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L'Opel Calibra compie 25 anni


PaoloGTC

Messaggi Raccomandati:

Mamma mia, che nostalgia la Calibra!

Ce l'aveva un vicino di casa dei miei nonni quando ero piccolo, di colore bianco. Per me era semplicemente l'auto più bella del mondo (ricordo che poi la sostituì con una coupè giapponese di colore nero, ma non ricordo quale).

Gran bel design, di quando le coupè erano coupè e non balenottere travestite :lol:

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Auto fantastica, la Calibra. Nel 1997 o poco dopo, la comprò l'allora fidanzato di mia sorella, color canna di fucile e con cerchi Momo, era bellissima. Ricordo una volta che viaggiai seduto dietro, all'improvviso alzo lo sguardo e....vedevo il cielo!!! Il lunotto arrivava fin sopra lo schienale dei sedili, e questo banale particolare agli occhi di un bambino la rendeva fantastica, oltre alla linea.

Anche qui in prov. di SA, purtroppo, non se ne vedono quasi più.

Complimenti PaoloGTC per l'ennesima carrellata di emozioni che ci doni. Buona serata.

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My wife said to get things done. You'd better don't mess with Autopareri.com

 

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Grazie a Gianmy e a tutti quanti :) però "emozioni" mi sembra esagerato :D è solo un po' di amarcord.

Come dicevo, mi era avanzata qualche fotina.

Dunque...immagini a caso riguardanti il lavoro del Centro Stile su Calibra. Vado matto per quei bozzetti disegnati ancora senza tavolette e computerie varie. Senza nulla togliere ai fantastici designer di oggi, ma per me questo è SPETTACOLO.

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Ora, terminate le fotine curiose e con l'intento di trasformare questo topic in una piccola storia della Calibra (tempo permettendo), vorrei proporre un riassunto di uno dei primi incontri ravvicinati pubblicati dalla stampa italiana.

Si trattava di un confronto realizzato in Germania e pubblicato dalla rivista Auto sul numero di Agosto 1990.

La sfidante era – ovviamente – la prima rivale diretta ad arrivare sul mercato a quei tempi, e cioè la Corrado di VW.

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Calibra, come si sa, era stata presentata al Salone di Francoforte del 1989 ma sarebbe arrivata sul mercato italiano soltanto nell'autunno dell'anno successivo, e da qui la ragione del confronto in terra tedesca.

Da quel Francoforte in poi la coupè Opel aveva continuato a sollevare grandi attenzioni da parte degli appassionati di vetture sportive. In Germania, alle prime uscite su strade pubbliche, era stata addirittura scambiata da qualcuno per una nuova Porsche (chissà perché, poi.... che ci azzeccava con la Porsche... boh).

La vera rivale, come detto, era invece la coupè VW: entrambe vetture con abitabilità per quattro passeggeri, con motore e trazione anteriori, prodotte da grandi Case potentissime commercialmente ma prive di tradizioni di rilievo nel settore delle coupè (VW più di Opel, direi).

Il confronto riguardava la Calibra con motore 2000 a 16 valvole e la Corrado col famoso 1800 G60.

Del design di Calibra abbiamo già detto, per cui non mi soffermo a riportare le opinioni della rivista, limitandomi soltanto a dire che il più bel complimento ai tecnici Opel, secondo Rolf Haring autore dell'articolo, veniva direttamente dalle reazioni della gente per la strada.

La rivista sottolineava come l'evidente convessità del padiglione non avesse soltanto una funzione aerodinamica, ma avesse permesso anche di ottenere quote interessanti per l'abitabilità dei passeggeri posteriori.

L'inclinazione delle superfici vetrate rendeva l'abitacolo molto luminoso ma nonostante questo, sotto il sole, la temperatura dell'interno non raggiungeva livelli insopportabili. Per i più esigenti, comunque, c'era sempre l'aria condizionata (a richiesta come ovvio per i tempi).

Buona la visibilità generale: soltanto i limiti della coda non erano direttamente visibili, e questo creava qualche difficoltà nelle manovre di parcheggio.

Sempre la coda, corta ed alta, non agevolava le operazioni di carico e scarico del bagaglio, perché il portellone posteriore si apriva soltanto dal filo superiore dei gruppi ottici, sopra il portatarga, e rimaneva un evidente scalino rispetto al piano del vano.

Pur con uno stile assai diverso da quello della Opel, anche la Corrado era una coupè dalle proporzioni piacevoli, con un aspetto più compatto, e di parecchio.

La Corrado infatti era lunga 4048 mm, larga 1674, alta 1318 e aveva un passo di 2470 mm. La Opel era più lunga di ben 444 mm (4492 mm, 60 in più rispetto alla Vectra 4 porte e 150 in più rispetto alla 5 porte), più larga di 14 mm (1688), più alta di 2 mm (1320) e con ben 130 mm in più (2600) di passo.

L'aspetto generale della VW era in netto contrasto con quello della Opel (il debutto era avvenuto un anno prima, agosto 1988): le sue linee erano più massicce e spigolose, il frontale più squadrato, la coda più corta. La maggior finezza aerodinamica della Calibra era testimoniata dal Cx della Corrado, che era “solo” di 0,32: anche lei non faceva sfoggio di particolari appendici aerodinamiche. L'unico vezzo che si erano concessi i tecnici della VW era costituito dall'alettoncino posteriore che emergeva automaticamente dal portellone quando la vettura superava i 120 km/h.

Qui sotto un bozzetto riguardante lo studio del sistema e l'immagine ufficiale dalla cartella stampa (come da watermark, cito la fonte auto-pub.net).

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Il frontale della Corrado offriva un'impressione di solidità grazie all'adozione di due gruppi ottici piuttosto grandi, mentre quello di Calibra appariva più filante e moderno.

Calibra veniva definita “non particolarmente entusiasmante” nel design interno dell'abitacolo, troppo simile a quello di una Vectra. Vero che nella versione più sportiva a 16 valvole i sedili erano “magnifici come forma e rivestimento”, però il cruscotto era “troppo comune”.

Questa scelta da parte di Opel garantiva ovviamente le medesime prerogative della plancia di Vectra, ossia un'ottima visibilità della strumentazione e grande rigore nel posizionamento dei comandi, tuttavia secondo Auto “l'aspetto esterno da purosangue avrebbe meritato un abitacolo più personalizzato in senso dinamico di quanto lo renda il volante in pelle di diametro più contenuto”.

Un po' meno standard, secondo Auto, l'abitacolo della Corrado, dove comunque si riconoscevano i contributi di altri modelli della Casa.

Degna di una vettura sportiva era la posizione di guida, con il volante poco inclinato e ben sistemato di fronte al cruscotto. La regolazione dei sedili era invece piuttosto complicata: il loro sostegno laterale era buono mentre l'imbottitura veniva definita “non certo all'altezza di quella della Calibra”. Sulla Opel, secondo Auto, il guidatore godeva maggiormente della sensazione di dominare l'automobile.

(ovviamente la Opel immaginiamocela senza il cambio automatico e SENZA le manette dei vetri... cosa che solo in Germania erano capaci di proporre anche su una vettura del genere....)

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Calibra risultava decisamente più spaziosa grazie al passo più lungo di quello della Corrado. L'abitacolo della VW costringeva i passeggeri posteriori a posizioni poco comode. L'accessibilità al bagagliaio non era di molto migliore rispetto a quella della Calibra: entrambe le coupè, con il sedile posteriore in posizione d'uso, offrivano una capienza di circa 300 litri.

Motori: Calibra si presentava col conosciuto quattro cilindri 2000 16 valvole da 150 cv a 6000 giri, con una coppia di 20 kgm a 4800 giri, alimentato a benzina verde e gestito da una centralina elettronica collegata a sonda lambda di controllo del catalizzatore a tre vie. Esattamente come nella corrispondente versione della Kadett, il 16 valvole forniva, appena messo in moto, l'immediata sensazione di un funzionamento rumoroso e poco “rotondo” (vero, me lo ricordo bene). Però sulla Calibra era stata dedicata maggior attenzione al comfort ed il suono del motore che filtrava attraverso gli schermi fonoassorbenti non raggiungeva mai un livello snervante, nemmeno ad alta velocità: era perfino possibile ascoltare con serenità la radio ad un volume normale, impresa pressoché inutile sulla Kadett, dove pareva che il fonoassorbente se lo fossero scordato.

Il motore della Corrado era un 4 cilindri 1800 erogante 160 cv a 5600 giri e 22,9 kgm di coppia a 4000 giri grazie alla sovralimentazione assicurata dal famoso compressore volumetrico a G.

Possedeva una sonorità piena ma la rumorosità nell'abitacolo era contenuta. L'erogazione di potenza era convincente già ai bassi giri e metteva in condizioni di svantaggio la Opel, riguardo ripresa ed elasticità.

La Calibra pagava dazio anche a livello di cambio nei confronti della Corrado, perché gli innesti erano poco definiti, soprattutto quello della terza. In compenso veniva definita inappuntabile la scalarità dei rapporti: tirando le marce fino a 6800 giri, al riattacco con la marcia successiva il regime del motore non era mai inferiore ai 5000-5200 giri al minuto, nella zona ideale per le caratteristiche di coppia del 16v Opel.

Le prestazioni di velocità massima ed accelerazione erano praticamente uguali per le due coupè, nonostante la Opel fosse meno potente di 10 cavalli e più pesante di 80 kg rispetto alla VW. Infatti il divario nella velocità di punta era di appena 2 km orari in favore della Corrado, che raggiungeva i 225 km orari contro i 223 della Opel; la Corrado, ancora di un soffio, faceva meglio della Calibra sullo 0-100 impiegando 8,3 secondi contro gli 8,5 dell'avversaria.

Sui percorsi più tortuosi si scopriva “la bontà del lavoro svolto dagli ingegneri della Opel anche nel comparto dell'assetto. Lo sterzo è pronto e preciso e favorisce la guida sportiva, oltre ad essere molto leggero in manovra. La Calibra segue con molta precisione le traiettorie in curva, con un comportamento neutro, senza manifestare trasferimenti di carico rilevanti. L'assetto sportivo delle sospensioni si fa apprezzare soprattutto nelle curve strette dove la Calibra manifesta solo un lieve sottosterzo. La stabilità è molto buona, ma nelle accelerazioni più violente si possono evidenziare, di tanto in tanto, problemi di aderenza.

Nella Corrado invece il comportamento in curva è un po' più nervoso, con la coda che tende ad allargare la traiettoria se si alza il piede dall'acceleratore in curva. Globalmente la sicurezza è buona, tuttavia la Calibra ha reazioni più tranquille. Nonostante la riduzione di 20 mm dell'altezza da terra rispetto alla Vectra, l'assorbimento delle asperità stradali è molto valido, favorito anche dal lungo passo; la Corrado evidenzia maggiori oscillazioni del corpo vettura. In definitiva, con la Calibra alla Opel è riuscito un colpo straordinario senza dubbio. Tanto dal punto di vista estetico quanto da quello dell'armonia del comportamento stradale.”

Fiduciosi nella validità di questa coupè a Russelsheim mettevano a punto una rosa di proposte incentrate sulla Calibra tali da soddisfare le aspettative di appassionati con esigenze differenziate.

Così i motori disponibili erano due: entrambi basati sul monoblocco di 1998 cc ma con differenti gradi di sofisticazione.

La versione base aveva una testata monoalbero e apparteneva alla Family II: il suo monoblocco in ghisa a pareti sottili montava bielle e pistoni alleggeriti. La gestione di alimentazione e accensione era affidata a una centralina elettronica Bosch Motronic ML 1.5. Alimentato con benzina senza piombo erogava 115 cv a 5200 giri e una coppia massima di 17,3 kgm a 2600 giri. La seconda versione di motore era la 16 valvole oggetto del confronto, con lo stesso monoblocco ma testata bialbero e centralina elettronica Bosch Motronic M 2.5 che utilizzava un'iniezione sequenziale ed era dotata del sistema di controllo e prevenzione del battito in testa.

La scelta era possibile anche a livello di cambio, fra due soluzioni: manuale ed automatica. La prima con cinque rapporti ravvicinati e la seconda a quattro rapporti, con una gestione elettronica che consentiva di selezionare tre diversi programmi operativi agendo su due pulsanti. Economico, Sportivo ed Invernale.

L'ultima scelta importante, a carattere tecnico, offerta dalla Calibra riguardava la trazione, prevista di serie sulle sole ruote anteriori, ma ottenibile a richiesta sulle quattro ruote, tanto con il motore a 8 valvole quanto con quello a 16 ma sempre abbinata al cambio manuale. Servosterzo ed ABS invece erano di serie su tutte le Calibra.

Meno articolata era la gamma della Corrado: sulla coupè VW non erano disponibili né la trazione integrale né il cambio automatico. La Corrado era una trazione anteriore offerta in Italia o con il propulsore a 2 valvole per cilindro e compressore volumetrico G, o con la versione a 16v aspirata, che utilizzava sempre il monoblocco di 1781 cc ma con potenza di 139 cv a 6100 giri/minuto.

Le prospettive di mercato in quel periodo, dal punto di vista della sfida erano ovviamente influenzate dal fatto che la Corrado non possedeva più il fascino della novità, almeno sul mercato tedesco, mentre la Calibra arrivava giusto in quel momento presso i concessionari e quindi era attesa con maggiore curiosità. Le previsioni per il futuro di Calibra erano più che buone in quel momento, dato che l'intera produzione programmata per il 1990 (circa 30.000 vetture) era già stata tutta venduta.

In chiusura, parlando di progetti futuri per il nuovo modello Opel, si vociferava già del montaggio del V6 “di cilindrata compresa fra i 2,5 ed i 3 litri” che secondo i rumors dell'epoca avrebbe dovuto essere pronto nel 1992, con testate a 4 valvole per cilindro ed una potenza prevista fra i 180 ed i 230 cv.

Sarebbe poi arrivata anche la Turbo ma in quel momento (agosto 1990) non se ne parlava ancora: i progetti futuri, secondo Auto, non si esaurivano comunque con delle motorizzazioni più potenti: “è in fase di completamento lo studio di una versione cabriolet che avrà quattro posti come la coupè e sarà probabilmente commercializzata già nel 1991.”

Versione che invece non arrivò mai.

Per chiudere - almeno per stasera - mi sono accorto di avere un'altra foto spia di Calibra, però riguarda una versione leggermente più brillante :D, che qualcuno di voi ha citato l'altra sera. :)

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To be continued ;)

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Curiosamente ho rivisto dopo anni una Corrado non molto tempo fa.., ma oggi come allora mi sembra una golf II schiacciata:pen:, non molto accattivante..

però aveva contenuti tecnici di rilievo, come l'alettone estraibile giustamente ricordato innanzi da Paolo.

Esteticamente il confronto mi sembra nettamente a favore della Calibra.

Bello ripensare a quel periodo in cui era tornata, dopo anni di latitanza, la voglia di coupé a 4 posti.

La Corrado però, se non ricordo male, era ben rara( a differenza della precedente Scirocco).

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Non sapevo dell'appendice mobile della Corrado.

probabilmente perché le vedevo quasi solo al concessionario....

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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un mio amico aveva comprato una delle prime G60.. a suo tempo la provai...col senno di poi era come un diesel di questi moderni...tantissimo in basso, in difficoltà dopo i 4000...

comunque la macchina era un casino, per il primo anno almeno era complicato fare benzina, era solo CAT e si poteva usare solo la verde (non molto diffusa).

un'altro invece aveva la Calibra...ma quella aspirata eh..non la turbo.

lo stesso della Calibra 6 mesi dopo la vendette per una 200 sx. ci ha fatto 150.000 km. la rimpiange ancora.

tutte provate. :mrgreen:

Modificato da Matteo B.
confuso..200 sx
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tutte provate. :mrgreen:

Curiosità: che impressione di aveva fatto la Calibra, che ne pensavi? Non partecipo molto ma mi piace leggere le tue opinioni (tra l'altro la Nissan la troviamo citata proprio qui sotto; purtroppo ora ho solo i rilevamenti che venivano citati nel testo, appena rintraccio il numero con la prova faccio un'altra tabella come quella che trovate in fondo al topic con il trio Opelista a 16v).

Mentre elabori (se ti va) io proseguo ripartendo da.... che si diceva? Ah, si.

Per quel che riguarda le vendite in Italia, attualmente posso riportare solo dei dati parziali, perché la ricostruzione delle tabelle di vendita per gli anni 80-90 è un altro di quei lavori che sto portando avanti pian piano nel tempo.

Comunque, vediamo se si riesce a fare qualche confronto fra le due coupè tedesche.

1989

Maggio: Corrado 64

Giugno: Corrado 80

Luglio-Agosto: Corrado 115

Settembre: Corrado 50

Totale 1989: Corrado 480

1990 (come già detto la Calibra arriva solo in autunno)

Gennaio: Corrado 60

Maggio: Corrado 100

Giugno: Corrado 90

Dicembre: Calibra 290 – Corrado 60

Totale 1990: Calibra 1140 – Corrado 900

Evidente quindi la prevalenza della Opel, che nei pochi mesi autunnali aveva già superato il quantitativo di Corrado vendute durante tutto l'anno.

1991

Marzo: Calibra 310 – Corrado 101

Ottobre: Calibra 598 – Corrado 99

Novembre: Calibra 661 – Corrado 81

1992

Febbraio: Calibra 947 – Corrado 137

Maggio: Calibra 765 – Corrado --- (4R non riportava il dato)

1993

Calibra 529 – Corrado --- (idem come sopra)

Per dare invece un'idea più generale, la wikipedia riporta che la Calibra (1989-1997) è stata prodotta globalmente in 238.647 unità, mentre la Corrado (1988-1995) in 97.521 unità.

Stacchetto curioso prima di passare ad altre prove, anche il Gerry girava in Calibra. Ovviamente un motivo c'era: ai tempi lui era un uomo Opel (ricorderete il Gioco dei 9... sinceramente non ho ben presente la Calibra fra le vetture messe in palio ogni sera, ma Vectra ed Astra '91 ci furono sicuramente, per cui gli anni erano quelli) e così un bel giorno comparve su AM dei tempi d'oro, nella piccola rubrica “Io e lei” che mostrava ogni mese personaggi famosi in compagnia della loro auto. Eccolo in un paio di foto con la sua rossa coupè Opel (che ovviamente elogiava in tutti i modi possibili... “Opel sta lavorando molto bene: con Vectra e Astra ha messo a segno due colpi vincenti e con la Calibra è riuscita a creare un coupè in grado di farla in barba anche ai giapponesi”) insieme al suo bassotto, che si chiamava Kurtz.

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Tornando a cose più professionali, dopo il primo confronto (senza grandi rilevamenti prestazionali) in terra tedesca, ecco che Auto proponeva su numero di ottobre 1990 la prova più approfondita della 2000 16v a trazione anteriore.

La prova-verità si intitolava “Physique du role”, perché.. “Il fisico del ruolo, quello da coupè, non le manca di certo ed è di prima qualità. Ma quando fa scattare i muscoli, ci si accorge che non le farebbe male ancora un po' di... palestra.”

Il prezzo a quei tempi non era ancora stato comunicato. La vettura, dal punto di vista dei dati rilevati, veniva messa a confronto con la solita Corrado (provata a fondo da Auto nel gennaio di quell'anno) e con la Nissan 200 SX 1.8 Turbo. Dei 150 cv di Calibra e 160 di Corrado abbiamo già detto, aggiungiamo che la Nissan ne erogava 171 a 6400 giri.

36 milioni tondi per la giapponese, 38.121.600 lire per la tedesca G60.

Per fare un confronto diretto a livello di prezzi, sul momento, devo pescare – fra le cose che ho a portata di mano - un numero di Auto un po' più giovane, gennaio 1992.

La gamma Calibra proponeva:

-la 2000 8v a 29.038.000 lire

-la 2000 16v a 35.281.000 lire

-la 2000 16v 4x4 a 39.653.000 lire

Gamma Corrado:

-2000 16v a 32.576.250 lire (non ricordo bene, evidentemente la 1800 16v citata dal tedesco era già stata sostituita, oppure in Italia non era manco arrivata?)

-1800 G60 a 38.252.550 lire

-2800 VR6 (arrivata in seguito, of course) a 42.628.200 lire

Gamma Nissan:

-200 SX 1.8 Turbo 36.600.000 lire

-200 SX 1.8 Turbo cat 37.310.000 lire.

Può sembrare folle la differenza di prezzo fra Calibra 8 e 16v, più di 6 milioni (su 30...) di certo non giustificabili soltanto con 8 valvole e delle prestazioni in più. Infatti, a fare la differenza era anche l'allestimento, decisamente più povero per la 8 valvole.

Tanto per dire, per lei erano a richiesta la chiusura centralizzata (394.000 lire), i cerchi in lega 6Jx15 (574.000 lire), gli pneumatici maggiorati (370.000 lire), i lavafari (526.000 lire) e il volante regolabile in altezza (288.000 lire).

Sono un po' dubbioso riguardo i lavafari a richiesta solo per la 8v. Significava che sulla 16v erano di serie? Beh, non mi pare affatto: anche la vettura della prova (che non potete vedere perché non sto a fare scansioni, è la “solita” Calibra rossa) non li aveva, e sinceramente non ricordo di aver visto le 16v TUTTE con i lavafari. Altra spiegazione.... che la 16v non li poteva avere? E perché? Mah. Per me c'era papera nel listino di Auto, ma visto che era scritto così io l'ho riportato.

Torniamo alla prova che è meglio. Salterei tutta la parte dedicata all'estetica e agli interni perché si tratta della ripetizione di cose già scritte (l'aerodinamica, lo stile, la plancia della Vectra, i sedili bla bla bla) per passare alla sezione dinamica, questa volta più approfondita.

Sarà forse anche a causa della citata espressione di dinamicità propria del design, sta di fatto che i 150 cv erogati a 6000 giri dal 1998 cc a 16v (fin troppi per la Kadett GSI e ottimali per la Vectra 16v) in questo caso non entusiasmano. Non fraintendeteci, la Calibra è molto veloce, tanto che, aiutata dall'aerodinamica record, tocca la ragguardevole velocità massima di 226,150 kmh. Il fatto è che in accelerazione e soprattutto in ripresa non si dimostra particolarmente scattante. La vorremmo più 'cattiva'. All'atto pratico, infatti, ottiene risultati di poco migliori di quelli raggiunti dalla berlina Vectra 16v. D'altra parte il motore è lo stesso, i pesi complessivi si equivalgono (1280 kg effettivi la coupè, 1267 la berlina) e i rapporti al cambio sono identici.

Ecco, sarebbe forse sufficiente una rapportatura più sportiva per assicurarle quella 'cattiveria' espressa invece ottimamente dall'estetica. Una scelta che però accentuerebbe l'handicap rappresentato dalla ruvidità di rotazione del 4 cilindri a iniezione Motronic M 2.5.

Ruvidità ravvisabile già a 3200/3500 giri e considerevole oltre i 4500. Tuttavia riesce ad essere più rapida in accelerazione della rivale Corrado G60 (prestazionalmente più simile alla Calibra, piuttosto che la 1800 16v – ok allora scopriamo che la 1800 16v era arrivata e sul listino che ho riportato poc'anzi era già stata sostituita dalla 2000 16v) dotata di compressore volumetrico e accreditata di 160 cavalli.”

Raggruppando i dati, vediamo infatti che:

-sullo 0-100: Calibra 8”36 – Corrado 8”95

-sul chilometro: Calibra 29”34 – Corrado 29”65

...peccato che a bastonare entrambe :) arrivasse la giapponese, con 7”62 sullo 0-100 e 28”31 sul chilometro.

Dove la Calibra pagava maggiormente la minore potenza del suo motore aspirato era nelle fasi di ripresa, che avvenivano sì in modo sufficientemente fluido, ma con tempi alti. Tanto che anche riprendendo dai bassi si dimostrava meno scattante delle due concorrenti turbocompresse, teoricamente svantaggiate in queste fasi proprio dalla sovralimentazione. Oltretutto anch'esse disponevano di rapportature piuttosto lunghe e i rispettivi pesi (1247 kg la 200 SX e 1267 la Corrado) erano in linea con quello della Opel.

Questa però poteva vantare consumi mediamente più contenuti, da parca berlina da famiglia.

Basti dire che in città copre 10,743 km con un litro (quasi quanto un'utilitaria....) e in autostrada, a 130 km orari, 12,117.

In tutto ciò l'aerodinamica ha buona parte del merito. Solo sfruttando fino all'ultimo giro la rotazione massima (6900 giri) i consumi si fanno 'sportivi': 4,743 km con un litro.”

Se in fatto di prestazioni (velocità di punta a parte) la Calibra dimostrava le stesse capacità della “sorella” Vectra, in quanto a comportamento globale la situazione cambiava. E non solo per via delle diverse aerodinamiche e dell'assetto più sportivo, ottenuto grazie a molle più dure. Era un fatto di baricentro.

Quello della Calibra infatti era sensibilmente più basso data l'altezza del corpo vettura di 1320 mm contro i 1400 della Vectra. Questo e le gomme da 205/55 in luogo delle 195/60 (sempre su cerchi da 6Jx15) modificavano il lavoro delle sospensioni anteriori McPherson e posteriori a bracci semioscillanti, tra l'altro caratterizzate da nuove geometrie.

La coupè ha perciò un comportamento più sportivo, meno soggetto a coricamenti in curva e a repentini trasferimenti di carico. È quindi più precisa negli inserimenti e soprattutto durante la percorrenza di curvoni lunghi, quando mantiene agevolmente le traiettorie desiderate. Certo, impegnandola al limite si ravvisa una certa tendenza sottosterzante in inserimento, ma si dimostra comunque rapida nei cambi di direzione, quando ad esempio le curve si susseguono una dietro l'altra.

Anche perché il sottosterzo di potenza tipico delle trazioni anteriori è sempre piuttosto contenuto. Rari e appena accennati sono infine i sovrasterzi avvertibili nelle fasi di tiro-rilascio. Piuttosto, non soddisfa pienamente lo sterzo servoassistito, comodo in manovra ma non particolarmente preciso e rapido nei ritorni durante la guida impegnata.

Si fa maggiormente apprezzare il cambio, dagli innesti abbastanza precisi e veloci, e dalla corsa del leveraggio sufficientemente breve, mentre abbiamo già sottolineato la rapportatura fin troppo turistica.

L'assetto sportivo non ha pregiudicato il comfort offerto dalle sospensioni che assorbono egregiamente le asperità del fondo stradale. È piuttosto la rumorosità del motore (molto contenuta è invece quella aerodinamica) a penalizzarlo soprattutto oltre i 160 km/h (77/76 db).

Eccellente, al contrario, la frenata (per i tempi, of course...), grazie anche al sistema ABS di serie: 43 metri a 100 km/h e 107,9 a 160 sono spazi d'arresto fra i più contenuti; inoltre è adeguata la resistenza dell'impianto all'affaticamento.”

Vediamo ora i dati rilevati, attraverso delle tabelle che ho ricreato unendo i numeri di Calibra a quelli della sorella Vectra e, per curiosità, di un'altra Opel dotata del 2000 16v aspirato in quegli anni: l'Astra GSI.

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To be continued. ;)

p.s. La Vectra aveva fatto registrare un certo scarto, ma guardando le altre due.... una volta erano più onesti nel dichiarare i consumi. :roll:

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"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Stacchetto curioso prima di passare ad altre prove, anche il Gerry girava in Calibra. Ovviamente un motivo c'era: ai tempi lui era un uomo Opel (ricorderete il Gioco dei 9... sinceramente non ho ben presente la Calibra fra le vetture messe in palio ogni sera, ma Vectra ed Astra '91 ci furono sicuramente, per cui gli anni erano quelli)

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Quando ho visto il buon Gerry con la Calibra in queste foto, in effetti ho subito pensato "Ah ma allora la sponsorizzazione andava ben oltre il Gioco dei Nove" :D

Io non ricordo se sia mai stata messa in palio a fine gioco una Calibra; probabilmente sì perchè saltuariamente veniva messa in palio anche l'Omega e spesso la Vectra.

Quello che pochi ricordano è che in un'occasione è stata messa in palio addirittura la Senator :shock:

...

Raggruppando i dati, vediamo infatti che:

-sullo 0-100: Calibra 8”36 – Corrado 8”95

-sul chilometro: Calibra 29”34 – Corrado 29”65

...peccato che a bastonare entrambe :) arrivasse la giapponese, con 7”62 sullo 0-100 e 28”31 sul chilometro...

Eh...beh. In effetti all'epoca le giapponesi, in generale, bastonavano abbastanza. Nissan, Mazda o Mitsubishi che fosse (ah...la Eclipse!), le giapponesi davano per quanto ne so grandi soddisfazioni.

La Calibra e la Corrado erano certamente due concorrenti valide, a livello europee. Le uniche, credo, visto che la Fiat è arrivata solo molti anni dopo e l'Alfa era anch'essa non pervenuta, se si esclude la Duetto.

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