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Aiuto sul linguaggio scientifico


mariola

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Ho bisogno di un aiuto da chi di voi (la maggior parte) ha seguito studi di tipo scientifico.

Per lavoro mi trovo a dover interpretare e applicare un decreto ministeriale che, nel determinare le caratteristiche che deve avere un apparecchio per essere omologato, indica gli "errori massimi tollerati" e lo "scarto-tipo", misurando entrambi in una percentuale "in valore relativo" .

Vi chiederei:

1) se sapete spiegarmi esattamente le nozioni di "errori massimi tollerati" e di "scarto tipo", chiarendo anche quale sia la differenza tra i due

2) se sapete indicarmi dei testi scientifici, vuoi da internet vuoi cartacei, che spieghino chiaramente questi concetti, così da poter illustrare e soprattutto documentare il loro significato con i miei interlocutori.

Grazie sin d'ora a chi vorrà/potrà aiutarmi.

R: "Papà cosa è successo alla macchina?"

J: "Ho investito un uomo che attraversava la strada senza guardare"

R: "Ma è molto molto rovinata papà"

J: "Continuava a rialzarsi"

Rat-boy e Janus Valker, da Rat-Man

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Errore massimo tollerato non è un concetto scientifico ma normativo: dovrebbe essere un errore che non viene mai superato durante una misura (concetto dubbio in pratica, perché non esiste misura senza incertezza quindi non potrà mai venire verificato in pratica... non sono un metrologo quindi non ti so approfondire).

Scarto tipo è un altro nome per la deviazione standard o scarto quadratico medio; sarebbe un indicatore della "dispersione" delle misure intorno al valore atteso (più è alto più lo strumento "sbarella"). Grosso modo, se la distribuzione degli errori è gaussiana, circa i due terzi delle misure hanno errore inferiore ad esso. Su una serie di misure, la deviazione standard è definita come la radice quadrata della somma dei quadrati degli errori di ogni misura, dove l'errore è naturalmente la differenza tra la misura ed il valore atteso (che in questo caso è pari alla media aritmetica). Ovviamente questo varierà da serie a serie di misure; quello "intrinseco" di uno strumento si rileverà facendo una serie di misure talmente lunga che questo valore sia abbastanza "assestato".

Spero che ti sia d'aiuto; se c'è qualcuno che ha studiato statistica, "probabilmente" saprà aiutarti meglio di me e magari consigliarti qualche testo.

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Grazie, qualcuno riesce ad indicare qualche fonte?

Credo che la maggior parte dei miei interlocutori non sappiano nè cosa è uno scarto quadratico medio nè cosa è una gaussiana (e anch'io seguo con un po' di fatica).

R: "Papà cosa è successo alla macchina?"

J: "Ho investito un uomo che attraversava la strada senza guardare"

R: "Ma è molto molto rovinata papà"

J: "Continuava a rialzarsi"

Rat-boy e Janus Valker, da Rat-Man

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Ah, dimenticavo "in valore relativo": significa in sostanza in percentuale, non in valore assoluto.
Comunque se i tuoi interlocutori non capiscono la materia fai una bella supercazzola, nessuno avrà il coraggio di intervenire :mrgreen:

☏ T8-PLUS ☏

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