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Jobs act, questo sconosciuto


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Inviato (modificato)
sono OT ma il jobs act se non erro prevede tutele crescenti con l'aumentare dell'anzianità

comunque se ne può discutere nell'apposito topic ;)

Tutele crescenti significherà solo che più sei vecchio più indennizzo prendi quando vieni cacciato, senza contare il fatto che con i primi 3 anni di contributi pagati dallo stato c'è il rischio che convenga sempre licenziare e assumere altri... ma finchè non ci saranno i decreti attuativi (calma eh, mica c'è fretta :roll: ) non si è certi di nulla.

Tornando all'argomento: da quanto tempo era che non arrivavano assunzioni nuove al 100% in uno stabilimento? può essere la conferma del rilancio dell' industria auto in Italia (iniziato con l'ex Bertone).

Modificato da J-Gian
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Inviato (modificato)
Tutele crescenti significherà solo che più sei vecchio più indennizzo prendi quando vieni cacciato, senza contare il fatto che con i primi 3 anni di contributi pagati dallo stato c'è il rischio che convenga sempre licenziare e assumere altri... ma finchè non ci saranno i decreti attuativi (calma eh, mica c'è fretta :roll: ) non si è certi di nulla.

Mi limito ad un solo appunto relativo a quanto sopra quotato. Il discorso "Conviene licenziare" per intascare gli sgravi contributivi è una bufala messa in giro dal centro studi della CISL. E' una bufala per il semplice fatto che matematicamente non regge. Per come è strutturato il bonus sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato (L. 190/2014, cioè la L. di stabilità per il 2015), questo spetta per le nuove assunzioni che si attiveranno dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre del medesimo anno. Se assumo un nuovo dipendente con il contratto a tutele crescenti il 1 gennaio (impossibile, il catuc esiste oggi solo sulla carta e come bozza di decreto legislativo delegato, ma facciamo finta che sia già operativo) e lo licenzio il 31 dicembre per sostituirlo il giorno dopo con un diverso lavoratore a tempo indeterminato, mi brucio 2 anni di sgravi contributivi a cui avrei avuto diritto se avessi mantenuto in forza il lavoratore licenziato, questo perché il lavoratore chiamato a sostituirlo viene assunto il 1 gennaio 2016, cioè fuori tempo massimo per far nascere il diritto allo sgravio.

Ora precedo la ovvia obiezione: licenziamo il primo lavoratore il 30 dicembre e facciamo la seconda assunzione il 31 dicembre 2015. In questo modo anche il secondo assunto si porterà dietro 3 anni di sgravi (fino al 30 dicembre 2018) e quindi il datore di lavoro avrà un anno meno un giorno in più di agevolazione, ma questo è veramente un caso limite, anche perché a quell'anno di sgravi dovrò sottrarre l'indennizzo conciliativo pagato al primo lavoratore ed il relativo contributo di licenziamento ASpI, quindi il "guadagno" ipotizzato si riduce anche in misura sensibile. Ma non basta, dovrò rifare la formazione ed anche questo è un costo. Ipotizziamo (ed è un'ipotesi molto probabile) che il primo lavoratore licenziato scopra di essere stato sostituito in questo modo e (giustamente) si incazzi. E' vero che il contratto a tutele crescenti prevede un indennizzo conciliativo pari ad un mese di retribuzione per ogni anno di lavoro (e comunque l'indennizzo minimo è 2 mensilità), ma questo solo se non c'è impugnazione. Se c'è impugnazione (ed in un caso così eclatante l'impugnazione è una certezza anche perché la causa è vinta in partenza) quello stesso lavoratore in giudizio, in sostituzione dell'indennizzo conciliativo, otterrà un risarcimento pari a 4 mesi di retribuzione lorda, somma che (aggiunta ai costi sopra citati) azzera, se non supera, il vantaggio del prolungamento di un anno del bonus per le assunzioni.

E' chiaro quindi che stiamo parlando di nulla.

Modificato da J-Gian
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Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

Inviato (modificato)
Mi limito ad un solo appunto relativo a quanto sopra quotato. Il discorso "Conviene licenziare" per intascare gli sgravi contributivi è una bufala messa in giro dal centro studi della CISL. E' una bufala per il semplice fatto che matematicamente non regge. Per come è strutturato il bonus sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato (L. 190/2014, cioè la L. di stabilità per il 2015), questo spetta per le nuove assunzioni che si attiveranno dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre del medesimo anno. Se assumo un nuovo dipendente con il contratto a tutele crescenti il 1 gennaio (impossibile, il catuc esiste oggi solo sulla carta e come bozza di decreto legislativo delegato, ma facciamo finta che sia già operativo) e lo licenzio il 31 dicembre per sostituirlo il giorno dopo con un diverso lavoratore a tempo indeterminato, mi brucio 2 anni di sgravi contributivi a cui avrei avuto diritto se avessi mantenuto in forza il lavoratore licenziato, questo perché il lavoratore chiamato a sostituirlo viene assunto il 1 gennaio 2016, cioè fuori tempo massimo per far nascere il diritto allo sgravio.

Ora precedo la ovvia obiezione: licenziamo il primo lavoratore il 30 dicembre e facciamo la seconda assunzione il 31 dicembre 2015. In questo modo anche il secondo assunto si porterà dietro 3 anni di sgravi (fino al 30 dicembre 2018) e quindi il datore di lavoro avrà un anno meno un giorno in più di agevolazione, ma questo è veramente un caso limite, anche perché a quell'anno di sgravi dovrò sottrarre l'indennizzo conciliativo pagato al primo lavoratore ed il relativo contributo di licenziamento ASpI, quindi il "guadagno" ipotizzato si riduce anche in misura sensibile. Ma non basta, dovrò rifare la formazione ed anche questo è un costo. Ipotizziamo (ed è un'ipotesi molto probabile) che il primo lavoratore licenziato scopra di essere stato sostituito in questo modo e (giustamente) si incazzi. E' vero che il contratto a tutele crescenti prevede un indennizzo conciliativo pari ad un mese di retribuzione per ogni anno di lavoro (e comunque l'indennizzo minimo è 2 mensilità), ma questo solo se non c'è impugnazione. Se c'è impugnazione (ed in un caso così eclatante l'impugnazione è una certezza anche perché la causa è vinta in partenza) quello stesso lavoratore in giudizio, in sostituzione dell'indennizzo conciliativo, otterrà un risarcimento pari a 4 mesi di retribuzione lorda, somma che (aggiunta ai costi sopra citati) azzera, se non supera, il vantaggio del prolungamento di un anno del bonus per le assunzioni.

E' chiaro quindi che stiamo parlando di nulla.

Ti ringrazio di avermi spiegato in maniera esaustiva la situazione.

è frustrante dire una cagata perchè sono impossibilitato a informarmi, dai siti web dei quotidiani l'unica cosa (sintetizzando) che veniva fuori era:

CISL: "Gli sgravi rendono conveniente licenziare"

Il governo: "non è vero"

non uno straccio di spiegazione!

Modificato da J-Gian
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Inviato

We capo guarda che il nostro capo del governo, per essere CUUUUUUUUUUUUUUUUL, non ha (come logico) chiamato questa riforma "Job act", ma l'ha chiamato "JobS act".

Giobs, come Stiv.

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

Inviato

Che è successo? :lol:

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

Inviato

Sei diventato ministro del lavoro a tua insaputa.

Mi spiace dirtelo, però, preferisco guardare la Maria Elena in bikini invece che te.

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Inviato

Abbiamo deciso di dedicare uno spazio in cui è possibile discutere e raccogliere informazioni su questa riforma, pertanto invitiamo gli utenti di attenersi a questo spirito. ;)

Inviato

domanda:

dovessi cambiare lavoro dopo la date di entrata in vigore del job act, mi verrebbe applicato il nuovo contratto a tutele crescenti perdendo gli anni di "anzianità"?

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