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DDL "Cirinnà"


Ospite

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7 minuti fa, dennisjocks90 dice:

Rimarrà una cosa facoltativa: se una coppia decide di aderire ok, se decide di non aderire sa che però uno dei due perde certi diritti.

P.S. se si parla di redatti in forma scritta allora è un matrimonio civile a tutti gli effetti :pen:. O sbaglio?

 

Ma certi diritti non li aveva nemmeno prima! Non capisco sinceramente la natura del problema.

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9 minuti fa, CuoreSportivo86 dice:

Non la trovo la parte dove parla dei contratti, comunque è in cima la regolamentazione.... il resto della legge l'ho messa per completezza.

articolo 16

Cita

Art. 16

(Contratto di convivenza)

1. Il contratto di convivenza è un accordo con cui i conviventi di fatto disciplinano i rapporti patrimoniali relativi alla loro vita in comune e fissano la comune residenza.

2. Il contratto di convivenza, le sue successive modifiche e il suo scioglimento sono redatti in forma scritta, a pena di nullità, ricevuti da un notaio in forma pubblica.

3. Ai fini dell'opponibilità ai terzi, il notaio che ha ricevuto l'atto in forma pubblica o che ne ha autenticato le sottoscrizioni deve provvedere entro i successivi dieci giorni a trasmetterne copia al comune di residenza dei conviventi per l'iscrizione all'anagrafe ai sensi degli articoli 5 e 7 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989, n. 223.

 si parla anche di notaio, imho l'articolo è volutamente fazioso e cerca un altro punto di vista per attaccare il disegno di legge, non bastassero i retrogradi che già ci sono 

10 minuti fa, dennisjocks90 dice:

Rimarrà una cosa facoltativa: se una coppia decide di aderire ok, se decide di non aderire sa che però uno dei due perde certi diritti.

P.S. se si parla di redatti in forma scritta allora è un matrimonio civile a tutti gli effetti :pen:. O sbaglio?

per accontentare qualcuno, non lo si può chiamare matrimonio :disp2: e l'adozione del figlio naturale la si chiama in inglese, siamo veramente ai livelli del medioevo

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A me sembra che non ci sia nulla di "totalitario". E' un negozio giuridico, con il quale si assumono diritti e doveri. 

 

Ma devi firmarlo (e volerlo firmare ;)). L'articolo 16 lo dice espressamente.

 

Quindi, chi vuole restare convivente "alla vecchia maniera", senza assumere nessun dovere (ma nemmeno diritto), basta che non firmi il contratto di convivenza.

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Aspetta, il "contratto di convivenza" dovrebbe essere una roba tipo i contratti prematrimoniali, ma la convivenza in sé dovrebbe essere di fatto... infatti è scritto che questo contratto "è un accordo con cui i conviventi di fatto disciplinano i rapporti patrimoniali".

Ma l'obbligo agli alimenti dovrebbe sussistere anche in una convivenza di fatto (almeno per quelli che ho capito).

 

 

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21 minuti fa, dennisjocks90 dice:

Rimarrà una cosa facoltativa: se una coppia decide di aderire ok, se decide di non aderire sa che però uno dei due perde certi diritti.

P.S. se si parla di redatti in forma scritta allora è un matrimonio civile a tutti gli effetti :pen:. O sbaglio?

 

13 minuti fa, Felis dice:

 

Ma certi diritti non li aveva nemmeno prima! Non capisco sinceramente la natura del problema.

 

24 minuti fa, Aymaro dice:

grazie @CuoreSportivo86

non volevo tutta la legge, ma il paragrafo specifico dell'obbligo di regolamentazione :D

 

comunque ad un occhiata veloce si parla di contratti redatti in forma scritta, non penso che ci sia nessuno che venga a casa mia e mi obblighi a firmare nulla 

 

 

Prendetevi un minuto per leggere. Quei diritti e doveri si applicano DI DEFAULT a tutti i conviventi di fatto.

 

TITOLO II

Della disciplina della convivenza

Art. 8.

(Della convivenza di fatto)

1. Ai fini delle disposizioni seguenti si intendono conviventi di fatto le persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela affinità o adozione, da matrimonio o da un'unione civile.

2. Per l'individuazione dell'inizio della stabile convivenza trovano applicazione gli articoli 4 e 33 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989, n. 223.

QUESTA é la definizione di conviventi di fatto. Vedete riferimenti a contratti?

É il contratto dal notaio ad essere facoltativo...

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E questi articolo cosa dicono?

articoli 4 e 33 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989, n. 223.

 

Art. 4. 
                         Famiglia anagrafica 
  1. Agli effetti anagrafici per famiglia si intende  un  insieme  di
persone  legate  da  vincoli  di  matrimonio,  parentela,  affinita',
adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi  dimora
abituale nello stesso comune. 
  2. Una famiglia anagrafica  puo'  essere  costituita  da  una  sola
persona. 

 

Art. 33. 
                        (( (Certificati anagrafici).)) 
 
  ((1. Fatti salvi i divieti di comunicazione di dati,  stabiliti  da
speciali disposizioni di legge, e quanto previsto  dall'articolo  35,
l'ufficiale di anagrafe rilascia  a  chiunque  ne  faccia  richiesta,
previa identificazione, i certificati concernenti  la  residenza,  lo
stato  di  famiglia  degli  iscritti  nell'anagrafe  nazionale  della
popolazione residente, nonche' ogni altra informazione ivi contenuta. 
  2. Al rilascio di cui al comma 1  provvedono  anche  gli  ufficiali
d'anagrafe di comuni diversi da quello in cui risiede la persona  cui
i certificati si riferiscono. 
  3. Le certificazioni anagrafiche hanno validita' di tre mesi  dalla
data di rilascio.)) 

 

Ci manca solo che ci sia coercizione. Io posso andare ad abitare dove voglio e con chi cazzo voglio senza sottostare a patti sottesi.

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1 minuto fa, Felis dice:

Se non cambio la residenza c'è poco da stabilire.

Sì, non mi riferivo a te nel post precedente (nella fretta non ho citato il messaggio a cui volevo rispondere :-)).

 

D'altra parte, non ci fosse un contratto, allora avremmo milioni di studenti universitari e coinquilini...conviventi a loro insaputa :-D.

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