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Le normative sulla CO2 però sono nate prima da un gentleman agreement tra le case, e poi concertato con le autorità europee.

Visto che quindi erano cose note, sapute e concertate....spingere su mezzi consumosi e poi lamentarsi che non raggiungi gli obiettivi mi sembra una cosa un po'....naïf

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Se non sbaglio peraltro se eccedi con la co2 media, mica ti sparano. Semplicemente sei costretto a far pagare di più le auto che produci per via degli oneri extra.

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Sono usciti i numeri della azione, 648458 auto in tutto, pensavo molte di più

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

Inoltre non si tratta di un richiamo, da eseguire tassativamente con avviso ad ogni proprietario, ma di manutenzione service da eseguire in occasione dei tagliandi.

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

Ma a questo punto, sono in regola o no?

E questo intervento a cosa serve e cosa modifica?

A me sembra tutto una colossale presa per i fondelli....

Di sicuro la credibilità di VAG è ulteriormente scesa secondo me, già non li sopprtavo ma da ora in poi prima di vedere un euro dalle mie tasche...

Piuttosto vado in bici

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Sono usciti i numeri della azione, 648458 auto in tutto, pensavo molte di più

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Inoltre non si tratta di un richiamo, da eseguire tassativamente con avviso ad ogni proprietario, ma di manutenzione service da eseguire in occasione dei tagliandi.

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Ma a questo punto, sono in regola o no?

E questo intervento a cosa serve e cosa modifica?

A me sembra tutto una colossale presa per i fondelli....

Di sicuro la credibilità di VAG è ulteriormente scesa secondo me, già non li sopprtavo ma da ora in poi prima di vedere un euro dalle mie tasche...

Piuttosto vado in bici

Sul sito sono fermi alla comunicazione del 23 u.s. Questa notizia da dove arriva?

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Dieselgate in Italia, tutte le auto coinvolte

Sono 648.458 i clienti di modelli Audi, Seat, Skoda e Volkswagen da contattare per un intervento in officina

Dopo giorni di ipotesi e voci incontrollate, finalmente il dato è ufficiale: in Italia il numero di auto coinvolte dal cosiddetto Dieselgate sono 648.458, suddivise in 361.432 Volkswagen, 197.421 Audi, 35.348 Seat, 38.966 Skoda e 15.291 veicoli commerciali. La comunicazione arriva da Volkswagen Group Italia che parla di un "intervento di manutenzione service" da effettuare nelle officine autorizzate sui veicoli dotati di motori diesel EA 189 Euro 5. Le soluzioni tecniche previste nel piano d'azione, non ancora specificate ma che abbiamo già ipotizzato in questo articolo, serviranno a risolvere il problema di centralina di questi TDI che ha portato allo scandalo sulle emissioni EPA.

Dieselgate in Italia: cosa succede adesso

Volkswagen Italia aveva già bloccato le vendite dei vecchi modelli Euro 5 in stock, adesso i clienti italiani di queste vetture del gruppo tedesco saranno informati sulle tempistiche e le modalità di esecuzione dell'intervento di officina, che tecnicamente non è un richiamo perché non riguarda un difetto che pregiudica la sicurezza del veicolo. L'elenco preciso delle vetture interessate è stilato sulla base del numero di telaio, sistema che permette anche di escludere i veicoli che non necessitano dell'intervento. La filiale italiana di VW conferma poi che anche nel nostro Paese i nuovi motori diesel Euro 6 soddisfano i requisiti legali e ambietali e non sono interessati dalla azione d'officina.

EA 189, "chi è" il motore dello scandalo

La sigla EA 189 (dove EA sta per "EntwicklungsAuftrag", ovvero "contratto di sviluppo") si è letta spesso sui giornali in questi giorni, ma non tutti hanno spiegato di cosa si tratta come vi abbiamo invece raccontato noi. Si tratta non di un solo motore, ma di un'intera famiglia di turbodiesel common rail che, con potenze che vanno fra 110 e 184 CV e centralina motore Bosch EDC 17, comprende: il 2.0 TDI; il 1.6 TDI ed il tre cilindri 1.2 TDI. Negli anni questo common rail è stato utilizzato dalle migliaia di Audi, Seat, Skoda e Volkswagen che adesso sono state ufficialmente contate. Interessante, per chi vuole davvero capire l'argomento, è poi sapere come vengono misurati consumi ed emissioni in Europa e negli Stati Uniti, e come dovrebbero cambiare per essere più veritieri. Per questo vi suggeriamo di leggere l'articolo dedicato ai "Cicli di omologazione".

Dieselgate in Italia: 648.458 auto coinvolte - OmniAuto.it

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Articolo molto circostanziato del fatto, giuto per chiarire la situazione

SE VOLKSWAGEN PIANGE, FCA NON RIDE – LA CASA GUIDATA DA MARPIONNE AMMETTE CON LE AUTORITÀ USA DI AVER COMUNICATO CON RITARDO I DATI SUGLI INCIDENTI E I PROBLEMI DI SICUREZZA DELLE SUE MACCHINE – FCA RISCHIA UNA NUOVA PESANTE MULTA, DOPO QUELLA PATTEGGIATA A LUGLIO -

Nel corso degli approfondimenti interni dovuti alla prima infrazione contestata con successo dall’Autorità Usa sulla sicurezza stradale, Fca si è accorta di altre carenze nel suo sistema informativo e lo ha comunicato spontaneamente. Il segretario ai Traporti Usa, Anthony Foxx, ha definito la faccenda “preoccupante”. Intanto tre stabilimenti bocciano l’ultimo accordo sindacale di Marchionne…

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Claire Bal per il “Fatto QuotidianoTempi duri per FCA in America. Sergio Marchionne si trova ad affrontare il fuoco incrociato dell'agenzia per la sicurezza stradale Nhtsa e dei lavoratori del sindacato United Auto Workers, che da diversi stabilimenti americani stanno votando “no” all'ultima proposta di contratto collettivo. La prima “grana” è dovuta al ritardo con cui, secondo l'Nhtsa, FCA avrebbe comunicato le informazioni relative a problemi di sicurezza dei veicoli del gruppo.

Negli Stati Uniti, infatti, i costruttori sono obbligati a informare con tempestività l'ente federale a proposito di qualunque problema possa influenzare la sicurezza dei consumatori: è il sistema Early Warning Report, parte del regolamento Tread creato nel 2000 per identificare i difetti subito, prima che attentino alla salute pubblica. A luglio Fca era stata accusata di aver nascosto le informazioni preliminari che hanno poi portato a 23 richiami diversi – 11 milioni di veicoli coinvolti in totale – fra cui alcuni particolarmente gravi, come il serbatoio difettoso di alcune Jeep che avrebbe provocato incendi fatali. Fiat-Chrysler aveva ammesso l'errore e aveva patteggiato una sanzione civile di 105 milioni di dollari, “la più alta mai imposta dall'Nhtsa”, recitava il comunicato stampa diffuso a fine luglio, cui s'aggiungeva l'impegno di riacquistare le auto dei clienti delusi.

La multa era divisa in tre parti: 70 milioni in denaro, 20 milioni da spendere per adeguare le procedure e altri 15 milioni di “aggravante”, da pagare nel caso in cui l'osservatore indipendente che seguirà FCA per tre anni dovesse scoprire ulteriori violazioni.Durante le verifiche qualcos'altro è saltato fuori, perché martedì FCA ha annunciato di aver “identificato carenze ” non meglio identificate nella sua attività di report dei difetti, e di averle prontamente comunicate all'Nhtsa. La quale non l'ha presa bene: “Questo rappresenta un fallimento significativo delle responsabilità di un costruttore”, ha detto il numero uno Mark Rosekind, che ha annunciato che l'agenzia federale “prenderà provvedimenti adeguati sulle cause di questo fallimento”.

L’inchiesta, riportata dal Wall Street Journal riguarda discrepanze venute alla luce tra il numero di incidenti e di vittime di veicoli difettosi e i rapporti presentati invece alle authority. Si rischia un’altra multa. Il segretario dei trasporti Anthony Foxx ha descritto l'ammissione di FCA come “preoccupante”: “Stiamo valutando di chiamare tutti i costruttori, ci sono una serie di problemi sul tavolo in questo momento che meritano una discussione”, ha detto ai giornalisti.Sono cronaca degli ultimi mesi non solo lo scandalo della Volkwagen che truccava i test sulle emissioni, ma anche le almeno 124 morti legate al blocchetto dell'accensione difettoso di milioni di vetture General Motors. In America, nell'ultimo anno, i costruttori hanno dovuto richiamare 60 milioni di veicoli per questioni legate alla sicurezza, dice il New York Times.

Non è più sereno, per FCA, il fronte dei rapporti con i lavoratori. Gli impianti di Toledo (Ohio), Sterling Heights e Jefferson North (Michigan) hanno votato a grande maggioranza contro il contratto quadriennale su cui Sergio Marchionne e i rappresentanti del sindacato UAW avevano trovato un accordo il 15 settembre.

Il contratto alzerebbe il salario base, riducendo la differenza di paga oraria fra gli operai da 12 a 8 dollari, ma non soddisfa i lavoratori perché diminuisce la copertura medica, non garantisce la crescita dei nuovi assunti e non specifica in che fabbriche saranno prodotti i nuovi veicoli. Alcuni stabilimenti del gruppo si devono ancora esprimere, ma secondo il Wall Street Journal l' accoglienza tiepida del contratto apre la possibilità che i rappresentanti dell'UAW debbano rimettersi al tavolo con i costruttori, probabilmente con Ford o General Motors.

Fra le big three americane, FCA è il costruttore che, in media, paga meno i suoi operai perché ne impiega un maggior numero di secondo livello rispetto ai concorrenti, il 45% contro il 28% di Ford e il 20% di GM. Il nuovo contratto alzerebbe il costo del lavoro da 48 dollari l'ora a 53-54, ma comunque rimarrebbe inferiore a quello che pagano le concorrenti. Nonostante la divisione americana abbia riportato un profitto del 4% nell'ultimo anno, dice il giornale americano, FCA distribuisce molti meno bonus di GM e Ford

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