissero ricordati come benefattori i vari Artioli&Co che un venerdì di fine settembre 1995 dichiararono che economicamente tutto era risolto quando invece nemmeno 24 ore dopo (alle 5 del mattino) arrivò il giudice a mettere i sigilli all'azienda lasciando una marea di persone senza più un lavoro. Quindi va bene ricordare un periodo importante nella vita di tante persone, compreso me, ma non eleviamo a santità dei mercenari che poi sono scappati a Londra a fare la bella vita di sempre.
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Autopareri: based on a true story

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2 ore fa, KALEL dice:

 

cut

 

Il video è bello, fatto da chi non ha vissuto la storia da dentro, come me. Per questo mi permetto di precisare precisare alcune cose: le prestazioni che dichiara Bicocchi (che saluto) non sono reali forse si è confuso, la EB110GT omologò lo 0-100 in 3,42sec. nel 1992 ed esattamente un anno dopo la SS omologò lo 0-100 in 3,23sec. Sono certo di questo perchè al volante c'ero...io. Sono invece d'accordo sul bell'ambiente che c'era anche se diviso in fazioni (il gruppo Lamborghini, il gruppo Ferrari compreso me ed il gruppo Maserati). Desidererei, infine, che non venissero ricordati come benefattori i vari Artioli&Co che un venerdì di fine settembre 1995 dichiararono che economicamente tutto era risolto quando invece nemmeno 24 ore dopo (alle 5 del mattino) arrivò il giudice a mettere i sigilli all'azienda lasciando una marea di persone senza più un lavoro. Quindi va bene ricordare un periodo importante nella vita di tante persone, compreso me, ma non eleviamo a santità dei mercenari che poi sono scappati a Londra a fare la bella vita di sempre.

 

Eheh, in fondo il 99% di noi che abbiamo scritto e commentato articoli e video riguardo la Bugatti di Campogalliano, siamo tutti spettatori esterni.

Quando parla chi ci ha lavorato, come Alessio Lavieri Pastore sopra, vengono sempre fuori notizie interessanti, tristi e spesso discordanti tra loro.

 

Questo commento poi, mi pare il più "pesante" (e, almeno per me, il primo) finora letto riguardo la gestione interna Bugatti.

 

Non mi permetto di rispondere, la verità la sanno solo e soltanto loro. E, forse, alcuni nemmeno quella vera o quantomeno non tutta. Stop.

 

 

 

 

3 ore fa, Alessio LAVIERI PASTORE dice:

Dopo le vostre domande che ho ritenute molto inaspettate dopo un lungo tempo...che mi ha, automaticamente riportato indietro a un'esperienza fantastica della mia vita e, di persone che l'hanno vissuta come mè, quasi trent'anni fà... ho deciso di ricercare e ricontattare vecchie amicizie dell'epoca in BUGATTI e allo stesso tempo sto riunendo tutta la documentazione personale con la ETTORE BUGATTI srl di Ora la nostra BUGATTI Italiana in Europa.

Grazie all'ononimo Alessio... 

 

Possiamo sentirci in MP? Mi farebbe piacerebbe scambiare due chiacchere in privato :-)

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in fcb  . facebook 

 

Io  purtroppo non c'ero quel giorno del giudice che mise i sigilli perchè, dovevo avere conferma da IVO CECI amico e mio cordinatore per il museo e archivio storico che da Ora fu spedito con antiche casse Bugatti, nell'ufficio di IVO . Mi chiamò e mi disse tutto!   RIMASI scioccato speravo che non accadesse visto che a luglio ivo mi accenno della situazione! . Con IVO ci incontrammo a agosto e poi settembre a imola,  rd'era preoccupato molto! oltretutto che Romano già da memi e mesi lo chiamava sempre alle 5 del mattino per parlargli di continuo di nuovee idee e progetti. Era un rompi coglioni!! e gli consigliavo a Ivo di non rispondere perchè la tua salute valeva di più di tante chiacchiere! e poi si è visto il destino di un'uomo malato!  che appena in aprile il 17, aveva  subito un trapianto di rene! e viveva di medicine che lo collassavano a volte e non era in lui...e romano lo stressava ogni mattina!!! con le medicine sbagliate perchè il suo corpo reagiva dandogli come degli annullamenti di attenzione...e così rischiammo una volta di schiantarci contro un camion, lo avvertii che si stava avvicinado al suo paraurti, in tempo!!  saremmo morti quel giorno da Ora a Modena!...al suo funerale ero distrutto per la seconda volta!! la prima il mio mondo BUGATTI era morto! e poi il mio Amico IVO CECI!!! mi ripresi dopo anni dal dolore non fu facile! ma istituì nel 1996 il Trofeo " Ivo Ceci " alla sua Memoria!!!! assieme a tutti i suoi Amici del Bugatti Club Italia che lo accompagnammo in spalle al camposanto!!!  ora  vi lascio.

 

Anni dopo fondai con gli amici del Bugatti Club Italia, la Scuderia BUGATTI " Cesare Pastore di cui ne sono ancora il Presidente, dalla prima carica è cerco di stare attento a tutto, perchè sbagliare e un'attimo!!  e sono i molti errori fatti da Romano e quello che ne venne il dopo... e non voglio sbagliare! anche nel mio piccolo...

mi potrete trovare tutti su facebook , ho realizzato anche lì alcuni gruppi BUGATTI per la mia più Grande passione ed'amore per il glorioso marchio!

 

C'e stato un momento che in Bugatti  modena IVO CECI mi misse Alessio dimmi Ivo; << NON puoi fare foto...per alcuni segreti che mi mostrava... era il prototipo della EBII2 i due telai e il motore ribassata la testa e altro... non feci foto lo promisi allaAMICO IVO. Così altre occasioni. 

Modificato da Alessio LAVIERI PASTORE
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On 2/4/2016 at 00:41, Ametrano dice:

Grazie Alessio per le testimonianze che ci dai.

 

Ti vorrei fare una domanda: secondo te quale sono state le cause che hanno portato alla chiusura del marchio?

Inanzi tutto chiedo scusa  se in una mia lettera ho esternato a seguito di situazioni vissute attraverso altri come quella di IVO CECI che le continue telefonate a una persona malata sapendo di esso! abbia definito in parte ingiustamente Romano un rompi cogl...i cosa che se si fa considerazione dell'immensa energia e stress accumolato da tutti e da me al tempo mi abbia fatto ricordare ed'esternare con libertà un dolore troppo profondo del mio caro Amico IVO CECI! In quanto ad'Artioli e la sua gestione già da Aprile si vociferava e ancor di più a luglio che la Bugatti avrebbe chiuso se non fossero in trattativa con un poi losco personaggio " Finto Principe " che fece perdere un sacco di tempo che tale persona si propose all'acquisto di essa e che avrebbe rilevato molte quote in Bugatti e così salvato l'eventuale Crack-finanziario del gruppo Bugatti Oldwing di Luxemburgo...questa ed'altre portarono la caduta della Bugatti, così inaspettatamente! . Ma non ci si nasconde dietro a falsi fantasmi... chi avrebbe voluto salvare una casa di Automobili che faceva invidia a tutte le fabbriche d'auto?  e perchè comprare la LOTUS auto & Enginering quando alcuni sapevano che la BUGATTI doveva sopravvivere??? 

 

 

 

 

On 31/3/2016 at 14:03, the_gallas27 dice:

Nuovamente grazie tante Alessio per lo splendido contributo.

 

 

Penso che questa tua frase riassuma un po' tutto, ovvero quei magnifici ed irripetibili 5 anni di gestione Bugatti italiana.

 Per mè e passata mà, i ricordi ti affiorano e dan dolore anche se vengono abbelliti da quei momenti di vera Amicizia fra tutti e tutte quelle persone che con instancabile sinergia volevano ed erano uomini e donne che si sacrificavano Anima e Cuore per ricreare la Storia di un Mito...che non è facile aver dato credibilità! in tutto il Mondo! le due Aziende ebbero grande successo solo per le persone che ci hanno lavorato con Amore e ci hanno creduto più di certe gesta di alcuno... 

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Inviato (modificato)
2 ore fa, Alessio LAVIERI PASTORE dice:

Inanzi tutto chiedo scusa  se in una mia lettera ho esternato a seguito di situazioni vissute attraverso altri come quella di IVO CECI che le continue telefonate a una persona malata sapendo di esso! abbia definito in parte ingiustamente Romano un rompi cogl...i cosa che se si fa considerazione dell'immensa energia e stress accumolato da tutti e da me al tempo mi abbia fatto ricordare ed'esternare con libertà un dolore troppo profondo del mio caro Amico IVO CECI! In quanto ad'Artioli e la sua gestione già da Aprile si vociferava e ancor di più a luglio che la Bugatti avrebbe chiuso se non fossero in trattativa con un poi losco personaggio " Finto Principe " che fece perdere un sacco di tempo che tale persona si propose all'acquisto di essa e che avrebbe rilevato molte quote in Bugatti e così salvato l'eventuale Crack-finanziario del gruppo Bugatti Oldwing di Luxemburgo...questa ed'altre portarono la caduta della Bugatti, così inaspettatamente! . Ma non ci si nasconde dietro a falsi fantasmi... chi avrebbe voluto salvare una casa di Automobili che faceva invidia a tutte le fabbriche d'auto?  e perchè comprare la LOTUS auto & Enginering quando alcuni sapevano che la BUGATTI doveva sopravvivere??? 

 

Non devi certo scusarti di quanto hai ricordato e condiviso con noi.

Credo di parlare a nome di tutti, ringraziandoti per il contributo, anche quello dei ricordi più personali che riguardavano i legami che si erano instaurati tra voi, chi lavoravate in Bugatti.

 

Sapevo (perchè l'avevo letto) della storia del falso "principe", ma non riesco più a trovare l'articolo online. Fino a qualche settimana fa c'era...

In compenso ho trovato questo, che ritengo ugualmente importante e con interessanti spunti.

 

Tratto da Repubblica:

 

IL PRINCIPE ANNUNCIA: LA BUGATTI TUTTA MIA

 

" MODENA - La sceneggiatura è intrigante, il finale a sorpresa: neppure Salgari avrebbe fatto di meglio. A salvare la Bugatti - stando alle agenzie di stampa - sono arrivati i tigrotti di Monpracen e così si svela un piccolo grande segreto della storia dell' automobile: l' origine dell' elefantino che ornava le mitiche vetture dell' eccentrico Ettore Bugatti. Era un elefante indiano e l' imprinting conta anche nelle carrozzerie. Scherzi a parte dopo lo sbarco degli indonesiani in casa Lamborghini, a Campogalliano stanno per approdare nientemeno che due principi indiani che ieri, a sorpresa, da Portobuffolè (località che per assonanza si presta a qualche equivoco sulla consistenza dell' affare) hanno annunciato di aver comprato il 100 per cento della Nuova Bugatti. I bolidi azzurri da un miliardo al pezzo avrebbero così preso invece che le lussuose autostrade degli Stati Uniti - mercato che doveva dare prosperità alla Bugatti e che invece è stato avarissimo di soddisfazioni -, la via delle Indie. Insolita sì, ma più agevole della strada del fallimento che sembrava l' itinerario prossimo venturo della marca di Campogalliano. I condizionali però sono d' obbligo perché sulle reali intenzioni di Rao III (il nome completo è un' enciclopedia: Schivhandra Virrakant Chagos Chola Rao III) e Saifee Durbar ci sono ancora alcune perplessità. Alla sede della Bugatti risponde una segretaria superstite - l' azienda è in ferie - che dice: ' Il signor Artioli (presidente della società n.d.r.) non c' è, i dirigenti neppure: qui non si vede nessuno da giorni, ma se ci sono novità la società le comunicherà' . A quanto sembra però dell' offerta indiana la società ne sa poco visto che ieri sera il legale degli Artioli (controllano la Bugatti al 100%) ha dichiarato: ' Non siamo in grado di confermare in base a elementi certi e tranquillizzanti la notizia diramata dal principe' . E ha aggiunto l' avvocato Roberto Levoni: ' Si tratta dunque di un annuncio almeno intempestivo anche perché i soldi non sono ancora nella nostra disponibilità' . Insomma di rupie a Modena per ora neppure l' ombra. E invece l' argent in questa faccenda è fondamentale. Entro il 20 settembre la Bugatti deve dimostrare di essere in grado di risanare i debiti (si parla di 200 miliardi) e di assicurare la continuità produttiva perché il Tribunale di Modena a quella data dovrà decidere sull' istanza di fallimento presentata da una ventina di creditori. A dire il vero il pronunciamento doveva esserci già nelle scorse settimane, ma Romano Artioli giocò il jolly indiano: ho un principe che compra il 51 per cento della società - fece sapere - versando sull' unghia 200 milioni di dollari. Il principe di allora è quello di oggi Rao III che però dopo il clamoroso annuncio di Artioli s' era fatto di nebbia. Per rispuntare ieri insieme al suo socio, mister Durbar, che ha spiegato: ' L' operazione è stata perfezionata una settimana fa. Rao III aveva annunciato il ritiro proprio perché voleva salvaguardare l' affare dopo l' atteggiamento ostile assunto dalla stampa italiana. In realtà aveva già comprato il 51% per cento e aveva un' opzione sull' altro 49. ' Ma subito dopo Durbar si è corretto e ha spiegato che la Bugatti è stata acquistata dalla Aura Holdin di cui egli stesso è presidente e maggior azionista. Si tratta di una finanziaria di partecipazione e investimenti che - a detta di Durbar - ha interessi ai quattro angoli della terra e che vuole risanare la Bugatti per rilanciarne il marchio. Sui dettagli dell' operazione Durbar è stato molto avaro affermando che ' la riservatezza è conseguenza degli inghippi di Romano Artioli: inghippi che quest' ultimo dovrà sciogliere entro il 20 settembre' . Comunque, assicurano gli indiani, da ottobre riprenderà la produzione e dicono che un posto in azienda lo lasceranno anche ad Artioli. Per capirne di più si tratta dunque di aspettare. Certo è che la Bugatti è diventata la fabbrica dei misteri: nessuno sa di preciso quante EB 110 siano state prodotte e vendute, nessuno sa che fine abbia fatto la EB 112. Si sa invece che anche la cessione della Lotus (altra leggenda a quattro ruote legata ai destini della Bugatti) alla coppia Bonomi-Benetton è sfumata, come rischia di svanire -dopo appena 5 anni- il sogno-avventura di far rivivere il mito Bugatti. Mito che ora si affida a una favola indiana.  "  Articolo datato 02/08/1995

Modificato da the_gallas27
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Il mio pensiero che in meno di un mese, da settembre a ottobre,  si doveva cercare un finanziatore che si accollasse tutti i debiti che il signor romano continuava a rimandare ai piccoli creditori quali, piccole aziende collaterali che, fornivano le materie prime, tutti in attesa per avvicendarsi alle vendite delle EBIIO, perchè delle EBII2 ne furono costruite solo 3,di cui 2 marcianti e una incompleta nel 1995...ha una la ordinai a Ivo solo se me l'avesse  dipinta di blu...al momento mi accontetai del catalogo...haha.So che le EBIIO furono circa 137unità comprese le SS, ma i registri confermeranno. Della Cabrio non seppi mai che la EB112 era in progetto ma bensì invece della EBIIO cabrio con la denominazione di EB115 Roadster di cui conservo ancora il modellino della Burago, che all'ufficio progetti fecero alcune differenze mà, solo con la EBIIO. E una falsa le notizie dell'acquisizione del 51%. Perchè se fosse stata vera io sarei ancora in BUGATTI!!!! Fu un buco nell'acqua e sia Indiani che Europei NON sanno cosa si son persi!!!  Avrebbero fatto soldi a palate con tutti i progetti che sarebbero seguiti!!!. Vedi la Ettore Bugatti di Ora che, fece più fatturato nel 1994 più della Bugatti Automobili.

Modificato da Alessio LAVIERI PASTORE
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