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GP Belgio 2015


AleMcGir

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al netto del fatto che secondo me Tribùla Briatore trolleggia un po' per guadagnare in visibilità....

da omnicorse.

Nei primi giorni di questa settimana ha continuato a tenere banco la polemica lanciata dalla Ferrari e da Sebastian Vettel nei confronti della Pirelli al termine del Gran premio del Belgio, a Spa-Francorchamps, in cui il tedesco ha visto sfumare il terzo posto assoluto al penultimo giro della gara a causa dell'esplosione della gomma posteriore destra.

L'ex team principal di Benetton e Renault, Flavio Briatore, ha voluto dire la propria riguardo questo scambio di vedute tra l'impresa che ha sede a Maranello e la casa fornitrice unica di pneumatici della Formula 1 tramite le colonne del quotidiano generalista Repubblica.

Briatore ha innanzitutto ricordato che la casa che fonisce le gomme, in questo caso Pirelli, prima del Gran Premio fornisce precise indicazioni ai team su quanti pit stop sia possibile svolgere nel corso della gara: "La Pirelli prima della gara dà l'indicazione di quanti pit stop devi fare, e tu ti devi attenere a quelle indicazioni".

Poi, ecco l'affondo sulla vicenda, con cui ha preso le parti della Pirelli e ricordato quanto sia stata azzardata la strategia della Scuderia italiana. Secondo Briatore, una scelta rischiosa, ma consapevole: "Le gomme sono una componente fondamentale di questo sport. Se chi le ha fabbricate ti dice che devi fare una strategia a due soste, o al massimo una a tre, vuol dire che se fai un solo pit stop lo fai a tuo rischio. Dopodiché ti può andar bene, e allora fai la figura del fenomeno. Se però ti va male, non puoi dare la colpa al costruttore".

"Secondo me la strategia della Ferrari era sbagliata. Quando ho visto che Seb faceva un pit stop solo mi sono detto che avrebbe finito la gara girando molto lentamente. Ma il team sapeva perfettamente quello che stava facendo", ha concluso il geometra di Cuneo.

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Io non sono nemmeno così sicuro che la Pirelli abbia preventivamente dato avvertimenti e che la Ferrari li abbia quindi ignorati. Arrivabene ha dichiarato che il tecnico Pirelli che segue la scuderia (tal Mario Isola) non avrebbe segnalato alcun avvertimento o rimostranza riguardo la loro strategia.

I'm considered quite an expert on the subject of going off the road (A. De Portago)

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Io non sono nemmeno così sicuro che la Pirelli abbia preventivamente dato avvertimenti e che la Ferrari li abbia quindi ignorati. Arrivabene ha dichiarato che il tecnico Pirelli che segue la scuderia (tal Mario Isola) non avrebbe segnalato alcun avvertimento o rimostranza riguardo la loro strategia.

no, la Pirelli ha dato le indicazioni di massima (come ogni GP).

il problema è tale Mario Isola IMHO..seduto li insieme al tema era ovvio che sapesse che voleva arrivare in fondo.

per quello per me l'imputato principale è pirelli, ma ferrari sapeva perfettamente di rischiare con uno stint così lungo.

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no, la Pirelli ha dato le indicazioni di massima (come ogni GP).

il problema è tale Mario Isola IMHO..seduto li insieme al tema era ovvio che sapesse che voleva arrivare in fondo.

per quello per me l'imputato principale è pirelli, ma ferrari sapeva perfettamente di rischiare con uno stint così lungo.

Ok, ma siamo in formula 1. Credo che il 90% delle scelte tecnico / strategiche comportino rischi, esempio stupido che mi viene in mente al volo: progettazione appendici aerodinamiche (tecnico) rifornimenti (tattico).

la percentuale di colpa della scuderia è fisiologica, ma lo è in ogni sua scelta che fa direttamente su roba che progetta e produce di suo. Sulle gomme si deve fidare del produttore.

Se il produttore ha dubbi e paga un consulente per stare al box, perchè questo non è interventuto anche solo dicendo "occhio signori che il rischio c'è, noi da qui in poi non ci assumiamo responsabilità" . E' una cosa che si fa giornalmente in ogni ambito lavorativo, a maggior ragione non capisco perchè il tipo sia stato zitto: imho comportamento controproducente anche per il suo stesso datore di lavoro.

E' un po' come se la honda dopo la scossetta ad Alonso avesse detto: "Occhio piloti, è noto che a toccare il volante potreste resettare la memoria a breve termine" :lol:

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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no, la Pirelli ha dato le indicazioni di massima (come ogni GP).

il problema è tale Mario Isola IMHO..seduto li insieme al tema era ovvio che sapesse che voleva arrivare in fondo.

per quello per me l'imputato principale è pirelli, ma ferrari sapeva perfettamente di rischiare con uno stint così lungo.

Immagino che ogni team avrà ricevuto indicazioni (non solo sulla sicurezza, ma anche e soprattutto sul degrado delle prestazioni) dal proprio tecnico Pirelli incaricato, sulla base di mille parametri personalizzati per ogni squadra o anche singolo pilota, es: caratteristiche delle vetture, dati accumulati nei giorni di prove, dati raccolti a Spa 2014 e in altri gp 2015 ecc quindi qualcosa un po' più articolato di un "dopo 22/40/n giri fa boom". Dopotutto se ogni team ha il proprio Mario Isola ci sarà un motivo.

Ora, a parte la caccia al colpevole (che, volendo, potrebbe anche starmi bene la giustificazione dell'evento imprevedibile ma statisticamente accettabile per via di tanti fattori che entrano in gioco), quello che mi dà più pensieri è l'atteggiamento Pirelli post-accaduto, che mi sembra contraddittorio oltre che controproducente (su alcune testate inglesi già si parla di malumori tra i piloti e richieste di risposte certe entro Monza).

I'm considered quite an expert on the subject of going off the road (A. De Portago)

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secondo me sopravvalutate i briefing, questi modificano le gomme per esigenze di spettacolo.

io continuo a pensare che Pirelli non può o non vuole imporsi coi team sulle strategie e si limita a "consigliare". poi quelli fanno un po' come gli pare. in Ferrari hanno fatto i conti SOLO col degrado prestazionale IMHO, fidandosi del dato "arbitrario" dei 40 giri generici (non specificatamente a Spa).

è sempre copla di Pirelli eh..ci mancherebbe..però l'ha decisione la assunta Ferrari

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F1 ANALISITECNICA : CAOS PIRELLI - FERRARI: il pensiero del PJ

....La gomma NON avrebbe comunque mai dovuto cedere (ma questa è una banalità pazzesca), soprattutto in un caso dove non ci sono stati segnali per cui la gomma sia arrivata a fine vita. Ma c'è sempre quella parte di imponderabile quando si progetta un qualcosa che è difficile da valutare....

"I rettilinei sono soltanto i tratti noiosi che collegano le curve" [sir Stirling Moss]

"La cosa più bella che può fare un uomo vestito è guidare di traverso" [Miki Biasion]

Seat Leon Copa 1.6Tdi  - Suzuki V-strom 650

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Guest EC2277

La parte interessante è quella in cui analizza il cedimento del pneumatico avuto da Roseberg ed analizza il cedimento del pneumatico di Vettel, comparandolo alla condotta di guida di quest'ultimo. In pratica l'autore ribadisce quanto avevo esposto: il pneumatico non era usurato, ma sovraffaticato (come avevo anch'io suggerito) e suggerisce l'ipotesi che tale sovraffaticamento fosse dovuto alla condotta di quida di Vettel. Una condotta di guida eccessivamente aggressiva, sopratutto a causa dei continui tagli fatti dal pilota tedesco sul cordolo del Radillon e protratta per troppo tempo.

Stando all'autore dell'articolo, il problema principale è stato quello di non disporre di sufficienti dati per valutare il comportamento degli pneumatici, poiché i long run del Venerdì sono stati più volte interrotti e pertanto tutte le altre scuderie che avevano valutato la possibilità di effettuare una sola sosta (Lotus e Force India), hanno preferito farne 2; accogliendo così il consiglio della Pirelli.

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