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Hasta la Victoria siempre....


stev66

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Voi siete giovani (senza denigrarvi o sminuirvi per questo, anzi!), ma per la mia generazione è stato un monumento storico. Nel bene e nel male.

Hasta la Victoria siempre, compañero Fidel!

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"ciò che non c'è non si può rompere" (Henry Ford I).

"Non condivido ciò che dici, ma lotterò sempre affinché tu possa continuare a dirlo" (Voltaire).

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Si dice che gli uomini sono come le montagne: se ne coglie la grandezza solo da lontano.

IMHO, non esiste (e probabilmente non esisterà) un giudizio univoco sull'uomo che liberò la sua terra da una dittatura, solo per farla sprofondare in un'altra.

Inizialmente era visto con favore anche dagli USA che ormai faticavano a collaborare col corrotto regime di Bautista, ma lo spostamento a sinistra (sembra spinto soprattutto dal fratello Raul) e il periodo storico (piena guerra fredda) non aiutarono. 

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Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

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il più longevo leader leninista del 20esimo secolo, visto che la maggior parte degli altri sono stati fatti fuori ;-)

Per quello che ho studiato, visto e sentito, non è stato né particolarmente coerente ideologicamente, né particolarmente visionario, né innovatore, ma senz'altro molto capace a gestire uno stato e un'economia che andavano rifondati quasi da zero. Tra l'altro, capace anche di cambiare rotta per rispondere a cambiamenti storici o per correggere errori. I risultati, ovviamente, sono stati e sono tuttora ambivalenti.

 

(PS: nonostante tutto, definire Cuba una dittatura IMHO è un eccesso. La Germania dell'Est dei bei tempi, quella sì era uno stato totalitario. Cuba ha vissuto fasi diverse, alcune paranoiche e repressive, altre molto più aperte. Ma è un discorso lungo e complicato, temo...)

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Credo che il giudizio su Castro vada sospeso.

 

Dopo che ci saranno elezioni democratiche e libertà su tutto secondo me usciranno fuori tutte le verità sul castrismo.

 

Non voglio fare parallelismi ma temo che il saldo (tra morti, imprigionati e in fuga) non sia molto diverso da quello del Cile di Pinochet (che tutt'ora molti cileni rimpiangono, incredibilmente)

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Insomma, non esageriamo . Ricordiamo che i regimi sopravvivono fino a che hanno dalla loro parte la popolazione, sennò crollano anche se controllano ancora le forze di sicurezza ( si veda Unione sovietica 1991 ) . Cuba oggi è un dispotismo stanco, che paradossalmente offre molta più libertà di una democrazia in moltissimi ambiti ( cifrario la stessa Unione sovietica fine anni '70 anni '80 )

Modificato da stev66

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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4 ore fa, v13 dice:

il più longevo leader leninista del 20esimo secolo, visto che la maggior parte degli altri sono stati fatti fuori ;-)

Per quello che ho studiato, visto e sentito, non è stato né particolarmente coerente ideologicamente, né particolarmente visionario, né innovatore, ma senz'altro molto capace a gestire uno stato e un'economia che andavano rifondati quasi da zero. Tra l'altro, capace anche di cambiare rotta per rispondere a cambiamenti storici o per correggere errori. I risultati, ovviamente, sono stati e sono tuttora ambivalenti.

 

(PS: nonostante tutto, definire Cuba una dittatura IMHO è un eccesso. La Germania dell'Est dei bei tempi, quella sì era uno stato totalitario. Cuba ha vissuto fasi diverse, alcune paranoiche e repressive, altre molto più aperte. Ma è un discorso lungo e complicato, temo...)

 

Cuba viveva il problema d'esser stata fino al 1898 colonia spagnola e poi (de facto) USA.

L'economia era latifondistica di stampo coloniale.

La popolazione era economicamente divisa tra i discendenti dei nobili conquistatori spagnoli (i latifondisti e comunque chi deteneva il potere), la piccola borghesia discendente dai coloni spagnoli non nobili, la gran parte della popolazione povera di origine africana/indigena/spagnola.

Le differenze con la DDR (anche come infrastrutture) erano quindi enormi.

Fidel & c. diedero dignità ad un popolo che non l'aveva.

IMHO, il problema fu che vinsero la guerra ma persero la pace.

Se alla fine dell'amministrazione Eisenhower erano visti con curiosità e simpatia (il maccartismo negli USA era già finito), con il loro "spostarsi a sinistra" si trovarono rapidamente isolati dal resto delle americhe, finendo per scontrarsi con l'amministrazione Kennedy (Baia dei porci e poi la crisi dei missili) e quindi, costretti volenti o nolenti a legarsi a doppio filo con URSS & co.

Modificato da Sandro

Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

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