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Motegi 2015


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Impressionante primi giri di Lorenzo...su pista BAGNATA

Quando è "ispirato" sembra divino

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Lorenzo ha stressato troppo le gomme da bagnato, vince Pedrosa (molto dolce nella guida,bravo!) e V46 arrivando secondo dimostra di non essere il piu' veloce , ma il PIU' FORTE. Complimenti alla sua visione di gara ed esperienza

+18

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nelle interviste Lorenzo tradisce una estrema SICUREZZA: sa di essere nettamente piu' veloce (su asciutto), e pensa di vincerle TUTTE (con MM/Perdosa o le Ducati in mezzo)

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ANALISI DI ZAMAGNI MOTO:IT

GP DEL GIAPPONE[h=1]MotoGP, Motegi 2015. Rossi: “Lui sfortunato? Irrispettoso nei miei confronti”[/h]11 ottobre 2015 - Valentino, giustamente, non concorda con il compagno di squadra quando afferma di essere solo sfortunato. “Quando perdi puoi trovare mille scuse, ma la verità è che qui io ero forte quanto lui anche sull’asciutto”. Sul mondiale: “Si deciderà a Valencia”


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19commenti

zamagni.jpgdi Giovanni Zamagni

Corrispondente MotoGP

rossi-motegi-15-secondo.jpg

MOTEGI – Veloce ma staccato da Lorenzo, apparentemente in difficoltà. Poi, però, Valentino Rossi è riuscito a ribaltare la situazione a suo favore andando via da Motegi ancora una volta con il massimo risultato ottenibile, ancora una volta con più punti del compagno di squadra. Per certi versi, il GP del Giappone è l’esatta fotografia di tutta la stagione: Lorenzo è più veloce sul singolo giro, ma nel complesso,Rossi è più completo, in definitiva più forte.

«E’ stata una gara molto difficile, alla fine mentalmente stressante, perché era complicato controllare la moto con le gomme da bagnato ormai alla frutta, era facile commettere un errore, che io non mi potevo permettere. L’inizio è stato positivo, ma Lorenzo era più veloce di me e io non mi sentivo perfettamente a posto con la moto, come lo ero invece a Silverstone sul bagnato. Ho cercato comunque di tenere il suo passo e dopo qualche giro il nostro distacco si è stabilizzato: credo che quello sia stato un momento importante della gara. Poi, però, le condizioni sono cambiate completamente: quando Pedrosa mi ha superato ero un po’ preoccupato, ho temuto di perdere nove punti come era successo ad Aragon. Così ho cercato di andare con lui, ho tenuto un buon passo: sia io sia Lorenzo eravamo al limite con le gomme, ma, forse, io ero messo un po’ meglio di Jorge. Per il campionato sono 20 punti fondamentali».

Pedrosa ti ha aiutato per la rimonta su Lorenzo?

«Sì. Lui stava guidando bene, ho potuto stare in scia e raccogliere buone informazioni sulle migliori linee da percorrere. Fino a quel momento, io e Jorge avevamo rallentato più o meno uniformemente, la distanza era rimasta uguale, non sapevo se fossi riuscito a riprenderlo».

Cosa ha determinato il maggior calo della sua gomma anteriore rispetto alla tua?

«Non lo so esattamente, possono incidere tanti fattori: lo stile di guida, la messa a punto della moto. Durante la gara io ho “giocato” molto con le mappe per rendere la moto più o meno aggressiva a seconda della situazione. Potrei dire tranquillamente che lui è partito troppo forte e io sono stato più intelligente a conservare le gomme per il finale, ma non è così. Quando mi ha passato Pedrosa ho messo una mappa che facesse slittare meno la gomma posteriore sul dritto e la situazione è migliorata».

Tre gare alla fine, 18 punti di vantaggio…

«E’ inutile pensare alle tre gare, meglio concentrarsi GP per GP, perché le due Honda vanno molto forte e ci possono anche essere le Ducati. Phillip Island è una pista che mi piace, ma dove spesso ci sono condizioni climatiche difficili ed è complicato trovare la migliore messa a punto. Australia, Malesia e Valencia sono tre circuiti molto differenti con condizioni completamente diverse è inutile stare a fare calcoli, pensare dove vai più forte o più piano. Anche perché, nel 99% dei casi, certe previsioni vengono smentite. Bisogna arrivare davanti a Lorenzo: quello è l’obiettivo».

Sei d’accordo con Jorge quando dice che è indietro in classifica solo per sfortuna o a causa del meteo?

«Dare tutta la colpa alla sfortuna mi sembra irrispettoso nei mei confronti. Tutte le volte che uno arriva dietro potrebbe cercare delle scuse, lo potrei fare anch’io: ne potrei elencare almeno una ventina per tutte le volte che prendo la paga. Ma il mio approccio è differente, oggi sono semplicemente stato più bravo a guidare in condizioni difficili. E’ vero che Jorge va forte, ma di questo GP sono contento naturalmente per i 4 punti guadagnati, l’aspetto più importante, ma anche perché sull’asciutto ero competitivo quanto lui e me la sarei potuta giocare con le slick. Ho fatto una buona qualifica, ero molto efficace nelle FP4, guidavo bene. E’ un aspetto importante, che dobbiamo portarci dietro anche nelle prossime gare: il nostro approccio alle gare è diverso, lui va subito forte fin dal primo giro, mentre io, per carattere e per età, ci metto di più ad arrivarci. Ma questa volta ci sono riuscito: è stato davvero un peccato che non si sia corso sull’asciutto, perché potevamo fare una bella battaglia. Lui è fortissimo, parte sempre bene, fa le prime curve in maniera incredibile, ma abbiamo tutte le carte in regola per giocarcela alla pari nelle prossime tre gare».

E adesso si va a Phillip Island e a Sepang.

«Sì, due tra le mie piste preferite, dove naturalmente andrà fortissimo anche lui. Sarebbe bello fare una bella lotta, provare a batterlo e poi vedere, perché Valencia è un GP nel quale può succedere di tutto: è una delle piste peggiori per me, ma nel 2014 avevo fatto la pole e avevo finito secondo. E’ tutto aperto».

Si può chiudere il mondiale prima di Valencia?

«La vedo difficile».

Dopo Aragon avevi detto che bisognava comunque vincere almeno una gara: adesso, però, non è più necessario: l’obiettivo rimane quello?

«La vittoria sarebbe fantastica perché è quello che ti dà più gusto e adrenalina, però avere questo margine, la possibilità di amministrare, è certamente un vantaggio. Ma sarebbe meglio vincere almeno un GP».

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GP DEL GIAPPONE[h=1]MotoGP, Motegi 2015. Rossi: “Lui sfortunato? Irrispettoso nei miei confronti”[/h]11 ottobre 2015 - Valentino, giustamente, non concorda con il compagno di squadra quando afferma di essere solo sfortunato. “Quando perdi puoi trovare mille scuse, ma la verità è che qui io ero forte quanto lui anche sull’asciutto”. Sul mondiale: “Si deciderà a Valencia”


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MOTEGI – Veloce ma staccato da Lorenzo, apparentemente in difficoltà. Poi, però, Valentino Rossi è riuscito a ribaltare la situazione a suo favore andando via da Motegi ancora una volta con il massimo risultato ottenibile, ancora una volta con più punti del compagno di squadra. Per certi versi, il GP del Giappone è l’esatta fotografia di tutta la stagione: Lorenzo è più veloce sul singolo giro, ma nel complesso,Rossi è più completo, in definitiva più forte.

«E’ stata una gara molto difficile, alla fine mentalmente stressante, perché era complicato controllare la moto con le gomme da bagnato ormai alla frutta, era facile commettere un errore, che io non mi potevo permettere. L’inizio è stato positivo, ma Lorenzo era più veloce di me e io non mi sentivo perfettamente a posto con la moto, come lo ero invece a Silverstone sul bagnato. Ho cercato comunque di tenere il suo passo e dopo qualche giro il nostro distacco si è stabilizzato: credo che quello sia stato un momento importante della gara. Poi, però, le condizioni sono cambiate completamente: quando Pedrosa mi ha superato ero un po’ preoccupato, ho temuto di perdere nove punti come era successo ad Aragon. Così ho cercato di andare con lui, ho tenuto un buon passo: sia io sia Lorenzo eravamo al limite con le gomme, ma, forse, io ero messo un po’ meglio di Jorge. Per il campionato sono 20 punti fondamentali».

Pedrosa ti ha aiutato per la rimonta su Lorenzo?

«Sì. Lui stava guidando bene, ho potuto stare in scia e raccogliere buone informazioni sulle migliori linee da percorrere. Fino a quel momento, io e Jorge avevamo rallentato più o meno uniformemente, la distanza era rimasta uguale, non sapevo se fossi riuscito a riprenderlo».

Cosa ha determinato il maggior calo della sua gomma anteriore rispetto alla tua?

«Non lo so esattamente, possono incidere tanti fattori: lo stile di guida, la messa a punto della moto. Durante la gara io ho “giocato” molto con le mappe per rendere la moto più o meno aggressiva a seconda della situazione. Potrei dire tranquillamente che lui è partito troppo forte e io sono stato più intelligente a conservare le gomme per il finale, ma non è così. Quando mi ha passato Pedrosa ho messo una mappa che facesse slittare meno la gomma posteriore sul dritto e la situazione è migliorata».

Tre gare alla fine, 18 punti di vantaggio…

«E’ inutile pensare alle tre gare, meglio concentrarsi GP per GP, perché le due Honda vanno molto forte e ci possono anche essere le Ducati. Phillip Island è una pista che mi piace, ma dove spesso ci sono condizioni climatiche difficili ed è complicato trovare la migliore messa a punto. Australia, Malesia e Valencia sono tre circuiti molto differenti con condizioni completamente diverse è inutile stare a fare calcoli, pensare dove vai più forte o più piano. Anche perché, nel 99% dei casi, certe previsioni vengono smentite. Bisogna arrivare davanti a Lorenzo: quello è l’obiettivo».

Sei d’accordo con Jorge quando dice che è indietro in classifica solo per sfortuna o a causa del meteo?

«Dare tutta la colpa alla sfortuna mi sembra irrispettoso nei mei confronti. Tutte le volte che uno arriva dietro potrebbe cercare delle scuse, lo potrei fare anch’io: ne potrei elencare almeno una ventina per tutte le volte che prendo la paga. Ma il mio approccio è differente, oggi sono semplicemente stato più bravo a guidare in condizioni difficili. E’ vero che Jorge va forte, ma di questo GP sono contento naturalmente per i 4 punti guadagnati, l’aspetto più importante, ma anche perché sull’asciutto ero competitivo quanto lui e me la sarei potuta giocare con le slick. Ho fatto una buona qualifica, ero molto efficace nelle FP4, guidavo bene. E’ un aspetto importante, che dobbiamo portarci dietro anche nelle prossime gare: il nostro approccio alle gare è diverso, lui va subito forte fin dal primo giro, mentre io, per carattere e per età, ci metto di più ad arrivarci. Ma questa volta ci sono riuscito: è stato davvero un peccato che non si sia corso sull’asciutto, perché potevamo fare una bella battaglia. Lui è fortissimo, parte sempre bene, fa le prime curve in maniera incredibile, ma abbiamo tutte le carte in regola per giocarcela alla pari nelle prossime tre gare».

E adesso si va a Phillip Island e a Sepang.

«Sì, due tra le mie piste preferite, dove naturalmente andrà fortissimo anche lui. Sarebbe bello fare una bella lotta, provare a batterlo e poi vedere, perché Valencia è un GP nel quale può succedere di tutto: è una delle piste peggiori per me, ma nel 2014 avevo fatto la pole e avevo finito secondo. E’ tutto aperto».

Si può chiudere il mondiale prima di Valencia?

«La vedo difficile».

Dopo Aragon avevi detto che bisognava comunque vincere almeno una gara: adesso, però, non è più necessario: l’obiettivo rimane quello?

«La vittoria sarebbe fantastica perché è quello che ti dà più gusto e adrenalina, però avere questo margine, la possibilità di amministrare, è certamente un vantaggio. Ma sarebbe meglio vincere almeno un GP».

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Massima stima per Lorenzo come pilota, ma soprattutto ora che si trova un po' alle ''strette'' sta dimostrando tutta la sua arroganza/presunzione,oltre ad essere simpatico come una supposta imho....

Cioè ha fatto gare eccellenti ma anche gare dove ha fatto obbiettivamente schifo (cercando spesso di trovare scuse,altro che sfortuna...), farebbe più bella figura a stare zitto....

Pedrosa pare rinato, imho ha trovato un ottimo setup della moto a differenza di MM(non considero questa gara dove era acciaccato) che pecca anche di esperienza,oltre ad essere a posto fisicamente.

Modificato da RiRino

I motori sono come le donne, bisogna saperli toccare nelle parti più sensibili.(Enzo Ferrari)

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Beh....Lorenzo sa di essere piu' veloce (non piu' forte...) di Vale46.

E' normale che cerchi di "sopravalutarsi" :se non ci crede il pilota per primo, come farebbe a rimontare una situazione quasi disperata?

PS Infatti ha sempre sottolineato che , non solo deve vincerle tutte e 3, ma DEVE ricevere aiuto da Honda/Ducati per tenere dietro vale..

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Mha, certe uscite sono da persona arrogante/presuntuosa/bimbominkia e basta(compresa quella di ieri dopo le qualifiche) .... E non è neanche vero che è sempre più veloce...

Certe dichiarazioni per ''sopravvalutarsi'' o per ''convincersi'' le fai altrove (dallo psicologo magari) non pubblicamente,altrimenti dimostri di essere quello che ho scritto sopra.

Modificato da RiRino

I motori sono come le donne, bisogna saperli toccare nelle parti più sensibili.(Enzo Ferrari)

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Massima stima per Lorenzo come pilota, ma soprattutto ora che si trova un po' alle ''strette'' sta dimostrando tutta la sua arroganza/presunzione,oltre ad essere simpatico come una supposta imho....
Modificato da Matteo B.
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Hai trovato le parole esatte per definire un Campione.

Ecco perchè, inkazzatura a parte, MM continua a sostenere che da V46 c'è da imparare: lui ha una voglia pazza di essere il nuovo Rossi, e sa essere umile e capire che bisogna essere CAMALEONTICI/FURBI/OPPORTUNISTI/INTELLIGENTI

Oltre a affinare la "sensibilità" sul mezzo in qualsiasi condizione

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Concordo, lui è molto forte(quando è in stato di grazia mentale e con la moto) nei primi giri dove riesce sempre a prendere margine su Rossi,margine che poi gestisce ed è difficile da recuperare.

Oggi gli è andata male per le gomme (non so se anche la spalla abbia inciso).

I motori sono come le donne, bisogna saperli toccare nelle parti più sensibili.(Enzo Ferrari)

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