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Fino all'ultimo bicchiere (storie di uomini e di vino)


Lisse

Messaggi Raccomandati:

Il set di vini da degustare era:

Denavolo – Dinavolino 2013

Domaine de L’Ecru – Muscadet de Sévre et Maine Granite 2013

Domaine Huet – Vouvray Sec Le Mont 2009

Sabre – Meursault Sous la Velle 2009

Braida – Grignolino d’Asti 2013

Trinchero – Grignolino d’Asti 2013

Bobinet – Saumur Champigny Hamann 2010

Biondi Santi – Brunello di Montalcino 2009

Appena avrò tempo mi leggerò i link.. per iniziare:

DOMAINE DE L'ECU no Ecru (come scritto nel corsivo).. è un ottimo Muscadet Sèvre et Maine;

DOMAINE HUËT mi raccomando la dieresi, che cambia la pronuncia: con la dieresi è UETT, senza è UÉ.. anni fa, in un'enoteca di Saumur, assolutamente non capivano la mia richiesta di una bottiglia del DOMÉN UÉ... quando indicai la boccia sullo scaffale, mi guardarano con sufficienza e poi: "ah, DOMÉN UETTTTT"...:roll:... comunque, HUËT produce grandi/grandissimi bianchi a base di Chenin, dalla tipologia secca, alla demi-sec, alla dolce, allo spumante... peccato che la 2009 sia annata balorda in Loira (e comunque troppo giovane);

se Sabre è FANNY SABRE si tratta di giovane e simpatica produttrice, che conobbi a Cerea qualche anno fa... peccato che la 2009 bianca sia balorda anche in Borgogna;

definire il Brunello BIONDI-SANTI un vino "industriale" mi fa accapponare la pelle:shock:... può darsi lo diventerà in futuro (gli eredi non promettono bene:(), ma la 2009 è ancora figlia del fu Franco Biondi-Santi...

Il gatto Apocalisse... per gli amici 'Lisse.

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Mi riaffaccio dopo molto studio...

Mi piacerebbe che Lisse di di cesse la sua su questi due articoli, scritti non bevibili :mrgreen: entrambi relativi al vinitaly. Si è tenuto un convegno, che così a spanne ritengo molto interessante e che per 'filosofia' sento molto ed è: "Cosa vuole dire essere artigiani nel mondo del vino? Una grande cantina può lavorare in modo artigianale?" Blogger diversi hanno argomentato in maniera diversa. Dato poi che si trattava di degustazione di 8 vini 4 bianchi 4 rossi definiti nell'insieme dai blogger 'un gruppo eterogeneo e provocatore' che a me sono del tutto sconosciuti e mi piacerebbe sapere, se lui ne sa di più di chiarirmi cosa intendessero dire.

ecco i link:

Wine Blog Roll - Il Blog del Vino in Italia: Il Buono, il Cattivo ed il Brutto dei Vini Biologici, Biodinamici, Organici, Artigianali e Convenzionali

Cosa vuole dire essere artigiani nel mondo del vino? Una grande cantina può lavorare in modo artigianale? - Slowine

Il set di vini da degustare era:

Denavolo – Dinavolino 2013

Domaine de L’Ecru – Muscadet de Sévre et Maine Granite 2013

Domaine Huet – Vouvray Sec Le Mont 2009

Sabre – Meursault Sous la Velle 2009

Braida – Grignolino d’Asti 2013

Trinchero – Grignolino d’Asti 2013

Bobinet – Saumur Champigny Hamann 2010

Biondi Santi – Brunello di Montalcino 2009

L'unica cosa che ho capito è che il dinavolino è un vino a forte caratura biologica/artigianale proprio per scelta del produttore/enologo; il Biondi Santi è un vino _industriale_ ; il Domaine de L’Ecru – Muscadet de Sévre et Maine Granite sembrerebbe un gran vino (copio e incollo: Granite è un vino che nasce da uve Melon de Bourgogne, coltivate dal Domaine de l'Ecu nella Valle della Loira, più precisamente nell'area intorno a Nantes. Dopo la raccolta manuale, si procede in cantina con la pressatura soffice, cui segue una fermentazione termoregolata con lieviti naturali; l'affinamento prosegue sulle fecce fini in tini sotterranei.)

mah un mix abbastanza eterogeneo: i due grignolini 2013 con biondi santi...

comunque trinchero credo sia molto reputato anche se il grignolino è un "discorso" difficile

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Ho dato un’occhiata rapida agli articoli linkati… rapida perché si tratta di argomenti ormai consunti, oggetto di discussione ogni volta che ne capita l’occasione ed ormai me ne sono stufato.

Mi sono segnato qualche punto da commentare, però…

Per iniziare: io non ho preconcetti, valuto quello che mi trovo nel bicchiere, senza volere sapere se si tratta di vino biologico, biodinamico, industriale o altro.

E’ certo, però, che vorrei sempre bere un vino figlio di uve coltivate nella maniera più rispettosa per l’ambiente e prodotto con pratiche di cantina le meno invasive possibili.

In Italia, nel decennio passato, c’è stata una corsa al vino “naturale”, bio-qui, bio-là, ma molti produttori si sono improvvisati/arrabattati e ci siamo trovati nel bicchiere vini tutt’altro che irreprensibili, con un ampio catalogo di puzzette/odori sgradevoli, rifermentazioni, ossidazioni precoci ecc. ecc…. tutto questo ha decisamente danneggiato il movimento “bio”.

Invece, chi ha lavorato bene, con cognizione, è riuscito comunque a produrre vini ottimi e tecnicamente perfetti; i cugini francesi hanno iniziato prima di noi (come sempre:roll:..) e sono maestri pure in questo

La questione anidride solforosa.. devo averne già scritto pagine fa, fare vini durevoli senza solforosa è difficilissimo, la questione è aggiungerne quantità ridotte (è possibile e molti produttori già lo fanno), tanto più che i limiti di legge sono abbastanza permissivi.

Ma oltre alla solforosa, ci sarebbero tanti, troppi ingredienti/additivi che sono permessi ed andrebbero eliminati/limitati/dichiarati in etichetta… provate a googlare “additivi permessi nel vino” e probabilmente vi passerà la sete…

Cosa intendo io per “produttore artigianale”?

Un produttore che coltiva direttamente tutte le uve che poi vinifica, affina ed imbottiglia, senza “intrusione” di terzi.

Un produttore che ha dimensioni limitate di vigna e pertanto ridotta produzione di bottiglie (butto lì un numero: 100.000).

Per finire, una battuta su BIONDI-SANTI: il suo Brunello Riserva viene tirato fra le 10 e le 20mila bottiglie/annue (e non esce sempre), il Brunello annata fra le 40 e le 70mila; pensate che il “Sassicaia” supera le 200mila (ed uscì pure in quell’annata ùrenda che fu la 2002)… chi sarebbe l’industriale?

N.B.: so che BIONDI-SANDI fa anche Rosso di Montalcino e Toscana Rosato… ma i numeri sono sempre ridotti.

N.B. bis: Franco Biondi-Santi ci ha lasciati due anni fa, gli appassionati tremano al pensiero di quello che faranno il figlio Jacopo:(r e la sorella.

Il gatto Apocalisse... per gli amici 'Lisse.

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A casa ho un Brunello di Montalcino-La Magia del 2007 annata che rientra tra le eccezionali (5 stelle) speriamo che non deluda l' aspettativa allo stappamento , cosi come il Tignanello 2011 valga il prezzo di acquisto

Questi pareva a me maestro e donno,cacciando il lupo e ' lupicini al monte per che i Pisan veder Lucca non ponno.

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Inviato (modificato)
A casa ho un Brunello di Montalcino-La Magia del 2007 annata che rientra tra le eccezionali (5 stelle) speriamo che non deluda l' aspettativa allo stappamento , cosi come il Tignanello 2011 valga il prezzo di acquisto

LA MAGIA mai bevuto... un appunto sulla classificazione in stelle delle annate fatta dal Consorzio: è sempre esagerata (devono pur vendere:roll:).. per me, le annate CINQUE STELLE della scorsa decade sono 2001-2004-2006-2010... la 2007 non va oltre le tre e mezza.

Circa il Tignanello, spero che ti piacerà, però, da almeno un decennio, è solo l'ombra del bel vino che veniva prodotto fino agli anni '90... l'hai pagato ancora nella fascia 45-50? Sono un sacco di soldi..

Di buono, il Tignanello aveva che non necessitava di stappature anticipate*.. aprivi, versavi ed era già buono.

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

*Forse è il caso di fare quattro parole sulla stappature delle bottiglie..:pen:

Le convinzioni sono le più disparate e quelle che riporto sono semplicemente le mie, date dall’esperienza e comunque opinabili e sindacabili a volontà…

Difficile dare delle regole generali: ogni tipologìa di vino vorrebbe le sue, da differenziare in base all’età della bottiglia.

Prima mia convinzione: odio il decanter e lo utilizzo raramente.. caso tipico quando il sughero si sbriciola (:(r) e finisce dentro la bottiglia… allora travaso nel decanter, filtrando con un colino.

C’è chi vorrebbe utilizzare il decanter per i vini molto giovani, che a volte possono faticare ad espandare i loro profumi alla stappatura, chi invece lo userebbe per i vini molto vecchi, per ri-ossigenarli dopo 20-30-40 anni di vetro (troppo ossigeno, però, potrebbe fare “morire” in pochi minuti un vino molto maturo… è successo più volte:().

Generalmente, i vini bianchi si possono stappare al momento o pochi minuti prima.

I vini rossi strutturati è necessario aprirli qualche ora prima (2-4-6 o più).. io preferisco la “stappatura alla borgognona”: stappo, verso un bicchiere di vino e lo faccio roteare un po’, lo lascio nel bicchiere 10-15 minuti, poi lo rimetto nella bottiglia.. che a volte ritappo, altre volte la lascio senza sughero, in base all’impressione che ho… succede che ripeta l’operazione dopo un po’ di tempo, se lo ritengo necessario.

Alcuni vini, addirittura, andrebbero stappati il giorno prima per essere goduti.. ma qui è necessario conoscere bene produttori, vini ed annate.. uno di questi è il Montepulciano d’Abruzzo del Maestro VALENTINI.

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

Mi pare il caso di proseguire, scrivendo qualcosa sulla temperatura di servizio del vino.[TABLE=width: 100%]

[TR]

[TD]Importantissima: tante volte ho visto buoni vini rovinati da qualche grado in più od in meno.

I vini bianchi vanno bevuti freschi, ma non gelati.. se qualche Prosecco può andare bene a 4°, bollicine più valide ne vogliono 6°-8°.. diciamo più il vino è semplice, più freddo può essere servito.. un bel bianco fermo deve stare attorno ai 10°, per arrivare a bianchi corposi e vecchi che reggono anche i 12-14°.

I vini rossi più semplici vanno bene a temperatura “fresca di cantina” (circa 14-15°), per quelli più strutturati si può andare sui 17, max 18°C… non lasciatevi abbindolare da chi dice “temperatura ambiente”, sopra i 20°C il vino diventa brodo e perde moltissima piacevolezza.

Come regola generale: meglio un paio di gradi in meno che uno in più!

Ricordatevi che bastano pochissimi minuti per fare prendere un paio di gradi al vino nel bicchiere, perché il vino va lasciato almeno qualche minuto nel bicchiere.. non si deve versare e tracannare!:([/TD]

[/TR]

[/TABLE]

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

Termino con le informazioni propedeutiche, accennando ai bicchieri.

Qualsiasi vino minimamente decente merita di essere servito in un bicchiere con lo stelo: immediatamente diventa più buono, provate e mi direte.. io mi rifiuto di bere vino in un bicchiere non corretto:(r.

Bicchieri ovviamente di vetro trasparente, il più sottile possibile (ma poi diventa fragile, fare molta attenzione, soprattutto nell'asciugatura).. al supermercato, con 2-3 euro li trovate.

Per gli appassionati esistono tutta una serie di bicchieri “dedicati”, che possono essere professionali, belli, soprattutto costosi, da scegliere secondo le indicazioni del fabbricante o secondo il proprio gusto.. l’importante è che vengano lavati con detersivo neutro, che non lasci profumi; gli esagerati dicono di lavarli solo con acqua distillata, ma non si puliscono veramente.. specialmente se hai mangiato pesce o cibi grassi:roll:.

Modificato da Lisse

Il gatto Apocalisse... per gli amici 'Lisse.

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LA MAGIA mai bevuto... un appunto sulla classificazione in stelle delle annate fatta dal Consorzio: è sempre esagerata (devono pur vendere:roll:).. per me, le annate CINQUE STELLE della scorsa decade sono 2001-2004-2006-2010... la 2007 non va oltre le tre e mezza.

Circa il Tignanello, spero che ti piacerà, però, da almeno un decennio, è solo l'ombra del bel vino che veniva prodotto fino agli anni '90... l'hai pagato ancora nella fascia 45-50? Sono un sacco di soldi..

Di buono, il Tignanello aveva che non necessitava di stappature anticipate*.. aprivi, versavi ed era già buono.

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*Forse è il caso di fare quattro parole sulla stappature delle bottiglie..:pen:

Le convinzioni sono le più disparate e quelle che riporto sono semplicemente le mie, date dall’esperienza e comunque opinabili e sindacabili a volontà…

Difficile dare delle regole generali: ogni tipologìa di vino vorrebbe le sue, da differenziare in base all’età della bottiglia.

Prima mia convinzione: odio il decanter e lo utilizzo raramente.. caso tipico quando il sughero si sbriciola (:(r) e finisce dentro la bottiglia… allora travaso nel decanter, filtrando con un colino.

C’è chi vorrebbe utilizzare il decanter per i vini molto giovani, che a volte possono faticare ad espandare i loro profumi alla stappatura, chi invece lo userebbe per i vini molto vecchi, per ri-ossigenarli dopo 20-30-40 anni di vetro (troppo ossigeno, però, potrebbe fare “morire” in pochi minuti un vino molto maturo… è successo più volte:().

Generalmente, i vini bianchi si possono stappare al momento o pochi minuti prima.

I vini rossi strutturati è necessario aprirli qualche ora prima (2-4-6 o più).. io preferisco la “stappatura alla borgognona”: stappo, verso un bicchiere di vino e lo faccio roteare un po’, lo lascio nel bicchiere 10-15 minuti, poi lo rimetto nella bottiglia.. che a volte ritappo, altre volte la lascio senza sughero, in base all’impressione che ho… succede che ripeta l’operazione dopo un po’ di

tempo, se lo ritengo necessario.

Alcuni vini, addirittura, andrebbero stappati il giorno prima per essere goduti.. ma qui è necessario conoscere bene produttori, vini ed annate.. uno di questi è il Montepulciano d’Abruzzo del Maestro VALENTINI.

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Mi pare il caso di proseguire, scrivendo qualcosa sulla temperatura di servizio del vino.[TABLE=width: 100%]

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[TD]Importantissima: tante volte ho visto buoni vini rovinati da qualche grado in più od in meno.

I vini bianchi vanno bevuti freschi, ma non gelati.. se qualche Prosecco può andare bene a 4°, bollicine più valide ne vogliono 6°-8°.. diciamo più il vino è semplice, più freddo può essere servito.. un bel bianco fermo deve stare attorno ai 10°, per arrivare a bianchi corposi e vecchi che reggono anche i 12-14°.

I vini rossi più semplici vanno bene a temperatura “fresca di cantina” (circa 14-15°), per quelli più strutturati si può andare sui 17, max 18°C… non lasciatevi abbindolare da chi dice “temperatura ambiente”, sopra i 20°C il vino diventa brodo e perde moltissima piacevolezza.

Come regola generale: meglio un paio di gradi in meno che in più!

Ricordatevi che bastano pochissimi minuti per fare prendere un paio di gradi al vino nel bicchiere, perché il vino va lasciato almeno qualche minuto nel bicchiere.. non si deve versare e tracannare!

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Termino con le informazioni propedeutiche, accennando ai bicchieri.

Qualsiasi vino minimamente decente merita di essere servito in un bicchiere con lo stelo: immediatamente diventa più buono, provate e mi direte.. io mi rifiuto di bere vino in un bicchiere non corretto:(r.

Bicchieri ovviamente di vetro trasparente, il più sottile possibile (ma poi diventa fragile, fare molta attenzione, soprattutto nell'asciugatura).. al supermercato, con 2-3 euro li trovate.

Per gli appassionati esistono tutta una serie di bicchieri “dedicati”, che possono essere professionali, belli, soprattutto costosi, da scegliere secondo le indicazioni del fabbricante o secondo il proprio gusto.. l’importante è che vengano lavati con detersivo neutro, che non lasci profumi; gli esagerati dicono di lavarli solo con acqua distillata, ma non si puliscono veramente.. specialmente se hai mangiato pesce o cibi grassi:roll:.

queste tue raccomandazioni le imporrei per legge nel programma d'esame della III media

ma forse è già tardi: il vino è come il tennis prima si comincia meglio si gioca

torniamo alla mia lontana infanzia, mio papà alla domenica mattina presto mi mandava in cantina (seminterrata quindi di per sè non ottimale e con escursione termica eccessiva tra i 5 e i 18 invece dei 10/12) e mi faceva portar su in casa una boccia di rosso per il risotto domenicale

"il vino rosso " diceva il papà "lo devi bere a temperatura ambiente"

ma che significa questa locuzione esoterica?

si fa probabile riferimento alla stanza da pranzo magari riscaldata a camino di una normale dimora borghese otto/novecentesca e quindi intorno ai 18 gradi non credo più

oggi si arriva in certe tane e appartamenti facilmente a 20/21/22/23 quindi quando si tratta di temperatura ambiente...calma e gess come diciamo noi

a quelle temperature i rossi cominciano a scomporsi e alcune frazioni aromatiche tendono a "separarsi" dalla struttura stessa della bevanda

da questo dipende anche - come giustamente rammenta sempre il prof. felino - l'attribuzione di una stagionalità del vino, ovvero_ privilegiare i rossi nella stagione invernale lasciando i bianchi a quelle calde

nelle intermedie ognuno faccia come crede: un bel rosatello ruffino o un rosato del salento a 2,79 bel fresco faranno al caso nostro :happy:

quanto ai bianchi, le regole sono analoghe però si parte dal fresco: quindi 8/12 a salire o a scendere a seconda dell'impegno e del millesimo più si sale e si va indietro più qualche grado la temp. può innalzarsi

sulle bolle qualcosa meno senza uccidere tutto...anche perchè più è fredo meno senti e più copri i difetti

anzi caro marco sarai d'accordo con me che un bicchiere di spumante gelato potrebbe essere anche viziato da tricloroanisolo e non lo senti, poi appena si scalda senti che sa di tappo.

questo vale naturalmente anche per i pregi non solo per i difetti

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anzi caro marco sarai d'accordo con me che un bicchiere di spumante gelato potrebbe essere anche viziato da tricloroanisolo e non lo senti, poi appena si scalda senti che sa di tappo.

questo vale naturalmente anche per i pregi non solo per i difetti

D'accordissimo:agree:

Il gatto Apocalisse... per gli amici 'Lisse.

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Bottiglia che più "smart-buy" non si può: quando comprai (fine 2012 o inizio 2013) chiedevano 50 euro per la scatola da sei, oppure 8,90 cadauna sfuse.. in etichetta riporta "Chianti Colli Senesi", ma sarebbe un Rosso di Montalcino, solo che la vigna si trova ad una quota maggiore rispetto a quanto prevede la DOC ed il produttore deve "declassare" a Colli Senesi..:roll:

Seguo LE RAGNAIE da un lustro, non solo per il Colli Senesi, ma anche il Rosso di Montalcino ed i Brunello (base, "Vecchie Vigne" e "Fornace"), riponendo fiducia nel bravo Riccardo Campinoti e quest'anno se ne sono accorti un po' tutti... infatti fioccano punteggioni (anche 100/100) per i suoi Brunello 2010.

1tsj13.jpg

Il gatto Apocalisse... per gli amici 'Lisse.

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Bottiglia che più "smart-buy" non si può: quando comprai (fine 2012 o inizio 2013) chiedevano 50 euro per la scatola da sei, oppure 8,90 cadauna sfuse.. in etichetta riporta "Chianti Colli Senesi", ma sarebbe un Rosso di Montalcino, solo che la vigna si trova ad una quota maggiore rispetto a quanto prevede la DOC ed il produttore deve "declassare" a Colli Senesi..:roll:

Seguo LE RAGNAIE da un lustro, non solo per il Colli Senesi, ma anche il Rosso di Montalcino ed i Brunello (base, "Vecchie Vigne" e "Fornace"), riponendo fiducia nel bravo Riccardo Campinoti e quest'anno se ne sono accorti un po' tutti... infatti fioccano punteggioni (anche 100/100) per i suoi Brunello 2010.

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Non parliamone troppo assai...allora

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ieri sera in sei tre bocce di questo

Gattinara Docg - Azienda Vitivinicola Nervi - Gattinara

non 2004 ma 2008...annata coi controcazzi comunque anzi superiore

gattinara classico interpretato da par suo da nervi...

se la gioca tranquillamente con i travaglini pari grado

un po' più caldo forse di quest'ultimo

consiglio per gli amici? "strong buy & hold for life" ;)

con un angus al sangue e patate arroste 'a morte sua

Modificato da Zero c.
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