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Fino all'ultimo bicchiere (storie di uomini e di vino)


Lisse

Messaggi Raccomandati:

Ieri sera sono rientrato abbastanza stufo.. una di quelle sere dove hai necessità di trovare qualcosa per raddrizzare l'umore:gratta:... ormai fa caldo, ma il frigo era vuoto...:(

Fanqu, sono andato in cantina, ho acchiappato una bottiglia al volo e le ho dato una botta di freezer per 25 minuti... e l'umore è rinato.

Stasera, poi, con calma, ho finito la boccia.

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Piccolo produttore della Côte de Bar, questa è la sua cuvée base (80% Pinot Noir e 20% Chardonnay)... tre anni fa abbiamo fatto un ordine diretto ed il costo in Italia è stato di 14,50 cadauna: un affare... questa bottiglia in particolare, poi, era quasi sovra-performante:D.

Dovremmo pensare di fare un altro ordine..

'azz marcone al prezzo del berlucco...tanta robba ;)

ti capisco sai...ci sono giorni che la rotazione dei pianeti è talmente frenetica che urge stappare...

ah l'altro giorno ho voluto vedere il Lumen '08...

....fruttoooooooooooooooooone.

:happy:

fatto bene neh? però ti sfiderei a capire cosa c'è dentro. ci vuole minimo un arrosto di bue vicino però

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Domani, in quel di Parma, terremo un focus su due produttori-top di Brunello di Montalcino: GIANFRANCO SOLDERA e POGGIO DI SOTTO... è prevista la stappatura di sette/otto delle loro bottiglie.

Si berrà bene:D... e si dovrebbe pure pranzare degnamente:clap

Il gatto Apocalisse... per gli amici 'Lisse.

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Approfitto di quest’ora mattutina, per raccontarvi qualcosa dei due produttori sopra citati.

Insieme a BIONDI-SANTI, che mise a punto la “ricetta” del Brunello nella seconda metà del 1800, sono, a mio parere, i più grandi produttori di questo vino.

L’azienda POGGIO DI SOTTO di Piero Palmucci (maremmano di origine) è quella con la storia più breve: la prima annata del suo Brunello è la ’91.

Immediatamente, però, i suoi prodotti ebbero risonanza internazionale: suadenti, eleganti, affascinanti, tannino fine e finale lunghissimo; l’unico appunto che ho sentito muovere a questi Brunello è che, “probabilmente”, non avranno vita lunghissima… premesso che è tutto da dimostrare, essendo azienda giovane, c’è da notare che, di contrappasso, questi Brunello hanno l’insindacabile pregio di essere buoni praticamente da subito, al contrario di altri che, sotto i due-tre lustri, sono inapprocciabili.

Se considero il suo Brunello nella top-three, il Rosso di Montalcino di POGGIO DI SOTTO è, per me, il primo assoluto (anche perchè SOLDERA non lo produce più da molti anni): migliore di tanti Brunello in commercio; giustamente:roll:, essendo praticamente un Brunello, costa un pochetto: attorno ai 35 euro.

E’ doveroso ricordare il grosso aiuto avuto dal “maestro assaggiatore” Giulio Gambelli (detto “Bicchierino”, classe 1925), uno dei palati più fini a livello di Sangiovese e consulente di aziende come SOLDERA e MONTEVERTINE.

Purtroppo, a fine 2011, Palmucci ha venduto tutto (pare per quindici euromilioni) a COLLEMASSARI (l’azienda che produce, fra l’altro, il Grattamacco), lasciando tutti gli appassionati un poco orfani:(… staremo a vedere se le nuove annate saranno al livello delle precedenti.

La prima mossa, però, è stata il ritocco del listino… il Brunello di POGGIO DI SOTTO fino all’annata 2006 (uscita nel 2011) si trovava a 50-60 euro, ora siamo al doppio (e molto di più per la versione Riserva)..:(((

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Gianfranco Soldera faceva l’assicuratore in quel di Milano (mi pare, però, che la sua origine sia trevigiana), quando, nel 1972, decise di acquistare una tenuta (“Case Basse”) a Montalcino; il primo vino (un “Rosso da vigneti di Brunello”) uscì con l’annata ’75.

Personaggio vulcanico, di grande personalità e limitata modestia (nemmeno troppo simpatico, a sentire alcuni), negli anni ha dimostrato di essere un vero “manico” della vinificazione, riuscendo a caratterizzare molto il suo Brunello, difficilmente paragonabile (pure nulla sua classicità) a quello di altri produttori e facilmente riconoscibile (anche per una certa quota di acidità volatile, spesso presente:roll:).

Due dei suoi Brunello Riserva sono considerati fra i più grandi vini mai prodotti in Italia: le annate ’83 e ’90 (consulente Gambelli); eccellenti le annate ’79, ’99, ’01 e ‘04 e pure la ’02, figlia di un’annata disastrosa in gran parte della penisola.

La gamma dei suoi vini ha subito diverse variazioni negli anni: inizialmente, c’erano Rosso, Brunello e Brunello Riserva, nel corso degli anni cessò la produzione del Rosso (ultima annata la ’86) ma, sporadicamente, apparvero alcuni IGT (“Intistieti”, “Pegasos”), ci furono dei Brunello con l’indicazione in etichetta del cru (nel ’95: “Case Basse”, “Intistieti”) e poi, dall’annata 2000, solo Brunello Riserva.

E qui inizia un altro mistero: i due cru aziendali, i citati “Case Basse” (più reputato) ed “Intistieti”, vengono vinificati, affinati ed imbottigliati separatamente, ma senza nessuna indicazione in etichetta… quindi, allo stesso prezzo e senza potere distinguere, ci potremmo trovare nel bicchiere due vini diversi, dei quali uno considerato migliore; gli appassionati hanno cercato di venirne a capo, provando a decifrare i numeri di lotto presenti sulle bottiglie e tentando di abbinarli ai due vigneti… i risultati, però, non hanno nulla di ufficiale:pen:.

Il 2 dicembre 2012 avviene il fattaccio: un ex-dipendente rancoroso (si scoprì in seguito), penetrò in cantina ed aprì i rubinetti delle botti… 62mila litri di prezioso Brunello finiti nelle fogne:disp2:.

Nei mesi successivi, dopo alcune polemiche, il Soldera si dimise dal Consorzio di Tutela del Brunello, ma pure il Consorzio lo espulse e ci deve essere di mezzo una querela..

Comunque, dopo un lotto di bottiglie di Brunello Riserva ’06 commercializzate prima del disastro, le poche rimaste uscirono come IGT Toscana ’06; pure le annate ’07 e ’08 sono uscite così, a prezzi proibitivi (in enoteca sui 350-380 euro).

Dalle dichiarazioni dell’azienda, fino all’annata 2012 avremo non più di 7mila bottiglie di Brunello all’anno, contro una media precedente di 15mila.

Un’ultima cosa: se vi capitasse di andare in visita in cantina, preparatevi ad un lungo giro nel giardino curato dalla moglie, grande appassionata di botanica… e non cercate di evitarlo:manganello:, sareste a rischio immediata cacciata (“…se non avete tempo per la tenuta, forse non siete nemmeno predisposti per visitare la cantina”…).

Comunque vada, oggi sarà una bella gara...:drink

Il gatto Apocalisse... per gli amici 'Lisse.

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Le stappature di oggi..

CHÂTEAU CARBONNIEUX Pessac-Léognan Blanc ’93.

DOMAINE RAVENEAU Chablis 1er Cru “Monts Mains” ’07.

POGGIO DI SOTTO Brunello di Montalcino ’97.

POGGIO DI SOTTO Brunello di Montalcino Riserva ’99.

POGGIO DI SOTTO Brunello di Montalcino ’01.

POGGIO DI SOTTO Brunello di Montalcino ’04.

GIANFRANCO SOLDERA Brunello di Montalcino ’99.

GIANFRANCO SOLDERA Brunello di Montalcino Riserva ’01.

GIANFRANCO SOLDERA Brunello di Montalcino Riserva ’02.

GIANFRANCO SOLDERA Brunello di Montalcino Riserva ’04.

DOMAINE HUBERT DE MONTILLE Pommard 1er Cru “Les Grands Épenots” ’90.

LA PODERINA Moscadello di Montalcino ’01.

Il gatto Apocalisse... per gli amici 'Lisse.

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Le stappature di oggi..

CHÂTEAU CARBONNIEUX Pessac-Léognan Blanc ’93.

DOMAINE RAVENEAU Chablis 1er Cru “Monts Mains” ’07.

POGGIO DI SOTTO Brunello di Montalcino ’97.

POGGIO DI SOTTO Brunello di Montalcino Riserva ’99.

POGGIO DI SOTTO Brunello di Montalcino ’01.

POGGIO DI SOTTO Brunello di Montalcino ’04.

GIANFRANCO SOLDERA Brunello di Montalcino ’99.

GIANFRANCO SOLDERA Brunello di Montalcino Riserva ’01.

GIANFRANCO SOLDERA Brunello di Montalcino Riserva ’02.

GIANFRANCO SOLDERA Brunello di Montalcino Riserva ’04.

DOMAINE HUBERT DE MONTILLE Pommard 1er Cru “Les Grands Épenots” ’90.

LA PODERINA Moscadello di Montalcino ’01.

Chi g'ha vinto? Come diceva il grande Marco Paolini ...

Ma eri a pranzo al solito posto?

facci anche una gerarchia tra '99 '01 '02 e '04 se possibile ;)

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Il menu abbinato:

- Tartare di Bisonte con Burrata fresca e prateria in fiore

- Petto di Faraona farcito, salsa di Parmigiano Reggiano affumicato

- Tagliolini con julienne di Manzo romagnolo, fonduta e Tartufo Nero

- Morbido Bue di Carrù brasato al Vin Brulè, Patate pestate allo Zafferano

- Crespella con Chantilly e Frutti di Bosco, Cono croccante con Cioccolato al Rosmarino.

Cinquanta euro a cranio, compreso di tutta l'acqua occorrente (per sciacquare i bicchieri:mrgreen:) e del caffè (locale con una stella Michelin).

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Ma eri a pranzo al solito posto?

No, eravamo a Parma.

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Panoramica bottiglie, in ordine di apparizione..

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Questa era la mia bottiglia, lotto H79, quindi cru "Case Basse"

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Invece, questo era un cru Intistieti

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La tartare

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Il petto di faraona

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I tagliolini

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Il brasato

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Niente foto del dessert, me lo so' magnato subito..:roll:

Il gatto Apocalisse... per gli amici 'Lisse.

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Inviato (modificato)

Con la premessa che Nostra Signora Santissima di tutti i sugheri ci ha pienamente assistito e che tutte le bottiglie stappate erano performanti, salvo il Bordeaux bianco evoluto (beh, dopo 22 anni.. comunque ancora bevibile), posso confermare che la degustazione è stata di livello molto alto:drink.

Personalmente, ho visto un maggiore gioco di squadra da parte di POGGIO DI SOTTO, sempre armonioso, sensuale e facilmente approcciabile, rispetto a SOLDERA, fresco e persistente, ma altalenante ed incostante; comunque, ogni bottiglia, se presa singolarmente, sarebbe stata una bevuta coi fiocchi.

Secondo me, il vincitore della giornata è stato SOLDERA '99 (versione Annata e non Riserva), seguito da SOLDERA Riserva '02.. tutti a livello molto alto i POGGIO DI SOTTO (leggera preferenza per la Riserva '99, una sorpresa la '97); alla fine, ho penalizzato SOLDERA Riserva '04 (lotto H79, cru Case Basse), da stappare più avanti nel tempo e SOLDERA Riserva '01 (cru Intistieti), inferiore a quanto ci si potrebbe attendere da una buona annata.

L’impressione avuta è che il decennio ’90 sia superiore al primo del nuovo secolo.. d’accordo, saranno anche vini più maturi, ma resta la sensazione di un alcool in eccesso.

Ottimo lo Chablis 1er Cru, del quale sono riuscito ad azzeccare:b9 tipologia (1er) e cru (Monts Mains).. ovviamente, da bottiglia stagnolata.

Al contrario, il Pommard '90, pure lui stagnolato, non è stato individuato da nessuno.. non aveva nulla della Borgogna, il pensiero della maggioranza era per un taglio rodanesco Grenache-Syrah-Mourvèdre ecc. ecc. :rotfl:

Buono l'accompagnamento gastronomico, anche se per il brasato sarebbe stato più adatto un Amarone..:(

Modificato da Lisse

Il gatto Apocalisse... per gli amici 'Lisse.

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Con la premessa che Nostra Signora Santissima di tutti i sugheri ci ha pienamente assistito e che tutte le bottiglie stappate erano performanti, salvo il Bordeaux bianco evoluto (beh, dopo 22 anni.. comunque ancora bevibile), posso confermare che la degustazione è stata di livello molto alto:drink.

Personalmente, ho visto un maggiore gioco di squadra da parte di POGGIO DI SOTTO, sempre armonioso, sensuale e facilmente approcciabile, rispetto a SOLDERA, fresco e persistente, ma altalenante ed incostante; comunque, ogni bottiglia, se presa singolarmente, sarebbe stata una bevuta coi fiocchi.

Secondo me, il vincitore della giornata è stato SOLDERA '99 (versione Annata e non Riserva), seguito da SOLDERA Riserva '02.. tutti a livello molto alto i POGGIO DI SOTTO (leggera preferenza per la Riserva '99, una sorpresa la '97); alla fine, ho penalizzato SOLDERA Riserva '04 (lotto H79, cru Case Basse), da stappare più avanti nel tempo e SOLDERA Riserva '01 (cru Intistieti), inferiore a quanto ci si potrebbe attendere da una buona annata.

L’impressione avuta è che il decennio ’90 sia superiore al primo del nuovo secolo.. d’accordo, saranno anche vini più maturi, ma resta la sensazione di un alcool in eccesso.

Ottimo lo Chablis 1er Cru, del quale sono riuscito ad azzeccare:b9 tipologia (1er) e cru (Monts Mains).. ovviamente, da bottiglia stagnolata.

Al contrario, il Pommard '90, pure lui stagnolato, non è stato individuato da nessuno.. non aveva nulla della Borgogna, il pensiero della maggioranza era per un taglio rodanesco Grenache-Syrah-Mourvèdre ecc. ecc. :rotfl:

Buono l'accompagnamento gastronomico, anche se per il brasato sarebbe stato più adatto un Amarone..:(

Grande gatto alla cieca hai beccato paese e tipo di classificazione, oltre a tutto il resto ovviamente

Con riserva di veridica verifica di certi abbinaggi o accostamenti un po' hard (alludo a tartara e faraona e salsaggio del brasato) non me ne vogliano gli anfitrioni :)

Modificato da Zero c.
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Grande gatto alla cieca hai beccato paese e tipo di classificazione, oltre a tutto il resto ovviamente

Che fosse uno Chablis di RAVENEAU era inequivocabile, poichè il conferente non ho rimosso tutta l'inconfondibile ceralacca gialla... era da capire se fosse Chablis village, Chablis 1er (e quale fra: Monteé de Tonnerre, Monts Mains, Chapelot, Butteaux, Vaillons e Forêt) oppure Chablis Grand Cru (e quale fra: Clos, Blanchot e Valmur).

Dall'intensità ho intuito fosse un 1er, non mi pareva fosse così buono da essere il top (Montée de Tonnerre), ma anche meglio dei due cru considerati più deboli (Vaillons e Forêt).. poi, ho pensato che Chapelot e Butteaux sono i due cru meno diffusi... quindi ho detto: Monts Mains!:mrgreen:

Il gatto Apocalisse... per gli amici 'Lisse.

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Che fosse uno Chablis di RAVENEAU era inequivocabile, poichè il conferente non ho rimosso tutta l'inconfondibile ceralacca gialla... era da capire se fosse Chablis village, Chablis 1er (e quale fra: Monteé de Tonnerre, Monts Mains, Chapelot, Butteaux, Vaillons e Forêt) oppure Chablis Grand Cru (e quale fra: Clos, Blanchot e Valmur).

Dall'intensità ho intuito fosse un 1er, non mi pareva fosse così buono da essere il top (Montée de Tonnerre), ma anche meglio dei due cru considerati più deboli (Vaillons e Forêt).. poi, ho pensato che Chapelot e Butteaux sono i due cru meno diffusi... quindi ho detto: Monts Mains!:mrgreen:

I felini hanno notoriamente buon olfatto.

Sì ma la cieca con uno che conosce lo chablis come io conosco l'acqua Lete senza occultare integralmente il packaging forse era un aiutino :clap

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