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Triumph Modern Classics 2016


p.fina

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Street Twin

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Nella nuova famiglia Bonneville debutta l'inedita Street Twin. Fra le nuove Bonnie è la più moderna e pensata al lifestyle dei motociclisti odierni. Combina il carattere Bonneville, il look unico, la maneggevolezza e il motore personale con una altezza della sella ribassata. Si adatta alla customizzazione ed è la modern classic più accessibile per la cilindrata inferiore e il prezzo che sarà – è stato anticipato – interessante.

Il motore High Torque è qui nella cilindrata 900 cc, eroga una coppia massima di 80 Nm a 3.200 giri (ovvero il 18% rispetto alla precedente unità di cilindrata vicina e a un regime inferiore). Il manovellismo è a 270°, la distribuzione è a otto valvole e il raffreddamento è a liquido come per la nuova versione 1.200. Triumph dichiara un consumo di carburante inferiore del 36% rispetto al precedente bicilindrico ad aria.

Telaio e sospensioni – dalla corsa confortevole - sono state scelti appositamente per questo modello, con quote ciclistiche che esaltano la maneggevolezza. L'altezza contenuta della sella (manca il dato numerico, così come il resto della moto) non esclude una imbottitura adeguata all'uso comodo.

La dotazione di serie comprende l'impianto ABS (all'avantreno c'è un solo freno a disco) e il traction control (disinseribile) grazie appunto all'introduzione dell’acceleratore ride by wire. Come sul motore da 1,2 litri ci sono la frizione antisaltellamento e il cambio a sei marce. Il faro posteriore è a Led e c'è una presa Usb per la ricarica di dedevice. La chiave di contatto è dotata di trasponder immobilizer e la strumentazione è con quadrante singolo e display digitali (marcia, contachilometri, livello carburante, autonomia, orologio, eccetera).

Le ruote sono integrali con finitura nera e strip colorate, i silenziatori sono in acciaio inox spazzolato e i parafanghi sono verniciati di nero. Le tinte cromatiche previste sono cinque: Cranberry Red, con strisce su serbatoio e cerchi, Aluminium Silver, con strisce su serbatoio e cerchi, Matt Black, Jet Black e Phantom Black.

La gamma accessori comprende 150 particolari e sono previsti tre kit: Scrambler, Brat Tracker e Urban. Il primo prevede: sistema di scarico alto Vance & Hines con finitura spazzolata, Kit di rimozione del parafango posteriore con fanalino posteriore compatto, sella special marrone a coste, manopole marroni a botticella, indicatori di direzione a Led compatti e paracoppa in alluminio spazzolato. Il Kit Brat Tracker si differenzia dal primo per la sella e le manopole in nero, mentre il kit Urban ha in più il manubrio Ace, scarichi Vance & Hines, parabrezza basso fumé e borsa laterale singola in cuoio e cotone cerato.

Bonneville T120

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Attesa da molti appassionati, la famiglia delle modern classic di Hinckley conosce in vista del 2016 una nuova generazione. Una serie di modelli proiettata nel futuro anche se con una estetica che più classica, e bella, non si può. La nuova famiglia Bonneville, che abbiamo conosciuto durante un visita nel quartier generale Triumph nel Leicestershire e che vi riassumiamo nell'intervista video qui sopra del nostro Andrea Perfetti, si articola ora su cinque modelli. Tutti targati 2016 e inediti.

Si tratta delle nuove Bonneville T120 e T120 Black, delle nuove Thruxton e Thruxton R (di cui vi scriviamo qui) e della Street Twin (qui l'articolo dedicato), nome che debutta con questo modello e che ricorda la famosa Speed Twin del passato. Della nuova Scrambler non è stato annunciato ancora nulla, ma è facile ipotizzare un ampliamento della gamma presentata ora.

Queste cinque moto, che potremo vedere direttamente alla prossima Eicma, sono completamente nuove sotto il profilo meccanico e ciclistico, oltre che ridisegnate nella linea. Vedono il debutto dei nuovi motori bicilindrici paralleli. Queste unità si segnalano per il raffreddamento a liquido, reso necessario dalle nuove normative che regolano le emissioni allo scarico e quelle acustiche, per la nuova cubatura (900 cc per la Street Twin, 1.200 per le altre quattro), la gestione e la dotazione elettronica, e il cambio a sei marce.

Dal punto di vista estetico il richiamo allo stile iconico delle prime Bonneville è estremo, con una forte attenzione ai cromatismi e alle finiture delle parti meccaniche. La stessa sigla T120, che ricorda la cilindrata, è guarda caso la stessa della prima Bonneville del 1959, quella progettata da Edward Turner. I cilindri abbondantemente alettati e il radiatore perfettamente celato fra le culle del telaio non denunciano il passaggio al raffreddamento a liquido, che su una una classica del genere è visto come qualcosa che ne inquina lo stile. Lo scarico con i silenziatori dai terminali a collo di bottiglia ha ora i collettori dritti, più belli dei precedenti rialzati.

La dotazione di serie vede elaborati stemmi cromati, il maniglione, il cavalletto centrale, le manopole riscaldate, i ricordati doppi collettori di scarico cromati e rivestiti per non colorarsi con le alte temperature.

La nuova Bonneville T120 Black si arricchisce di un’elegante sella marrone scuro e di dettagli all-black quali i cerchi, il maniglione per il passeggero, lo scarico e il motore.

La T120 è disponibile in quattro colorazioni di ispirazione classica: Cranberry Red e Aluminium Silver, con filettature verniciate a mano, Jet Black e Pure White, con filettature verniciate a mano, Jet Black Cinder Red.

La T120 Black è disponibile in due colorazioni più aggressive: Jet Black e Matt Graphite.

Il nuovo motore 1.200 cc denominato High Torque è come sempre un parallelo. Ha distribuzione quattro valvole per cilindro, imbiellaggio a 270°, acceleratore ride by wire, due mappe motore (road e rain), alimentazione a iniezione con ammissione a doppio corpo e cambio a sei marce. Questo nonostante la coppia generosa: 105 Nm dichiarata a 3.100 giri. Nulla si sa ancora invece riguardo la potenza massima o altre caratteristiche tecniche quali il peso.

Il telaio di nuovo disegno è un doppia culla in tubi tondi di acciaio, stesso materiale anche per il forcellone a sezione rettangolare. All'avantreno campeggia un doppio freno a disco – in luogo del singolo precedente – con pinze a doppio pistoncino. Di serie ci sono l'Abs, l'acceleratore ride by wire che ha permesso l'adozione di due mappe motore (road e rain) e del controllo di trazione. Il nuovo cambio beneficia della frizione multidisco ora con dispositivo antisaltellamento, ci sono i fari a led, le manopole riscaldabili e una presa Usb sul cannotto di sterzo.

La strumentazione a doppio quadrante circolare è classica d'aspetto ma ricca di informazioni digitali (come indicatore marcia inserita, modalità di guida, consumi, autonomia, orologio, eccetera), mentre la chiave di contatto comprende la funzione immobilizer.

La gamma accessori conta 160 articoli per le due Bonneville T120, fra questi: silenziatori slip-on a cromati Vance & Hines, selle con cuciture a vista, carter frizione cromato, decorazioni per alternatore e corpo farfallato e un autentico stemma Triumph “4 Bar” per il serbatoio.

E' stato creato un kit Prestige che è punto di partenza per realizzare la propria T120 custom e che comprende: stemma “4 Bar” cromato per il serbatoio, sella nera a coste con cuciture, indicatori di direzione a Led neri con lenti trasparenti, silenziatori slip-on a cerbottana cromati Vance & Hines, manopole nere a botticella, paracatena cromato, coperchi per frizione e alternatore e decorazione per corpo farfallato.

Truxton

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Le nuove Triumph Thruxton e Thruxton R sono probabilmente le moto dal passato sportivo più rappresentativo e impegnativo da riproporre in chiave contemporanea all'interno della nuova famiglia Bonneville. Negli anni Sessanta e Settanta dire Thruxton era sinonimo di successo agonistico in casa Triumph, sia a livello internazionale sia, nello specifico, al Manx TT. Una moto che ispirò una generazione di giovani amanti del genere Café Racer e preparatori. Le nuove Thruxton e Thruxton R non si limitano a riproporre un look all’altezza del loro passato: hanno anche le prestazioni e le capacità per rivivere quell'epoca d’oro.

La nuova Thruxton riporta la Café Racer alle sue origini ad alte prestazioni, a cominciare dal motore 1.200 “Thruxton spec”. La più contemporanea Thruxton R preme sul tasto delle emozioni e delle prestazioni. Si arricchisce di pinze monoblocco Brembo radiali per il doppio disco anteriore, di forcella Showa big piston, coppia di ammortizzatori posteriori Öhlins e pneumatici Pirelli Diablo Rosso Corsa.

Il motore 1.200, bicilindrico parallelo con fasatura a 270° e quattro valvole per cilindro, è dotato di raffreddamento a liquido ma anche di vistose alette di raffreddamento sui cilindri. Rispetto all'unità montata sulla Bonneville T120 ci sono albero motore più leggero, un rapporto di compressione superiore e un’airbox maggiorato. L'acceleratore è di tipo ride-by-wire di ultima generazione e ci sono autentici doppi corpi farfallati; la coppia del motore “Thruxton spec” è dichiarata in 112 Nm a 4.950 giri. Il dato relativo alla potenza e le altre specifiche tecniche non sono state al momento comunicate.

La definizione ciclistica è naturalmente più sportiva rispetto alla T120, e la posizione di guida diversa conta sui semimanubri clip-on. La ruota anteriore è da 17 pollici e le sospensioni sono regolabili. La versione R spinge più in la l'immagine e la sostanza sportiva arricchendo la dotazione ciclistica con il doppio disco flottante Brembo, le pinze radiali monoblocco a quattro pistoncini e la pompa di comando Brembo. La forcella è una Showa Big Piston e la coppia di ammortizzatori è Ohlins a serbatoio separato e regolazioni complete. Le gomme sono in questo caso Pirelli Diablo Rosso Corsa. Anche sulla Thruxton ci sono l'ABS, l'acceleratore ride by wire integrato stavolta alle tre mappe motore (sport, road e rain) e al controllo di trazione (disinseribile). I gruppi ottici sono a Led, ci sono immobilizer e presa Usb. Come sulla T120 la strumentazione è con due elementi circolari (contagiri e tachimetro) e quadranti 3D con elementi digitali multifunzione.

La nuova Thruxton è disponibile in tre colorazioni: Jet Black, Pure White (con una striscia nera sul serbatoio) e Competition Green, con una striscia oro metallizzato sul serbatoio. La Thruxton R è disponibile invece in Diablo Red e Silver Ice.

Entrambi i modelli montano un tappo flip-top “Monza”, novità per le moto di serie, oltre a una sella con codino integrato, specchietti alle estremità del manubrio in alluminio leggero. La Thruxton R aggiunge altri dettagli e si arricchisce di un coprisella posteriore aggiuntivo verniciato in tinta, della piastra superiore di sterzo lucidata, di una striscia in alluminio sul serbatoio e del forcellone in alluminio anodizzato trasparente.

Così come le racer Thruxton originali ispirarono una generazione di Café Racer minimaliste, con la gamma di accessori originali predisposti per la nuova famiglia Bonneville (fra cui oltre 160 componenti per Thruxton e “R”) è facile creare la propria special. La gamma comprende una serie di componenti ispirati al mondo delle special, come il cupolino, gli scarichi Vance & Hines, il kit di rimozione del parafango posteriore, il manubrio clip-on ribassato e gli indicatori di direzione compatti. Inoltre è possibile scegliere fra tre kit: “Track Racer”, “Café Racer” e “Thruxton R Performance Race”, appositamente sviluppato per girare in pista.

Moto.it

:pippa:

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ecco uno che lavora e apre i topic, non come noi fancazzisti :mrgreen::§

bella gamma, notevole miglioramento di prodotto

la Bonneville t120 rimane un po' troppo retrò tecnicamente con la ruota da 18" e le gomme con camera d'aria. almeno per i miei gusti.

comunque un bel lavoro e se i prezzi non sono folli queste le vendono eccome.

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La thruxton con le ruote a raggi,la upside down(minchia è dai novanta che non si dice piu:shock:)e le pinze radiali è lol.

Anzi è moltolol.

perché?

le ruote a raggi di oggi (specie queste che possono montare i tubeless-vedi) come performances sono vicinissime a una ruota in lega "standard" (sicuramente non alla roba semi-top e top).

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perché?

le ruote a raggi di oggi (specie queste che possono montare i tubeless-vedi) come performances sono vicinissime a una ruota in lega "standard" (sicuramente non alla roba semi-top e top).

Con le pinze radiali?

Believe.:D

Le pinze radiali li sono una cosa che non c'entra nulla.

Se cerco precisione e non voglio andare solo a passeggio,c'è un fottio di moto che posso comprare a parità di cash.

Imho as usual.

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Con le pinze radiali?

Believe.:D

Le pinze radiali li sono una cosa che non c'entra nulla.

Se cerco precisione e non voglio andare solo a passeggio,c'è un fottio di moto che posso comprare a parità di cash.

Imho as usual.

A) conta anche l'estetica, se no queste moto non hanno ragione di esistere

B) il discorso del cash, detto in soldoni, conta una cazzo...vedi i GS che vendono

C) la pinza radiale OGGI significa che sei nella gamma alta delle pinze freno (non radiali fanno roba normale e basta, anzi sul mediocre). e poi ci si ricollega a A)

D) già con le attuale Thruxton ci andavano in pista , e confronto a queste sono carretti (almeno da foto e primi dati di prestazioni di motore).

di razionale le Thruxton non hanno nulla, io non la prenderei (troppo scomode per le performances che hanno), ma fighe son fighe..c'è poco da fare.

EDIT: C II comma : la R ha anche la POMPA radiale (IMHO)..guarda.

Modificato da Matteo B.
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A) conta anche l'estetica, se no queste moto non hanno ragione di esistere

B) il discorso del cash, detto in soldoni, conta una cazzo...vedi i GS che vendono

C) la pinza radiale OGGI significa che sei nella gamma alta delle pinze freno (non radiali fanno roba normale e basta, anzi sul mediocre). e poi ci si ricollega a A)

D) già con le attuale Thruxton ci andavano in pista , e confronto a queste sono carretti (almeno da foto e primi dati di prestazioni di motore).

di razionale le Thruxton non hanno nulla, io non la prenderei (troppo scomode per le performances che hanno), ma fighe son fighe..c'è poco da fare.

MAh... aspetto di vedere, leggere e se possibile "provare" di persona.... ma al netto dell'estetica "figa" ( che ci vuole, sia chiaro) devo capire se pinze pseudoradiali, forcelle rovesciate ed Ohlins ( che su sto genere di moto ci stanno come il Brie nel cappuccio) abbiano un minimo senso....

Io ho provato la T900 e definirla un cancello è un eufemismo..... non gira, non piega, non frena e non va....un cazzo.....ma lo fa tutto molto figosamente. Questa magari andrà....ma la ciclistica mi sembra la medesima.... ruota da 17" esclusa.

Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos' hanno prodotto? Gli orologi a cucù.( O.Welles)

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Io ho provato la T900 e definirla un cancello è un eufemismo..... non gira, non piega, non frena e non va....un cazzo.....ma lo fa tutto molto figosamente. Questa magari andrà....ma la ciclistica mi sembra la medesima.... ruota da 17" esclusa.

loro dicono che è tutto nuovo, poi oh..appunto..sono moto fighe.

medesima non tanto, tra sospensioni post e forcella montano roba seria (come pezzi singoli), freni appunto definibili come sovradimensionati, al di là del telaio (da vedere) il forcellone è diverso non poco.

il motore (design a parte) è 100% nuovo (dicono sempre loro)

frizione antisaltellamento (bel colpo IMHO)

per me hanno alzato il livello di molto, non vedo una NineT molto meglio. (parlo di dotazione tecnica), anzi vista così mi pare meglio.

vero è che le precedenti era no come le descrivi tu.

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loro dicono che è tutto nuovo, poi oh..appunto..sono moto fighe.

medesima non tanto, tra sospensioni post e forcella montano roba seria (come pezzi singoli), freni appunto definibili come sovradimensionati, al di là del telaio (da vedere) il forcellone è diverso non poco.

Per come è concepita la moto,con un telaio a doppia culla in tubi,e con quell'assetto,ci puoi mettere tutte le ohlins cazzofigata di questo mondo,sempre dritto andrai....il tutto accompagnato da quella simpatica sensazione di svergolamento old style:lol::lol::lol:

Altrimenti non avrebbero inventato i telai deltabox e i cerchi in lega...va bene per fare scena,sull'efficacia mi riservo i dubbi;)

Sul gs e roba affine,io non le comprerei mai.Non fosse altro che poi ci dovrei montare le rotelle:lol::lol::lol::lol:

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