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[RISOLTO] Il Caso LaForza??


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da www.oniauto.it

IL CASO LAFORZA

Oltre due anni fa, nel gennaio del 2002, intitolammo "Pronto a rinascere il SUV italiano?" una monografia sul suv LAFORZA, riedizione dell'italianissimo – nel bene e nel male – Magnum Fissore.

Rinfreschiamoci la memoria: nel '89 una cordata d'imprenditori americani, rimasti impressionati dai Magnum in dotazione alla Polizia, decise di accordarsi con la Fissore per commercializzare questo innovativo suv in Nordamerica. Le scocche partivano da Cherasco praticamente ultimate, prive soltanto della catena cinematica, per giungere in Michigan dove ricevevano motore e trasmissione di provenienza Ford USA.

Già nell'estate del '90, però, il progetto mostrò segni di cedimento: il gruppo finanziario che sosteneva il tutto dichiarò bancarotta. L'anno dopo, l'intervento di un gruppo saudita permise a Laforza di riprendere l'attività, per ultimare la costruzione di circa 300 scocche rimaste in giacenza, di cui oltre il 50% destinate ai ricchi mercati arabi.

Purtroppo, il progetto s'impantanò nuovamente, fino all'intervento della Monster Motorsport di Escondido che ne rilevò l'attività. A metà degli anni '90, l'azienda assunse la denominazione sociale di Laforza Automobiles Inc. e strinse nuovi accordi con la Magnum Industriale, nata dai resti della vecchia Rayton Fissore. Tra il 1989 e il 1999 il prezzo e le dotazioni del suv Laforza salirono vertigionasamente: dai circa 30.000 USD del modello originario si giunse, con notevole disinvoltura, ad un prezzo quasi triplicato!

Nei primi anni Duemila, poi, l'azienda ha presentato, sottoforma di prototipo, un'ulteriore evoluzione del suv. La base rimaneva la stessa, il vecchio Magnum sottoposto, questa volta, ad un profondo lavoro di restyling opera, a detta dell'azienda, di Tom Tjaarda. Il veicolo era caratterizzato oltre che dall'estetica aggiornata, da allestimenti interni di pregio e da una blindatura di primo livello. Sarebbe stato il primo PSV (personal security veichle).

In coda al nostro precedente speciale, esprimemmo alcune perplessità. Tuttora, però, pare che le nostre siano destinate a rimanere solo vane speranze. Nei progetti, infatti, il Laforza PSV avrebbe dovuto essere commercializzato anche sul mercato europeo: la Laforza acquisì, nel 2000, la Magnum Industriale, trasformandola in Laforza International S.p.a. e aveva previsto di motorizzare la versione europea con un propulsore Iveco – AIFO. La produzione del PSV, dapprima prevista per il 2001, slittò al 2003, ma oggi non se ne sa piu' nulla...

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